summaryrefslogtreecommitdiffstats
path: root/Documentation/translations/it_IT/process
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Diffstat (limited to 'Documentation/translations/it_IT/process')
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/1.Intro.rst297
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/2.Process.rst534
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/3.Early-stage.rst241
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/4.Coding.rst447
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/5.Posting.rst350
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/6.Followthrough.rst240
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/7.AdvancedTopics.rst191
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/8.Conclusion.rst85
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/adding-syscalls.rst643
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/applying-patches.rst15
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/changes.rst485
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/clang-format.rst197
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/code-of-conduct.rst12
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst1153
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/deprecated.rst229
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/development-process.rst33
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/email-clients.rst336
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/howto.rst644
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/index.rst69
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/kernel-docs.rst18
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/kernel-driver-statement.rst211
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/kernel-enforcement-statement.rst175
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/license-rules.rst500
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/magic-number.rst169
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/maintainer-pgp-guide.rst953
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/management-style.rst295
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/programming-language.rst51
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/stable-api-nonsense.rst209
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/stable-kernel-rules.rst202
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/submit-checklist.rst131
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/submitting-drivers.rst16
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst898
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/volatile-considered-harmful.rst134
33 files changed, 10163 insertions, 0 deletions
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/1.Intro.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/1.Intro.rst
new file mode 100644
index 000000000..c1be6dc39
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/1.Intro.rst
@@ -0,0 +1,297 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/1.Intro.rst <development_process_intro>`
+:Translator: Alessia Mantegazza <amantegazza@vaga.pv.it>
+
+.. _it_development_intro:
+
+Introduzione
+============
+
+Riepilogo generale
+------------------
+
+Il resto di questa sezione riguarda il processo di sviluppo del kernel e
+quella sorta di frustrazione che gli sviluppatori e i loro datori di lavoro
+potrebbero dover affrontare. Ci sono molte ragioni per le quali del codice
+per il kernel debba essere incorporato nel kernel ufficiale, fra le quali:
+disponibilità immediata agli utilizzatori, supporto della comunità in
+differenti modalità, e la capacità di influenzare la direzione dello sviluppo
+del kernel.
+Il codice che contribuisce al kernel Linux deve essere reso disponibile sotto
+una licenza GPL-compatibile.
+
+La sezione :ref:`it_development_process` introduce il processo di sviluppo,
+il ciclo di rilascio del kernel, ed i meccanismi della finestra
+d'incorporazione. Il capitolo copre le varie fasi di una modifica: sviluppo,
+revisione e ciclo d'incorporazione. Ci sono alcuni dibattiti su strumenti e
+liste di discussione. Gli sviluppatori che sono in attesa di poter sviluppare
+qualcosa per il kernel sono invitati ad individuare e sistemare bachi come
+esercizio iniziale.
+
+La sezione :ref:`it_development_early_stage` copre i primi stadi della
+pianificazione di un progetto di sviluppo, con particolare enfasi sul
+coinvolgimento della comunità, il prima possibile.
+
+La sezione :ref:`it_development_coding` riguarda il processo di scrittura
+del codice. Qui, sono esposte le diverse insidie che sono state già affrontate
+da altri sviluppatori. Il capitolo copre anche alcuni dei requisiti per le
+modifiche, ed esiste un'introduzione ad alcuni strumenti che possono aiutarvi
+nell'assicurarvi che le modifiche per il kernel siano corrette.
+
+La sezione :ref:`it_development_posting` parla del processo di pubblicazione
+delle modifiche per la revisione. Per essere prese in considerazione dalla
+comunità di sviluppo, le modifiche devono essere propriamente formattate ed
+esposte, e devono essere inviate nel posto giusto. Seguire i consigli presenti
+in questa sezione dovrebbe essere d'aiuto nell'assicurare la migliore
+accoglienza possibile del vostro lavoro.
+
+La sezione :ref:`it_development_followthrough` copre ciò che accade dopo
+la pubblicazione delle modifiche; a questo punto il lavoro è lontano
+dall'essere concluso. Lavorare con i revisori è una parte cruciale del
+processo di sviluppo; questa sezione offre una serie di consigli su come
+evitare problemi in questa importante fase. Gli sviluppatori sono diffidenti
+nell'affermare che il lavoro è concluso quando una modifica è incorporata nei
+sorgenti principali.
+
+La sezione :ref:`it_development_advancedtopics` introduce un paio di argomenti
+"avanzati": gestire le modifiche con git e controllare le modifiche pubblicate
+da altri.
+
+La sezione :ref:`it_development_conclusion` chiude il documento con dei
+riferimenti ad altre fonti che forniscono ulteriori informazioni sullo sviluppo
+del kernel.
+
+Di cosa parla questo documento
+------------------------------
+
+Il kernel Linux, ha oltre 8 milioni di linee di codice e ben oltre 1000
+contributori ad ogni rilascio; è uno dei più vasti e più attivi software
+liberi progettati mai esistiti. Sin dal sul modesto inizio nel 1991,
+questo kernel si è evoluto nel miglior componente per sistemi operativi
+che fanno funzionare piccoli riproduttori musicali, PC, grandi super computer
+e tutte le altre tipologie di sistemi fra questi estremi. È una soluzione
+robusta, efficiente ed adattabile a praticamente qualsiasi situazione.
+
+Con la crescita di Linux è arrivato anche un aumento di sviluppatori
+(ed aziende) desiderosi di partecipare a questo sviluppo. I produttori di
+hardware vogliono assicurarsi che il loro prodotti siano supportati da Linux,
+rendendo questi prodotti attrattivi agli utenti Linux. I produttori di
+sistemi integrati, che usano Linux come componente di un prodotto integrato,
+vogliono che Linux sia capace ed adeguato agli obiettivi ed il più possibile
+alla mano. Fornitori ed altri produttori di software che basano i propri
+prodotti su Linux hanno un chiaro interesse verso capacità, prestazioni ed
+affidabilità del kernel Linux. E gli utenti finali, anche, spesso vorrebbero
+cambiare Linux per renderlo più aderente alle proprie necessità.
+
+Una delle caratteristiche più coinvolgenti di Linux è quella dell'accessibilità
+per gli sviluppatori; chiunque con le capacità richieste può migliorare
+Linux ed influenzarne la direzione di sviluppo. Prodotti non open-source non
+possono offrire questo tipo di apertura, che è una caratteristica del software
+libero. Ma, anzi, il kernel è persino più aperto rispetto a molti altri
+progetti di software libero. Un classico ciclo di sviluppo trimestrale può
+coinvolgere 1000 sviluppatori che lavorano per più di 100 differenti aziende
+(o per nessuna azienda).
+
+Lavorare con la comunità di sviluppo del kernel non è particolarmente
+difficile. Ma, ciononostante, diversi potenziali contributori hanno trovato
+delle difficoltà quando hanno cercato di lavorare sul kernel. La comunità del
+kernel utilizza un proprio modo di operare che gli permette di funzionare
+agevolmente (e genera un prodotto di alta qualità) in un ambiente dove migliaia
+di stringhe di codice sono modificate ogni giorni. Quindi non deve sorprendere
+che il processo di sviluppo del kernel differisca notevolmente dai metodi di
+sviluppo privati.
+
+Il processo di sviluppo del Kernel può, dall'altro lato, risultare
+intimidatorio e strano ai nuovi sviluppatori, ma ha dietro di se buone ragioni
+e solide esperienze. Uno sviluppatore che non comprende i modi della comunità
+del kernel (o, peggio, che cerchi di aggirarli o violarli) avrà un'esperienza
+deludente nel proprio bagaglio. La comunità di sviluppo, sebbene sia utile
+a coloro che cercano di imparare, ha poco tempo da dedicare a coloro che non
+ascoltano o coloro che non sono interessati al processo di sviluppo.
+
+Si spera che coloro che leggono questo documento saranno in grado di evitare
+queste esperienze spiacevoli. C'è molto materiale qui, ma lo sforzo della
+lettura sarà ripagato in breve tempo. La comunità di sviluppo ha sempre
+bisogno di sviluppatori che vogliano aiutare a rendere il kernel migliore;
+il testo seguente potrebbe esservi d'aiuto - o essere d'aiuto ai vostri
+collaboratori- per entrare a far parte della nostra comunità.
+
+Crediti
+-------
+
+Questo documento è stato scritto da Jonathan Corbet, corbet@lwn.net.
+È stato migliorato da Johannes Berg, James Berry, Alex Chiang, Roland
+Dreier, Randy Dunlap, Jake Edge, Jiri Kosina, Matt Mackall, Arthur Marsh,
+Amanda McPherson, Andrew Morton, Andrew Price, Tsugikazu Shibata e Jochen Voß.
+
+Questo lavoro è stato supportato dalla Linux Foundation; un ringraziamento
+speciale ad Amanda McPherson, che ha visto il valore di questo lavoro e lo ha
+reso possibile.
+
+L'importanza d'avere il codice nei sorgenti principali
+------------------------------------------------------
+
+Alcune aziende e sviluppatori ogni tanto si domandano perché dovrebbero
+preoccuparsi di apprendere come lavorare con la comunità del kernel e di
+inserire il loro codice nel ramo di sviluppo principale (per ramo principale
+s'intende quello mantenuto da Linus Torvalds e usato come base dai
+distributori Linux). Nel breve termine, contribuire al codice può sembrare
+un costo inutile; può sembra più facile tenere separato il proprio codice e
+supportare direttamente i suoi utilizzatori. La verità è che il tenere il
+codice separato ("fuori dai sorgenti", *"out-of-tree"*) è un falso risparmio.
+
+Per dimostrare i costi di un codice "fuori dai sorgenti", eccovi
+alcuni aspetti rilevanti del processo di sviluppo kernel; la maggior parte
+di essi saranno approfonditi dettagliatamente più avanti in questo documento.
+Considerate:
+
+- Il codice che è stato inserito nel ramo principale del kernel è disponibile
+ a tutti gli utilizzatori Linux. Sarà automaticamente presente in tutte le
+ distribuzioni che lo consentono. Non c'è bisogno di: driver per dischi,
+ scaricare file, o della scocciatura del dover supportare diverse versioni di
+ diverse distribuzioni; funziona già tutto, per gli sviluppatori e per gli
+ utilizzatori. L'inserimento nel ramo principale risolve un gran numero di
+ problemi di distribuzione e di supporto.
+
+- Nonostante gli sviluppatori kernel si sforzino di tenere stabile
+ l'interfaccia dello spazio utente, quella interna al kernel è in continuo
+ cambiamento. La mancanza di un'interfaccia interna è deliberatamente una
+ decisione di progettazione; ciò permette che i miglioramenti fondamentali
+ vengano fatti in un qualsiasi momento e che risultino fatti con un codice di
+ alta qualità. Ma una delle conseguenze di questa politica è che qualsiasi
+ codice "fuori dai sorgenti" richiede costante manutenzione per renderlo
+ funzionante coi kernel più recenti. Tenere un codice "fuori dai sorgenti"
+ richiede una mole di lavoro significativa solo per farlo funzionare.
+
+ Invece, il codice che si trova nel ramo principale non necessita di questo
+ tipo di lavoro poiché ad ogni sviluppatore che faccia una modifica alle
+ interfacce viene richiesto di sistemare anche il codice che utilizza
+ quell'interfaccia. Quindi, il codice che è stato inserito nel ramo principale
+ ha dei costi di mantenimento significativamente più bassi.
+
+- Oltre a ciò, spesso il codice che è all'interno del kernel sarà migliorato da
+ altri sviluppatori. Dare pieni poteri alla vostra comunità di utenti e ai
+ clienti può portare a sorprendenti risultati che migliorano i vostri
+ prodotti.
+
+- Il codice kernel è soggetto a revisioni, sia prima che dopo l'inserimento
+ nel ramo principale. Non importa quanto forti fossero le abilità dello
+ sviluppatore originale, il processo di revisione troverà il modo di migliore
+ il codice. Spesso la revisione trova bachi importanti e problemi di
+ sicurezza. Questo è particolarmente vero per il codice che è stato
+ sviluppato in un ambiente chiuso; tale codice ottiene un forte beneficio
+ dalle revisioni provenienti da sviluppatori esteri. Il codice
+ "fuori dai sorgenti", invece, è un codice di bassa qualità.
+
+- La partecipazione al processo di sviluppo costituisce la vostra via per
+ influenzare la direzione di sviluppo del kernel. Gli utilizzatori che
+ "reclamano da bordo campo" sono ascoltati, ma gli sviluppatori attivi
+ hanno una voce più forte - e la capacità di implementare modifiche che
+ renderanno il kernel più funzionale alle loro necessità.
+
+- Quando il codice è gestito separatamente, esiste sempre la possibilità che
+ terze parti contribuiscano con una differente implementazione che fornisce
+ le stesse funzionalità. Se dovesse accadere, l'inserimento del codice
+ diventerà molto più difficile - fino all'impossibilità. Poi, dovrete far
+ fronte a delle alternative poco piacevoli, come: (1) mantenere un elemento
+ non standard "fuori dai sorgenti" per un tempo indefinito, o (2) abbandonare
+ il codice e far migrare i vostri utenti alla versione "nei sorgenti".
+
+- Contribuire al codice è l'azione fondamentale che fa funzionare tutto il
+ processo. Contribuendo attraverso il vostro codice potete aggiungere nuove
+ funzioni al kernel e fornire competenze ed esempi che saranno utili ad
+ altri sviluppatori. Se avete sviluppato del codice Linux (o state pensando
+ di farlo), avete chiaramente interesse nel far proseguire il successo di
+ questa piattaforma. Contribuire al codice è une delle migliori vie per
+ aiutarne il successo.
+
+Il ragionamento sopra citato si applica ad ogni codice "fuori dai sorgenti"
+dal kernel, incluso il codice proprietario distribuito solamente in formato
+binario. Ci sono, comunque, dei fattori aggiuntivi che dovrebbero essere
+tenuti in conto prima di prendere in considerazione qualsiasi tipo di
+distribuzione binaria di codice kernel. Questo include che:
+
+- Le questioni legali legate alla distribuzione di moduli kernel proprietari
+ sono molto nebbiose; parecchi detentori di copyright sul kernel credono che
+ molti moduli binari siano prodotti derivati del kernel e che, come risultato,
+ la loro diffusione sia una violazione della licenza generale di GNU (della
+ quale si parlerà più avanti). L'autore qui non è un avvocato, e
+ niente in questo documento può essere considerato come un consiglio legale.
+ Il vero stato legale dei moduli proprietari può essere determinato
+ esclusivamente da un giudice. Ma l'incertezza che perseguita quei moduli
+ è lì comunque.
+
+- I moduli binari aumentano di molto la difficoltà di fare debugging del
+ kernel, al punto che la maggior parte degli sviluppatori del kernel non
+ vorranno nemmeno tentare. Quindi la diffusione di moduli esclusivamente
+ binari renderà difficile ai vostri utilizzatori trovare un supporto dalla
+ comunità.
+
+- Il supporto è anche difficile per i distributori di moduli binari che devono
+ fornire una versione del modulo per ogni distribuzione e per ogni versione
+ del kernel che vogliono supportate. Per fornire una copertura ragionevole e
+ comprensiva, può essere richiesto di produrre dozzine di singoli moduli.
+ E inoltre i vostri utilizzatori dovranno aggiornare il vostro modulo
+ separatamente ogni volta che aggiornano il loro kernel.
+
+- Tutto ciò che è stato detto prima riguardo alla revisione del codice si
+ applica doppiamente al codice proprietario. Dato che questo codice non è
+ del tutto disponibile, non può essere revisionato dalla comunità e avrà,
+ senza dubbio, seri problemi.
+
+I produttori di sistemi integrati, in particolare, potrebbero esser tentati
+dall'evitare molto di ciò che è stato detto in questa sezione, credendo che
+stiano distribuendo un prodotto finito che utilizza una versione del kernel
+immutabile e che non richiede un ulteriore sviluppo dopo il rilascio. Questa
+idea non comprende il valore di una vasta revisione del codice e il valore
+del permettere ai propri utenti di aggiungere funzionalità al vostro prodotto.
+Ma anche questi prodotti, hanno una vita commerciale limitata, dopo la quale
+deve essere rilasciata una nuova versione. A quel punto, i produttori il cui
+codice è nel ramo principale di sviluppo avranno un codice ben mantenuto e
+saranno in una posizione migliore per ottenere velocemente un nuovo prodotto
+pronto per essere distribuito.
+
+
+Licenza
+-------
+
+IL codice Linux utilizza diverse licenze, ma il codice completo deve essere
+compatibile con la seconda versione della licenza GNU General Public License
+(GPLv2), che è la licenza che copre la distribuzione del kernel.
+Nella pratica, ciò significa che tutti i contributi al codice sono coperti
+anche'essi dalla GPLv2 (con, opzionalmente, una dicitura che permette la
+possibilità di distribuirlo con licenze più recenti di GPL) o dalla licenza
+three-clause BSD. Qualsiasi contributo che non è coperto da una licenza
+compatibile non verrà accettata nel kernel.
+
+Per il codice sottomesso al kernel non è necessario (o richiesto) la
+concessione del Copyright. Tutto il codice inserito nel ramo principale del
+kernel conserva la sua proprietà originale; ne risulta che ora il kernel abbia
+migliaia di proprietari.
+
+Una conseguenza di questa organizzazione della proprietà è che qualsiasi
+tentativo di modifica della licenza del kernel è destinata ad un quasi sicuro
+fallimento. Esistono alcuni scenari pratici nei quali il consenso di tutti
+i detentori di copyright può essere ottenuto (o il loro codice verrà rimosso
+dal kernel). Quindi, in sostanza, non esiste la possibilità che si giunga ad
+una versione 3 della licenza GPL nel prossimo futuro.
+
+È imperativo che tutto il codice che contribuisce al kernel sia legittimamente
+software libero. Per questa ragione, un codice proveniente da un contributore
+anonimo (o sotto pseudonimo) non verrà accettato. È richiesto a tutti i
+contributori di firmare il proprio codice, attestando così che quest'ultimo
+può essere distribuito insieme al kernel sotto la licenza GPL. Il codice che
+non è stato licenziato come software libero dal proprio creatore, o che
+potrebbe creare problemi di copyright per il kernel (come il codice derivante
+da processi di ingegneria inversa senza le opportune tutele), non può essere
+diffuso.
+
+Domande relative a questioni legate al copyright sono frequenti nelle liste
+di discussione dedicate allo sviluppo di Linux. Tali quesiti, normalmente,
+non riceveranno alcuna risposta, ma una cosa deve essere tenuta presente:
+le persone che risponderanno a quelle domande non sono avvocati e non possono
+fornire supporti legali. Se avete questioni legali relative ai sorgenti
+del codice Linux, non esiste alternativa che quella di parlare con un
+avvocato esperto nel settore. Fare affidamento sulle risposte ottenute da
+una lista di discussione tecnica è rischioso.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/2.Process.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/2.Process.rst
new file mode 100644
index 000000000..30dc172f0
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/2.Process.rst
@@ -0,0 +1,534 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/2.Process.rst <development_process>`
+:Translator: Alessia Mantegazza <amantegazza@vaga.pv.it>
+
+.. _it_development_process:
+
+Come funziona il processo di sviluppo
+=====================================
+
+Lo sviluppo del Kernel agli inizi degli anno '90 era abbastanza libero, con
+un numero di utenti e sviluppatori relativamente basso. Con una base
+di milioni di utenti e con 2000 sviluppatori coinvolti nel giro di un anno,
+il kernel da allora ha messo in atto un certo numero di procedure per rendere
+lo sviluppo più agevole. È richiesta una solida conoscenza di come tale
+processo si svolge per poter esserne parte attiva.
+
+Il quadro d'insieme
+-------------------
+
+Gli sviluppatori kernel utilizzano un calendario di rilascio generico, dove
+ogni due o tre mesi viene effettuata un rilascio importante del kernel.
+I rilasci più recenti sono stati:
+
+ ====== =================
+ 5.0 3 marzo, 2019
+ 5.1 5 maggio, 2019
+ 5.2 7 luglio, 2019
+ 5.3 15 settembre, 2019
+ 5.4 24 novembre, 2019
+ 5.5 6 gennaio, 2020
+ ====== =================
+
+Ciascun rilascio 5.x è un importante rilascio del kernel con nuove
+funzionalità, modifiche interne dell'API, e molto altro. Un tipico
+rilascio contiene quasi 13,000 gruppi di modifiche con ulteriori
+modifiche a parecchie migliaia di linee di codice. La 5.x. è pertanto la
+linea di confine nello sviluppo del kernel Linux; il kernel utilizza un sistema
+di sviluppo continuo che integra costantemente nuove importanti modifiche.
+
+Viene seguita una disciplina abbastanza lineare per l'inclusione delle
+patch di ogni rilascio. All'inizio di ogni ciclo di sviluppo, la
+"finestra di inclusione" viene dichiarata aperta. In quel momento il codice
+ritenuto sufficientemente stabile(e che è accettato dalla comunità di sviluppo)
+viene incluso nel ramo principale del kernel. La maggior parte delle
+patch per un nuovo ciclo di sviluppo (e tutte le più importanti modifiche)
+saranno inserite durante questo periodo, ad un ritmo che si attesta sulle
+1000 modifiche ("patch" o "gruppo di modifiche") al giorno.
+
+(per inciso, vale la pena notare che i cambiamenti integrati durante la
+"finestra di inclusione" non escono dal nulla; questi infatti, sono stati
+raccolti e, verificati in anticipo. Il funzionamento di tale procedimento
+verrà descritto dettagliatamente più avanti).
+
+La finestra di inclusione resta attiva approssimativamente per due settimane.
+Al termine di questo periodo, Linus Torvald dichiarerà che la finestra è
+chiusa e rilascerà il primo degli "rc" del kernel.
+Per il kernel che è destinato ad essere 5.6, per esempio, il rilascio
+che emerge al termine della finestra d'inclusione si chiamerà 5.6-rc1.
+Questo rilascio indica che il momento di aggiungere nuovi componenti è
+passato, e che è iniziato il periodo di stabilizzazione del prossimo kernel.
+
+Nelle successive sei/dieci settimane, potranno essere sottoposte solo modifiche
+che vanno a risolvere delle problematiche. Occasionalmente potrà essere
+consentita una modifica più consistente, ma tali occasioni sono rare.
+Gli sviluppatori che tenteranno di aggiungere nuovi elementi al di fuori della
+finestra di inclusione, tendenzialmente, riceveranno un accoglienza poco
+amichevole. Come regola generale: se vi perdete la finestra di inclusione per
+un dato componente, la cosa migliore da fare è aspettare il ciclo di sviluppo
+successivo (un'eccezione può essere fatta per i driver per hardware non
+supportati in precedenza; se toccano codice non facente parte di quello
+attuale, che non causino regressioni e che potrebbero essere aggiunti in
+sicurezza in un qualsiasi momento)
+
+Mentre le correzioni si aprono la loro strada all'interno del ramo principale,
+il ritmo delle modifiche rallenta col tempo. Linus rilascia un nuovo
+kernel -rc circa una volta alla settimana; e ne usciranno circa 6 o 9 prima
+che il kernel venga considerato sufficientemente stabile e che il rilascio
+finale venga fatto. A quel punto tutto il processo ricomincerà.
+
+Esempio: ecco com'è andato il ciclo di sviluppo della versione 5.4
+(tutte le date si collocano nel 2018)
+
+
+ ============== =======================================
+ 15 settembre 5.3 rilascio stabile
+ 30 settembre 5.4-rc1, finestra di inclusione chiusa
+ 6 ottobre 5.4-rc2
+ 13 ottobre 5.4-rc3
+ 20 ottobre 5.4-rc4
+ 27 ottobre 5.4-rc5
+ 3 novembre 5.4-rc6
+ 10 novembre 5.4-rc7
+ 17 novembre 5.4-rc8
+ 24 novembre 5.4 rilascio stabile
+ ============== =======================================
+
+In che modo gli sviluppatori decidono quando chiudere il ciclo di sviluppo e
+creare quindi una rilascio stabile? Un metro valido è il numero di regressioni
+rilevate nel precedente rilascio. Nessun baco è il benvenuto, ma quelli che
+procurano problemi su sistemi che hanno funzionato in passato sono considerati
+particolarmente seri. Per questa ragione, le modifiche che portano ad una
+regressione sono viste sfavorevolmente e verranno quasi sicuramente annullate
+durante il periodo di stabilizzazione.
+
+L'obiettivo degli sviluppatori è quello di aggiustare tutte le regressioni
+conosciute prima che avvenga il rilascio stabile. Nel mondo reale, questo
+tipo di perfezione difficilmente viene raggiunta; esistono troppe variabili
+in un progetto di questa portata. Arriva un punto dove ritardare il rilascio
+finale peggiora la situazione; la quantità di modifiche in attesa della
+prossima finestra di inclusione crescerà enormemente, creando ancor più
+regressioni al giro successivo. Quindi molti kernel 5.x escono con una
+manciata di regressioni delle quali, si spera, nessuna è grave.
+
+Una volta che un rilascio stabile è fatto, il suo costante mantenimento è
+affidato al "squadra stabilità", attualmente composta da Greg Kroah-Hartman.
+Questa squadra rilascia occasionalmente degli aggiornamenti relativi al
+rilascio stabile usando la numerazione 5.x.y. Per essere presa in
+considerazione per un rilascio d'aggiornamento, una modifica deve:
+(1) correggere un baco importante (2) essere già inserita nel ramo principale
+per il prossimo sviluppo del kernel. Solitamente, passato il loro rilascio
+iniziale, i kernel ricevono aggiornamenti per più di un ciclo di sviluppo.
+Quindi, per esempio, la storia del kernel 5.2 appare così (anno 2019):
+
+ ============== ===============================
+ 15 settembre 5.2 rilascio stabile FIXME settembre è sbagliato
+ 14 luglio 5.2.1
+ 21 luglio 5.2.2
+ 26 luglio 5.2.3
+ 28 luglio 5.2.4
+ 31 luglio 5.2.5
+ ... ...
+ 11 ottobre 5.2.21
+ ============== ===============================
+
+La 5.2.21 fu l'aggiornamento finale per la versione 5.2.
+
+Alcuni kernel sono destinati ad essere kernel a "lungo termine"; questi
+riceveranno assistenza per un lungo periodo di tempo. Al momento in cui
+scriviamo, i manutentori dei kernel stabili a lungo termine sono:
+
+ ====== ================================ ==========================================
+ 3.16 Ben Hutchings (kernel stabile molto più a lungo termine)
+ 4.4 Greg Kroah-Hartman e Sasha Levin (kernel stabile molto più a lungo termine)
+ 4.9 Greg Kroah-Hartman e Sasha Levin
+ 4.14 Greg Kroah-Hartman e Sasha Levin
+ 4.19 Greg Kroah-Hartman e Sasha Levin
+ 5.4i Greg Kroah-Hartman e Sasha Levin
+ ====== ================================ ==========================================
+
+
+Questa selezione di kernel di lungo periodo sono puramente dovuti ai loro
+manutentori, alla loro necessità e al tempo per tenere aggiornate proprio
+quelle versioni. Non ci sono altri kernel a lungo termine in programma per
+alcun rilascio in arrivo.
+
+Il ciclo di vita di una patch
+-----------------------------
+
+Le patch non passano direttamente dalla tastiera dello sviluppatori
+al ramo principale del kernel. Esiste, invece, una procedura disegnata
+per assicurare che ogni patch sia di buona qualità e desiderata nel
+ramo principale. Questo processo avviene velocemente per le correzioni
+meno importanti, o, nel caso di patch ampie e controverse, va avanti per anni.
+Per uno sviluppatore la maggior frustrazione viene dalla mancanza di
+comprensione di questo processo o dai tentativi di aggirarlo.
+
+Nella speranza di ridurre questa frustrazione, questo documento spiegherà
+come una patch viene inserita nel kernel. Ciò che segue è un'introduzione
+che descrive il processo ideale. Approfondimenti verranno invece trattati
+più avanti.
+
+Una patch attraversa, generalmente, le seguenti fasi:
+
+ - Progetto. In questa fase sono stabilite quelli che sono i requisiti
+ della modifica - e come verranno soddisfatti. Il lavoro di progettazione
+ viene spesso svolto senza coinvolgere la comunità, ma è meglio renderlo
+ il più aperto possibile; questo può far risparmiare molto tempo evitando
+ eventuali riprogettazioni successive.
+
+ - Prima revisione. Le patch vengono pubblicate sulle liste di discussione
+ interessate, e gli sviluppatori in quella lista risponderanno coi loro
+ commenti. Se si svolge correttamente, questo procedimento potrebbe far
+ emergere problemi rilevanti in una patch.
+
+ - Revisione più ampia. Quando la patch è quasi pronta per essere inserita
+ nel ramo principale, un manutentore importante del sottosistema dovrebbe
+ accettarla - anche se, questa accettazione non è una garanzia che la
+ patch arriverà nel ramo principale. La patch sarà visibile nei sorgenti
+ del sottosistema in questione e nei sorgenti -next (descritti sotto).
+ Quando il processo va a buon fine, questo passo porta ad una revisione
+ più estesa della patch e alla scoperta di problemi d'integrazione
+ con il lavoro altrui.
+
+- Per favore, tenete da conto che la maggior parte dei manutentori ha
+ anche un lavoro quotidiano, quindi integrare le vostre patch potrebbe
+ non essere la loro priorità più alta. Se una vostra patch riceve
+ dei suggerimenti su dei cambiamenti necessari, dovreste applicare
+ quei cambiamenti o giustificare perché non sono necessari. Se la vostra
+ patch non riceve alcuna critica ma non è stata integrata dal
+ manutentore del driver o sottosistema, allora dovreste continuare con
+ i necessari aggiornamenti per mantenere la patch aggiornata al kernel
+ più recente cosicché questa possa integrarsi senza problemi; continuate
+ ad inviare gli aggiornamenti per essere revisionati e integrati.
+
+ - Inclusione nel ramo principale. Eventualmente, una buona patch verrà
+ inserita all'interno nel repositorio principale, gestito da
+ Linus Torvalds. In questa fase potrebbero emergere nuovi problemi e/o
+ commenti; è importante che lo sviluppatore sia collaborativo e che sistemi
+ ogni questione che possa emergere.
+
+ - Rilascio stabile. Ora, il numero di utilizzatori che sono potenzialmente
+ toccati dalla patch è aumentato, quindi, ancora una volta, potrebbero
+ emergere nuovi problemi.
+
+ - Manutenzione di lungo periodo. Nonostante sia possibile che uno sviluppatore
+ si dimentichi del codice dopo la sua integrazione, questo comportamento
+ lascia una brutta impressione nella comunità di sviluppo. Integrare il
+ codice elimina alcuni degli oneri facenti parte della manutenzione, in
+ particolare, sistemerà le problematiche causate dalle modifiche all'API.
+ Ma lo sviluppatore originario dovrebbe continuare ad assumersi la
+ responsabilità per il codice se quest'ultimo continua ad essere utile
+ nel lungo periodo.
+
+Uno dei più grandi errori fatti dagli sviluppatori kernel (o dai loro datori
+di lavoro) è quello di cercare di ridurre tutta la procedura ad una singola
+"integrazione nel remo principale". Questo approccio inevitabilmente conduce
+a una condizione di frustrazione per tutti coloro che sono coinvolti.
+
+Come le modifiche finiscono nel Kernel
+--------------------------------------
+
+Esiste una sola persona che può inserire le patch nel repositorio principale
+del kernel: Linus Torvalds. Ma, per esempio, di tutte le 9500 patch
+che entrarono nella versione 2.6.38 del kernel, solo 112 (circa
+l'1,3%) furono scelte direttamente da Linus in persona. Il progetto
+del kernel è cresciuto fino a raggiungere una dimensione tale per cui
+un singolo sviluppatore non può controllare e selezionare
+indipendentemente ogni modifica senza essere supportato. La via
+scelta dagli sviluppatori per indirizzare tale crescita è stata quella
+di utilizzare un sistema di "sottotenenti" basato sulla fiducia.
+
+Il codice base del kernel è spezzato in una serie si sottosistemi: rete,
+supporto per specifiche architetture, gestione della memoria, video e
+strumenti, etc. Molti sottosistemi hanno un manutentore designato: ovvero uno
+sviluppatore che ha piena responsabilità di tutto il codice presente in quel
+sottosistema. Tali manutentori di sottosistema sono i guardiani
+(in un certo senso) della parte di kernel che gestiscono; sono coloro che
+(solitamente) accetteranno una patch per l'inclusione nel ramo principale
+del kernel.
+
+I manutentori di sottosistema gestiscono ciascuno la propria parte dei sorgenti
+del kernel, utilizzando abitualmente (ma certamente non sempre) git.
+Strumenti come git (e affini come quilt o mercurial) permettono ai manutentori
+di stilare una lista delle patch, includendo informazioni sull'autore ed
+altri metadati. In ogni momento, il manutentore può individuare quale patch
+nel sua repositorio non si trova nel ramo principale.
+
+Quando la "finestra di integrazione" si apre, i manutentori di alto livello
+chiederanno a Linus di "prendere" dai loro repositori le modifiche che hanno
+selezionato per l'inclusione. Se Linus acconsente, il flusso di patch si
+convoglierà nel repositorio di quest ultimo, divenendo così parte del ramo
+principale del kernel. La quantità d'attenzione che Linus presta alle
+singole patch ricevute durante l'operazione di integrazione varia.
+È chiaro che, qualche volta, guardi più attentamente. Ma, come regola
+generale, Linus confida nel fatto che i manutentori di sottosistema non
+selezionino pessime patch.
+
+I manutentori di sottosistemi, a turno, possono "prendere" patch
+provenienti da altri manutentori. Per esempio, i sorgenti per la rete rete
+sono costruiti da modifiche che si sono accumulate inizialmente nei sorgenti
+dedicati ai driver per dispositivi di rete, rete senza fili, ecc. Tale
+catena di repositori può essere più o meno lunga, benché raramente ecceda
+i due o tre collegamenti. Questo processo è conosciuto come
+"la catena della fiducia", perché ogni manutentore all'interno della
+catena si fida di coloro che gestiscono i livelli più bassi.
+
+Chiaramente, in un sistema come questo, l'inserimento delle patch all'interno
+del kernel si basa sul trovare il manutentore giusto. Di norma, inviare
+patch direttamente a Linus non è la via giusta.
+
+
+Sorgenti -next
+--------------
+
+La catena di sottosistemi guida il flusso di patch all'interno del kernel,
+ma solleva anche un interessante quesito: se qualcuno volesse vedere tutte le
+patch pronte per la prossima finestra di integrazione?
+Gli sviluppatori si interesseranno alle patch in sospeso per verificare
+che non ci siano altri conflitti di cui preoccuparsi; una modifica che, per
+esempio, cambia il prototipo di una funzione fondamentale del kernel andrà in
+conflitto con qualsiasi altra modifica che utilizzi la vecchia versione di
+quella funzione. Revisori e tester vogliono invece avere accesso alle
+modifiche nella loro totalità prima che approdino nel ramo principale del
+kernel. Uno potrebbe prendere le patch provenienti da tutti i sottosistemi
+d'interesse, ma questo sarebbe un lavoro enorme e fallace.
+
+La risposta ci viene sotto forma di sorgenti -next, dove i sottosistemi sono
+raccolti per essere testati e controllati. Il più vecchio di questi sorgenti,
+gestito da Andrew Morton, è chiamato "-mm" (memory management, che è l'inizio
+di tutto). L'-mm integra patch proveniente da una lunga lista di sottosistemi;
+e ha, inoltre, alcune patch destinate al supporto del debugging.
+
+Oltre a questo, -mm contiene una raccolta significativa di patch che sono
+state selezionate da Andrew direttamente. Queste patch potrebbero essere
+state inviate in una lista di discussione, o possono essere applicate ad una
+parte del kernel per la quale non esiste un sottosistema dedicato.
+Di conseguenza, -mm opera come una specie di sottosistema "ultima spiaggia";
+se per una patch non esiste una via chiara per entrare nel ramo principale,
+allora è probabile che finirà in -mm. Le patch passate per -mm
+eventualmente finiranno nel sottosistema più appropriato o saranno inviate
+direttamente a Linus. In un tipico ciclo di sviluppo, circa il 5-10% delle
+patch andrà nel ramo principale attraverso -mm.
+
+La patch -mm correnti sono disponibili nella cartella "mmotm" (-mm of
+the moment) all'indirizzo:
+
+ http://www.ozlabs.org/~akpm/mmotm/
+
+È molto probabile che l'uso dei sorgenti MMOTM diventi un'esperienza
+frustrante; ci sono buone probabilità che non compili nemmeno.
+
+I sorgenti principali per il prossimo ciclo d'integrazione delle patch
+è linux-next, gestito da Stephen Rothwell. I sorgenti linux-next sono, per
+definizione, un'istantanea di come dovrà apparire il ramo principale dopo che
+la prossima finestra di inclusione si chiuderà. I linux-next sono annunciati
+sulla lista di discussione linux-kernel e linux-next nel momento in cui
+vengono assemblati; e possono essere scaricate da:
+
+ http://www.kernel.org/pub/linux/kernel/next/
+
+Linux-next è divenuto parte integrante del processo di sviluppo del kernel;
+tutte le patch incorporate durante una finestra di integrazione dovrebbero
+aver trovato la propria strada in linux-next, a volte anche prima dell'apertura
+della finestra di integrazione.
+
+
+Sorgenti in preparazione
+------------------------
+
+Nei sorgenti del kernel esiste la cartella drivers/staging/, dove risiedono
+molte sotto-cartelle per i driver o i filesystem che stanno per essere aggiunti
+al kernel. Questi restano nella cartella drivers/staging fintanto che avranno
+bisogno di maggior lavoro; una volta completato, possono essere spostate
+all'interno del kernel nel posto più appropriato. Questo è il modo di tener
+traccia dei driver che non sono ancora in linea con gli standard di codifica
+o qualità, ma che le persone potrebbero voler usare ugualmente e tracciarne
+lo sviluppo.
+
+Greg Kroah-Hartman attualmente gestisce i sorgenti in preparazione. I driver
+che non sono completamente pronti vengono inviati a lui, e ciascun driver avrà
+la propria sotto-cartella in drivers/staging/. Assieme ai file sorgenti
+dei driver, dovrebbe essere presente nella stessa cartella anche un file TODO.
+Il file TODO elenca il lavoro ancora da fare su questi driver per poter essere
+accettati nel kernel, e indica anche la lista di persone da inserire in copia
+conoscenza per ogni modifica fatta. Le regole attuali richiedono che i
+driver debbano, come minimo, compilare adeguatamente.
+
+La *preparazione* può essere una via relativamente facile per inserire nuovi
+driver all'interno del ramo principale, dove, con un po' di fortuna, saranno
+notati da altri sviluppatori e migliorati velocemente. Entrare nella fase
+di preparazione non è però la fine della storia, infatti, il codice che si
+trova nella cartella staging che non mostra regolari progressi potrebbe
+essere rimosso. Le distribuzioni, inoltre, tendono a dimostrarsi relativamente
+riluttanti nell'attivare driver in preparazione. Quindi lo preparazione è,
+nel migliore dei casi, una tappa sulla strada verso il divenire un driver
+del ramo principale.
+
+
+Strumenti
+---------
+
+Come è possibile notare dal testo sopra, il processo di sviluppo del kernel
+dipende pesantemente dalla capacità di guidare la raccolta di patch in
+diverse direzioni. L'intera cosa non funzionerebbe se non venisse svolta
+con l'uso di strumenti appropriati e potenti. Spiegare l'uso di tali
+strumenti non è lo scopo di questo documento, ma c'è spazio per alcuni
+consigli.
+
+In assoluto, nella comunità del kernel, predomina l'uso di git come sistema
+di gestione dei sorgenti. Git è una delle diverse tipologie di sistemi
+distribuiti di controllo versione che sono stati sviluppati nella comunità
+del software libero. Esso è calibrato per lo sviluppo del kernel, e si
+comporta abbastanza bene quando ha a che fare con repositori grandi e con un
+vasto numero di patch. Git ha inoltre la reputazione di essere difficile
+da imparare e utilizzare, benché stia migliorando. Agli sviluppatori
+del kernel viene richiesta un po' di familiarità con git; anche se non lo
+utilizzano per il proprio lavoro, hanno bisogno di git per tenersi al passo
+con il lavoro degli altri sviluppatori (e con il ramo principale).
+
+Git è ora compreso in quasi tutte le distribuzioni Linux. Esiste una sito che
+potete consultare:
+
+ http://git-scm.com/
+
+Qui troverete i riferimenti alla documentazione e alle guide passo-passo.
+
+Tra gli sviluppatori Kernel che non usano git, la scelta alternativa più
+popolare è quasi sicuramente Mercurial:
+
+ http://www.selenic.com/mercurial/
+
+Mercurial condivide diverse caratteristiche con git, ma fornisce
+un'interfaccia che potrebbe risultare più semplice da utilizzare.
+
+L'altro strumento che vale la pena conoscere è Quilt:
+
+ http://savannah.nongnu.org/projects/quilt/
+
+
+Quilt è un sistema di gestione delle patch, piuttosto che un sistema
+di gestione dei sorgenti. Non mantiene uno storico degli eventi; ma piuttosto
+è orientato verso il tracciamento di uno specifico insieme di modifiche
+rispetto ad un codice in evoluzione. Molti dei più grandi manutentori di
+sottosistema utilizzano quilt per gestire le patch che dovrebbero essere
+integrate. Per la gestione di certe tipologie di sorgenti (-mm, per esempio),
+quilt è il miglior strumento per svolgere il lavoro.
+
+
+Liste di discussione
+--------------------
+
+Una grossa parte del lavoro di sviluppo del Kernel Linux viene svolto tramite
+le liste di discussione. È difficile essere un membro della comunità
+pienamente coinvolto se non si partecipa almeno ad una lista da qualche
+parte. Ma, le liste di discussione di Linux rappresentano un potenziale
+problema per gli sviluppatori, che rischiano di venir sepolti da un mare di
+email, restare incagliati nelle convenzioni in vigore nelle liste Linux,
+o entrambi.
+
+Molte delle liste di discussione del Kernel girano su vger.kernel.org;
+l'elenco principale lo si trova sul sito:
+
+ http://vger.kernel.org/vger-lists.html
+
+Esistono liste gestite altrove; un certo numero di queste sono in
+lists.redhat.com.
+
+La lista di discussione principale per lo sviluppo del kernel è, ovviamente,
+linux-kernel. Questa lista è un luogo ostile dove trovarsi; i volumi possono
+raggiungere i 500 messaggi al giorno, la quantità di "rumore" è elevata,
+la conversazione può essere strettamente tecnica e i partecipanti non sono
+sempre preoccupati di mostrare un alto livello di educazione. Ma non esiste
+altro luogo dove la comunità di sviluppo del kernel si unisce per intero;
+gli sviluppatori che evitano tale lista si perderanno informazioni importanti.
+
+Ci sono alcuni consigli che possono essere utili per sopravvivere a
+linux-kernel:
+
+- Tenete la lista in una cartella separata, piuttosto che inserirla nella
+ casella di posta principale. Così da essere in grado di ignorare il flusso
+ di mail per un certo periodo di tempo.
+
+- Non cercate di seguire ogni conversazione - nessuno lo fa. È importante
+ filtrare solo gli argomenti d'interesse (sebbene va notato che le
+ conversazioni di lungo periodo possono deviare dall'argomento originario
+ senza cambiare il titolo della mail) e le persone che stanno partecipando.
+
+- Non alimentate i troll. Se qualcuno cerca di creare nervosismo, ignoratelo.
+
+- Quando rispondete ad una mail linux-kernel (o ad altre liste) mantenete
+ tutti i Cc:. In assenza di importanti motivazioni (come una richiesta
+ esplicita), non dovreste mai togliere destinatari. Assicuratevi sempre che
+ la persona alla quale state rispondendo sia presente nella lista Cc. Questa
+ usanza fa si che divenga inutile chiedere esplicitamente di essere inseriti
+ in copia nel rispondere al vostro messaggio.
+
+- Cercate nell'archivio della lista (e nella rete nella sua totalità) prima
+ di far domande. Molti sviluppatori possono divenire impazienti con le
+ persone che chiaramente non hanno svolto i propri compiti a casa.
+
+- Evitate il *top-posting* (cioè la pratica di mettere la vostra risposta sopra
+ alla frase alla quale state rispondendo). Ciò renderebbe la vostra risposta
+ difficile da leggere e genera scarsa impressione.
+
+- Chiedete nella lista di discussione corretta. Linux-kernel può essere un
+ punto di incontro generale, ma non è il miglior posto dove trovare
+ sviluppatori da tutti i sottosistemi.
+
+Infine, la ricerca della corretta lista di discussione è uno degli errori più
+comuni per gli sviluppatori principianti. Qualcuno che pone una domanda
+relativa alla rete su linux-kernel riceverà quasi certamente il suggerimento
+di chiedere sulla lista netdev, che è la lista frequentata dagli sviluppatori
+di rete. Ci sono poi altre liste per i sottosistemi SCSI, video4linux, IDE,
+filesystem, etc. Il miglior posto dove cercare una lista di discussione è il
+file MAINTAINERS che si trova nei sorgenti del kernel.
+
+Iniziare con lo sviluppo del Kernel
+-----------------------------------
+
+Sono comuni le domande sul come iniziare con lo sviluppo del kernel - sia da
+singole persone che da aziende. Altrettanto comuni sono i passi falsi che
+rendono l'inizio di tale relazione più difficile di quello che dovrebbe essere.
+
+Le aziende spesso cercano di assumere sviluppatori noti per creare un gruppo
+di sviluppo iniziale. Questo, in effetti, può essere una tecnica efficace.
+Ma risulta anche essere dispendiosa e non va ad accrescere il bacino di
+sviluppatori kernel con esperienza. È possibile anche "portare a casa"
+sviluppatori per accelerare lo sviluppo del kernel, dando comunque
+all'investimento un po' di tempo. Prendersi questo tempo può fornire
+al datore di lavoro un gruppo di sviluppatori che comprendono sia il kernel
+che l'azienda stessa, e che possono supportare la formazione di altre persone.
+Nel medio periodo, questa è spesso uno delle soluzioni più proficue.
+
+I singoli sviluppatori sono spesso, comprensibilmente, una perdita come punto
+di partenza. Iniziare con un grande progetto può rivelarsi intimidatorio;
+spesso all'inizio si vuole solo verificare il terreno con qualcosa di piccolo.
+Questa è una delle motivazioni per le quali molti sviluppatori saltano alla
+creazione di patch che vanno a sistemare errori di battitura o
+problematiche minori legate allo stile del codice. Sfortunatamente, tali
+patch creano un certo livello di rumore che distrae l'intera comunità di
+sviluppo, quindi, sempre di più, esse vengono degradate. I nuovi sviluppatori
+che desiderano presentarsi alla comunità non riceveranno l'accoglienza
+che vorrebbero con questi mezzi.
+
+Andrew Morton da questo consiglio agli aspiranti sviluppatori kernel
+
+::
+
+ Il primo progetto per un neofita del kernel dovrebbe essere
+ sicuramente quello di "assicurarsi che il kernel funzioni alla
+ perfezione sempre e su tutte le macchine sulle quali potete stendere
+ la vostra mano". Solitamente il modo per fare ciò è quello di
+ collaborare con gli altri nel sistemare le cose (questo richiede
+ persistenza!) ma va bene - è parte dello sviluppo kernel.
+
+(http://lwn.net/Articles/283982/).
+
+In assenza di problemi ovvi da risolvere, si consiglia agli sviluppatori
+di consultare, in generale, la lista di regressioni e di bachi aperti.
+Non c'è mai carenza di problematiche bisognose di essere sistemate;
+accollandosi tali questioni gli sviluppatori accumuleranno esperienza con
+la procedura, ed allo stesso tempo, aumenteranno la loro rispettabilità
+all'interno della comunità di sviluppo.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/3.Early-stage.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/3.Early-stage.rst
new file mode 100644
index 000000000..443ac1e55
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/3.Early-stage.rst
@@ -0,0 +1,241 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/3.Early-stage.rst <development_early_stage>`
+:Translator: Alessia Mantegazza <amantegazza@vaga.pv.it>
+
+.. _it_development_early_stage:
+
+I primi passi della pianificazione
+==================================
+
+Osservando un progetto di sviluppo per il kernel Linux, si potrebbe essere
+tentati dal saltare tutto e iniziare a codificare. Tuttavia, come ogni
+progetto significativo, molta della preparazione per giungere al successo
+viene fatta prima che una sola linea di codice venga scritta. Il tempo speso
+nella pianificazione e la comunicazione può far risparmiare molto
+tempo in futuro.
+
+Specificare il problema
+-----------------------
+
+Come qualsiasi progetto ingegneristico, un miglioramento del kernel di
+successo parte con una chiara descrizione del problema da risolvere.
+In alcuni casi, questo passaggio è facile: ad esempio quando un driver è
+richiesto per un particolare dispositivo. In altri casi invece, si
+tende a confondere il problema reale con le soluzioni proposte e questo
+può portare all'emergere di problemi.
+
+Facciamo un esempio: qualche anno fa, gli sviluppatori che lavoravano con
+linux audio cercarono un modo per far girare le applicazioni senza dropouts
+o altri artefatti dovuti all'eccessivo ritardo nel sistema. La soluzione
+alla quale giunsero fu un modulo del kernel destinato ad agganciarsi al
+framework Linux Security Module (LSM); questo modulo poteva essere
+configurato per dare ad una specifica applicazione accesso allo
+schedulatore *realtime*. Tale modulo fu implementato e inviato nella
+lista di discussione linux-kernel, dove incontrò subito dei problemi.
+
+Per gli sviluppatori audio, questo modulo di sicurezza era sufficiente a
+risolvere il loro problema nell'immediato. Per l'intera comunità kernel,
+invece, era un uso improprio del framework LSM (che non è progettato per
+conferire privilegi a processi che altrimenti non avrebbero potuto ottenerli)
+e un rischio per la stabilità del sistema. Le loro soluzioni di punta nel
+breve periodo, comportavano un accesso alla schedulazione realtime attraverso
+il meccanismo rlimit, e nel lungo periodo un costante lavoro nella riduzione
+dei ritardi.
+
+La comunità audio, comunque, non poteva vedere al di là della singola
+soluzione che avevano implementato; erano riluttanti ad accettare alternative.
+Il conseguente dissenso lasciò in quegli sviluppatori un senso di
+disillusione nei confronti dell'intero processo di sviluppo; uno di loro
+scrisse questo messaggio:
+
+ Ci sono numerosi sviluppatori del kernel Linux davvero bravi, ma
+ rischiano di restare sovrastati da una vasta massa di stolti arroganti.
+ Cercare di comunicare le richieste degli utenti a queste persone è
+ una perdita di tempo. Loro sono troppo "intelligenti" per stare ad
+ ascoltare dei poveri mortali.
+
+ (http://lwn.net/Articles/131776/).
+
+La realtà delle cose fu differente; gli sviluppatori del kernel erano molto
+più preoccupati per la stabilità del sistema, per la manutenzione di lungo
+periodo e cercavano la giusta soluzione alla problematica esistente con uno
+specifico modulo. La morale della storia è quella di concentrarsi sul
+problema - non su di una specifica soluzione- e di discuterne con la comunità
+di sviluppo prima di investire tempo nella scrittura del codice.
+
+Quindi, osservando un progetto di sviluppo del kernel, si dovrebbe
+rispondere a questa lista di domande:
+
+- Qual'è, precisamente, il problema che dev'essere risolto?
+
+- Chi sono gli utenti coinvolti da tal problema? A quale caso dovrebbe
+ essere indirizzata la soluzione?
+
+- In che modo il kernel risulta manchevole nell'indirizzare il problema
+ in questione?
+
+Solo dopo ha senso iniziare a considerare le possibili soluzioni.
+
+Prime discussioni
+-----------------
+
+Quando si pianifica un progetto di sviluppo per il kernel, sarebbe quanto meno
+opportuno discuterne inizialmente con la comunità prima di lanciarsi
+nell'implementazione. Una discussione preliminare può far risparmiare sia
+tempo che problemi in svariati modi:
+
+ - Potrebbe essere che il problema sia già stato risolto nel kernel in
+ una maniera che non avete ancora compreso. Il kernel Linux è grande e ha
+ una serie di funzionalità e capacità che non sono scontate nell'immediato.
+ Non tutte le capacità del kernel sono documentate così bene come ci
+ piacerebbe, ed è facile perdersi qualcosa. Il vostro autore ha assistito
+ alla pubblicazione di un driver intero che duplica un altro driver
+ esistente di cui il nuovo autore era ignaro. Il codice che rinnova
+ ingranaggi già esistenti non è soltanto dispendioso; non verrà nemmeno
+ accettato nel ramo principale del kernel.
+
+ - Potrebbero esserci proposte che non sono considerate accettabili per
+ l'integrazione all'interno del ramo principale. È meglio affrontarle
+ prima di scrivere il codice.
+
+ - È possibile che altri sviluppatori abbiano pensato al problema; potrebbero
+ avere delle idee per soluzioni migliori, e potrebbero voler contribuire
+ alla loro creazione.
+
+Anni di esperienza con la comunità di sviluppo del kernel hanno impartito una
+chiara lezione: il codice per il kernel che è pensato e sviluppato a porte
+chiuse, inevitabilmente, ha problematiche che si rivelano solo quando il
+codice viene rilasciato pubblicamente. Qualche volta tali problemi sono
+importanti e richiedono mesi o anni di sforzi prima che il codice possa
+raggiungere gli standard richiesti della comunità.
+Alcuni esempi possono essere:
+
+ - La rete Devicescape è stata creata e implementata per sistemi
+ mono-processore. Non avrebbe potuto essere inserita nel ramo principale
+ fino a che non avesse supportato anche i sistemi multi-processore.
+ Riadattare i meccanismi di sincronizzazione e simili è un compito difficile;
+ come risultato, l'inserimento di questo codice (ora chiamato mac80211)
+ fu rimandato per più di un anno.
+
+ - Il filesystem Reiser4 include una seria di funzionalità che, secondo
+ l'opinione degli sviluppatori principali del kernel, avrebbero dovuto
+ essere implementate a livello di filesystem virtuale. Comprende
+ anche funzionalità che non sono facilmente implementabili senza esporre
+ il sistema al rischio di uno stallo. La scoperta tardiva di questi
+ problemi - e il diniego a risolverne alcuni - ha avuto come conseguenza
+ il fatto che Raiser4 resta fuori dal ramo principale del kernel.
+
+ - Il modulo di sicurezza AppArmor utilizzava strutture dati del
+ filesystem virtuale interno in modi che sono stati considerati rischiosi e
+ inattendibili. Questi problemi (tra le altre cose) hanno tenuto AppArmor
+ fuori dal ramo principale per anni.
+
+Ciascuno di questi casi è stato un travaglio e ha richiesto del lavoro
+straordinario, cose che avrebbero potuto essere evitate con alcune
+"chiacchierate" preliminari con gli sviluppatori kernel.
+
+Con chi parlare?
+----------------
+
+Quando gli sviluppatori hanno deciso di rendere pubblici i propri progetti, la
+domanda successiva sarà: da dove partiamo? La risposta è quella di trovare
+la giusta lista di discussione e il giusto manutentore. Per le liste di
+discussione, il miglior approccio è quello di cercare la lista più adatta
+nel file MAINTAINERS. Se esiste una lista di discussione di sottosistema,
+è preferibile pubblicare lì piuttosto che sulla lista di discussione generale
+del kernel Linux; avrete maggiori probabilità di trovare sviluppatori con
+esperienza sul tema, e l'ambiente che troverete potrebbe essere più
+incoraggiante.
+
+Trovare manutentori può rivelarsi un po' difficoltoso. Ancora, il file
+MAINTAINERS è il posto giusto da dove iniziare. Il file potrebbe non essere
+sempre aggiornato, inoltre, non tutti i sottosistemi sono rappresentati qui.
+Coloro che sono elencati nel file MAINTAINERS potrebbero, in effetti, non
+essere le persone che attualmente svolgono quel determinato ruolo. Quindi,
+quando c'è un dubbio su chi contattare, un trucco utile è quello di usare
+git (git log in particolare) per vedere chi attualmente è attivo all'interno
+del sottosistema interessato. Controllate chi sta scrivendo le patch,
+e chi, se non ci fosse nessuno, sta aggiungendo la propria firma
+(Signed-off-by) a quelle patch. Quelle sono le persone maggiormente
+qualificate per aiutarvi con lo sviluppo di nuovo progetto.
+
+Il compito di trovare il giusto manutentore, a volte, è una tale sfida che
+ha spinto gli sviluppatori del kernel a scrivere uno script che li aiutasse
+in questa ricerca:
+
+::
+
+ .../scripts/get_maintainer.pl
+
+Se questo script viene eseguito con l'opzione "-f" ritornerà il
+manutentore(i) attuale per un dato file o cartella. Se viene passata una
+patch sulla linea di comando, lo script elencherà i manutentori che
+dovrebbero riceverne una copia. Ci sono svariate opzioni che regolano
+quanto a fondo get_maintainer.pl debba cercare i manutentori;
+siate quindi prudenti nell'utilizzare le opzioni più aggressive poiché
+potreste finire per includere sviluppatori che non hanno un vero interesse
+per il codice che state modificando.
+
+Se tutto ciò dovesse fallire, parlare con Andrew Morton potrebbe essere
+un modo efficace per capire chi è il manutentore di un dato pezzo di codice.
+
+Quando pubblicare
+-----------------
+
+Se potete, pubblicate i vostri intenti durante le fasi preliminari, sarà
+molto utile. Descrivete il problema da risolvere e ogni piano che è stato
+elaborato per l'implementazione. Ogni informazione fornita può aiutare
+la comunità di sviluppo a fornire spunti utili per il progetto.
+
+Un evento che potrebbe risultare scoraggiate e che potrebbe accadere in
+questa fase non è il ricevere una risposta ostile, ma, invece, ottenere
+una misera o inesistente reazione. La triste verità è che: (1) gli
+sviluppatori del kernel tendono ad essere occupati, (2) ci sono tante persone
+con grandi progetti e poco codice (o anche solo la prospettiva di
+avere un codice) a cui riferirsi e (3) nessuno è obbligato a revisionare
+o a fare osservazioni in merito ad idee pubblicate da altri. Oltre a
+questo, progetti di alto livello spesso nascondono problematiche che si
+rivelano solo quando qualcuno cerca di implementarle; per questa ragione
+gli sviluppatori kernel preferirebbero vedere il codice.
+
+Quindi, se una richiesta pubblica di commenti riscuote poco successo, non
+pensate che ciò significhi che non ci sia interesse nel progetto.
+Sfortunatamente, non potete nemmeno assumere che non ci siano problemi con
+la vostra idea. La cosa migliore da fare in questa situazione è quella di
+andare avanti e tenere la comunità informata mentre procedete.
+
+Ottenere riscontri ufficiali
+----------------------------
+
+Se il vostro lavoro è stato svolto in un ambiente aziendale - come molto
+del lavoro fatto su Linux - dovete, ovviamente, avere il permesso dei
+dirigenti prima che possiate pubblicare i progetti, o il codice aziendale,
+su una lista di discussione pubblica. La pubblicazione di codice che non
+è stato rilascio espressamente con licenza GPL-compatibile può rivelarsi
+problematico; prima la dirigenza, e il personale legale, troverà una decisione
+sulla pubblicazione di un progetto, meglio sarà per tutte le persone coinvolte.
+
+A questo punto, alcuni lettori potrebbero pensare che il loro lavoro sul
+kernel è preposto a supportare un prodotto che non è ancora ufficialmente
+riconosciuto. Rivelare le intenzioni dei propri datori di lavori in una
+lista di discussione pubblica potrebbe non essere una soluzione valida.
+In questi casi, vale la pena considerare se la segretezza sia necessaria
+o meno; spesso non c'è una reale necessità di mantenere chiusi i progetti di
+sviluppo.
+
+Detto ciò, ci sono anche casi dove l'azienda legittimamente non può rivelare
+le proprie intenzioni in anticipo durante il processo di sviluppo. Le aziende
+che hanno sviluppatori kernel esperti possono scegliere di procedere a
+carte coperte partendo dall'assunto che saranno in grado di evitare, o gestire,
+in futuro, eventuali problemi d'integrazione. Per le aziende senza questo tipo
+di esperti, la migliore opzione è spesso quella di assumere uno sviluppatore
+esterno che revisioni i progetti con un accordo di segretezza.
+La Linux Foundation applica un programma di NDA creato appositamente per
+aiutare le aziende in questa particolare situazione; potrete trovare più
+informazioni sul sito:
+
+ http://www.linuxfoundation.org/en/NDA_program
+
+Questa tipologia di revisione è spesso sufficiente per evitare gravi problemi
+senza che sia richiesta l'esposizione pubblica del progetto.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/4.Coding.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/4.Coding.rst
new file mode 100644
index 000000000..a5e36aa60
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/4.Coding.rst
@@ -0,0 +1,447 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/4.Coding.rst <development_coding>`
+:Translator: Alessia Mantegazza <amantegazza@vaga.pv.it>
+
+.. _it_development_coding:
+
+Scrivere codice corretto
+========================
+
+Nonostante ci sia molto da dire sul processo di creazione, sulla sua solidità
+e sul suo orientamento alla comunità, la prova di ogni progetto di sviluppo
+del kernel si trova nel codice stesso. È il codice che sarà esaminato dagli
+altri sviluppatori ed inserito (o no) nel ramo principale. Quindi è la
+qualità di questo codice che determinerà il successo finale del progetto.
+
+Questa sezione esaminerà il processo di codifica. Inizieremo con uno sguardo
+sulle diverse casistiche nelle quali gli sviluppatori kernel possono
+sbagliare. Poi, l'attenzione si sposterà verso "il fare le cose
+correttamente" e sugli strumenti che possono essere utili in questa missione.
+
+Trappole
+--------
+
+Lo stile del codice
+*******************
+
+Il kernel ha da tempo delle norme sullo stile di codifica che sono descritte in
+:ref:`Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst <codingstyle>`.
+Per la maggior parte del tempo, la politica descritta in quel file è stata
+praticamente informativa. Ne risulta che ci sia una quantità sostanziale di
+codice nel kernel che non rispetta le linee guida relative allo stile.
+La presenza di quel codice conduce a due distinti pericoli per gli
+sviluppatori kernel.
+
+Il primo di questi è credere che gli standard di codifica del kernel
+non sono importanti e possono non essere applicati. La verità è che
+aggiungere nuovo codice al kernel è davvero difficile se questo non
+rispetta le norme; molti sviluppatori richiederanno che il codice sia
+riformulato prima che anche solo lo revisionino. Una base di codice larga
+quanto il kernel richiede una certa uniformità, in modo da rendere possibile
+per gli sviluppatori una comprensione veloce di ogni sua parte. Non ci sono,
+quindi, più spazi per un codice formattato alla carlona.
+
+Occasionalmente, lo stile di codifica del kernel andrà in conflitto con lo
+stile richiesto da un datore di lavoro. In alcuni casi, lo stile del kernel
+dovrà prevalere prima che il codice venga inserito. Mettere il codice
+all'interno del kernel significa rinunciare a un certo grado di controllo
+in differenti modi - incluso il controllo sul come formattare il codice.
+
+L’altra trappola è quella di pensare che il codice già presente nel kernel
+abbia urgentemente bisogno di essere sistemato. Gli sviluppatori potrebbero
+iniziare a generare patch che correggono lo stile come modo per prendere
+famigliarità con il processo, o come modo per inserire i propri nomi nei
+changelog del kernel – o entrambe. La comunità di sviluppo vede un attività
+di codifica puramente correttiva come "rumore"; queste attività riceveranno
+una fredda accoglienza. Di conseguenza è meglio evitare questo tipo di patch.
+Mentre si lavora su un pezzo di codice è normale correggerne anche lo stile,
+ma le modifiche di stile non dovrebbero essere fatte fini a se stesse.
+
+Il documento sullo stile del codice non dovrebbe essere letto come una legge
+assoluta che non può mai essere trasgredita. Se c’è un a buona ragione
+(per esempio, una linea che diviene poco leggibile se divisa per rientrare
+nel limite di 80 colonne), fatelo e basta.
+
+Notate che potete utilizzare lo strumento “clang-format” per aiutarvi con
+le regole, per una riformattazione automatica e veloce del vostro codice
+e per revisionare interi file per individuare errori nello stile di codifica,
+refusi e possibili miglioramenti. Inoltre è utile anche per classificare gli
+``#includes``, per allineare variabili/macro, per testi derivati ed altri
+compiti del genere. Consultate il file
+:ref:`Documentation/translations/it_IT/process/clang-format.rst <clangformat>`
+per maggiori dettagli
+
+
+Livelli di astrazione
+*********************
+
+
+I professori di Informatica insegnano ai propri studenti a fare ampio uso dei
+livelli di astrazione nel nome della flessibilità e del nascondere informazioni.
+Certo il kernel fa un grande uso dell'astrazione; nessun progetto con milioni
+di righe di codice potrebbe fare altrimenti e sopravvivere. Ma l'esperienza
+ha dimostrato che un'eccessiva o prematura astrazione può rivelarsi dannosa
+al pari di una prematura ottimizzazione. L'astrazione dovrebbe essere usata
+fino al livello necessario e non oltre.
+
+Ad un livello base, considerate una funzione che ha un argomento che viene
+sempre impostato a zero da tutti i chiamanti. Uno potrebbe mantenere
+quell'argomento nell'eventualità qualcuno volesse sfruttare la flessibilità
+offerta. In ogni caso, tuttavia, ci sono buone possibilità che il codice
+che va ad implementare questo argomento aggiuntivo, sia stato rotto in maniera
+sottile, in un modo che non è mai stato notato - perché non è mai stato usato.
+Oppure, quando sorge la necessità di avere più flessibilità, questo argomento
+non la fornisce in maniera soddisfacente. Gli sviluppatori di Kernel,
+sottopongono costantemente patch che vanno a rimuovere gli argomenti
+inutilizzate; anche se, in generale, non avrebbero dovuto essere aggiunti.
+
+I livelli di astrazione che nascondono l'accesso all'hardware -
+spesso per poter usare dei driver su diversi sistemi operativi - vengono
+particolarmente disapprovati. Tali livelli oscurano il codice e possono
+peggiorare le prestazioni; essi non appartengono al kernel Linux.
+
+D'altro canto, se vi ritrovate a dover copiare una quantità significativa di
+codice proveniente da un altro sottosistema del kernel, è tempo di chiedersi
+se, in effetti, non avrebbe più senso togliere parte di quel codice e metterlo
+in una libreria separata o di implementare quella funzionalità ad un livello
+più elevato. Non c'è utilità nel replicare lo stesso codice per tutto
+il kernel.
+
+
+#ifdef e l'uso del preprocessore in generale
+********************************************
+
+Il preprocessore C sembra essere una fonte di attrazione per qualche
+programmatore C, che ci vede una via per ottenere una grande flessibilità
+all'interno di un file sorgente. Ma il preprocessore non è scritto in C,
+e un suo massiccio impiego conduce a un codice che è molto più difficile
+da leggere per gli altri e che rende più difficile il lavoro di verifica del
+compilatore. L'uso eccessivo del preprocessore è praticamente sempre il segno
+di un codice che necessita di un certo lavoro di pulizia.
+
+La compilazione condizionata con #ifdef è, in effetti, un potente strumento,
+ed esso viene usato all'interno del kernel. Ma esiste un piccolo desiderio:
+quello di vedere il codice coperto solo da una leggera spolverata di
+blocchi #ifdef. Come regola generale, quando possibile, l'uso di #ifdef
+dovrebbe essere confinato nei file d'intestazione. Il codice compilato
+condizionatamente può essere confinato a funzioni tali che, nel caso in cui
+il codice non deve essere presente, diventano vuote. Il compilatore poi
+ottimizzerà la chiamata alla funzione vuota rimuovendola. Il risultato è
+un codice molto più pulito, più facile da seguire.
+
+Le macro del preprocessore C presentano una serie di pericoli, inclusi
+valutazioni multiple di espressioni che hanno effetti collaterali e non
+garantiscono una sicurezza rispetto ai tipi. Se siete tentati dal definire
+una macro, considerate l'idea di creare invece una funzione inline. Il codice
+che ne risulterà sarà lo stesso, ma le funzioni inline sono più leggibili,
+non considerano i propri argomenti più volte, e permettono al compilatore di
+effettuare controlli sul tipo degli argomenti e del valore di ritorno.
+
+
+Funzioni inline
+***************
+
+Comunque, anche le funzioni inline hanno i loro pericoli. I programmatori
+potrebbero innamorarsi dell'efficienza percepita derivata dalla rimozione
+di una chiamata a funzione. Queste funzioni, tuttavia, possono ridurre le
+prestazioni. Dato che il loro codice viene replicato ovunque vi sia una
+chiamata ad esse, si finisce per gonfiare le dimensioni del kernel compilato.
+Questi, a turno, creano pressione sulla memoria cache del processore, e questo
+può causare rallentamenti importanti. Le funzioni inline, di norma, dovrebbero
+essere piccole e usate raramente. Il costo di una chiamata a funzione, dopo
+tutto, non è così alto; la creazione di molte funzioni inline è il classico
+esempio di un'ottimizzazione prematura.
+
+In generale, i programmatori del kernel ignorano gli effetti della cache a
+loro rischio e pericolo. Il classico compromesso tempo/spazio teorizzato
+all'inizio delle lezioni sulle strutture dati spesso non si applica
+all'hardware moderno. Lo spazio *è* tempo, in questo senso un programma
+più grande sarà più lento rispetto ad uno più compatto.
+
+I compilatori più recenti hanno preso un ruolo attivo nel decidere se
+una data funzione deve essere resa inline oppure no. Quindi l'uso
+indiscriminato della parola chiave "inline" potrebbe non essere non solo
+eccessivo, ma anche irrilevante.
+
+Sincronizzazione
+****************
+
+Nel maggio 2006, il sistema di rete "Devicescape" fu rilasciato in pompa magna
+sotto la licenza GPL e reso disponibile per la sua inclusione nella ramo
+principale del kernel. Questa donazione fu una notizia bene accolta;
+il supporto per le reti senza fili era considerata, nel migliore dei casi,
+al di sotto degli standard; il sistema Deviscape offrì la promessa di una
+risoluzione a tale situazione. Tuttavia, questo codice non fu inserito nel
+ramo principale fino al giugno del 2007 (2.6.22). Cosa accadde?
+
+Quel codice mostrava numerosi segnali di uno sviluppo in azienda avvenuto
+a porte chiuse. Ma in particolare, un grosso problema fu che non fu
+progettato per girare in un sistema multiprocessore. Prima che questo
+sistema di rete (ora chiamato mac80211) potesse essere inserito, fu necessario
+un lavoro sugli schemi di sincronizzazione.
+
+Una volta, il codice del kernel Linux poteva essere sviluppato senza pensare
+ai problemi di concorrenza presenti nei sistemi multiprocessore. Ora,
+comunque, questo documento è stato scritto su di un portatile dual-core.
+Persino su sistemi a singolo processore, il lavoro svolto per incrementare
+la capacità di risposta aumenterà il livello di concorrenza interno al kernel.
+I giorni nei quali il codice poteva essere scritto senza pensare alla
+sincronizzazione sono da passati tempo.
+
+Ogni risorsa (strutture dati, registri hardware, etc.) ai quali si potrebbe
+avere accesso simultaneo da più di un thread deve essere sincronizzato. Il
+nuovo codice dovrebbe essere scritto avendo tale accortezza in testa;
+riadattare la sincronizzazione a posteriori è un compito molto più difficile.
+Gli sviluppatori del kernel dovrebbero prendersi il tempo di comprendere bene
+le primitive di sincronizzazione, in modo da sceglier lo strumento corretto
+per eseguire un compito. Il codice che presenta una mancanza di attenzione
+alla concorrenza avrà un percorso difficile all'interno del ramo principale.
+
+Regressioni
+***********
+
+Vale la pena menzionare un ultimo pericolo: potrebbe rivelarsi accattivante
+l'idea di eseguire un cambiamento (che potrebbe portare a grandi
+miglioramenti) che porterà ad alcune rotture per gli utenti esistenti.
+Questa tipologia di cambiamento è chiamata "regressione", e le regressioni son
+diventate mal viste nel ramo principale del kernel. Con alcune eccezioni,
+i cambiamenti che causano regressioni saranno fermati se quest'ultime non
+potranno essere corrette in tempo utile. È molto meglio quindi evitare
+la regressione fin dall'inizio.
+
+Spesso si è argomentato che una regressione può essere giustificata se essa
+porta risolve più problemi di quanti non ne crei. Perché, dunque, non fare
+un cambiamento se questo porta a nuove funzionalità a dieci sistemi per
+ognuno dei quali esso determina una rottura? La migliore risposta a questa
+domanda ci è stata fornita da Linus nel luglio 2007:
+
+::
+ Dunque, noi non sistemiamo bachi introducendo nuovi problemi. Quella
+ via nasconde insidie, e nessuno può sapere del tutto se state facendo
+ dei progressi reali. Sono due passi avanti e uno indietro, oppure
+ un passo avanti e due indietro?
+
+(http://lwn.net/Articles/243460/).
+
+Una particolare tipologia di regressione mal vista consiste in una qualsiasi
+sorta di modifica all'ABI dello spazio utente. Una volta che un'interfaccia
+viene esportata verso lo spazio utente, dev'essere supportata all'infinito.
+Questo fatto rende la creazione di interfacce per lo spazio utente
+particolarmente complicato: dato che non possono venir cambiate introducendo
+incompatibilità, esse devono essere fatte bene al primo colpo. Per questa
+ragione sono sempre richieste: ampie riflessioni, documentazione chiara e
+ampie revisioni dell'interfaccia verso lo spazio utente.
+
+
+Strumenti di verifica del codice
+--------------------------------
+Almeno per ora la scrittura di codice priva di errori resta un ideale
+irraggiungibile ai più. Quello che speriamo di poter fare, tuttavia, è
+trovare e correggere molti di questi errori prima che il codice entri nel
+ramo principale del kernel. A tal scopo gli sviluppatori del kernel devono
+mettere insieme una schiera impressionante di strumenti che possano
+localizzare automaticamente un'ampia varietà di problemi. Qualsiasi problema
+trovato dal computer è un problema che non affliggerà l'utente in seguito,
+ne consegue che gli strumenti automatici dovrebbero essere impiegati ovunque
+possibile.
+
+Il primo passo consiste semplicemente nel fare attenzione agli avvertimenti
+proveniente dal compilatore. Versioni moderne di gcc possono individuare
+(e segnalare) un gran numero di potenziali errori. Molto spesso, questi
+avvertimenti indicano problemi reali. Di regola, il codice inviato per la
+revisione non dovrebbe produrre nessun avvertimento da parte del compilatore.
+Per mettere a tacere gli avvertimenti, cercate di comprenderne le cause reali
+e cercate di evitare le "riparazioni" che fan sparire l'avvertimento senza
+però averne trovato la causa.
+
+Tenete a mente che non tutti gli avvertimenti sono disabilitati di default.
+Costruite il kernel con "make EXTRA_CFLAGS=-W" per ottenerli tutti.
+
+Il kernel fornisce differenti opzioni che abilitano funzionalità di debugging;
+molti di queste sono trovano all'interno del sotto menu "kernel hacking".
+La maggior parte di queste opzioni possono essere attivate per qualsiasi
+kernel utilizzato per lo sviluppo o a scopo di test. In particolare dovreste
+attivare:
+
+ - ENABLE_MUST_CHECK e FRAME_WARN per ottenere degli
+ avvertimenti dedicati a problemi come l'uso di interfacce deprecate o
+ l'ignorare un importante valore di ritorno di una funzione. Il risultato
+ generato da questi avvertimenti può risultare verboso, ma non bisogna
+ preoccuparsi per gli avvertimenti provenienti da altre parti del kernel.
+
+ - DEBUG_OBJECTS aggiungerà un codice per tracciare il ciclo di vita di
+ diversi oggetti creati dal kernel e avvisa quando qualcosa viene eseguito
+ fuori controllo. Se state aggiungendo un sottosistema che crea (ed
+ esporta) oggetti complessi propri, considerate l'aggiunta di un supporto
+ al debugging dell'oggetto.
+
+ - DEBUG_SLAB può trovare svariati errori di uso e di allocazione di memoria;
+ esso dovrebbe esser usato dalla maggior parte dei kernel di sviluppo.
+
+ - DEBUG_SPINLOCK, DEBUG_ATOMIC_SLEEP, e DEBUG_MUTEXES troveranno un certo
+ numero di errori comuni di sincronizzazione.
+
+Esistono ancora delle altre opzioni di debugging, di alcune di esse
+discuteremo qui sotto. Alcune di esse hanno un forte impatto e non dovrebbero
+essere usate tutte le volte. Ma qualche volta il tempo speso nell'capire
+le opzioni disponibili porterà ad un risparmio di tempo nel breve termine.
+
+Uno degli strumenti di debugging più tosti è il *locking checker*, o
+"lockdep". Questo strumento traccerà qualsiasi acquisizione e rilascio di
+ogni *lock* (spinlock o mutex) nel sistema, l'ordine con il quale i *lock*
+sono acquisiti in relazione l'uno con l'altro, l'ambiente corrente di
+interruzione, eccetera. Inoltre esso può assicurare che i *lock* vengano
+acquisiti sempre nello stesso ordine, che le stesse assunzioni sulle
+interruzioni si applichino in tutte le occasioni, e così via. In altre parole,
+lockdep può scovare diversi scenari nei quali il sistema potrebbe, in rari
+casi, trovarsi in stallo. Questa tipologia di problema può essere grave
+(sia per gli sviluppatori che per gli utenti) in un sistema in uso; lockdep
+permette di trovare tali problemi automaticamente e in anticipo.
+
+In qualità di programmatore kernel diligente, senza dubbio, dovrete controllare
+il valore di ritorno di ogni operazione (come l'allocazione della memoria)
+poiché esso potrebbe fallire. Il nocciolo della questione è che i percorsi
+di gestione degli errori, con grande probabilità, non sono mai stati
+collaudati del tutto. Il codice collaudato tende ad essere codice bacato;
+potrete quindi essere più a vostro agio con il vostro codice se tutti questi
+percorsi fossero stati verificati un po' di volte.
+
+Il kernel fornisce un framework per l'inserimento di fallimenti che fa
+esattamente al caso, specialmente dove sono coinvolte allocazioni di memoria.
+Con l'opzione per l'inserimento dei fallimenti abilitata, una certa percentuale
+di allocazione di memoria sarà destinata al fallimento; questi fallimenti
+possono essere ridotti ad uno specifico pezzo di codice. Procedere con
+l'inserimento dei fallimenti attivo permette al programmatore di verificare
+come il codice risponde quando le cose vanno male. Consultate:
+Documentation/fault-injection/fault-injection.rst per avere maggiori
+informazioni su come utilizzare questo strumento.
+
+Altre tipologie di errori possono essere riscontrati con lo strumento di
+analisi statica "sparse". Con Sparse, il programmatore può essere avvisato
+circa la confusione tra gli indirizzi dello spazio utente e dello spazio
+kernel, un miscuglio fra quantità big-endian e little-endian, il passaggio
+di un valore intero dove ci sia aspetta un gruppo di flag, e così via.
+Sparse deve essere installato separatamente (se il vostra distribuzione non
+lo prevede, potete trovarlo su https://sparse.wiki.kernel.org/index.php/Main_Page);
+può essere attivato sul codice aggiungendo "C=1" al comando make.
+
+Lo strumento "Coccinelle" (http://coccinelle.lip6.fr/) è in grado di trovare
+una vasta varietà di potenziali problemi di codifica; e può inoltre proporre
+soluzioni per risolverli. Un buon numero di "patch semantiche" per il kernel
+sono state preparate nella cartella scripts/coccinelle; utilizzando
+"make coccicheck" esso percorrerà tali patch semantiche e farà rapporto su
+qualsiasi problema trovato. Per maggiori informazioni, consultate
+:ref:`Documentation/dev-tools/coccinelle.rst <devtools_coccinelle>`.
+
+Altri errori di portabilità sono meglio scovati compilando il vostro codice
+per altre architetture. Se non vi accade di avere un sistema S/390 o una
+scheda di sviluppo Blackfin sotto mano, potete comunque continuare la fase
+di compilazione. Un vasto numero di cross-compilatori per x86 possono
+essere trovati al sito:
+
+ http://www.kernel.org/pub/tools/crosstool/
+
+Il tempo impiegato nell'installare e usare questi compilatori sarà d'aiuto
+nell'evitare situazioni imbarazzanti nel futuro.
+
+
+Documentazione
+--------------
+
+La documentazione è spesso stata più un'eccezione che una regola nello
+sviluppo del kernel. Nonostante questo, un'adeguata documentazione aiuterà
+a facilitare l'inserimento di nuovo codice nel kernel, rende la vita più
+facile per gli altri sviluppatori e sarà utile per i vostri utenti. In molti
+casi, la documentazione è divenuta sostanzialmente obbligatoria.
+
+La prima parte di documentazione per qualsiasi patch è il suo changelog.
+Questi dovrebbero descrivere le problematiche risolte, la tipologia di
+soluzione, le persone che lavorano alla patch, ogni effetto rilevante
+sulle prestazioni e tutto ciò che può servire per la comprensione della
+patch. Assicuratevi che il changelog dica *perché*, vale la pena aggiungere
+la patch; un numero sorprendente di sviluppatori sbaglia nel fornire tale
+informazione.
+
+Qualsiasi codice che aggiunge una nuova interfaccia in spazio utente - inclusi
+nuovi file in sysfs o /proc - dovrebbe includere la documentazione di tale
+interfaccia così da permette agli sviluppatori dello spazio utente di sapere
+con cosa stanno lavorando. Consultate: Documentation/ABI/README per avere una
+descrizione di come questi documenti devono essere impostati e quali
+informazioni devono essere fornite.
+
+Il file :ref:`Documentation/translations/it_IT/admin-guide/kernel-parameters.rst <kernelparameters>`
+descrive tutti i parametri di avvio del kernel. Ogni patch che aggiunga
+nuovi parametri dovrebbe aggiungere nuove voci a questo file.
+
+Ogni nuova configurazione deve essere accompagnata da un testo di supporto
+che spieghi chiaramente le opzioni e spieghi quando l'utente potrebbe volerle
+selezionare.
+
+Per molti sottosistemi le informazioni sull'API interna sono documentate sotto
+forma di commenti formattati in maniera particolare; questi commenti possono
+essere estratti e formattati in differenti modi attraverso lo script
+"kernel-doc". Se state lavorando all'interno di un sottosistema che ha
+commenti kerneldoc dovreste mantenerli e aggiungerli, in maniera appropriata,
+per le funzioni disponibili esternamente. Anche in aree che non sono molto
+documentate, non c'è motivo per non aggiungere commenti kerneldoc per il
+futuro; infatti, questa può essere un'attività utile per sviluppatori novizi
+del kernel. Il formato di questi commenti, assieme alle informazione su come
+creare modelli per kerneldoc, possono essere trovati in
+:ref:`Documentation/translations/it_IT/doc-guide/ <doc_guide>`.
+
+Chiunque legga un ammontare significativo di codice kernel noterà che, spesso,
+i commenti si fanno maggiormente notare per la loro assenza. Ancora una volta,
+le aspettative verso il nuovo codice sono più alte rispetto al passato;
+inserire codice privo di commenti sarà più difficile. Detto ciò, va aggiunto
+che non si desiderano commenti prolissi per il codice. Il codice dovrebbe
+essere, di per sé, leggibile, con dei commenti che spieghino gli aspetti più
+sottili.
+
+Determinate cose dovrebbero essere sempre commentate. L'uso di barriere
+di memoria dovrebbero essere accompagnate da una riga che spieghi perché sia
+necessaria. Le regole di sincronizzazione per le strutture dati, generalmente,
+necessitano di una spiegazioni da qualche parte. Le strutture dati più
+importanti, in generale, hanno bisogno di una documentazione onnicomprensiva.
+Le dipendenze che non sono ovvie tra bit separati di codice dovrebbero essere
+indicate. Tutto ciò che potrebbe indurre un inserviente del codice a fare
+una "pulizia" incorretta, ha bisogno di un commento che dica perché è stato
+fatto in quel modo. E così via.
+
+Cambiamenti interni dell'API
+----------------------------
+
+L'interfaccia binaria fornita dal kernel allo spazio utente non può essere
+rotta tranne che in circostanze eccezionali. L'interfaccia di programmazione
+interna al kernel, invece, è estremamente fluida e può essere modificata al
+bisogno. Se vi trovate a dover lavorare attorno ad un'API del kernel o
+semplicemente non state utilizzando una funzionalità offerta perché questa
+non rispecchia i vostri bisogni, allora questo potrebbe essere un segno che
+l'API ha bisogno di essere cambiata. In qualità di sviluppatore del kernel,
+hai il potere di fare questo tipo di modifica.
+
+Ci sono ovviamente alcuni punti da cogliere. I cambiamenti API possono essere
+fatti, ma devono essere giustificati. Quindi ogni patch che porta ad una
+modifica dell'API interna dovrebbe essere accompagnata da una descrizione
+della modifica in sé e del perché essa è necessaria. Questo tipo di
+cambiamenti dovrebbero, inoltre, essere fatti in una patch separata, invece di
+essere sepolti all'interno di una patch più grande.
+
+L'altro punto da cogliere consiste nel fatto che uno sviluppatore che
+modifica l'API deve, in generale, essere responsabile della correzione
+di tutto il codice del kernel che viene rotto per via della sua modifica.
+Per una funzione ampiamente usata, questo compito può condurre letteralmente
+a centinaia o migliaia di modifiche, molte delle quali sono in conflitto con
+il lavoro svolto da altri sviluppatori. Non c'è bisogno di dire che questo
+può essere un lavoro molto grosso, quindi è meglio essere sicuri che la
+motivazione sia ben solida. Notate che lo strumento Coccinelle può fornire
+un aiuto con modifiche estese dell'API.
+
+Quando viene fatta una modifica API incompatibile, una persona dovrebbe,
+quando possibile, assicurarsi che quel codice non aggiornato sia trovato
+dal compilatore. Questo vi aiuterà ad essere sicuri d'avere trovato,
+tutti gli usi di quell'interfaccia. Inoltre questo avviserà gli sviluppatori
+di codice fuori dal kernel che c'è un cambiamento per il quale è necessario del
+lavoro. Il supporto al codice fuori dal kernel non è qualcosa di cui gli
+sviluppatori del kernel devono preoccuparsi, ma non dobbiamo nemmeno rendere
+più difficile del necessario la vita agli sviluppatori di questo codice.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/5.Posting.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/5.Posting.rst
new file mode 100644
index 000000000..1476d51eb
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/5.Posting.rst
@@ -0,0 +1,350 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/5.Posting.rst <development_posting>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_development_posting:
+
+Pubblicare modifiche
+====================
+
+Prima o poi arriva il momento in cui il vostro lavoro è pronto per essere
+presentato alla comunità per una revisione ed eventualmente per la sua
+inclusione nel ramo principale del kernel. Com'era prevedibile,
+la comunità di sviluppo del kernel ha elaborato un insieme di convenzioni
+e di procedure per la pubblicazione delle patch; seguirle renderà la vita
+più facile a tutti quanti. Questo documento cercherà di coprire questi
+argomenti con un ragionevole livello di dettaglio; più informazioni possono
+essere trovare nella cartella 'Documentation', nei file
+:ref:`translations/it_IT/process/submitting-patches.rst <it_submittingpatches>`,
+:ref:`translations/it_IT/process/submitting-drivers.rst <it_submittingdrivers>`, e
+:ref:`translations/it_IT/process/submit-checklist.rst <it_submitchecklist>`.
+
+
+Quando pubblicarle
+------------------
+
+C'è sempre una certa resistenza nel pubblicare patch finché non sono
+veramente "pronte". Per semplici patch questo non è un problema.
+Ma quando il lavoro è di una certa complessità, c'è molto da guadagnare
+dai riscontri che la comunità può darvi prima che completiate il lavoro.
+Dovreste considerare l'idea di pubblicare un lavoro incompleto, o anche
+preparare un ramo git disponibile agli sviluppatori interessati, cosicché
+possano stare al passo col vostro lavoro in qualunque momento.
+
+Quando pubblicate del codice che non è considerato pronto per l'inclusione,
+è bene che lo diciate al momento della pubblicazione. Inoltre, aggiungete
+informazioni sulle cose ancora da sviluppare e sui problemi conosciuti.
+Poche persone guarderanno delle patch che si sa essere fatte a metà,
+ma quelli che lo faranno penseranno di potervi aiutare a condurre il vostro
+sviluppo nella giusta direzione.
+
+
+Prima di creare patch
+---------------------
+
+Ci sono un certo numero di cose che dovreste fare prima di considerare
+l'invio delle patch alla comunità di sviluppo. Queste cose includono:
+
+ - Verificare il codice fino al massimo che vi è consentito. Usate gli
+ strumenti di debug del kernel, assicuratevi che il kernel compili con
+ tutte le più ragionevoli combinazioni d'opzioni, usate cross-compilatori
+ per compilare il codice per differenti architetture, eccetera.
+
+ - Assicuratevi che il vostro codice sia conforme alla linee guida del
+ kernel sullo stile del codice.
+
+ - La vostra patch ha delle conseguenze in termini di prestazioni?
+ Se è così, dovreste eseguire dei *benchmark* che mostrino il loro
+ impatto (anche positivo); un riassunto dei risultati dovrebbe essere
+ incluso nella patch.
+
+ - Siate certi d'avere i diritti per pubblicare il codice. Se questo
+ lavoro è stato fatto per un datore di lavoro, egli avrà dei diritti su
+ questo lavoro e dovrà quindi essere d'accordo alla sua pubblicazione
+ con una licenza GPL
+
+Come regola generale, pensarci un po' di più prima di inviare il codice
+ripaga quasi sempre lo sforzo.
+
+
+Preparazione di una patch
+-------------------------
+
+La preparazione delle patch per la pubblicazione può richiedere una quantità
+di lavoro significativa, ma, ripetiamolo ancora, generalmente sconsigliamo
+di risparmiare tempo in questa fase, anche sul breve periodo.
+
+Le patch devono essere preparate per una specifica versione del kernel.
+Come regola generale, una patch dovrebbe basarsi sul ramo principale attuale
+così come lo si trova nei sorgenti git di Linus. Quando vi basate sul ramo
+principale, cominciate da un punto di rilascio ben noto - uno stabile o
+un -rc - piuttosto che creare il vostro ramo da quello principale in un punto
+a caso.
+
+Per facilitare una revisione e una verifica più estesa, potrebbe diventare
+necessaria la produzione di versioni per -mm, linux-next o i sorgenti di un
+sottosistema. Basare questa patch sui suddetti sorgenti potrebbe richiedere
+un lavoro significativo nella risoluzione dei conflitti e nella correzione dei
+cambiamenti di API; questo potrebbe variare a seconda dell'area d'interesse
+della vostra patch e da quello che succede altrove nel kernel.
+
+Solo le modifiche più semplici dovrebbero essere preparate come una singola
+patch; tutto il resto dovrebbe essere preparato come una serie logica di
+modifiche. Spezzettare le patch è un po' un'arte; alcuni sviluppatori
+passano molto tempo nel capire come farlo in modo che piaccia alla comunità.
+Ci sono alcune regole spannometriche, che comunque possono aiutare
+considerevolmente:
+
+ - La serie di patch che pubblicherete, quasi sicuramente, non sarà
+ come quella che trovate nel vostro sistema di controllo di versione.
+ Invece, le vostre modifiche dovranno essere considerate nella loro forma
+ finale, e quindi separate in parti che abbiano un senso. Gli sviluppatori
+ sono interessati in modifiche che siano discrete e indipendenti, non
+ alla strada che avete percorso per ottenerle.
+
+ - Ogni modifica logicamente indipendente dovrebbe essere preparata come una
+ patch separata. Queste modifiche possono essere piccole ("aggiunto un
+ campo in questa struttura") o grandi (l'aggiunta di un driver nuovo,
+ per esempio), ma dovrebbero essere concettualmente piccole da permettere
+ una descrizione in una sola riga. Ogni patch dovrebbe fare modifiche
+ specifiche che si possano revisionare indipendentemente e di cui si possa
+ verificare la veridicità.
+
+ - Giusto per riaffermare quando detto sopra: non mischiate diversi tipi di
+ modifiche nella stessa patch. Se una modifica corregge un baco critico
+ per la sicurezza, riorganizza alcune strutture, e riformatta il codice,
+ ci sono buone probabilità che venga ignorata e che la correzione importante
+ venga persa.
+
+ - Ogni modifica dovrebbe portare ad un kernel che compila e funziona
+ correttamente; se la vostra serie di patch si interrompe a metà il
+ risultato dovrebbe essere comunque un kernel funzionante. L'applicazione
+ parziale di una serie di patch è uno scenario comune nel quale il
+ comando "git bisect" viene usato per trovare delle regressioni; se il
+ risultato è un kernel guasto, renderete la vita degli sviluppatori più
+ difficile così come quella di chi s'impegna nel nobile lavoro di
+ scovare i problemi.
+
+ - Però, non strafate. Una volta uno sviluppatore pubblicò una serie di 500
+ patch che modificavano un unico file - un atto che non lo rese la persona
+ più popolare sulla lista di discussione del kernel. Una singola patch
+ può essere ragionevolmente grande fintanto che contenga un singolo
+ cambiamento *logico*.
+
+ - Potrebbe essere allettante l'idea di aggiungere una nuova infrastruttura
+ come una serie di patch, ma di lasciare questa infrastruttura inutilizzata
+ finché l'ultima patch della serie non abilita tutto quanto. Quando è
+ possibile, questo dovrebbe essere evitato; se questa serie aggiunge delle
+ regressioni, "bisect" indicherà quest'ultima patch come causa del
+ problema anche se il baco si trova altrove. Possibilmente, quando una
+ patch aggiunge del nuovo codice dovrebbe renderlo attivo immediatamente.
+
+Lavorare per creare la serie di patch perfetta potrebbe essere frustrante
+perché richiede un certo tempo e soprattutto dopo che il "vero lavoro" è
+già stato fatto. Quando ben fatto, comunque, è tempo ben speso.
+
+
+Formattazione delle patch e i changelog
+---------------------------------------
+
+Quindi adesso avete una serie perfetta di patch pronte per la pubblicazione,
+ma il lavoro non è davvero finito. Ogni patch deve essere preparata con
+un messaggio che spieghi al resto del mondo, in modo chiaro e veloce,
+il suo scopo. Per ottenerlo, ogni patch sarà composta dai seguenti elementi:
+
+ - Un campo opzionale "From" col nome dell'autore della patch. Questa riga
+ è necessaria solo se state passando la patch di qualcun altro via email,
+ ma nel dubbio non fa di certo male aggiungerlo.
+
+ - Una descrizione di una riga che spieghi cosa fa la patch. Questo
+ messaggio dovrebbe essere sufficiente per far comprendere al lettore lo
+ scopo della patch senza altre informazioni. Questo messaggio,
+ solitamente, presenta in testa il nome del sottosistema a cui si riferisce,
+ seguito dallo scopo della patch. Per esempio:
+
+ ::
+
+ gpio: fix build on CONFIG_GPIO_SYSFS=n
+
+ - Una riga bianca seguita da una descrizione dettagliata della patch.
+ Questa descrizione può essere lunga tanto quanto serve; dovrebbe spiegare
+ cosa fa e perché dovrebbe essere aggiunta al kernel.
+
+ - Una o più righe etichette, con, minimo, una riga *Signed-off-by:*
+ col nome dall'autore della patch. Queste etichette verranno descritte
+ meglio più avanti.
+
+Gli elementi qui sopra, assieme, formano il changelog di una patch.
+Scrivere un buon changelog è cruciale ma è spesso un'arte trascurata;
+vale la pena spendere qualche parola in più al riguardo. Quando scrivete
+un changelog dovreste tenere ben presente che molte persone leggeranno
+le vostre parole. Queste includono i manutentori di un sotto-sistema, e i
+revisori che devono decidere se la patch debba essere inclusa o no,
+le distribuzioni e altri manutentori che cercano di valutare se la patch
+debba essere applicata su kernel più vecchi, i cacciatori di bachi che si
+chiederanno se la patch è la causa di un problema che stanno cercando,
+gli utenti che vogliono sapere com'è cambiato il kernel, e molti altri.
+Un buon changelog fornisce le informazioni necessarie a tutte queste
+persone nel modo più diretto e conciso possibile.
+
+A questo scopo, la riga riassuntiva dovrebbe descrivere gli effetti della
+modifica e la motivazione della patch nel modo migliore possibile nonostante
+il limite di una sola riga. La descrizione dettagliata può spiegare meglio
+i temi e fornire maggiori informazioni. Se una patch corregge un baco,
+citate, se possibile, il commit che lo introdusse (e per favore, quando
+citate un commit aggiungete sia il suo identificativo che il titolo),
+Se il problema è associabile ad un file di log o all' output del compilatore,
+includeteli al fine d'aiutare gli altri a trovare soluzioni per lo stesso
+problema. Se la modifica ha lo scopo di essere di supporto a sviluppi
+successivi, ditelo. Se le API interne vengono cambiate, dettagliate queste
+modifiche e come gli altri dovrebbero agire per applicarle. In generale,
+più riuscirete ad entrare nei panni di tutti quelli che leggeranno il
+vostro changelog, meglio sarà il changelog (e il kernel nel suo insieme).
+
+Non serve dirlo, un changelog dovrebbe essere il testo usato nel messaggio
+di commit in un sistema di controllo di versione. Sarà seguito da:
+
+ - La patch stessa, nel formato unificato per patch ("-u"). Usare
+ l'opzione "-p" assocerà alla modifica il nome della funzione alla quale
+ si riferisce, rendendo il risultato più facile da leggere per gli altri.
+
+Dovreste evitare di includere nelle patch delle modifiche per file
+irrilevanti (quelli generati dal processo di generazione, per esempio, o i file
+di backup del vostro editor). Il file "dontdiff" nella cartella Documentation
+potrà esservi d'aiuto su questo punto; passatelo a diff con l'opzione "-X".
+
+Le etichette sopra menzionante sono usate per descrivere come i vari
+sviluppatori sono stati associati allo sviluppo di una patch. Sono descritte
+in dettaglio nel documento :ref:`translations/it_IT/process/submitting-patches.rst <it_submittingpatches>`;
+quello che segue è un breve riassunto. Ognuna di queste righe ha il seguente
+formato:
+
+::
+
+ tag: Full Name <email address> optional-other-stuff
+
+Le etichette in uso più comuni sono:
+
+ - Signed-off-by: questa è la certificazione che lo sviluppatore ha il diritto
+ di sottomettere la patch per l'integrazione nel kernel. Questo rappresenta
+ il consenso verso il certificato d'origine degli sviluppatori, il testo
+ completo potrà essere trovato in
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst <it_submittingpatches>`.
+ Codice che non presenta una firma appropriata non potrà essere integrato.
+
+ - Co-developed-by: indica che la patch è stata cosviluppata da diversi
+ sviluppatori; viene usato per assegnare più autori (in aggiunta a quello
+ associato all'etichetta From:) quando più persone lavorano ad una patch.
+ Ogni Co-developed-by: dev'essere seguito immediatamente da un Signed-off-by:
+ del corrispondente coautore. Maggiori dettagli ed esempi sono disponibili
+ in :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst <it_submittingpatches>`.
+
+ - Acked-by: indica il consenso di un altro sviluppatore (spesso il manutentore
+ del codice in oggetto) all'integrazione della patch nel kernel.
+
+ - Tested-by: menziona la persona che ha verificato la patch e l'ha trovata
+ funzionante.
+
+ - Reviwed-by: menziona lo sviluppatore che ha revisionato la patch; per
+ maggiori dettagli leggete la dichiarazione dei revisori in
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst <it_submittingpatches>`
+
+ - Reported-by: menziona l'utente che ha riportato il problema corretto da
+ questa patch; quest'etichetta viene usata per dare credito alle persone
+ che hanno verificato il codice e ci hanno fatto sapere quando le cose non
+ funzionavano correttamente.
+
+ - Cc: la persona menzionata ha ricevuto una copia della patch ed ha avuto
+ l'opportunità di commentarla.
+
+State attenti ad aggiungere queste etichette alla vostra patch: solo
+"Cc:" può essere aggiunta senza il permesso esplicito della persona menzionata.
+
+Inviare la modifica
+-------------------
+
+Prima di inviare la vostra patch, ci sarebbero ancora un paio di cose di cui
+dovreste aver cura:
+
+ - Siete sicuri che il vostro programma di posta non corromperà le patch?
+ Le patch che hanno spazi bianchi in libertà o andate a capo aggiunti
+ dai programmi di posta non funzioneranno per chi le riceve, e spesso
+ non verranno nemmeno esaminate in dettaglio. Se avete un qualsiasi dubbio,
+ inviate la patch a voi stessi e verificate che sia integra.
+
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/email-clients.rst <it_email_clients>`
+ contiene alcuni suggerimenti utili sulla configurazione dei programmi
+ di posta al fine di inviare patch.
+
+ - Siete sicuri che la vostra patch non contenga sciocchi errori? Dovreste
+ sempre processare le patch con scripts/checkpatch.pl e correggere eventuali
+ problemi riportati. Per favore tenete ben presente che checkpatch.pl non è
+ più intelligente di voi, nonostante sia il risultato di un certa quantità di
+ ragionamenti su come debba essere una patch per il kernel. Se seguire
+ i suggerimenti di checkpatch.pl rende il codice peggiore, allora non fatelo.
+
+Le patch dovrebbero essere sempre inviate come testo puro. Per favore non
+inviatele come allegati; questo rende molto più difficile, per i revisori,
+citare parti della patch che si vogliono commentare. Invece, mettete la vostra
+patch direttamente nel messaggio.
+
+Quando inviate le patch, è importante inviarne una copia a tutte le persone che
+potrebbero esserne interessate. Al contrario di altri progetti, il kernel
+incoraggia le persone a peccare nell'invio di tante copie; non presumente che
+le persone interessate vedano i vostri messaggi sulla lista di discussione.
+In particolare le copie dovrebbero essere inviate a:
+
+ - I manutentori dei sottosistemi affetti della modifica. Come descritto
+ in precedenza, il file MAINTAINERS è il primo luogo dove cercare i nomi
+ di queste persone.
+
+ - Altri sviluppatori che hanno lavorato nello stesso ambiente - specialmente
+ quelli che potrebbero lavorarci proprio ora. Usate git potrebbe essere
+ utile per vedere chi altri ha modificato i file su cui state lavorando.
+
+ - Se state rispondendo a un rapporto su un baco, o a una richiesta di
+ funzionalità, includete anche gli autori di quei rapporti/richieste.
+
+ - Inviate una copia alle liste di discussione interessate, o, se nient'altro
+ è adatto, alla lista linux-kernel
+
+ - Se state correggendo un baco, pensate se la patch dovrebbe essere inclusa
+ nel prossimo rilascio stabile. Se è così, la lista di discussione
+ stable@vger.kernel.org dovrebbe riceverne una copia. Aggiungete anche
+ l'etichetta "Cc: stable@vger.kernel.org" nella patch stessa; questo
+ permetterà alla squadra *stable* di ricevere una notifica quando questa
+ correzione viene integrata nel ramo principale.
+
+Quando scegliete i destinatari della patch, è bene avere un'idea di chi
+pensiate che sia colui che, eventualmente, accetterà la vostra patch e
+la integrerà. Nonostante sia possibile inviare patch direttamente a
+Linus Torvalds, e lasciare che sia lui ad integrarle,solitamente non è la
+strada migliore da seguire. Linus è occupato, e ci sono dei manutentori di
+sotto-sistema che controllano una parte specifica del kernel. Solitamente,
+vorreste che siano questi manutentori ad integrare le vostre patch. Se non
+c'è un chiaro manutentore, l'ultima spiaggia è spesso Andrew Morton.
+
+Le patch devono avere anche un buon oggetto. Il tipico formato per l'oggetto
+di una patch assomiglia a questo:
+
+::
+
+ [PATCH nn/mm] subsys: one-line description of the patch
+
+dove "nn" è il numero ordinale della patch, "mm" è il numero totale delle patch
+nella serie, e "subsys" è il nome del sottosistema interessato. Chiaramente,
+nn/mm può essere omesso per una serie composta da una singola patch.
+
+Se avete una significative serie di patch, è prassi inviare una descrizione
+introduttiva come parte zero. Tuttavia questa convenzione non è universalmente
+seguita; se la usate, ricordate che le informazioni nell'introduzione non
+faranno parte del changelog del kernel. Quindi per favore, assicuratevi che
+ogni patch abbia un changelog completo.
+
+In generale, la seconda parte e quelle successive di una patch "composta"
+dovrebbero essere inviate come risposta alla prima, cosicché vengano viste
+come un unico *thread*. Strumenti come git e quilt hanno comandi per inviare
+gruppi di patch con la struttura appropriata. Se avete una serie lunga
+e state usando git, per favore state alla larga dall'opzione --chain-reply-to
+per evitare di creare un annidamento eccessivo.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/6.Followthrough.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/6.Followthrough.rst
new file mode 100644
index 000000000..df7d5fb28
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/6.Followthrough.rst
@@ -0,0 +1,240 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/6.Followthrough.rst <development_followthrough>`
+:Translator: Alessia Mantegazza <amantegazza@vaga.pv.it>
+
+.. _it_development_followthrough:
+
+=============
+Completamento
+=============
+
+A questo punto, avete seguito le linee guida fino a questo punto e, con
+l'aggiunta delle vostre capacità ingegneristiche, avete pubblicato una serie
+perfetta di patch. Uno dei più grandi errori che possono essere commessi
+persino da sviluppatori kernel esperti è quello di concludere che il
+lavoro sia ormai finito. In verità, la pubblicazione delle patch
+simboleggia una transizione alla fase successiva del processo, con,
+probabilmente, ancora un po' di lavoro da fare.
+
+È raro che una modifica sia così bella alla sua prima pubblicazione che non
+ci sia alcuno spazio di miglioramento. Il programma di sviluppo del kernel
+riconosce questo fatto e quindi, è fortemente orientato al miglioramento
+del codice pubblicato. Voi, in qualità di autori del codice, dovrete
+lavorare con la comunità del kernel per assicurare che il vostro codice
+mantenga gli standard qualitativi richiesti. Un fallimento in questo
+processo è quasi come impedire l'inclusione delle vostre patch nel
+ramo principale.
+
+Lavorare con i revisori
+=======================
+
+Una patch che abbia una certa rilevanza avrà ricevuto numerosi commenti
+da parte di altri sviluppatori dato che avranno revisionato il codice.
+Lavorare con i revisori può rivelarsi, per molti sviluppatori, la parte
+più intimidatoria del processo di sviluppo del kernel. La vita può esservi
+resa molto più facile se tenete presente alcuni dettagli:
+
+ - Se avete descritto la vostra modifica correttamente, i revisori ne
+ comprenderanno il valore e il perché vi siete presi il disturbo di
+ scriverla. Ma tale valore non li tratterrà dal porvi una domanda
+ fondamentale: come verrà mantenuto questo codice nel kernel nei prossimi
+ cinque o dieci anni? Molti dei cambiamenti che potrebbero esservi
+ richiesti - da piccoli problemi di stile a sostanziali ristesure -
+ vengono dalla consapevolezza che Linux resterà in circolazione e in
+ continuo sviluppo ancora per diverse decadi.
+
+ - La revisione del codice è un duro lavoro, ed è un mestiere poco
+ riconosciuto; le persone ricordano chi ha scritto il codice, ma meno
+ fama è attribuita a chi lo ha revisionato. Quindi i revisori potrebbero
+ divenire burberi, specialmente quando vendono i medesimi errori venire
+ fatti ancora e ancora. Se ricevete una revisione che vi sembra abbia
+ un tono arrabbiato, insultante o addirittura offensivo, resistente alla
+ tentazione di rispondere a tono. La revisione riguarda il codice e non
+ la persona, e i revisori non vi stanno attaccando personalmente.
+
+ - Similarmente, i revisori del codice non stanno cercando di promuovere
+ i loro interessi a vostre spese. Gli sviluppatori del kernel spesso si
+ aspettano di lavorare sul kernel per anni, ma sanno che il loro datore
+ di lavoro può cambiare. Davvero, senza praticamente eccezioni, loro
+ stanno lavorando per la creazione del miglior kernel possibile; non
+ stanno cercando di creare un disagio ad aziende concorrenti.
+
+Quello che si sta cercando di dire è che, quando i revisori vi inviano degli
+appunti dovete fare attenzione alle osservazioni tecniche che vi stanno
+facendo. Non lasciate che il loro modo di esprimersi o il vostro orgoglio
+impediscano che ciò accada. Quando avete dei suggerimenti sulla revisione,
+prendetevi il tempo per comprendere cosa il revisore stia cercando di
+comunicarvi. Se possibile, sistemate le cose che il revisore vi chiede di
+modificare. E rispondete al revisore ringraziandolo e spiegando come
+intendete fare.
+
+Notate che non dovete per forza essere d'accordo con ogni singola modifica
+suggerita dai revisori. Se credete che il revisore non abbia compreso
+il vostro codice, spiegateglielo. Se avete un'obiezione tecnica da fargli
+su di una modifica suggerita, spiegatela inserendo anche la vostra soluzione
+al problema. Se la vostra spiegazione ha senso, il revisore la accetterà.
+Tuttavia, la vostra motivazione potrebbe non essere del tutto persuasiva,
+specialmente se altri iniziano ad essere d'accordo con il revisore.
+Prendetevi quindi un po' di tempo per pensare ancora alla cosa. Può risultare
+facile essere accecati dalla propria soluzione al punto che non realizzate che
+c'è qualcosa di fondamentalmente sbagliato o, magari, non state nemmeno
+risolvendo il problema giusto.
+
+Andrew Morton suggerisce che ogni suggerimento di revisione che non è
+presente nella modifica del codice dovrebbe essere inserito in un commento
+aggiuntivo; ciò può essere d'aiuto ai futuri revisori nell'evitare domande
+che sorgono al primo sguardo.
+
+Un errore fatale è quello di ignorare i commenti di revisione nella speranza
+che se ne andranno. Non andranno via. Se pubblicherete nuovamente il
+codice senza aver risposto ai commenti ricevuti, probabilmente le vostre
+modifiche non andranno da nessuna parte.
+
+Parlando di ripubblicazione del codice: per favore tenete a mente che i
+revisori non ricorderanno tutti i dettagli del codice che avete pubblicato
+l'ultima volta. Quindi è sempre una buona idea quella di ricordare ai
+revisori le questioni sollevate precedetemene e come le avete risolte.
+I revisori non dovrebbero star lì a cercare all'interno degli archivi per
+famigliarizzare con ciò che è stato detto l'ultima volta; se li aiutate
+in questo senso, saranno di umore migliore quando riguarderanno il vostro
+codice.
+
+Se invece avete cercato di far tutto correttamente ma le cose continuano
+a non andar bene? Molti disaccordi di natura tecnica possono essere risolti
+attraverso la discussione, ma ci sono volte dove qualcuno deve prendere
+una decisione. Se credete veramente che tale decisione andrà contro di voi
+ingiustamente, potete sempre tentare di rivolgervi a qualcuno più
+in alto di voi. Per cose di questo genere la persona con più potere è
+Andrew Morton. Andrew è una figura molto rispettata all'interno della
+comunità di sviluppo del kernel; lui può spesso sbrogliare situazioni che
+sembrano irrimediabilmente bloccate. Rivolgersi ad Andrew non deve essere
+fatto alla leggera, e non deve essere fatto prima di aver esplorato tutte
+le altre alternative. E tenete a mente, ovviamente, che nemmeno lui
+potrebbe non essere d'accordo con voi.
+
+Cosa accade poi
+===============
+
+Se la modifica è ritenuta un elemento valido da essere aggiunta al kernel,
+e una volta che la maggior parte degli appunti dei revisori sono stati
+sistemati, il passo successivo solitamente è quello di entrare in un
+sottosistema gestito da un manutentore. Come ciò avviene dipende dal
+sottosistema medesimo; ogni manutentore ha il proprio modo di fare le cose.
+In particolare, ci potrebbero essere diversi sorgenti - uno, magari, dedicato
+alle modifiche pianificate per la finestra di fusione successiva, e un altro
+per il lavoro di lungo periodo.
+
+Per le modifiche proposte in aree per le quali non esiste un sottosistema
+preciso (modifiche di gestione della memoria, per esempio), i sorgenti di
+ripiego finiscono per essere -mm. Ed anche le modifiche che riguardano
+più sottosistemi possono finire in quest'ultimo.
+
+L'inclusione nei sorgenti di un sottosistema può comportare per una patch,
+un alto livello di visibilità. Ora altri sviluppatori che stanno lavorando
+in quei medesimi sorgenti avranno le vostre modifiche. I sottosistemi
+solitamente riforniscono anche Linux-next, rendendo i propri contenuti
+visibili all'intera comunità di sviluppo. A questo punto, ci sono buone
+possibilità per voi di ricevere ulteriori commenti da un nuovo gruppo di
+revisori; anche a questi commenti dovrete rispondere come avete già fatto per
+gli altri.
+
+Ciò che potrebbe accadere a questo punto, in base alla natura della vostra
+modifica, riguarda eventuali conflitti con il lavoro svolto da altri.
+Nella peggiore delle situazioni, i conflitti più pesanti tra modifiche possono
+concludersi con la messa a lato di alcuni dei lavori svolti cosicché le
+modifiche restanti possano funzionare ed essere integrate. Altre volte, la
+risoluzione dei conflitti richiederà del lavoro con altri sviluppatori e,
+possibilmente, lo spostamento di alcune patch da dei sorgenti a degli altri
+in modo da assicurare che tutto sia applicato in modo pulito. Questo lavoro
+può rivelarsi una spina nel fianco, ma consideratevi fortunati: prima
+dell'avvento dei sorgenti linux-next, questi conflitti spesso emergevano solo
+durante l'apertura della finestra di integrazione e dovevano essere smaltiti
+in fretta. Ora essi possono essere risolti comodamente, prima dell'apertura
+della finestra.
+
+Un giorno, se tutto va bene, vi collegherete e vedrete che la vostra patch
+è stata inserita nel ramo principale de kernel. Congratulazioni! Terminati
+i festeggiamenti (nel frattempo avrete inserito il vostro nome nel file
+MAINTAINERS) vale la pena ricordare una piccola cosa, ma importante: il
+lavoro non è ancora finito. L'inserimento nel ramo principale porta con se
+nuove sfide.
+
+Cominciamo con il dire che ora la visibilità della vostra modifica è
+ulteriormente cresciuta. Ci potrebbe portare ad una nuova fase di
+commenti dagli sviluppatori che non erano ancora a conoscenza della vostra
+patch. Ignorarli potrebbe essere allettante dato che non ci sono più
+dubbi sull'integrazione della modifica. Resistete a tale tentazione, dovete
+mantenervi disponibili agli sviluppatori che hanno domande o suggerimenti
+per voi.
+
+Ancora più importante: l'inclusione nel ramo principale mette il vostro
+codice nelle mani di un gruppo di *tester* molto più esteso. Anche se avete
+contribuito ad un driver per un hardware che non è ancora disponibile, sarete
+sorpresi da quante persone inseriranno il vostro codice nei loro kernel.
+E, ovviamente, dove ci sono *tester*, ci saranno anche dei rapporti su
+eventuali bachi.
+
+La peggior specie di rapporti sono quelli che indicano delle regressioni.
+Se la vostra modifica causa una regressione, avrete un gran numero di
+occhi puntati su di voi; la regressione deve essere sistemata il prima
+possibile. Se non vorrete o non sarete capaci di sistemarla (e nessuno
+lo farà per voi), la vostra modifica sarà quasi certamente rimossa durante
+la fase di stabilizzazione. Oltre alla perdita di tutto il lavoro svolto
+per far si che la vostra modifica fosse inserita nel ramo principale,
+l'avere una modifica rimossa a causa del fallimento nel sistemare una
+regressione, potrebbe rendere più difficile per voi far accettare
+il vostro lavoro in futuro.
+
+Dopo che ogni regressione è stata affrontata, ci potrebbero essere altri
+bachi ordinari da "sconfiggere". Il periodo di stabilizzazione è la
+vostra migliore opportunità per sistemare questi bachi e assicurarvi che
+il debutto del vostro codice nel ramo principale del kernel sia il più solido
+possibile. Quindi, per favore, rispondete ai rapporti sui bachi e ponete
+rimedio, se possibile, a tutti i problemi. È a questo che serve il periodo
+di stabilizzazione; potete iniziare creando nuove fantastiche modifiche
+una volta che ogni problema con le vecchie sia stato risolto.
+
+Non dimenticate che esistono altre pietre miliari che possono generare
+rapporti sui bachi: il successivo rilascio stabile, quando una distribuzione
+importante usa una versione del kernel nel quale è presente la vostra
+modifica, eccetera. Il continuare a rispondere a questi rapporti è fonte di
+orgoglio per il vostro lavoro. Se questa non è una sufficiente motivazione,
+allora, è anche consigliabile considera che la comunità di sviluppo ricorda
+gli sviluppatori che hanno perso interesse per il loro codice una volta
+integrato. La prossima volta che pubblicherete una patch, la comunità
+la valuterà anche sulla base del fatto che non sarete disponibili a
+prendervene cura anche nel futuro.
+
+
+Altre cose che posso accadere
+=============================
+
+Un giorno, potreste aprire la vostra email e vedere che qualcuno vi ha
+inviato una patch per il vostro codice. Questo, dopo tutto, è uno dei
+vantaggi di avere il vostro codice "là fuori". Se siete d'accordo con
+la modifica, potrete anche inoltrarla ad un manutentore di sottosistema
+(assicuratevi di includere la riga "From:" cosicché l'attribuzione sia
+corretta, e aggiungete una vostra firma "Signed-off-by"), oppure inviate
+un "Acked-by:" e lasciate che l'autore originale la invii.
+
+Se non siete d'accordo con la patch, inviate una risposta educata
+spiegando il perché. Se possibile, dite all'autore quali cambiamenti
+servirebbero per rendere la patch accettabile da voi. C'è una certa
+riluttanza nell'inserire modifiche con un conflitto fra autore
+e manutentore del codice, ma solo fino ad un certo punto. Se siete visti
+come qualcuno che blocca un buon lavoro senza motivo, quelle patch vi
+passeranno oltre e andranno nel ramo principale in ogni caso. Nel kernel
+Linux, nessuno ha potere di veto assoluto su alcun codice. Eccezione
+fatta per Linus, forse.
+
+In rarissime occasioni, potreste vedere qualcosa di completamente diverso:
+un altro sviluppatore che pubblica una soluzione differente al vostro
+problema. A questo punto, c'è una buona probabilità che una delle due
+modifiche non verrà integrata, e il "c'ero prima io" non è considerato
+un argomento tecnico rilevante. Se la modifica di qualcun'altro rimpiazza
+la vostra ed entra nel ramo principale, esiste un unico modo di reagire:
+siate contenti che il vostro problema sia stato risolto e andate avanti con
+il vostro lavoro. L'avere un vostro lavoro spintonato da parte in questo
+modo può essere avvilente e scoraggiante, ma la comunità ricorderà come
+avrete reagito anche dopo che avrà dimenticato quale fu la modifica accettata.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/7.AdvancedTopics.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/7.AdvancedTopics.rst
new file mode 100644
index 000000000..cc1cff5d2
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/7.AdvancedTopics.rst
@@ -0,0 +1,191 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/7.AdvancedTopics.rst <development_advancedtopics>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_development_advancedtopics:
+
+Argomenti avanzati
+==================
+
+A questo punto, si spera, dovreste avere un'idea su come funziona il processo
+di sviluppo. Ma rimane comunque molto da imparare! Questo capitolo copre
+alcuni argomenti che potrebbero essere utili per gli sviluppatori che stanno
+per diventare parte integrante del processo di sviluppo del kernel.
+
+Gestire le modifiche con git
+-----------------------------
+
+L'uso di un sistema distribuito per il controllo delle versioni del kernel
+ebbe iniziò nel 2002 quando Linux iniziò a provare il programma proprietario
+BitKeeper. Nonostante l'uso di BitKeeper fosse opinabile, di certo il suo
+approccio alla gestione dei sorgenti non lo era. Un sistema distribuito per
+il controllo delle versioni accelerò immediatamente lo sviluppo del kernel.
+Oggigiorno, ci sono diverse alternative libere a BitKeeper. Per il meglio o il
+peggio, il progetto del kernel ha deciso di usare git per gestire i sorgenti.
+
+Gestire le modifiche con git può rendere la vita dello sviluppatore molto
+più facile, specialmente quando il volume delle modifiche cresce.
+Git ha anche i suoi lati taglienti che possono essere pericolosi; è uno
+strumento giovane e potente che è ancora in fase di civilizzazione da parte
+dei suoi sviluppatori. Questo documento non ha lo scopo di insegnare l'uso
+di git ai suoi lettori; ci sarebbe materiale a sufficienza per un lungo
+documento al riguardo. Invece, qui ci concentriamo in particolare su come
+git è parte del processo di sviluppo del kernel. Gli sviluppatori che
+desiderassero diventare agili con git troveranno più informazioni ai
+seguenti indirizzi:
+
+ http://git-scm.com/
+
+ http://www.kernel.org/pub/software/scm/git/docs/user-manual.html
+
+e su varie guide che potrete trovare su internet.
+
+La prima cosa da fare prima di usarlo per produrre patch che saranno
+disponibili ad altri, è quella di leggere i siti qui sopra e di acquisire una
+base solida su come funziona git. Uno sviluppatore che sappia usare git
+dovrebbe essere capace di ottenere una copia del repositorio principale,
+esplorare la storia della revisione, registrare le modifiche, usare i rami,
+eccetera. Una certa comprensione degli strumenti git per riscrivere la storia
+(come ``rebase``) è altrettanto utile. Git ha i propri concetti e la propria
+terminologia; un nuovo utente dovrebbe conoscere *refs*, *remote branch*,
+*index*, *fast-forward merge*, *push* e *pull*, *detached head*, eccetera.
+Il tutto potrebbe essere un po' intimidatorio visto da fuori, ma con un po'
+di studio i concetti non saranno così difficili da capire.
+
+Utilizzare git per produrre patch da sottomettere via email può essere
+un buon esercizio da fare mentre si sta prendendo confidenza con lo strumento.
+
+Quando sarete in grado di creare rami git che siano guardabili da altri,
+vi servirà, ovviamente, un server dal quale sia possibile attingere le vostre
+modifiche. Se avete un server accessibile da Internet, configurarlo per
+eseguire git-daemon è relativamente semplice . Altrimenti, iniziano a
+svilupparsi piattaforme che offrono spazi pubblici, e gratuiti (Github,
+per esempio). Gli sviluppatori permanenti possono ottenere un account
+su kernel.org, ma non è proprio facile da ottenere; per maggiori informazioni
+consultate la pagina web http://kernel.org/faq/.
+
+In git è normale avere a che fare con tanti rami. Ogni linea di sviluppo
+può essere separata in "rami per argomenti" e gestiti indipendentemente.
+In git i rami sono facilissimi, per cui non c'è motivo per non usarli
+in libertà. In ogni caso, non dovreste sviluppare su alcun ramo dal
+quale altri potrebbero attingere. I rami disponibili pubblicamente dovrebbero
+essere creati con attenzione; integrate patch dai rami di sviluppo
+solo quando sono complete e pronte ad essere consegnate - non prima.
+
+Git offre alcuni strumenti che vi permettono di riscrivere la storia del
+vostro sviluppo. Una modifica errata (diciamo, una che rompe la bisezione,
+oppure che ha un qualche tipo di baco evidente) può essere corretta sul posto
+o fatta sparire completamente dalla storia. Una serie di patch può essere
+riscritta come se fosse stata scritta in cima al ramo principale di oggi,
+anche se ci avete lavorato per mesi. Le modifiche possono essere spostate
+in modo trasparente da un ramo ad un altro. E così via. Un uso giudizioso
+di git per revisionare la storia può aiutare nella creazione di una serie
+di patch pulite e con meno problemi.
+
+Un uso eccessivo può portare ad altri tipi di problemi, tuttavia, oltre
+alla semplice ossessione per la creazione di una storia del progetto che sia
+perfetta. Riscrivere la storia riscriverà le patch contenute in quella
+storia, trasformando un kernel verificato (si spera) in uno da verificare.
+Ma, oltre a questo, gli sviluppatori non possono collaborare se non condividono
+la stessa vista sulla storia del progetto; se riscrivete la storia dalla quale
+altri sviluppatori hanno attinto per i loro repositori, renderete la loro vita
+molto più difficile. Quindi tenete conto di questa semplice regola generale:
+la storia che avete esposto ad altri, generalmente, dovrebbe essere vista come
+immutabile.
+
+Dunque, una volta che il vostro insieme di patch è stato reso disponibile
+pubblicamente non dovrebbe essere più sovrascritto. Git tenterà di imporre
+questa regola, e si rifiuterà di pubblicare nuove patch che non risultino
+essere dirette discendenti di quelle pubblicate in precedenza (in altre parole,
+patch che non condividono la stessa storia). È possibile ignorare questo
+controllo, e ci saranno momenti in cui sarà davvero necessario riscrivere
+un ramo già pubblicato. Un esempio è linux-next dove le patch vengono
+spostate da un ramo all'altro al fine di evitare conflitti. Ma questo tipo
+d'azione dovrebbe essere un'eccezione. Questo è uno dei motivi per cui lo
+sviluppo dovrebbe avvenire in rami privati (che possono essere sovrascritti
+quando lo si ritiene necessario) e reso pubblico solo quando è in uno stato
+avanzato.
+
+Man mano che il ramo principale (o altri rami su cui avete basato le
+modifiche) avanza, diventa allettante l'idea di integrare tutte le patch
+per rimanere sempre aggiornati. Per un ramo privato, il *rebase* può essere
+un modo semplice per rimanere aggiornati, ma questa non è un'opzione nel
+momento in cui il vostro ramo è stato esposto al mondo intero.
+*Merge* occasionali possono essere considerati di buon senso, ma quando
+diventano troppo frequenti confondono inutilmente la storia. La tecnica
+suggerita in questi casi è quella di fare *merge* raramente, e più in generale
+solo nei momenti di rilascio (per esempio gli -rc del ramo principale).
+Se siete nervosi circa alcune patch in particolare, potete sempre fare
+dei *merge* di test in un ramo privato. In queste situazioni git "rerere"
+può essere utile; questo strumento si ricorda come i conflitti di *merge*
+furono risolti in passato cosicché non dovrete fare lo stesso lavoro due volte.
+
+Una delle lamentele più grosse e ricorrenti sull'uso di strumenti come git
+è il grande movimento di patch da un repositorio all'altro che rende
+facile l'integrazione nel ramo principale di modifiche mediocri, il tutto
+sotto il naso dei revisori. Gli sviluppatori del kernel tendono ad essere
+scontenti quando vedono succedere queste cose; preparare un ramo git con
+patch che non hanno ricevuto alcuna revisione o completamente avulse, potrebbe
+influire sulla vostra capacita di proporre, in futuro, l'integrazione dei
+vostri rami. Citando Linus
+
+::
+
+ Potete inviarmi le vostre patch, ma per far si che io integri una
+ vostra modifica da git, devo sapere che voi sappiate cosa state
+ facendo, e ho bisogno di fidarmi *senza* dover passare tutte
+ le modifiche manualmente una per una.
+
+(http://lwn.net/Articles/224135/).
+
+Per evitare queste situazioni, assicuratevi che tutte le patch in un ramo
+siano strettamente correlate al tema delle modifiche; un ramo "driver fixes"
+non dovrebbe fare modifiche al codice principale per la gestione della memoria.
+E, più importante ancora, non usate un repositorio git per tentare di
+evitare il processo di revisione. Pubblicate un sommario di quello che il
+vostro ramo contiene sulle liste di discussione più opportune, e , quando
+sarà il momento, richiedete che il vostro ramo venga integrato in linux-next.
+
+Se e quando altri inizieranno ad inviarvi patch per essere incluse nel
+vostro repositorio, non dovete dimenticare di revisionarle. Inoltre
+assicuratevi di mantenerne le informazioni di paternità; al riguardo git "am"
+fa del suo meglio, ma potreste dover aggiungere una riga "From:" alla patch
+nel caso in cui sia arrivata per vie traverse.
+
+Quando richiedete l'integrazione, siate certi di fornire tutte le informazioni:
+dov'è il vostro repositorio, quale ramo integrare, e quali cambiamenti si
+otterranno dall'integrazione. Il comando git request-pull può essere d'aiuto;
+preparerà una richiesta nel modo in cui gli altri sviluppatori se l'aspettano,
+e verificherà che vi siate ricordati di pubblicare quelle patch su un
+server pubblico.
+
+Revisionare le patch
+--------------------
+
+Alcuni lettori potrebbero avere obiezioni sulla presenza di questa sezione
+negli "argomenti avanzati" sulla base che anche gli sviluppatori principianti
+dovrebbero revisionare le patch. É certamente vero che non c'è modo
+migliore di imparare come programmare per il kernel che guardare il codice
+pubblicato dagli altri. In aggiunta, i revisori sono sempre troppo pochi;
+guardando il codice potete apportare un significativo contributo all'intero
+processo.
+
+Revisionare il codice potrebbe risultare intimidatorio, specialmente per i
+nuovi arrivati che potrebbero sentirsi un po' nervosi nel questionare
+il codice - in pubblico - pubblicato da sviluppatori più esperti. Perfino
+il codice scritto dagli sviluppatori più esperti può essere migliorato.
+Forse il suggerimento migliore per i revisori (tutti) è questo: formulate
+i commenti come domande e non come critiche. Chiedere "Come viene rilasciato
+il *lock* in questo percorso?" funziona sempre molto meglio che
+"qui la sincronizzazione è sbagliata".
+
+Diversi sviluppatori revisioneranno il codice con diversi punti di vista.
+Alcuni potrebbero concentrarsi principalmente sullo stile del codice e se
+alcune linee hanno degli spazio bianchi di troppo. Altri si chiederanno
+se accettare una modifica interamente è una cosa positiva per il kernel
+o no. E altri ancora si focalizzeranno sui problemi di sincronizzazione,
+l'uso eccessivo di *stack*, problemi di sicurezza, duplicazione del codice
+in altri contesti, documentazione, effetti negativi sulle prestazioni, cambi
+all'ABI dello spazio utente, eccetera. Qualunque tipo di revisione è ben
+accetta e di valore, se porta ad avere un codice migliore nel kernel.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/8.Conclusion.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/8.Conclusion.rst
new file mode 100644
index 000000000..039bfc5a4
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/8.Conclusion.rst
@@ -0,0 +1,85 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/8.Conclusion.rst <development_conclusion>`
+:Translator: Alessia Mantegazza <amantegazza@vaga.pv.it>
+
+.. _it_development_conclusion:
+
+Per maggiori informazioni
+=========================
+
+Esistono numerose fonti di informazioni sullo sviluppo del kernel Linux
+e argomenti correlati. Primo tra questi sarà sempre la cartella Documentation
+che si trova nei sorgenti kernel.
+
+Il file :ref:`process/howto.rst <it_process_howto>` è un punto di partenza
+importante; :ref:`process/submitting-patches.rst <it_submittingpatches>` e
+:ref:`process/submitting-drivers.rst <it_submittingdrivers>` sono
+anch'essi qualcosa che tutti gli sviluppatori del kernel dovrebbero leggere.
+Molte API interne al kernel sono documentate utilizzando il meccanismo
+kerneldoc; "make htmldocs" o "make pdfdocs" possono essere usati per generare
+quei documenti in HTML o PDF (sebbene le versioni di TeX di alcune
+distribuzioni hanno dei limiti interni e fallisce nel processare
+appropriatamente i documenti).
+
+Diversi siti web approfondiscono lo sviluppo del kernel ad ogni livello
+di dettaglio. Il vostro autore vorrebbe umilmente suggerirvi
+http://lwn.net/ come fonte; usando l'indice 'kernel' su LWN troverete
+molti argomenti specifici sul kernel:
+
+ http://lwn.net/Kernel/Index/
+
+Oltre a ciò, una risorsa valida per gli sviluppatori kernel è:
+
+ http://kernelnewbies.org/
+
+E, ovviamente, una fonte da non dimenticare è http://kernel.org/, il luogo
+definitivo per le informazioni sui rilasci del kernel.
+
+Ci sono numerosi libri sullo sviluppo del kernel:
+
+ Linux Device Drivers, 3rd Edition (Jonathan Corbet, Alessandro
+ Rubini, and Greg Kroah-Hartman). In linea all'indirizzo
+ http://lwn.net/Kernel/LDD3/.
+
+ Linux Kernel Development (Robert Love).
+
+ Understanding the Linux Kernel (Daniel Bovet and Marco Cesati).
+
+Tutti questi libri soffrono di un errore comune: tendono a risultare in un
+certo senso obsoleti dal momento che si trovano in libreria da diverso
+tempo. Comunque contengono informazioni abbastanza buone.
+
+La documentazione per git la troverete su:
+
+ http://www.kernel.org/pub/software/scm/git/docs/
+
+ http://www.kernel.org/pub/software/scm/git/docs/user-manual.html
+
+
+
+Conclusioni
+===========
+
+Congratulazioni a chiunque ce l'abbia fatta a terminare questo documento di
+lungo-respiro. Si spera che abbia fornito un'utile comprensione d'insieme
+di come il kernel Linux viene sviluppato e di come potete partecipare a
+tale processo.
+
+Infine, quello che conta è partecipare. Qualsiasi progetto software
+open-source non è altro che la somma di quello che i suoi contributori
+mettono al suo interno. Il kernel Linux è cresciuto velocemente e bene
+perché ha ricevuto il supporto di un impressionante gruppo di sviluppatori,
+ognuno dei quali sta lavorando per renderlo migliore. Il kernel è un esempio
+importante di cosa può essere fatto quando migliaia di persone lavorano
+insieme verso un obiettivo comune.
+
+Il kernel può sempre beneficiare di una larga base di sviluppatori, tuttavia,
+c'è sempre molto lavoro da fare. Ma, cosa non meno importante, molti degli
+altri partecipanti all'ecosistema Linux possono trarre beneficio attraverso
+il contributo al kernel. Inserire codice nel ramo principale è la chiave
+per arrivare ad una qualità del codice più alta, bassa manutenzione e
+bassi prezzi di distribuzione, alti livelli d'influenza sulla direzione
+dello sviluppo del kernel, e molto altro. È una situazione nella quale
+tutti coloro che sono coinvolti vincono. Mollate il vostro editor e
+raggiungeteci; sarete più che benvenuti.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/adding-syscalls.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/adding-syscalls.rst
new file mode 100644
index 000000000..bff0a82bf
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/adding-syscalls.rst
@@ -0,0 +1,643 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/adding-syscalls.rst <addsyscalls>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_addsyscalls:
+
+Aggiungere una nuova chiamata di sistema
+========================================
+
+Questo documento descrive quello che è necessario sapere per aggiungere
+nuove chiamate di sistema al kernel Linux; questo è da considerarsi come
+un'aggiunta ai soliti consigli su come proporre nuove modifiche
+:ref:`Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst <it_submittingpatches>`.
+
+
+Alternative alle chiamate di sistema
+------------------------------------
+
+La prima considerazione da fare quando si aggiunge una nuova chiamata di
+sistema è quella di valutare le alternative. Nonostante le chiamate di sistema
+siano il punto di interazione fra spazio utente e kernel più tradizionale ed
+ovvio, esistono altre possibilità - scegliete quella che meglio si adatta alle
+vostra interfaccia.
+
+ - Se le operazioni coinvolte possono rassomigliare a quelle di un filesystem,
+ allora potrebbe avere molto più senso la creazione di un nuovo filesystem o
+ dispositivo. Inoltre, questo rende più facile incapsulare la nuova
+ funzionalità in un modulo kernel piuttosto che essere sviluppata nel cuore
+ del kernel.
+
+ - Se la nuova funzionalità prevede operazioni dove il kernel notifica
+ lo spazio utente su un avvenimento, allora restituire un descrittore
+ di file all'oggetto corrispondente permette allo spazio utente di
+ utilizzare ``poll``/``select``/``epoll`` per ricevere quelle notifiche.
+ - Tuttavia, le operazioni che non si sposano bene con operazioni tipo
+ :manpage:`read(2)`/:manpage:`write(2)` dovrebbero essere implementate
+ come chiamate :manpage:`ioctl(2)`, il che potrebbe portare ad un'API in
+ un qualche modo opaca.
+
+ - Se dovete esporre solo delle informazioni sul sistema, un nuovo nodo in
+ sysfs (vedere ``Documentation/filesystems/sysfs.rst``) o
+ in procfs potrebbe essere sufficiente. Tuttavia, l'accesso a questi
+ meccanismi richiede che il filesystem sia montato, il che potrebbe non
+ essere sempre vero (per esempio, in ambienti come namespace/sandbox/chroot).
+ Evitate d'aggiungere nuove API in debugfs perché questo non viene
+ considerata un'interfaccia di 'produzione' verso lo spazio utente.
+ - Se l'operazione è specifica ad un particolare file o descrittore, allora
+ potrebbe essere appropriata l'aggiunta di un comando :manpage:`fcntl(2)`.
+ Tuttavia, :manpage:`fcntl(2)` è una chiamata di sistema multiplatrice che
+ nasconde una notevole complessità, quindi è ottima solo quando la nuova
+ funzione assomiglia a quelle già esistenti in :manpage:`fcntl(2)`, oppure
+ la nuova funzionalità è veramente semplice (per esempio, leggere/scrivere
+ un semplice flag associato ad un descrittore di file).
+ - Se l'operazione è specifica ad un particolare processo, allora
+ potrebbe essere appropriata l'aggiunta di un comando :manpage:`prctl(2)`.
+ Come per :manpage:`fcntl(2)`, questa chiamata di sistema è un complesso
+ multiplatore quindi è meglio usarlo per cose molto simili a quelle esistenti
+ nel comando ``prctl`` oppure per leggere/scrivere un semplice flag relativo
+ al processo.
+
+
+Progettare l'API: pianificare le estensioni
+-------------------------------------------
+
+Una nuova chiamata di sistema diventerà parte dell'API del kernel, e
+dev'essere supportata per un periodo indefinito. Per questo, è davvero
+un'ottima idea quella di discutere apertamente l'interfaccia sulla lista
+di discussione del kernel, ed è altrettanto importante pianificarne eventuali
+estensioni future.
+
+(Nella tabella delle chiamate di sistema sono disseminati esempi dove questo
+non fu fatto, assieme ai corrispondenti aggiornamenti -
+``eventfd``/``eventfd2``, ``dup2``/``dup3``, ``inotify_init``/``inotify_init1``,
+``pipe``/``pipe2``, ``renameat``/``renameat2`` --quindi imparate dalla storia
+del kernel e pianificate le estensioni fin dall'inizio)
+
+Per semplici chiamate di sistema che accettano solo un paio di argomenti,
+il modo migliore di permettere l'estensibilità è quello di includere un
+argomento *flags* alla chiamata di sistema. Per assicurarsi che i programmi
+dello spazio utente possano usare in sicurezza *flags* con diverse versioni
+del kernel, verificate se *flags* contiene un qualsiasi valore sconosciuto,
+in qual caso rifiutate la chiamata di sistema (con ``EINVAL``)::
+
+ if (flags & ~(THING_FLAG1 | THING_FLAG2 | THING_FLAG3))
+ return -EINVAL;
+
+(Se *flags* non viene ancora utilizzato, verificate che l'argomento sia zero)
+
+Per chiamate di sistema più sofisticate che coinvolgono un numero più grande di
+argomenti, il modo migliore è quello di incapsularne la maggior parte in una
+struttura dati che verrà passata per puntatore. Questa struttura potrà
+funzionare con future estensioni includendo un campo *size*::
+
+ struct xyzzy_params {
+ u32 size; /* userspace sets p->size = sizeof(struct xyzzy_params) */
+ u32 param_1;
+ u64 param_2;
+ u64 param_3;
+ };
+
+Fintanto che un qualsiasi campo nuovo, diciamo ``param_4``, è progettato per
+offrire il comportamento precedente quando vale zero, allora questo permetterà
+di gestire un conflitto di versione in entrambe le direzioni:
+
+ - un vecchio kernel può gestire l'accesso di una versione moderna di un
+ programma in spazio utente verificando che la memoria oltre la dimensione
+ della struttura dati attesa sia zero (in pratica verificare che
+ ``param_4 == 0``).
+ - un nuovo kernel può gestire l'accesso di una versione vecchia di un
+ programma in spazio utente estendendo la struttura dati con zeri (in pratica
+ ``param_4 = 0``).
+
+Vedere :manpage:`perf_event_open(2)` e la funzione ``perf_copy_attr()`` (in
+``kernel/events/core.c``) per un esempio pratico di questo approccio.
+
+
+Progettare l'API: altre considerazioni
+--------------------------------------
+
+Se la vostra nuova chiamata di sistema permette allo spazio utente di fare
+riferimento ad un oggetto del kernel, allora questa dovrebbe usare un
+descrittore di file per accesso all'oggetto - non inventatevi nuovi tipi di
+accesso da spazio utente quando il kernel ha già dei meccanismi e una semantica
+ben definita per utilizzare i descrittori di file.
+
+Se la vostra nuova chiamata di sistema :manpage:`xyzzy(2)` ritorna un nuovo
+descrittore di file, allora l'argomento *flags* dovrebbe includere un valore
+equivalente a ``O_CLOEXEC`` per i nuovi descrittori. Questo rende possibile,
+nello spazio utente, la chiusura della finestra temporale fra le chiamate a
+``xyzzy()`` e ``fcntl(fd, F_SETFD, FD_CLOEXEC)``, dove un inaspettato
+``fork()`` o ``execve()`` potrebbe trasferire il descrittore al programma
+eseguito (Comunque, resistete alla tentazione di riutilizzare il valore di
+``O_CLOEXEC`` dato che è specifico dell'architettura e fa parte di una
+enumerazione di flag ``O_*`` che è abbastanza ricca).
+
+Se la vostra nuova chiamata di sistema ritorna un nuovo descrittore di file,
+dovreste considerare che significato avrà l'uso delle chiamate di sistema
+della famiglia di :manpage:`poll(2)`. Rendere un descrittore di file pronto
+per la lettura o la scrittura è il tipico modo del kernel per notificare lo
+spazio utente circa un evento associato all'oggetto del kernel.
+
+Se la vostra nuova chiamata di sistema :manpage:`xyzzy(2)` ha un argomento
+che è il percorso ad un file::
+
+ int sys_xyzzy(const char __user *path, ..., unsigned int flags);
+
+dovreste anche considerare se non sia più appropriata una versione
+:manpage:`xyzzyat(2)`::
+
+ int sys_xyzzyat(int dfd, const char __user *path, ..., unsigned int flags);
+
+Questo permette più flessibilità su come lo spazio utente specificherà il file
+in questione; in particolare, permette allo spazio utente di richiedere la
+funzionalità su un descrittore di file già aperto utilizzando il *flag*
+``AT_EMPTY_PATH``, in pratica otterremmo gratuitamente l'operazione
+:manpage:`fxyzzy(3)`::
+
+ - xyzzyat(AT_FDCWD, path, ..., 0) is equivalent to xyzzy(path,...)
+ - xyzzyat(fd, "", ..., AT_EMPTY_PATH) is equivalent to fxyzzy(fd, ...)
+
+(Per maggiori dettagli sulla logica delle chiamate \*at(), leggete la pagina
+man :manpage:`openat(2)`; per un esempio di AT_EMPTY_PATH, leggere la pagina
+man :manpage:`fstatat(2)`).
+
+Se la vostra nuova chiamata di sistema :manpage:`xyzzy(2)` prevede un parametro
+per descrivere uno scostamento all'interno di un file, usate ``loff_t`` come
+tipo cosicché scostamenti a 64-bit potranno essere supportati anche su
+architetture a 32-bit.
+
+Se la vostra nuova chiamata di sistema :manpage:`xyzzy(2)` prevede l'uso di
+funzioni riservate, allora dev'essere gestita da un opportuno bit di privilegio
+(verificato con una chiamata a ``capable()``), come descritto nella pagina man
+:manpage:`capabilities(7)`. Scegliete un bit di privilegio già esistente per
+gestire la funzionalità associata, ma evitate la combinazione di diverse
+funzionalità vagamente collegate dietro lo stesso bit, in quanto va contro il
+principio di *capabilities* di separare i poteri di root. In particolare,
+evitate di aggiungere nuovi usi al fin-troppo-generico privilegio
+``CAP_SYS_ADMIN``.
+
+Se la vostra nuova chiamata di sistema :manpage:`xyzzy(2)` manipola altri
+processi oltre a quello chiamato, allora dovrebbe essere limitata (usando
+la chiamata ``ptrace_may_access()``) di modo che solo un processo chiamante
+con gli stessi permessi del processo in oggetto, o con i necessari privilegi,
+possa manipolarlo.
+
+Infine, state attenti che in alcune architetture non-x86 la vita delle chiamate
+di sistema con argomenti a 64-bit viene semplificata se questi argomenti
+ricadono in posizioni dispari (pratica, i parametri 1, 3, 5); questo permette
+l'uso di coppie contigue di registri a 32-bit. (Questo non conta se gli
+argomenti sono parte di una struttura dati che viene passata per puntatore).
+
+
+Proporre l'API
+--------------
+
+Al fine di rendere le nuove chiamate di sistema di facile revisione, è meglio
+che dividiate le modifiche i pezzi separati. Questi dovrebbero includere
+almeno le seguenti voci in *commit* distinti (ognuno dei quali sarà descritto
+più avanti):
+
+ - l'essenza dell'implementazione della chiamata di sistema, con i prototipi,
+ i numeri generici, le modifiche al Kconfig e l'implementazione *stub* di
+ ripiego.
+ - preparare la nuova chiamata di sistema per un'architettura specifica,
+ solitamente x86 (ovvero tutti: x86_64, x86_32 e x32).
+ - un programma di auto-verifica da mettere in ``tools/testing/selftests/``
+ che mostri l'uso della chiamata di sistema.
+ - una bozza di pagina man per la nuova chiamata di sistema. Può essere
+ scritta nell'email di presentazione, oppure come modifica vera e propria
+ al repositorio delle pagine man.
+
+Le proposte di nuove chiamate di sistema, come ogni altro modifica all'API del
+kernel, deve essere sottomessa alla lista di discussione
+linux-api@vger.kernel.org.
+
+
+Implementazione di chiamate di sistema generiche
+------------------------------------------------
+
+Il principale punto d'accesso alla vostra nuova chiamata di sistema
+:manpage:`xyzzy(2)` verrà chiamato ``sys_xyzzy()``; ma, piuttosto che in modo
+esplicito, lo aggiungerete tramite la macro ``SYSCALL_DEFINEn``. La 'n'
+indica il numero di argomenti della chiamata di sistema; la macro ha come
+argomento il nome della chiamata di sistema, seguito dalle coppie (tipo, nome)
+per definire i suoi parametri. L'uso di questa macro permette di avere
+i metadati della nuova chiamata di sistema disponibili anche per altri
+strumenti.
+
+Il nuovo punto d'accesso necessita anche del suo prototipo di funzione in
+``include/linux/syscalls.h``, marcato come asmlinkage di modo da abbinargli
+il modo in cui quelle chiamate di sistema verranno invocate::
+
+ asmlinkage long sys_xyzzy(...);
+
+Alcune architetture (per esempio x86) hanno le loro specifiche tabelle di
+chiamate di sistema (syscall), ma molte altre architetture condividono una
+tabella comune di syscall. Aggiungete alla lista generica la vostra nuova
+chiamata di sistema aggiungendo un nuovo elemento alla lista in
+``include/uapi/asm-generic/unistd.h``::
+
+ #define __NR_xyzzy 292
+ __SYSCALL(__NR_xyzzy, sys_xyzzy)
+
+Aggiornate anche il contatore __NR_syscalls di modo che sia coerente con
+l'aggiunta della nuove chiamate di sistema; va notato che se più di una nuova
+chiamata di sistema viene aggiunga nella stessa finestra di sviluppo, il numero
+della vostra nuova syscall potrebbe essere aggiustato al fine di risolvere i
+conflitti.
+
+Il file ``kernel/sys_ni.c`` fornisce le implementazioni *stub* di ripiego che
+ritornano ``-ENOSYS``. Aggiungete la vostra nuova chiamata di sistema anche
+qui::
+
+ COND_SYSCALL(xyzzy);
+
+La vostra nuova funzionalità del kernel, e la chiamata di sistema che la
+controlla, dovrebbero essere opzionali. Quindi, aggiungete un'opzione
+``CONFIG`` (solitamente in ``init/Kconfig``). Come al solito per le nuove
+opzioni ``CONFIG``:
+
+ - Includete una descrizione della nuova funzionalità e della chiamata di
+ sistema che la controlla.
+ - Rendete l'opzione dipendente da EXPERT se dev'essere nascosta agli utenti
+ normali.
+ - Nel Makefile, rendere tutti i nuovi file sorgenti, che implementano la
+ nuova funzionalità, dipendenti dall'opzione CONFIG (per esempio
+ ``obj-$(CONFIG_XYZZY_SYSCALL) += xyzzy.o``).
+ - Controllate due volte che sia possibile generare il kernel con la nuova
+ opzione CONFIG disabilitata.
+
+Per riassumere, vi serve un *commit* che includa:
+
+ - un'opzione ``CONFIG``per la nuova funzione, normalmente in ``init/Kconfig``
+ - ``SYSCALL_DEFINEn(xyzzy, ...)`` per il punto d'accesso
+ - il corrispondente prototipo in ``include/linux/syscalls.h``
+ - un elemento nella tabella generica in ``include/uapi/asm-generic/unistd.h``
+ - *stub* di ripiego in ``kernel/sys_ni.c``
+
+
+Implementazione delle chiamate di sistema x86
+---------------------------------------------
+
+Per collegare la vostra nuova chiamate di sistema alle piattaforme x86,
+dovete aggiornate la tabella principale di syscall. Assumendo che la vostra
+nuova chiamata di sistema non sia particolarmente speciale (vedere sotto),
+dovete aggiungere un elemento *common* (per x86_64 e x32) in
+arch/x86/entry/syscalls/syscall_64.tbl::
+
+ 333 common xyzzy sys_xyzzy
+
+e un elemento per *i386* ``arch/x86/entry/syscalls/syscall_32.tbl``::
+
+ 380 i386 xyzzy sys_xyzzy
+
+Ancora una volta, questi numeri potrebbero essere cambiati se generano
+conflitti durante la finestra di integrazione.
+
+
+Chiamate di sistema compatibili (generico)
+------------------------------------------
+
+Per molte chiamate di sistema, la stessa implementazione a 64-bit può essere
+invocata anche quando il programma in spazio utente è a 32-bit; anche se la
+chiamata di sistema include esplicitamente un puntatore, questo viene gestito
+in modo trasparente.
+
+Tuttavia, ci sono un paio di situazione dove diventa necessario avere un
+livello di gestione della compatibilità per risolvere le differenze di
+dimensioni fra 32-bit e 64-bit.
+
+Il primo caso è quando un kernel a 64-bit supporta anche programmi in spazio
+utente a 32-bit, perciò dovrà ispezionare aree della memoria (``__user``) che
+potrebbero contenere valori a 32-bit o a 64-bit. In particolar modo, questo
+è necessario quando un argomento di una chiamata di sistema è:
+
+ - un puntatore ad un puntatore
+ - un puntatore ad una struttura dati contenente a sua volta un puntatore
+ ( ad esempio ``struct iovec __user *``)
+ - un puntatore ad un tipo intero di dimensione variabile (``time_t``,
+ ``off_t``, ``long``, ...)
+ - un puntatore ad una struttura dati contenente un tipo intero di dimensione
+ variabile.
+
+Il secondo caso che richiede un livello di gestione della compatibilità è
+quando uno degli argomenti di una chiamata a sistema è esplicitamente un tipo
+a 64-bit anche su architetture a 32-bit, per esempio ``loff_t`` o ``__u64``.
+In questo caso, un valore che arriva ad un kernel a 64-bit da un'applicazione
+a 32-bit verrà diviso in due valori a 32-bit che dovranno essere riassemblati
+in questo livello di compatibilità.
+
+(Da notare che non serve questo livello di compatibilità per argomenti che
+sono puntatori ad un tipo esplicitamente a 64-bit; per esempio, in
+:manpage:`splice(2)` l'argomento di tipo ``loff_t __user *`` non necessita
+di una chiamata di sistema ``compat_``)
+
+La versione compatibile della nostra chiamata di sistema si chiamerà
+``compat_sys_xyzzy()``, e viene aggiunta utilizzando la macro
+``COMPAT_SYSCALL_DEFINEn()`` (simile a SYSCALL_DEFINEn). Questa versione
+dell'implementazione è parte del kernel a 64-bit ma accetta parametri a 32-bit
+che trasformerà secondo le necessità (tipicamente, la versione
+``compat_sys_`` converte questi valori nello loro corrispondente a 64-bit e
+può chiamare la versione ``sys_`` oppure invocare una funzione che implementa
+le parti comuni).
+
+Il punto d'accesso *compat* deve avere il corrispondente prototipo di funzione
+in ``include/linux/compat.h``, marcato come asmlinkage di modo da abbinargli
+il modo in cui quelle chiamate di sistema verranno invocate::
+
+ asmlinkage long compat_sys_xyzzy(...);
+
+Se la chiamata di sistema prevede una struttura dati organizzata in modo
+diverso per sistemi a 32-bit e per quelli a 64-bit, diciamo
+``struct xyzzy_args``, allora il file d'intestazione
+``then the include/linux/compat.h`` deve includere la sua versione
+*compatibile* (``struct compat_xyzzy_args``); ogni variabile con
+dimensione variabile deve avere il proprio tipo ``compat_`` corrispondente
+a quello in ``struct xyzzy_args``. La funzione ``compat_sys_xyzzy()``
+può usare la struttura ``compat_`` per analizzare gli argomenti ricevuti
+da una chiamata a 32-bit.
+
+Per esempio, se avete i seguenti campi::
+
+ struct xyzzy_args {
+ const char __user *ptr;
+ __kernel_long_t varying_val;
+ u64 fixed_val;
+ /* ... */
+ };
+
+nella struttura ``struct xyzzy_args``, allora la struttura
+``struct compat_xyzzy_args`` dovrebbe avere::
+
+ struct compat_xyzzy_args {
+ compat_uptr_t ptr;
+ compat_long_t varying_val;
+ u64 fixed_val;
+ /* ... */
+ };
+
+La lista generica delle chiamate di sistema ha bisogno di essere
+aggiustata al fine di permettere l'uso della versione *compatibile*;
+la voce in ``include/uapi/asm-generic/unistd.h`` dovrebbero usare
+``__SC_COMP`` piuttosto di ``__SYSCALL``::
+
+ #define __NR_xyzzy 292
+ __SC_COMP(__NR_xyzzy, sys_xyzzy, compat_sys_xyzzy)
+
+Riassumendo, vi serve:
+
+ - un ``COMPAT_SYSCALL_DEFINEn(xyzzy, ...)`` per il punto d'accesso
+ *compatibile*
+ - un prototipo in ``include/linux/compat.h``
+ - (se necessario) una struttura di compatibilità a 32-bit in
+ ``include/linux/compat.h``
+ - una voce ``__SC_COMP``, e non ``__SYSCALL``, in
+ ``include/uapi/asm-generic/unistd.h``
+
+Compatibilità delle chiamate di sistema (x86)
+---------------------------------------------
+
+Per collegare una chiamata di sistema, su un'architettura x86, con la sua
+versione *compatibile*, è necessario aggiustare la voce nella tabella
+delle syscall.
+
+Per prima cosa, la voce in ``arch/x86/entry/syscalls/syscall_32.tbl`` prende
+un argomento aggiuntivo per indicare che un programma in spazio utente
+a 32-bit, eseguito su un kernel a 64-bit, dovrebbe accedere tramite il punto
+d'accesso compatibile::
+
+ 380 i386 xyzzy sys_xyzzy __ia32_compat_sys_xyzzy
+
+Secondo, dovete capire cosa dovrebbe succedere alla nuova chiamata di sistema
+per la versione dell'ABI x32. Qui C'è una scelta da fare: gli argomenti
+possono corrisponde alla versione a 64-bit o a quella a 32-bit.
+
+Se c'è un puntatore ad un puntatore, la decisione è semplice: x32 è ILP32,
+quindi gli argomenti dovrebbero corrispondere a quelli a 32-bit, e la voce in
+``arch/x86/entry/syscalls/syscall_64.tbl`` sarà divisa cosicché i programmi
+x32 eseguano la chiamata *compatibile*::
+
+ 333 64 xyzzy sys_xyzzy
+ ...
+ 555 x32 xyzzy __x32_compat_sys_xyzzy
+
+Se non ci sono puntatori, allora è preferibile riutilizzare la chiamata di
+sistema a 64-bit per l'ABI x32 (e di conseguenza la voce in
+arch/x86/entry/syscalls/syscall_64.tbl rimane immutata).
+
+In ambo i casi, dovreste verificare che i tipi usati dagli argomenti
+abbiano un'esatta corrispondenza da x32 (-mx32) al loro equivalente a
+32-bit (-m32) o 64-bit (-m64).
+
+
+Chiamate di sistema che ritornano altrove
+-----------------------------------------
+
+Nella maggior parte delle chiamate di sistema, al termine della loro
+esecuzione, i programmi in spazio utente riprendono esattamente dal punto
+in cui si erano interrotti -- quindi dall'istruzione successiva, con lo
+stesso *stack* e con la maggior parte del registri com'erano stati
+lasciati prima della chiamata di sistema, e anche con la stessa memoria
+virtuale.
+
+Tuttavia, alcune chiamata di sistema fanno le cose in modo differente.
+Potrebbero ritornare ad un punto diverso (``rt_sigreturn``) o cambiare
+la memoria in spazio utente (``fork``/``vfork``/``clone``) o perfino
+l'architettura del programma (``execve``/``execveat``).
+
+Per permettere tutto ciò, l'implementazione nel kernel di questo tipo di
+chiamate di sistema potrebbero dover salvare e ripristinare registri
+aggiuntivi nello *stack* del kernel, permettendo così un controllo completo
+su dove e come l'esecuzione dovrà continuare dopo l'esecuzione della
+chiamata di sistema.
+
+Queste saranno specifiche per ogni architettura, ma tipicamente si definiscono
+dei punti d'accesso in *assembly* per salvare/ripristinare i registri
+aggiuntivi e quindi chiamare il vero punto d'accesso per la chiamata di
+sistema.
+
+Per l'architettura x86_64, questo è implementato come un punto d'accesso
+``stub_xyzzy`` in ``arch/x86/entry/entry_64.S``, e la voce nella tabella
+di syscall (``arch/x86/entry/syscalls/syscall_64.tbl``) verrà corretta di
+conseguenza::
+
+ 333 common xyzzy stub_xyzzy
+
+L'equivalente per programmi a 32-bit eseguiti su un kernel a 64-bit viene
+normalmente chiamato ``stub32_xyzzy`` e implementato in
+``arch/x86/entry/entry_64_compat.S`` con la corrispondente voce nella tabella
+di syscall ``arch/x86/entry/syscalls/syscall_32.tbl`` corretta nel
+seguente modo::
+
+ 380 i386 xyzzy sys_xyzzy stub32_xyzzy
+
+Se una chiamata di sistema necessita di un livello di compatibilità (come
+nella sezione precedente), allora la versione ``stub32_`` deve invocare
+la versione ``compat_sys_`` piuttosto che quella nativa a 64-bit. In aggiunta,
+se l'implementazione dell'ABI x32 è diversa da quella x86_64, allora la sua
+voce nella tabella di syscall dovrà chiamare uno *stub* che invoca la versione
+``compat_sys_``,
+
+Per completezza, sarebbe carino impostare una mappatura cosicché
+*user-mode* Linux (UML) continui a funzionare -- la sua tabella di syscall
+farà riferimento a stub_xyzzy, ma UML non include l'implementazione
+in ``arch/x86/entry/entry_64.S`` (perché UML simula i registri eccetera).
+Correggerlo è semplice, basta aggiungere una #define in
+``arch/x86/um/sys_call_table_64.c``::
+
+ #define stub_xyzzy sys_xyzzy
+
+
+Altri dettagli
+--------------
+
+La maggior parte dei kernel tratta le chiamate di sistema allo stesso modo,
+ma possono esserci rare eccezioni per le quali potrebbe essere necessario
+l'aggiornamento della vostra chiamata di sistema.
+
+Il sotto-sistema di controllo (*audit subsystem*) è uno di questi casi
+speciali; esso include (per architettura) funzioni che classificano alcuni
+tipi di chiamate di sistema -- in particolare apertura dei file
+(``open``/``openat``), esecuzione dei programmi (``execve``/``exeveat``)
+oppure multiplatori di socket (``socketcall``). Se la vostra nuova chiamata
+di sistema è simile ad una di queste, allora il sistema di controllo dovrebbe
+essere aggiornato.
+
+Più in generale, se esiste una chiamata di sistema che è simile alla vostra,
+vale la pena fare una ricerca con ``grep`` su tutto il kernel per la chiamata
+di sistema esistente per verificare che non ci siano altri casi speciali.
+
+
+Verifica
+--------
+
+Una nuova chiamata di sistema dev'essere, ovviamente, provata; è utile fornire
+ai revisori un programma in spazio utente che mostri l'uso della chiamata di
+sistema. Un buon modo per combinare queste cose è quello di aggiungere un
+semplice programma di auto-verifica in una nuova cartella in
+``tools/testing/selftests/``.
+
+Per una nuova chiamata di sistema, ovviamente, non ci sarà alcuna funzione
+in libc e quindi il programma di verifica dovrà invocarla usando ``syscall()``;
+inoltre, se la nuova chiamata di sistema prevede un nuova struttura dati
+visibile in spazio utente, il file d'intestazione necessario dev'essere
+installato al fine di compilare il programma.
+
+Assicuratevi che il programma di auto-verifica possa essere eseguito
+correttamente su tutte le architetture supportate. Per esempio, verificate che
+funzioni quando viene compilato per x86_64 (-m64), x86_32 (-m32) e x32 (-mx32).
+
+Al fine di una più meticolosa ed estesa verifica della nuova funzionalità,
+dovreste considerare l'aggiunta di nuove verifica al progetto 'Linux Test',
+oppure al progetto xfstests per cambiamenti relativi al filesystem.
+
+ - https://linux-test-project.github.io/
+ - git://git.kernel.org/pub/scm/fs/xfs/xfstests-dev.git
+
+
+Pagine man
+----------
+
+Tutte le nuove chiamate di sistema dovrebbero avere una pagina man completa,
+idealmente usando i marcatori groff, ma anche il puro testo può andare. Se
+state usando groff, è utile che includiate nella email di presentazione una
+versione già convertita in formato ASCII: semplificherà la vita dei revisori.
+
+Le pagine man dovrebbero essere in copia-conoscenza verso
+linux-man@vger.kernel.org
+Per maggiori dettagli, leggere
+https://www.kernel.org/doc/man-pages/patches.html
+
+
+Non invocate chiamate di sistema dal kernel
+-------------------------------------------
+
+Le chiamate di sistema sono, come già detto prima, punti di interazione fra
+lo spazio utente e il kernel. Perciò, le chiamate di sistema come
+``sys_xyzzy()`` o ``compat_sys_xyzzy()`` dovrebbero essere chiamate solo dallo
+spazio utente attraverso la tabella syscall, ma non da nessun altro punto nel
+kernel. Se la nuova funzionalità è utile all'interno del kernel, per esempio
+dev'essere condivisa fra una vecchia e una nuova chiamata di sistema o
+dev'essere utilizzata da una chiamata di sistema e la sua variante compatibile,
+allora dev'essere implementata come una funzione di supporto
+(*helper function*) (per esempio ``kern_xyzzy()``). Questa funzione potrà
+essere chiamata dallo *stub* (``sys_xyzzy()``), dalla variante compatibile
+(``compat_sys_xyzzy()``), e/o da altri parti del kernel.
+
+Sui sistemi x86 a 64-bit, a partire dalla versione v4.17 è un requisito
+fondamentale quello di non invocare chiamate di sistema all'interno del kernel.
+Esso usa una diversa convenzione per l'invocazione di chiamate di sistema dove
+``struct pt_regs`` viene decodificata al volo in una funzione che racchiude
+la chiamata di sistema la quale verrà eseguita successivamente.
+Questo significa che verranno passati solo i parametri che sono davvero
+necessari ad una specifica chiamata di sistema, invece che riempire ogni volta
+6 registri del processore con contenuti presi dallo spazio utente (potrebbe
+causare seri problemi nella sequenza di chiamate).
+
+Inoltre, le regole su come i dati possano essere usati potrebbero differire
+fra il kernel e l'utente. Questo è un altro motivo per cui invocare
+``sys_xyzzy()`` è generalmente una brutta idea.
+
+Eccezioni a questa regola vengono accettate solo per funzioni d'architetture
+che surclassano quelle generiche, per funzioni d'architettura di compatibilità,
+o per altro codice in arch/
+
+
+Riferimenti e fonti
+-------------------
+
+ - Articolo di Michael Kerris su LWN sull'uso dell'argomento flags nelle
+ chiamate di sistema: https://lwn.net/Articles/585415/
+ - Articolo di Michael Kerris su LWN su come gestire flag sconosciuti in
+ una chiamata di sistema: https://lwn.net/Articles/588444/
+ - Articolo di Jake Edge su LWN che descrive i limiti degli argomenti a 64-bit
+ delle chiamate di sistema: https://lwn.net/Articles/311630/
+ - Una coppia di articoli di David Drysdale che descrivono i dettagli del
+ percorso implementativo di una chiamata di sistema per la versione v3.14:
+
+ - https://lwn.net/Articles/604287/
+ - https://lwn.net/Articles/604515/
+
+ - Requisiti specifici alle architetture sono discussi nella pagina man
+ :manpage:`syscall(2)` :
+ http://man7.org/linux/man-pages/man2/syscall.2.html#NOTES
+ - Collezione di email di Linux Torvalds sui problemi relativi a ``ioctl()``:
+ http://yarchive.net/comp/linux/ioctl.html
+ - "Come non inventare interfacce del kernel", Arnd Bergmann,
+ http://www.ukuug.org/events/linux2007/2007/papers/Bergmann.pdf
+ - Articolo di Michael Kerris su LWN sull'evitare nuovi usi di CAP_SYS_ADMIN:
+ https://lwn.net/Articles/486306/
+ - Raccomandazioni da Andrew Morton circa il fatto che tutte le informazioni
+ su una nuova chiamata di sistema dovrebbero essere contenute nello stesso
+ filone di discussione di email: https://lkml.org/lkml/2014/7/24/641
+ - Raccomandazioni da Michael Kerrisk circa il fatto che le nuove chiamate di
+ sistema dovrebbero avere una pagina man: https://lkml.org/lkml/2014/6/13/309
+ - Consigli da Thomas Gleixner sul fatto che il collegamento all'architettura
+ x86 dovrebbe avvenire in un *commit* differente:
+ https://lkml.org/lkml/2014/11/19/254
+ - Consigli da Greg Kroah-Hartman circa la bontà d'avere una pagina man e un
+ programma di auto-verifica per le nuove chiamate di sistema:
+ https://lkml.org/lkml/2014/3/19/710
+ - Discussione di Michael Kerrisk sulle nuove chiamate di sistema contro
+ le estensioni :manpage:`prctl(2)`: https://lkml.org/lkml/2014/6/3/411
+ - Consigli da Ingo Molnar che le chiamate di sistema con più argomenti
+ dovrebbero incapsularli in una struttura che includa un argomento
+ *size* per garantire l'estensibilità futura:
+ https://lkml.org/lkml/2015/7/30/117
+ - Un certo numero di casi strani emersi dall'uso (riuso) dei flag O_*:
+
+ - commit 75069f2b5bfb ("vfs: renumber FMODE_NONOTIFY and add to uniqueness
+ check")
+ - commit 12ed2e36c98a ("fanotify: FMODE_NONOTIFY and __O_SYNC in sparc
+ conflict")
+ - commit bb458c644a59 ("Safer ABI for O_TMPFILE")
+
+ - Discussion from Matthew Wilcox about restrictions on 64-bit arguments:
+ https://lkml.org/lkml/2008/12/12/187
+ - Raccomandazioni da Greg Kroah-Hartman sul fatto che i flag sconosciuti dovrebbero
+ essere controllati: https://lkml.org/lkml/2014/7/17/577
+ - Raccomandazioni da Linus Torvalds che le chiamate di sistema x32 dovrebbero
+ favorire la compatibilità con le versioni a 64-bit piuttosto che quelle a 32-bit:
+ https://lkml.org/lkml/2011/8/31/244
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/applying-patches.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/applying-patches.rst
new file mode 100644
index 000000000..1d30e5cd2
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/applying-patches.rst
@@ -0,0 +1,15 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/applying-patches.rst <applying_patches>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_applying_patches:
+
+Applicare patch al kernel Linux
++++++++++++++++++++++++++++++++
+
+.. note::
+
+ Questo documento è obsoleto. Nella maggior parte dei casi, piuttosto
+ che usare ``patch`` manualmente, vorrete usare Git. Per questo motivo
+ il documento non verrà tradotto.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/changes.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/changes.rst
new file mode 100644
index 000000000..37da4447a
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/changes.rst
@@ -0,0 +1,485 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/changes.rst <changes>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_changes:
+
+Requisiti minimi per compilare il kernel
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
+
+Introduzione
+============
+
+Questo documento fornisce una lista dei software necessari per eseguire i
+kernel 4.x.
+
+Questo documento è basato sul file "Changes" del kernel 2.0.x e quindi le
+persone che lo scrissero meritano credito (Jared Mauch, Axel Boldt,
+Alessandro Sigala, e tanti altri nella rete).
+
+Requisiti minimi correnti
+*************************
+
+Prima di pensare d'avere trovato un baco, aggiornate i seguenti programmi
+**almeno** alla versione indicata! Se non siete certi della versione che state
+usando, il comando indicato dovrebbe dirvelo.
+
+Questa lista presume che abbiate già un kernel Linux funzionante. In aggiunta,
+non tutti gli strumenti sono necessari ovunque; ovviamente, se non avete una
+PC Card, per esempio, probabilmente non dovreste preoccuparvi di pcmciautils.
+
+====================== ================= ========================================
+ Programma Versione minima Comando per verificare la versione
+====================== ================= ========================================
+GNU C 4.6 gcc --version
+GNU make 3.81 make --version
+binutils 2.21 ld -v
+flex 2.5.35 flex --version
+bison 2.0 bison --version
+util-linux 2.10o fdformat --version
+kmod 13 depmod -V
+e2fsprogs 1.41.4 e2fsck -V
+jfsutils 1.1.3 fsck.jfs -V
+reiserfsprogs 3.6.3 reiserfsck -V
+xfsprogs 2.6.0 xfs_db -V
+squashfs-tools 4.0 mksquashfs -version
+btrfs-progs 0.18 btrfsck
+pcmciautils 004 pccardctl -V
+quota-tools 3.09 quota -V
+PPP 2.4.0 pppd --version
+nfs-utils 1.0.5 showmount --version
+procps 3.2.0 ps --version
+oprofile 0.9 oprofiled --version
+udev 081 udevd --version
+grub 0.93 grub --version || grub-install --version
+mcelog 0.6 mcelog --version
+iptables 1.4.2 iptables -V
+openssl & libcrypto 1.0.0 openssl version
+bc 1.06.95 bc --version
+Sphinx\ [#f1]_ 1.3 sphinx-build --version
+====================== ================= ========================================
+
+.. [#f1] Sphinx è necessario solo per produrre la documentazione del Kernel
+
+Compilazione del kernel
+***********************
+
+GCC
+---
+
+La versione necessaria di gcc potrebbe variare a seconda del tipo di CPU nel
+vostro calcolatore.
+
+Make
+----
+
+Per compilare il kernel vi servirà GNU make 3.81 o successivo.
+
+Binutils
+--------
+
+Per generare il kernel è necessario avere Binutils 2.21 o superiore.
+
+pkg-config
+----------
+
+Il sistema di compilazione, dalla versione 4.18, richiede pkg-config per
+verificare l'esistenza degli strumenti kconfig e per determinare le
+impostazioni da usare in 'make {g,x}config'. Precedentemente pkg-config
+veniva usato ma non verificato o documentato.
+
+Flex
+----
+
+Dalla versione 4.16, il sistema di compilazione, durante l'esecuzione, genera
+un analizzatore lessicale. Questo richiede flex 2.5.35 o successivo.
+
+Bison
+-----
+
+Dalla versione 4.16, il sistema di compilazione, durante l'esecuzione, genera
+un parsificatore. Questo richiede bison 2.0 o successivo.
+
+Perl
+----
+
+Per compilare il kernel vi servirà perl 5 e i seguenti moduli ``Getopt::Long``,
+``Getopt::Std``, ``File::Basename``, e ``File::Find``.
+
+BC
+--
+
+Vi servirà bc per compilare i kernel dal 3.10 in poi.
+
+OpenSSL
+-------
+
+Il programma OpenSSL e la libreria crypto vengono usati per la firma dei moduli
+e la gestione dei certificati; sono usati per la creazione della chiave e
+la generazione della firma.
+
+Se la firma dei moduli è abilitata, allora vi servirà openssl per compilare il
+kernel 3.7 e successivi. Vi serviranno anche i pacchetti di sviluppo di
+openssl per compilare il kernel 4.3 o successivi.
+
+
+Strumenti di sistema
+********************
+
+Modifiche architetturali
+------------------------
+
+DevFS è stato reso obsoleto da udev
+(http://www.kernel.org/pub/linux/utils/kernel/hotplug/)
+
+Il supporto per UID a 32-bit è ora disponibile. Divertitevi!
+
+La documentazione delle funzioni in Linux è una fase di transizione
+verso una documentazione integrata nei sorgenti stessi usando dei commenti
+formattati in modo speciale e posizionati vicino alle funzioni che descrivono.
+Al fine di arricchire la documentazione, questi commenti possono essere
+combinati con i file ReST presenti in Documentation/; questi potranno
+poi essere convertiti in formato PostScript, HTML, LaTex, ePUB o PDF.
+Per convertire i documenti da ReST al formato che volete, avete bisogno di
+Sphinx.
+
+Util-linux
+----------
+
+Le versioni più recenti di util-linux: forniscono il supporto a ``fdisk`` per
+dischi di grandi dimensioni; supportano le nuove opzioni di mount; riconoscono
+più tipi di partizioni; hanno un fdformat che funziona con i kernel 2.4;
+e altre chicche. Probabilmente vorrete aggiornarlo.
+
+Ksymoops
+--------
+
+Se l'impensabile succede e il kernel va in oops, potrebbe servirvi lo strumento
+ksymoops per decodificarlo, ma nella maggior parte dei casi non vi servirà.
+Generalmente è preferibile compilare il kernel con l'opzione ``CONFIG_KALLSYMS``
+cosicché venga prodotto un output più leggibile che può essere usato così com'è
+(produce anche un output migliore di ksymoops). Se per qualche motivo il
+vostro kernel non è stato compilato con ``CONFIG_KALLSYMS`` e non avete modo di
+ricompilarlo e riprodurre l'oops con quell'opzione abilitata, allora potete
+usare ksymoops per decodificare l'oops.
+
+Mkinitrd
+--------
+
+I cambiamenti della struttura in ``/lib/modules`` necessita l'aggiornamento di
+mkinitrd.
+
+E2fsprogs
+---------
+
+L'ultima versione di ``e2fsprogs`` corregge diversi bachi in fsck e debugfs.
+Ovviamente, aggiornarlo è una buona idea.
+
+JFSutils
+--------
+
+Il pacchetto ``jfsutils`` contiene programmi per il file-system JFS.
+Sono disponibili i seguenti strumenti:
+
+- ``fsck.jfs`` - avvia la ripetizione del log delle transizioni, e verifica e
+ ripara una partizione formattata secondo JFS
+
+- ``mkfs.jfs`` - crea una partizione formattata secondo JFS
+
+- sono disponibili altri strumenti per il file-system.
+
+Reiserfsprogs
+-------------
+
+Il pacchetto reiserfsprogs dovrebbe essere usato con reiserfs-3.6.x (Linux
+kernel 2.4.x). Questo è un pacchetto combinato che contiene versioni
+funzionanti di ``mkreiserfs``, ``resize_reiserfs``, ``debugreiserfs`` e
+``reiserfsck``. Questi programmi funzionano sulle piattaforme i386 e alpha.
+
+Xfsprogs
+--------
+
+L'ultima versione di ``xfsprogs`` contiene, fra i tanti, i programmi
+``mkfs.xfs``, ``xfs_db`` e ``xfs_repair`` per il file-system XFS.
+Dipendono dell'architettura e qualsiasi versione dalla 2.0.0 in poi
+dovrebbe funzionare correttamente con la versione corrente del codice
+XFS nel kernel (sono raccomandate le versioni 2.6.0 o successive per via
+di importanti miglioramenti).
+
+PCMCIAutils
+-----------
+
+PCMCIAutils sostituisce ``pcmica-cs``. Serve ad impostare correttamente i
+connettori PCMCIA all'avvio del sistema e a caricare i moduli necessari per
+i dispositivi a 16-bit se il kernel è stato modularizzato e il sottosistema
+hotplug è in uso.
+
+Quota-tools
+-----------
+
+Il supporto per uid e gid a 32 bit richiedono l'uso della versione 2 del
+formato quota. La versione 3.07 e successive di quota-tools supportano
+questo formato. Usate la versione raccomandata nella lista qui sopra o una
+successiva.
+
+Micro codice per Intel IA32
+---------------------------
+
+Per poter aggiornare il micro codice per Intel IA32, è stato aggiunto un
+apposito driver; il driver è accessibile come un normale dispositivo a
+caratteri (misc). Se non state usando udev probabilmente sarà necessario
+eseguire i seguenti comandi come root prima di poterlo aggiornare::
+
+ mkdir /dev/cpu
+ mknod /dev/cpu/microcode c 10 184
+ chmod 0644 /dev/cpu/microcode
+
+Probabilmente, vorrete anche il programma microcode_ctl da usare con questo
+dispositivo.
+
+udev
+----
+
+``udev`` è un programma in spazio utente il cui scopo è quello di popolare
+dinamicamente la cartella ``/dev`` coi dispositivi effettivamente presenti.
+``udev`` sostituisce le funzionalità base di devfs, consentendo comunque
+nomi persistenti per i dispositivi.
+
+FUSE
+----
+
+Serve libfuse 2.4.0 o successiva. Il requisito minimo assoluto è 2.3.0 ma
+le opzioni di mount ``direct_io`` e ``kernel_cache`` non funzioneranno.
+
+
+Rete
+****
+
+Cambiamenti generali
+--------------------
+
+Se per quanto riguarda la configurazione di rete avete esigenze di un certo
+livello dovreste prendere in considerazione l'uso degli strumenti in ip-route2.
+
+Filtro dei pacchetti / NAT
+--------------------------
+
+Il codice per filtraggio dei pacchetti e il NAT fanno uso degli stessi
+strumenti come nelle versioni del kernel antecedenti la 2.4.x (iptables).
+Include ancora moduli di compatibilità per 2.2.x ipchains e 2.0.x ipdwadm.
+
+PPP
+---
+
+Il driver per PPP è stato ristrutturato per supportare collegamenti multipli e
+per funzionare su diversi livelli. Se usate PPP, aggiornate pppd almeno alla
+versione 2.4.0.
+
+Se non usate udev, dovete avere un file /dev/ppp che può essere creato da root
+col seguente comando::
+
+ mknod /dev/ppp c 108 0
+
+
+NFS-utils
+---------
+
+Nei kernel più antichi (2.4 e precedenti), il server NFS doveva essere
+informato sui clienti ai quali si voleva fornire accesso via NFS. Questa
+informazione veniva passata al kernel quando un cliente montava un file-system
+mediante ``mountd``, oppure usando ``exportfs`` all'avvio del sistema.
+exportfs prende le informazioni circa i clienti attivi da ``/var/lib/nfs/rmtab``.
+
+Questo approccio è piuttosto delicato perché dipende dalla correttezza di
+rmtab, che non è facile da garantire, in particolare quando si cerca di
+implementare un *failover*. Anche quando il sistema funziona bene, ``rmtab``
+ha il problema di accumulare vecchie voci inutilizzate.
+
+Sui kernel più recenti il kernel ha la possibilità di informare mountd quando
+arriva una richiesta da una macchina sconosciuta, e mountd può dare al kernel
+le informazioni corrette per l'esportazione. Questo rimuove la dipendenza con
+``rmtab`` e significa che il kernel deve essere al corrente solo dei clienti
+attivi.
+
+Per attivare questa funzionalità, dovete eseguire il seguente comando prima di
+usare exportfs o mountd::
+
+ mount -t nfsd nfsd /proc/fs/nfsd
+
+Dove possibile, raccomandiamo di proteggere tutti i servizi NFS dall'accesso
+via internet mediante un firewall.
+
+mcelog
+------
+
+Quando ``CONFIG_x86_MCE`` è attivo, il programma mcelog processa e registra
+gli eventi *machine check*. Gli eventi *machine check* sono errori riportati
+dalla CPU. Incoraggiamo l'analisi di questi errori.
+
+
+Documentazione del kernel
+*************************
+
+Sphinx
+------
+
+Per i dettaglio sui requisiti di Sphinx, fate riferimento a :ref:`it_sphinx_install`
+in :ref:`Documentation/translations/it_IT/doc-guide/sphinx.rst <it_sphinxdoc>`
+
+Ottenere software aggiornato
+============================
+
+Compilazione del kernel
+***********************
+
+gcc
+---
+
+- <ftp://ftp.gnu.org/gnu/gcc/>
+
+Make
+----
+
+- <ftp://ftp.gnu.org/gnu/make/>
+
+Binutils
+--------
+
+- <https://www.kernel.org/pub/linux/devel/binutils/>
+
+Flex
+----
+
+- <https://github.com/westes/flex/releases>
+
+Bison
+-----
+
+- <ftp://ftp.gnu.org/gnu/bison/>
+
+OpenSSL
+-------
+
+- <https://www.openssl.org/>
+
+Strumenti di sistema
+********************
+
+Util-linux
+----------
+
+- <https://www.kernel.org/pub/linux/utils/util-linux/>
+
+Kmod
+----
+
+- <https://www.kernel.org/pub/linux/utils/kernel/kmod/>
+- <https://git.kernel.org/pub/scm/utils/kernel/kmod/kmod.git>
+
+Ksymoops
+--------
+
+- <https://www.kernel.org/pub/linux/utils/kernel/ksymoops/v2.4/>
+
+Mkinitrd
+--------
+
+- <https://code.launchpad.net/initrd-tools/main>
+
+E2fsprogs
+---------
+
+- <https://www.kernel.org/pub/linux/kernel/people/tytso/e2fsprogs/>
+- <https://git.kernel.org/pub/scm/fs/ext2/e2fsprogs.git/>
+
+JFSutils
+--------
+
+- <http://jfs.sourceforge.net/>
+
+Reiserfsprogs
+-------------
+
+- <https://git.kernel.org/pub/scm/linux/kernel/git/jeffm/reiserfsprogs.git/>
+
+Xfsprogs
+--------
+
+- <https://git.kernel.org/pub/scm/fs/xfs/xfsprogs-dev.git>
+- <https://www.kernel.org/pub/linux/utils/fs/xfs/xfsprogs/>
+
+Pcmciautils
+-----------
+
+- <https://www.kernel.org/pub/linux/utils/kernel/pcmcia/>
+
+Quota-tools
+-----------
+
+- <http://sourceforge.net/projects/linuxquota/>
+
+
+Microcodice Intel P6
+--------------------
+
+- <https://downloadcenter.intel.com/>
+
+udev
+----
+
+- <http://www.freedesktop.org/software/systemd/man/udev.html>
+
+FUSE
+----
+
+- <https://github.com/libfuse/libfuse/releases>
+
+mcelog
+------
+
+- <http://www.mcelog.org/>
+
+Rete
+****
+
+PPP
+---
+
+- <https://download.samba.org/pub/ppp/>
+- <https://git.ozlabs.org/?p=ppp.git>
+- <https://github.com/paulusmack/ppp/>
+
+
+NFS-utils
+---------
+
+- <http://sourceforge.net/project/showfiles.php?group_id=14>
+
+Iptables
+--------
+
+- <https://netfilter.org/projects/iptables/index.html>
+
+Ip-route2
+---------
+
+- <https://www.kernel.org/pub/linux/utils/net/iproute2/>
+
+OProfile
+--------
+
+- <http://oprofile.sf.net/download/>
+
+NFS-Utils
+---------
+
+- <http://nfs.sourceforge.net/>
+
+Documentazione del kernel
+*************************
+
+Sphinx
+------
+
+- <http://www.sphinx-doc.org/>
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/clang-format.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/clang-format.rst
new file mode 100644
index 000000000..77eac809a
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/clang-format.rst
@@ -0,0 +1,197 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/clang-format.rst <clangformat>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_clangformat:
+
+clang-format
+============
+``clang-format`` è uno strumento per formattare codice C/C++/... secondo
+un gruppo di regole ed euristiche. Come tutti gli strumenti, non è perfetto
+e non copre tutti i singoli casi, ma è abbastanza buono per essere utile.
+
+``clang-format`` può essere usato per diversi fini:
+
+ - Per riformattare rapidamente un blocco di codice secondo lo stile del
+ kernel. Particolarmente utile quando si sposta del codice e lo si
+ allinea/ordina. Vedere it_clangformatreformat_.
+
+ - Identificare errori di stile, refusi e possibili miglioramenti nei
+ file che mantieni, le modifiche che revisioni, le differenze,
+ eccetera. Vedere it_clangformatreview_.
+
+ - Ti aiuta a seguire lo stile del codice, particolarmente utile per i
+ nuovi arrivati o per coloro che lavorano allo stesso tempo su diversi
+ progetti con stili di codifica differenti.
+
+Il suo file di configurazione è ``.clang-format`` e si trova nella cartella
+principale dei sorgenti del kernel. Le regole scritte in quel file tentano
+di approssimare le lo stile di codifica del kernel. Si tenta anche di seguire
+il più possibile
+:ref:`Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst <it_codingstyle>`.
+Dato che non tutto il kernel segue lo stesso stile, potreste voler aggiustare
+le regole di base per un particolare sottosistema o cartella. Per farlo,
+potete sovrascriverle scrivendole in un altro file ``.clang-format`` in
+una sottocartella.
+
+Questo strumento è già stato incluso da molto tempo nelle distribuzioni
+Linux più popolari. Cercate ``clang-format`` nel vostro repositorio.
+Altrimenti, potete scaricare una versione pre-generata dei binari di LLVM/clang
+oppure generarlo dai codici sorgenti:
+
+ http://releases.llvm.org/download.html
+
+Troverete più informazioni ai seguenti indirizzi:
+
+ https://clang.llvm.org/docs/ClangFormat.html
+
+ https://clang.llvm.org/docs/ClangFormatStyleOptions.html
+
+
+.. _it_clangformatreview:
+
+Revisionare lo stile di codifica per file e modifiche
+-----------------------------------------------------
+
+Eseguendo questo programma, potrete revisionare un intero sottosistema,
+cartella o singoli file alla ricerca di errori di stile, refusi o
+miglioramenti.
+
+Per farlo, potete eseguire qualcosa del genere::
+
+ # Make sure your working directory is clean!
+ clang-format -i kernel/*.[ch]
+
+E poi date un'occhiata a *git diff*.
+
+Osservare le righe di questo diff è utile a migliorare/aggiustare
+le opzioni di stile nel file di configurazione; così come per verificare
+le nuove funzionalità/versioni di ``clang-format``.
+
+``clang-format`` è in grado di leggere diversi diff unificati, quindi
+potrete revisionare facilmente delle modifiche e *git diff*.
+La documentazione si trova al seguente indirizzo:
+
+ https://clang.llvm.org/docs/ClangFormat.html#script-for-patch-reformatting
+
+Per evitare che ``clang-format`` formatti alcune parti di un file, potete
+scrivere nel codice::
+
+ int formatted_code;
+ // clang-format off
+ void unformatted_code ;
+ // clang-format on
+ void formatted_code_again;
+
+Nonostante si attraente l'idea di utilizzarlo per mantenere un file
+sempre in sintonia con ``clang-format``, specialmente per file nuovi o
+se siete un manutentore, ricordatevi che altre persone potrebbero usare
+una versione diversa di ``clang-format`` oppure non utilizzarlo del tutto.
+Quindi, dovreste trattenervi dall'usare questi marcatori nel codice del
+kernel; almeno finché non vediamo che ``clang-format`` è diventato largamente
+utilizzato.
+
+
+.. _it_clangformatreformat:
+
+Riformattare blocchi di codice
+------------------------------
+
+Utilizzando dei plugin per il vostro editor, potete riformattare una
+blocco (selezione) di codice con una singola combinazione di tasti.
+Questo è particolarmente utile: quando si riorganizza il codice, per codice
+complesso, macro multi-riga (e allineare le loro "barre"), eccetera.
+
+Ricordatevi che potete sempre aggiustare le modifiche in quei casi dove
+questo strumento non ha fatto un buon lavoro. Ma come prima approssimazione,
+può essere davvero molto utile.
+
+Questo programma si integra con molti dei più popolari editor. Alcuni di
+essi come vim, emacs, BBEdit, Visaul Studio, lo supportano direttamente.
+Al seguente indirizzo troverete le istruzioni:
+
+ https://clang.llvm.org/docs/ClangFormat.html
+
+Per Atom, Eclipse, Sublime Text, Visual Studio Code, XCode e altri editor
+e IDEs dovreste essere in grado di trovare dei plugin pronti all'uso.
+
+Per questo caso d'uso, considerate l'uso di un secondo ``.clang-format``
+che potete personalizzare con le vostre opzioni.
+Consultare it_clangformatextra_.
+
+
+.. _it_clangformatmissing:
+
+Cose non supportate
+-------------------
+
+``clang-format`` non ha il supporto per alcune cose che sono comuni nel
+codice del kernel. Sono facili da ricordare; quindi, se lo usate
+regolarmente, imparerete rapidamente a evitare/ignorare certi problemi.
+
+In particolare, quelli più comuni che noterete sono:
+
+ - Allineamento di ``#define`` su una singola riga, per esempio::
+
+ #define TRACING_MAP_BITS_DEFAULT 11
+ #define TRACING_MAP_BITS_MAX 17
+ #define TRACING_MAP_BITS_MIN 7
+
+ contro::
+
+ #define TRACING_MAP_BITS_DEFAULT 11
+ #define TRACING_MAP_BITS_MAX 17
+ #define TRACING_MAP_BITS_MIN 7
+
+ - Allineamento dei valori iniziali, per esempio::
+
+ static const struct file_operations uprobe_events_ops = {
+ .owner = THIS_MODULE,
+ .open = probes_open,
+ .read = seq_read,
+ .llseek = seq_lseek,
+ .release = seq_release,
+ .write = probes_write,
+ };
+
+ contro::
+
+ static const struct file_operations uprobe_events_ops = {
+ .owner = THIS_MODULE,
+ .open = probes_open,
+ .read = seq_read,
+ .llseek = seq_lseek,
+ .release = seq_release,
+ .write = probes_write,
+ };
+
+
+.. _it_clangformatextra:
+
+Funzionalità e opzioni aggiuntive
+---------------------------------
+
+Al fine di minimizzare le differenze fra il codice attuale e l'output
+del programma, alcune opzioni di stile e funzionalità non sono abilitate
+nella configurazione base. In altre parole, lo scopo è di rendere le
+differenze le più piccole possibili, permettendo la semplificazione
+della revisione di file, differenze e modifiche.
+
+In altri casi (per esempio un particolare sottosistema/cartella/file), lo
+stile del kernel potrebbe essere diverso e abilitare alcune di queste
+opzioni potrebbe dare risultati migliori.
+
+Per esempio:
+
+ - Allineare assegnamenti (``AlignConsecutiveAssignments``).
+
+ - Allineare dichiarazioni (``AlignConsecutiveDeclarations``).
+
+ - Riorganizzare il testo nei commenti (``ReflowComments``).
+
+ - Ordinare gli ``#include`` (``SortIncludes``).
+
+Piuttosto che per interi file, solitamente sono utili per la riformattazione
+di singoli blocchi. In alternativa, potete creare un altro file
+``.clang-format`` da utilizzare con il vostro editor/IDE.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/code-of-conduct.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/code-of-conduct.rst
new file mode 100644
index 000000000..7dbd7f55f
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/code-of-conduct.rst
@@ -0,0 +1,12 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/code-of-conduct.rst <code_of_conduct>`
+
+.. _it_code_of_conduct:
+
+Accordo dei contributori sul codice di condotta
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
+
+.. warning::
+
+ TODO ancora da tradurre
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst
new file mode 100644
index 000000000..a346f1f2c
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst
@@ -0,0 +1,1153 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/coding-style.rst <codingstyle>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_codingstyle:
+
+Stile del codice per il kernel Linux
+====================================
+
+Questo è un breve documento che descrive lo stile di codice preferito per
+il kernel Linux. Lo stile di codifica è molto personale e non voglio
+**forzare** nessuno ad accettare il mio, ma questo stile è quello che
+dev'essere usato per qualsiasi cosa che io sia in grado di mantenere, e l'ho
+preferito anche per molte altre cose. Per favore, almeno tenete in
+considerazione le osservazioni espresse qui.
+
+La prima cosa che suggerisco è quella di stamparsi una copia degli standard
+di codifica GNU e di NON leggerla. Bruciatela, è un grande gesto simbolico.
+
+Comunque, ecco i punti:
+
+1) Indentazione
+---------------
+
+La tabulazione (tab) è di 8 caratteri e così anche le indentazioni. Ci sono
+alcuni movimenti di eretici che vorrebbero l'indentazione a 4 (o perfino 2!)
+caratteri di profondità, che è simile al tentativo di definire il valore del
+pi-greco a 3.
+
+Motivazione: l'idea dell'indentazione è di definire chiaramente dove un blocco
+di controllo inizia e finisce. Specialmente quando siete rimasti a guardare lo
+schermo per 20 ore a file, troverete molto più facile capire i livelli di
+indentazione se questi sono larghi.
+
+Ora, alcuni rivendicano che un'indentazione da 8 caratteri sposta il codice
+troppo a destra e che quindi rende difficile la lettura su schermi a 80
+caratteri. La risposta a questa affermazione è che se vi servono più di 3
+livelli di indentazione, siete comunque fregati e dovreste correggere il vostro
+programma.
+
+In breve, l'indentazione ad 8 caratteri rende più facile la lettura, e in
+aggiunta vi avvisa quando state annidando troppo le vostre funzioni.
+Tenete ben a mente questo avviso.
+
+Al fine di facilitare l'indentazione del costrutto switch, si preferisce
+allineare sulla stessa colonna la parola chiave ``switch`` e i suoi
+subordinati ``case``. In questo modo si evita una doppia indentazione per
+i ``case``. Un esempio.:
+
+.. code-block:: c
+
+ switch (suffix) {
+ case 'G':
+ case 'g':
+ mem <<= 30;
+ break;
+ case 'M':
+ case 'm':
+ mem <<= 20;
+ break;
+ case 'K':
+ case 'k':
+ mem <<= 10;
+ /* fall through */
+ default:
+ break;
+ }
+
+A meno che non vogliate nascondere qualcosa, non mettete più istruzioni sulla
+stessa riga:
+
+.. code-block:: c
+
+ if (condition) do_this;
+ do_something_everytime;
+
+né mettete più assegnamenti sulla stessa riga. Lo stile del kernel
+è ultrasemplice. Evitate espressioni intricate.
+
+Al di fuori dei commenti, della documentazione ed escludendo i Kconfig, gli
+spazi non vengono mai usati per l'indentazione, e l'esempio qui sopra è
+volutamente errato.
+
+Procuratevi un buon editor di testo e non lasciate spazi bianchi alla fine
+delle righe.
+
+
+2) Spezzare righe lunghe e stringhe
+-----------------------------------
+
+Lo stile del codice riguarda la leggibilità e la manutenibilità utilizzando
+strumenti comuni.
+
+Il limite delle righe è di 80 colonne e questo e un limite fortemente
+desiderato.
+
+Espressioni più lunghe di 80 colonne saranno spezzettate in pezzi più piccoli,
+a meno che eccedere le 80 colonne non aiuti ad aumentare la leggibilità senza
+nascondere informazioni. I pezzi derivati sono sostanzialmente più corti degli
+originali e vengono posizionati più a destra. Lo stesso si applica, nei file
+d'intestazione, alle funzioni con una lista di argomenti molto lunga. Tuttavia,
+non spezzettate mai le stringhe visibili agli utenti come i messaggi di
+printk, questo perché inibireste la possibilità d'utilizzare grep per cercarle.
+
+3) Posizionamento di parentesi graffe e spazi
+---------------------------------------------
+
+Un altro problema che s'affronta sempre quando si parla di stile in C è
+il posizionamento delle parentesi graffe. Al contrario della dimensione
+dell'indentazione, non ci sono motivi tecnici sulla base dei quali scegliere
+una strategia di posizionamento o un'altra; ma il modo qui preferito,
+come mostratoci dai profeti Kernighan e Ritchie, è quello di
+posizionare la parentesi graffa di apertura per ultima sulla riga, e quella
+di chiusura per prima su una nuova riga, così:
+
+.. code-block:: c
+
+ if (x is true) {
+ we do y
+ }
+
+Questo è valido per tutte le espressioni che non siano funzioni (if, switch,
+for, while, do). Per esempio:
+
+.. code-block:: c
+
+ switch (action) {
+ case KOBJ_ADD:
+ return "add";
+ case KOBJ_REMOVE:
+ return "remove";
+ case KOBJ_CHANGE:
+ return "change";
+ default:
+ return NULL;
+ }
+
+Tuttavia, c'è il caso speciale, le funzioni: queste hanno la parentesi graffa
+di apertura all'inizio della riga successiva, quindi:
+
+.. code-block:: c
+
+ int function(int x)
+ {
+ body of function
+ }
+
+Eretici da tutto il mondo affermano che questa incoerenza è ...
+insomma ... incoerente, ma tutte le persone ragionevoli sanno che (a)
+K&R hanno **ragione** e (b) K&R hanno ragione. A parte questo, le funzioni
+sono comunque speciali (non potete annidarle in C).
+
+Notate che la graffa di chiusura è da sola su una riga propria, ad
+**eccezione** di quei casi dove è seguita dalla continuazione della stessa
+espressione, in pratica ``while`` nell'espressione do-while, oppure ``else``
+nell'espressione if-else, come questo:
+
+.. code-block:: c
+
+ do {
+ body of do-loop
+ } while (condition);
+
+e
+
+.. code-block:: c
+
+ if (x == y) {
+ ..
+ } else if (x > y) {
+ ...
+ } else {
+ ....
+ }
+
+Motivazione: K&R.
+
+Inoltre, notate che questo posizionamento delle graffe minimizza il numero
+di righe vuote senza perdere di leggibilità. In questo modo, dato che le
+righe sul vostro schermo non sono una risorsa illimitata (pensate ad uno
+terminale con 25 righe), avrete delle righe vuote da riempire con dei
+commenti.
+
+Non usate inutilmente le graffe dove una singola espressione è sufficiente.
+
+.. code-block:: c
+
+ if (condition)
+ action();
+
+e
+
+.. code-block:: none
+
+ if (condition)
+ do_this();
+ else
+ do_that();
+
+Questo non vale nel caso in cui solo un ramo dell'espressione if-else
+contiene una sola espressione; in quest'ultimo caso usate le graffe per
+entrambe i rami:
+
+.. code-block:: c
+
+ if (condition) {
+ do_this();
+ do_that();
+ } else {
+ otherwise();
+ }
+
+Inoltre, usate le graffe se un ciclo contiene più di una semplice istruzione:
+
+.. code-block:: c
+
+ while (condition) {
+ if (test)
+ do_something();
+ }
+
+3.1) Spazi
+**********
+
+Lo stile del kernel Linux per quanto riguarda gli spazi, dipende
+(principalmente) dalle funzioni e dalle parole chiave. Usate una spazio dopo
+(quasi tutte) le parole chiave. L'eccezioni più evidenti sono sizeof, typeof,
+alignof, e __attribute__, il cui aspetto è molto simile a quello delle
+funzioni (e in Linux, solitamente, sono usate con le parentesi, anche se il
+linguaggio non lo richiede; come ``sizeof info`` dopo aver dichiarato
+``struct fileinfo info``).
+
+Quindi utilizzate uno spazio dopo le seguenti parole chiave::
+
+ if, switch, case, for, do, while
+
+ma non con sizeof, typeof, alignof, o __attribute__. Ad esempio,
+
+.. code-block:: c
+
+
+ s = sizeof(struct file);
+
+Non aggiungete spazi attorno (dentro) ad un'espressione fra parentesi. Questo
+esempio è **brutto**:
+
+.. code-block:: c
+
+
+ s = sizeof( struct file );
+
+Quando dichiarate un puntatore ad una variabile o una funzione che ritorna un
+puntatore, il posto suggerito per l'asterisco ``*`` è adiacente al nome della
+variabile o della funzione, e non adiacente al nome del tipo. Esempi:
+
+.. code-block:: c
+
+
+ char *linux_banner;
+ unsigned long long memparse(char *ptr, char **retptr);
+ char *match_strdup(substring_t *s);
+
+Usate uno spazio attorno (da ogni parte) alla maggior parte degli operatori
+binari o ternari, come i seguenti::
+
+ = + - < > * / % | & ^ <= >= == != ? :
+
+ma non mettete spazi dopo gli operatori unari::
+
+ & * + - ~ ! sizeof typeof alignof __attribute__ defined
+
+nessuno spazio dopo l'operatore unario suffisso di incremento o decremento::
+
+ ++ --
+
+nessuno spazio dopo l'operatore unario prefisso di incremento o decremento::
+
+ ++ --
+
+e nessuno spazio attorno agli operatori dei membri di una struttura ``.`` e
+``->``.
+
+Non lasciate spazi bianchi alla fine delle righe. Alcuni editor con
+l'indentazione ``furba`` inseriranno gli spazi bianchi all'inizio di una nuova
+riga in modo appropriato, quindi potrete scrivere la riga di codice successiva
+immediatamente. Tuttavia, alcuni di questi stessi editor non rimuovono
+questi spazi bianchi quando non scrivete nulla sulla nuova riga, ad esempio
+perché volete lasciare una riga vuota. Il risultato è che finirete per avere
+delle righe che contengono spazi bianchi in coda.
+
+Git vi avviserà delle modifiche che aggiungono questi spazi vuoti di fine riga,
+e può opzionalmente rimuoverli per conto vostro; tuttavia, se state applicando
+una serie di modifiche, questo potrebbe far fallire delle modifiche successive
+perché il contesto delle righe verrà cambiato.
+
+4) Assegnare nomi
+-----------------
+
+C è un linguaggio spartano, e così dovrebbero esserlo i vostri nomi. Al
+contrario dei programmatori Modula-2 o Pascal, i programmatori C non usano
+nomi graziosi come ThisVariableIsATemporaryCounter. Un programmatore C
+chiamerebbe questa variabile ``tmp``, che è molto più facile da scrivere e
+non è una delle più difficili da capire.
+
+TUTTAVIA, nonostante i nomi con notazione mista siano da condannare, i nomi
+descrittivi per variabili globali sono un dovere. Chiamare una funzione
+globale ``pippo`` è un insulto.
+
+Le variabili GLOBALI (da usare solo se vi servono **davvero**) devono avere
+dei nomi descrittivi, così come le funzioni globali. Se avete una funzione
+che conta gli utenti attivi, dovreste chiamarla ``count_active_users()`` o
+qualcosa di simile, **non** dovreste chiamarla ``cntusr()``.
+
+Codificare il tipo di funzione nel suo nome (quella cosa chiamata notazione
+ungherese) è stupido - il compilatore conosce comunque il tipo e
+può verificarli, e inoltre confonde i programmatori. Non c'è da
+sorprendersi che MicroSoft faccia programmi bacati.
+
+Le variabili LOCALI dovrebbero avere nomi corti, e significativi. Se avete
+un qualsiasi contatore di ciclo, probabilmente sarà chiamato ``i``.
+Chiamarlo ``loop_counter`` non è produttivo, non ci sono possibilità che
+``i`` possa non essere capito. Analogamente, ``tmp`` può essere una qualsiasi
+variabile che viene usata per salvare temporaneamente un valore.
+
+Se avete paura di fare casino coi nomi delle vostre variabili locali, allora
+avete un altro problema che è chiamato sindrome dello squilibrio dell'ormone
+della crescita delle funzioni. Vedere il capitolo 6 (funzioni).
+
+5) Definizione di tipi (typedef)
+--------------------------------
+
+Per favore non usate cose come ``vps_t``.
+Usare il typedef per strutture e puntatori è uno **sbaglio**. Quando vedete:
+
+.. code-block:: c
+
+ vps_t a;
+
+nei sorgenti, cosa significa?
+Se, invece, dicesse:
+
+.. code-block:: c
+
+ struct virtual_container *a;
+
+potreste dire cos'è effettivamente ``a``.
+
+Molte persone pensano che la definizione dei tipi ``migliori la leggibilità``.
+Non molto. Sono utili per:
+
+ (a) gli oggetti completamente opachi (dove typedef viene proprio usato allo
+ scopo di **nascondere** cosa sia davvero l'oggetto).
+
+ Esempio: ``pte_t`` eccetera sono oggetti opachi che potete usare solamente
+ con le loro funzioni accessorie.
+
+ .. note::
+ Gli oggetti opachi e le ``funzioni accessorie`` non sono, di per se,
+ una bella cosa. Il motivo per cui abbiamo cose come pte_t eccetera è
+ che davvero non c'è alcuna informazione portabile.
+
+ (b) i tipi chiaramente interi, dove l'astrazione **aiuta** ad evitare
+ confusione sul fatto che siano ``int`` oppure ``long``.
+
+ u8/u16/u32 sono typedef perfettamente accettabili, anche se ricadono
+ nella categoria (d) piuttosto che in questa.
+
+ .. note::
+
+ Ancora - dev'esserci una **ragione** per farlo. Se qualcosa è
+ ``unsigned long``, non c'è alcun bisogno di avere:
+
+ typedef unsigned long myfalgs_t;
+
+ ma se ci sono chiare circostanze in cui potrebbe essere ``unsigned int``
+ e in altre configurazioni ``unsigned long``, allora certamente typedef
+ è una buona scelta.
+
+ (c) quando di rado create letteralmente dei **nuovi** tipi su cui effettuare
+ verifiche.
+
+ (d) circostanze eccezionali, in cui si definiscono nuovi tipi identici a
+ quelli definiti dallo standard C99.
+
+ Nonostante ci voglia poco tempo per abituare occhi e cervello all'uso dei
+ tipi standard come ``uint32_t``, alcune persone ne obiettano l'uso.
+
+ Perciò, i tipi specifici di Linux ``u8/u16/u32/u64`` e i loro equivalenti
+ con segno, identici ai tipi standard, sono permessi- tuttavia, non sono
+ obbligatori per il nuovo codice.
+
+ (e) i tipi sicuri nella spazio utente.
+
+ In alcune strutture dati visibili dallo spazio utente non possiamo
+ richiedere l'uso dei tipi C99 e nemmeno i vari ``u32`` descritti prima.
+ Perciò, utilizziamo __u32 e tipi simili in tutte le strutture dati
+ condivise con lo spazio utente.
+
+Magari ci sono altri casi validi, ma la regola di base dovrebbe essere di
+non usare MAI MAI un typedef a meno che non rientri in una delle regole
+descritte qui.
+
+In generale, un puntatore, o una struttura a cui si ha accesso diretto in
+modo ragionevole, non dovrebbero **mai** essere definite con un typedef.
+
+6) Funzioni
+-----------
+
+Le funzioni dovrebbero essere brevi e carine, e fare una cosa sola. Dovrebbero
+occupare uno o due schermi di testo (come tutti sappiamo, la dimensione
+di uno schermo secondo ISO/ANSI è di 80x24), e fare una cosa sola e bene.
+
+La massima lunghezza di una funziona è inversamente proporzionale alla sua
+complessità e al livello di indentazione di quella funzione. Quindi, se avete
+una funzione che è concettualmente semplice ma che è implementata come un
+lunga (ma semplice) sequenza di caso-istruzione, dove avete molte piccole cose
+per molti casi differenti, allora va bene avere funzioni più lunghe.
+
+Comunque, se avete una funzione complessa e sospettate che uno studente
+non particolarmente dotato del primo anno delle scuole superiori potrebbe
+non capire cosa faccia la funzione, allora dovreste attenervi strettamente ai
+limiti. Usate funzioni di supporto con nomi descrittivi (potete chiedere al
+compilatore di renderle inline se credete che sia necessario per le
+prestazioni, e probabilmente farà un lavoro migliore di quanto avreste potuto
+fare voi).
+
+Un'altra misura delle funzioni sono il numero di variabili locali. Non
+dovrebbero eccedere le 5-10, oppure state sbagliando qualcosa. Ripensate la
+funzione, e dividetela in pezzettini. Generalmente, un cervello umano può
+seguire facilmente circa 7 cose diverse, di più lo confonderebbe. Lo sai
+d'essere brillante, ma magari vorresti riuscire a capire cos'avevi fatto due
+settimane prima.
+
+Nei file sorgenti, separate le funzioni con una riga vuota. Se la funzione è
+esportata, la macro **EXPORT** per questa funzione deve seguire immediatamente
+la riga della parentesi graffa di chiusura. Ad esempio:
+
+.. code-block:: c
+
+ int system_is_up(void)
+ {
+ return system_state == SYSTEM_RUNNING;
+ }
+ EXPORT_SYMBOL(system_is_up);
+
+Nei prototipi di funzione, includete i nomi dei parametri e i loro tipi.
+Nonostante questo non sia richiesto dal linguaggio C, in Linux viene preferito
+perché è un modo semplice per aggiungere informazioni importanti per il
+lettore.
+
+Non usate la parola chiave ``extern`` coi prototipi di funzione perché
+rende le righe più lunghe e non è strettamente necessario.
+
+7) Centralizzare il ritorno delle funzioni
+------------------------------------------
+
+Sebbene sia deprecata da molte persone, l'istruzione goto è impiegata di
+frequente dai compilatori sotto forma di salto incondizionato.
+
+L'istruzione goto diventa utile quando una funzione ha punti d'uscita multipli
+e vanno eseguite alcune procedure di pulizia in comune. Se non è necessario
+pulire alcunché, allora ritornate direttamente.
+
+Assegnate un nome all'etichetta di modo che suggerisca cosa fa la goto o
+perché esiste. Un esempio di un buon nome potrebbe essere ``out_free_buffer:``
+se la goto libera (free) un ``buffer``. Evitate l'uso di nomi GW-BASIC come
+``err1:`` ed ``err2:``, potreste doverli riordinare se aggiungete o rimuovete
+punti d'uscita, e inoltre rende difficile verificarne la correttezza.
+
+I motivo per usare le goto sono:
+
+- i salti incondizionati sono più facili da capire e seguire
+- l'annidamento si riduce
+- si evita di dimenticare, per errore, di aggiornare un singolo punto d'uscita
+- aiuta il compilatore ad ottimizzare il codice ridondante ;)
+
+.. code-block:: c
+
+ int fun(int a)
+ {
+ int result = 0;
+ char *buffer;
+
+ buffer = kmalloc(SIZE, GFP_KERNEL);
+ if (!buffer)
+ return -ENOMEM;
+
+ if (condition1) {
+ while (loop1) {
+ ...
+ }
+ result = 1;
+ goto out_free_buffer;
+ }
+ ...
+ out_free_buffer:
+ kfree(buffer);
+ return result;
+ }
+
+Un baco abbastanza comune di cui bisogna prendere nota è il ``one err bugs``
+che assomiglia a questo:
+
+.. code-block:: c
+
+ err:
+ kfree(foo->bar);
+ kfree(foo);
+ return ret;
+
+Il baco in questo codice è che in alcuni punti d'uscita la variabile ``foo`` è
+NULL. Normalmente si corregge questo baco dividendo la gestione dell'errore in
+due parti ``err_free_bar:`` e ``err_free_foo:``:
+
+.. code-block:: c
+
+ err_free_bar:
+ kfree(foo->bar);
+ err_free_foo:
+ kfree(foo);
+ return ret;
+
+Idealmente, dovreste simulare condizioni d'errore per verificare i vostri
+percorsi d'uscita.
+
+
+8) Commenti
+-----------
+
+I commenti sono una buona cosa, ma c'è anche il rischio di esagerare. MAI
+spiegare COME funziona il vostro codice in un commento: è molto meglio
+scrivere il codice di modo che il suo funzionamento sia ovvio, inoltre
+spiegare codice scritto male è una perdita di tempo.
+
+Solitamente, i commenti devono dire COSA fa il codice, e non COME lo fa.
+Inoltre, cercate di evitare i commenti nel corpo della funzione: se la
+funzione è così complessa che dovete commentarla a pezzi, allora dovreste
+tornare al punto 6 per un momento. Potete mettere dei piccoli commenti per
+annotare o avvisare il lettore circa un qualcosa di particolarmente arguto
+(o brutto), ma cercate di non esagerare. Invece, mettete i commenti in
+testa alla funzione spiegando alle persone cosa fa, e possibilmente anche
+il PERCHÉ.
+
+Per favore, quando commentate una funzione dell'API del kernel usate il
+formato kernel-doc. Per maggiori dettagli, leggete i file in
+:ref::ref:`Documentation/translations/it_IT/doc-guide/ <it_doc_guide>` e in
+``script/kernel-doc``.
+
+Lo stile preferito per i commenti più lunghi (multi-riga) è:
+
+.. code-block:: c
+
+ /*
+ * This is the preferred style for multi-line
+ * comments in the Linux kernel source code.
+ * Please use it consistently.
+ *
+ * Description: A column of asterisks on the left side,
+ * with beginning and ending almost-blank lines.
+ */
+
+Per i file in net/ e in drivers/net/ lo stile preferito per i commenti
+più lunghi (multi-riga) è leggermente diverso.
+
+.. code-block:: c
+
+ /* The preferred comment style for files in net/ and drivers/net
+ * looks like this.
+ *
+ * It is nearly the same as the generally preferred comment style,
+ * but there is no initial almost-blank line.
+ */
+
+È anche importante commentare i dati, sia per i tipi base che per tipi
+derivati. A questo scopo, dichiarate un dato per riga (niente virgole
+per una dichiarazione multipla). Questo vi lascerà spazio per un piccolo
+commento per spiegarne l'uso.
+
+
+9) Avete fatto un pasticcio
+---------------------------
+
+Va bene, li facciamo tutti. Probabilmente vi è stato detto dal vostro
+aiutante Unix di fiducia che ``GNU emacs`` formatta automaticamente il
+codice C per conto vostro, e avete notato che sì, in effetti lo fa, ma che
+i modi predefiniti non sono proprio allettanti (infatti, sono peggio che
+premere tasti a caso - un numero infinito di scimmie che scrivono in
+GNU emacs non faranno mai un buon programma).
+
+Quindi, potete sbarazzarvi di GNU emacs, o riconfigurarlo con valori più
+sensati. Per fare quest'ultima cosa, potete appiccicare il codice che
+segue nel vostro file .emacs:
+
+.. code-block:: none
+
+ (defun c-lineup-arglist-tabs-only (ignored)
+ "Line up argument lists by tabs, not spaces"
+ (let* ((anchor (c-langelem-pos c-syntactic-element))
+ (column (c-langelem-2nd-pos c-syntactic-element))
+ (offset (- (1+ column) anchor))
+ (steps (floor offset c-basic-offset)))
+ (* (max steps 1)
+ c-basic-offset)))
+
+ (dir-locals-set-class-variables
+ 'linux-kernel
+ '((c-mode . (
+ (c-basic-offset . 8)
+ (c-label-minimum-indentation . 0)
+ (c-offsets-alist . (
+ (arglist-close . c-lineup-arglist-tabs-only)
+ (arglist-cont-nonempty .
+ (c-lineup-gcc-asm-reg c-lineup-arglist-tabs-only))
+ (arglist-intro . +)
+ (brace-list-intro . +)
+ (c . c-lineup-C-comments)
+ (case-label . 0)
+ (comment-intro . c-lineup-comment)
+ (cpp-define-intro . +)
+ (cpp-macro . -1000)
+ (cpp-macro-cont . +)
+ (defun-block-intro . +)
+ (else-clause . 0)
+ (func-decl-cont . +)
+ (inclass . +)
+ (inher-cont . c-lineup-multi-inher)
+ (knr-argdecl-intro . 0)
+ (label . -1000)
+ (statement . 0)
+ (statement-block-intro . +)
+ (statement-case-intro . +)
+ (statement-cont . +)
+ (substatement . +)
+ ))
+ (indent-tabs-mode . t)
+ (show-trailing-whitespace . t)
+ ))))
+
+ (dir-locals-set-directory-class
+ (expand-file-name "~/src/linux-trees")
+ 'linux-kernel)
+
+Questo farà funzionare meglio emacs con lo stile del kernel per i file che
+si trovano nella cartella ``~/src/linux-trees``.
+
+Ma anche se doveste fallire nell'ottenere una formattazione sensata in emacs
+non tutto è perduto: usate ``indent``.
+
+Ora, ancora, GNU indent ha la stessa configurazione decerebrata di GNU emacs,
+ed è per questo che dovete passargli alcune opzioni da riga di comando.
+Tuttavia, non è così terribile, perché perfino i creatori di GNU indent
+riconoscono l'autorità di K&R (le persone del progetto GNU non sono cattive,
+sono solo mal indirizzate sull'argomento), quindi date ad indent le opzioni
+``-kr -i8`` (che significa ``K&R, 8 caratteri di indentazione``), o utilizzate
+``scripts/Lindent`` che indenterà usando l'ultimo stile.
+
+``indent`` ha un sacco di opzioni, e specialmente quando si tratta di
+riformattare i commenti dovreste dare un'occhiata alle pagine man.
+Ma ricordatevi: ``indent`` non è un correttore per una cattiva programmazione.
+
+Da notare che potete utilizzare anche ``clang-format`` per aiutarvi con queste
+regole, per riformattare rapidamente ad automaticamente alcune parti del
+vostro codice, e per revisionare interi file al fine di identificare errori
+di stile, refusi e possibilmente anche delle migliorie. È anche utile per
+ordinare gli ``#include``, per allineare variabili/macro, per ridistribuire
+il testo e altre cose simili.
+Per maggiori dettagli, consultate il file
+:ref:`Documentation/translations/it_IT/process/clang-format.rst <it_clangformat>`.
+
+
+10) File di configurazione Kconfig
+----------------------------------
+
+Per tutti i file di configurazione Kconfig* che si possono trovare nei
+sorgenti, l'indentazione è un po' differente. Le linee dopo un ``config``
+sono indentate con un tab, mentre il testo descrittivo è indentato di
+ulteriori due spazi. Esempio::
+
+ config AUDIT
+ bool "Auditing support"
+ depends on NET
+ help
+ Enable auditing infrastructure that can be used with another
+ kernel subsystem, such as SELinux (which requires this for
+ logging of avc messages output). Does not do system-call
+ auditing without CONFIG_AUDITSYSCALL.
+
+Le funzionalità davvero pericolose (per esempio il supporto alla scrittura
+per certi filesystem) dovrebbero essere dichiarate chiaramente come tali
+nella stringa di titolo::
+
+ config ADFS_FS_RW
+ bool "ADFS write support (DANGEROUS)"
+ depends on ADFS_FS
+ ...
+
+Per la documentazione completa sui file di configurazione, consultate
+il documento Documentation/kbuild/kconfig-language.rst
+
+
+11) Strutture dati
+------------------
+
+Le strutture dati che hanno una visibilità superiore al contesto del
+singolo thread in cui vengono create e distrutte, dovrebbero sempre
+avere un contatore di riferimenti. Nel kernel non esiste un
+*garbage collector* (e fuori dal kernel i *garbage collector* sono lenti
+e inefficienti), questo significa che **dovete** assolutamente avere un
+contatore di riferimenti per ogni cosa che usate.
+
+Avere un contatore di riferimenti significa che potete evitare la
+sincronizzazione e permette a più utenti di accedere alla struttura dati
+in parallelo - e non doversi preoccupare di una struttura dati che
+improvvisamente sparisce dalla loro vista perché il loro processo dormiva
+o stava facendo altro per un attimo.
+
+Da notare che la sincronizzazione **non** si sostituisce al conteggio dei
+riferimenti. La sincronizzazione ha lo scopo di mantenere le strutture
+dati coerenti, mentre il conteggio dei riferimenti è una tecnica di gestione
+della memoria. Solitamente servono entrambe le cose, e non vanno confuse fra
+di loro.
+
+Quando si hanno diverse classi di utenti, le strutture dati possono avere
+due livelli di contatori di riferimenti. Il contatore di classe conta
+il numero dei suoi utenti, e il contatore globale viene decrementato una
+sola volta quando il contatore di classe va a zero.
+
+Un esempio di questo tipo di conteggio dei riferimenti multi-livello può
+essere trovato nella gestore della memoria (``struct mm_sturct``: mm_user e
+mm_count), e nel codice dei filesystem (``struct super_block``: s_count e
+s_active).
+
+Ricordatevi: se un altro thread può trovare la vostra struttura dati, e non
+avete un contatore di riferimenti per essa, quasi certamente avete un baco.
+
+12) Macro, enumerati e RTL
+---------------------------
+
+I nomi delle macro che definiscono delle costanti e le etichette degli
+enumerati sono scritte in maiuscolo.
+
+.. code-block:: c
+
+ #define CONSTANT 0x12345
+
+Gli enumerati sono da preferire quando si definiscono molte costanti correlate.
+
+I nomi delle macro in MAIUSCOLO sono preferibili ma le macro che assomigliano
+a delle funzioni possono essere scritte in minuscolo.
+
+Generalmente, le funzioni inline sono preferibili rispetto alle macro che
+sembrano funzioni.
+
+Le macro che contengono più istruzioni dovrebbero essere sempre chiuse in un
+blocco do - while:
+
+.. code-block:: c
+
+ #define macrofun(a, b, c) \
+ do { \
+ if (a == 5) \
+ do_this(b, c); \
+ } while (0)
+
+Cose da evitare quando si usano le macro:
+
+1) le macro che hanno effetti sul flusso del codice:
+
+.. code-block:: c
+
+ #define FOO(x) \
+ do { \
+ if (blah(x) < 0) \
+ return -EBUGGERED; \
+ } while (0)
+
+sono **proprio** una pessima idea. Sembra una chiamata a funzione ma termina
+la funzione chiamante; non cercate di rompere il decodificatore interno di
+chi legge il codice.
+
+2) le macro che dipendono dall'uso di una variabile locale con un nome magico:
+
+.. code-block:: c
+
+ #define FOO(val) bar(index, val)
+
+potrebbe sembrare una bella cosa, ma è dannatamente confusionario quando uno
+legge il codice e potrebbe romperlo con una cambiamento che sembra innocente.
+
+3) le macro con argomenti che sono utilizzati come l-values; questo potrebbe
+ritorcervisi contro se qualcuno, per esempio, trasforma FOO in una funzione
+inline.
+
+4) dimenticatevi delle precedenze: le macro che definiscono espressioni devono
+essere racchiuse fra parentesi. State attenti a problemi simili con le macro
+parametrizzate.
+
+.. code-block:: c
+
+ #define CONSTANT 0x4000
+ #define CONSTEXP (CONSTANT | 3)
+
+5) collisione nello spazio dei nomi quando si definisce una variabile locale in
+una macro che sembra una funzione:
+
+.. code-block:: c
+
+ #define FOO(x) \
+ ({ \
+ typeof(x) ret; \
+ ret = calc_ret(x); \
+ (ret); \
+ })
+
+ret è un nome comune per una variabile locale - __foo_ret difficilmente
+andrà in conflitto con una variabile già esistente.
+
+Il manuale di cpp si occupa esaustivamente delle macro. Il manuale di sviluppo
+di gcc copre anche l'RTL che viene usato frequentemente nel kernel per il
+linguaggio assembler.
+
+13) Visualizzare i messaggi del kernel
+--------------------------------------
+
+Agli sviluppatori del kernel piace essere visti come dotti. Tenete un occhio
+di riguardo per l'ortografia e farete una belle figura. In inglese, evitate
+l'uso incorretto di abbreviazioni come ``dont``: usate ``do not`` oppure
+``don't``. Scrivete messaggi concisi, chiari, e inequivocabili.
+
+I messaggi del kernel non devono terminare con un punto fermo.
+
+Scrivere i numeri fra parentesi (%d) non migliora alcunché e per questo
+dovrebbero essere evitati.
+
+Ci sono alcune macro per la diagnostica in <linux/device.h> che dovreste
+usare per assicurarvi che i messaggi vengano associati correttamente ai
+dispositivi e ai driver, e che siano etichettati correttamente: dev_err(),
+dev_warn(), dev_info(), e così via. Per messaggi che non sono associati ad
+alcun dispositivo, <linux/printk.h> definisce pr_info(), pr_warn(), pr_err(),
+eccetera.
+
+Tirar fuori un buon messaggio di debug può essere una vera sfida; e quando
+l'avete può essere d'enorme aiuto per risolvere problemi da remoto.
+Tuttavia, i messaggi di debug sono gestiti differentemente rispetto agli
+altri. Le funzioni pr_XXX() stampano incondizionatamente ma pr_debug() no;
+essa non viene compilata nella configurazione predefinita, a meno che
+DEBUG o CONFIG_DYNAMIC_DEBUG non vengono impostati. Questo vale anche per
+dev_dbg() e in aggiunta VERBOSE_DEBUG per aggiungere i messaggi dev_vdbg().
+
+Molti sottosistemi hanno delle opzioni di debug in Kconfig che aggiungono
+-DDEBUG nei corrispettivi Makefile, e in altri casi aggiungono #define DEBUG
+in specifici file. Infine, quando un messaggio di debug dev'essere stampato
+incondizionatamente, per esempio perché siete già in una sezione di debug
+racchiusa in #ifdef, potete usare printk(KERN_DEBUG ...).
+
+14) Assegnare memoria
+---------------------
+
+Il kernel fornisce i seguenti assegnatori ad uso generico:
+kmalloc(), kzalloc(), kmalloc_array(), kcalloc(), vmalloc(), e vzalloc().
+Per maggiori informazioni, consultate la documentazione dell'API:
+:ref:`Documentation/translations/it_IT/core-api/memory-allocation.rst <it_memory_allocation>`
+
+Il modo preferito per passare la dimensione di una struttura è il seguente:
+
+.. code-block:: c
+
+ p = kmalloc(sizeof(*p), ...);
+
+La forma alternativa, dove il nome della struttura viene scritto interamente,
+peggiora la leggibilità e introduce possibili bachi quando il tipo di
+puntatore cambia tipo ma il corrispondente sizeof non viene aggiornato.
+
+Il valore di ritorno è un puntatore void, effettuare un cast su di esso è
+ridondante. La conversione fra un puntatore void e un qualsiasi altro tipo
+di puntatore è garantito dal linguaggio di programmazione C.
+
+Il modo preferito per assegnare un vettore è il seguente:
+
+.. code-block:: c
+
+ p = kmalloc_array(n, sizeof(...), ...);
+
+Il modo preferito per assegnare un vettore a zero è il seguente:
+
+.. code-block:: c
+
+ p = kcalloc(n, sizeof(...), ...);
+
+Entrambe verificano la condizione di overflow per la dimensione
+d'assegnamento n * sizeof(...), se accade ritorneranno NULL.
+
+Questi allocatori generici producono uno *stack dump* in caso di fallimento
+a meno che non venga esplicitamente specificato __GFP_NOWARN. Quindi, nella
+maggior parte dei casi, è inutile stampare messaggi aggiuntivi quando uno di
+questi allocatori ritornano un puntatore NULL.
+
+15) Il morbo inline
+-------------------
+
+Sembra che ci sia la percezione errata che gcc abbia una qualche magica
+opzione "rendimi più veloce" chiamata ``inline``. In alcuni casi l'uso di
+inline è appropriato (per esempio in sostituzione delle macro, vedi
+capitolo 12), ma molto spesso non lo è. L'uso abbondante della parola chiave
+inline porta ad avere un kernel più grande, che si traduce in un sistema nel
+suo complesso più lento per via di una cache per le istruzioni della CPU più
+grande e poi semplicemente perché ci sarà meno spazio disponibile per una
+pagina di cache. Pensateci un attimo; una fallimento nella cache causa una
+ricerca su disco che può tranquillamente richiedere 5 millisecondi. Ci sono
+TANTI cicli di CPU che potrebbero essere usati in questi 5 millisecondi.
+
+Spesso le persone dicono che aggiungere inline a delle funzioni dichiarate
+static e utilizzare una sola volta è sempre una scelta vincente perché non
+ci sono altri compromessi. Questo è tecnicamente vero ma gcc è in grado di
+trasformare automaticamente queste funzioni in inline; i problemi di
+manutenzione del codice per rimuovere gli inline quando compare un secondo
+utente surclassano il potenziale vantaggio nel suggerire a gcc di fare una
+cosa che avrebbe fatto comunque.
+
+16) Nomi e valori di ritorno delle funzioni
+-------------------------------------------
+
+Le funzioni possono ritornare diversi tipi di valori, e uno dei più comuni
+è quel valore che indica se una funzione ha completato con successo o meno.
+Questo valore può essere rappresentato come un codice di errore intero
+(-Exxx = fallimento, 0 = successo) oppure un booleano di successo
+(0 = fallimento, non-zero = successo).
+
+Mischiare questi due tipi di rappresentazioni è un terreno fertile per
+i bachi più insidiosi. Se il linguaggio C includesse una forte distinzione
+fra gli interi e i booleani, allora il compilatore potrebbe trovare questi
+errori per conto nostro ... ma questo non c'è. Per evitare di imbattersi
+in questo tipo di baco, seguite sempre la seguente convenzione::
+
+ Se il nome di una funzione è un'azione o un comando imperativo,
+ essa dovrebbe ritornare un codice di errore intero. Se il nome
+ è un predicato, la funzione dovrebbe ritornare un booleano di
+ "successo"
+
+Per esempio, ``add work`` è un comando, e la funzione add_work() ritorna 0
+in caso di successo o -EBUSY in caso di fallimento. Allo stesso modo,
+``PCI device present`` è un predicato, e la funzione pci_dev_present() ritorna
+1 se trova il dispositivo corrispondente con successo, altrimenti 0.
+
+Tutte le funzioni esportate (EXPORT) devono rispettare questa convenzione, e
+così dovrebbero anche tutte le funzioni pubbliche. Le funzioni private
+(static) possono non seguire questa convenzione, ma è comunque raccomandato
+che lo facciano.
+
+Le funzioni il cui valore di ritorno è il risultato di una computazione,
+piuttosto che l'indicazione sul successo di tale computazione, non sono
+soggette a questa regola. Solitamente si indicano gli errori ritornando un
+qualche valore fuori dai limiti. Un tipico esempio è quello delle funzioni
+che ritornano un puntatore; queste utilizzano NULL o ERR_PTR come meccanismo
+di notifica degli errori.
+
+17) L'uso di bool
+-----------------
+
+Nel kernel Linux il tipo bool deriva dal tipo _Bool dello standard C99.
+Un valore bool può assumere solo i valori 0 o 1, e implicitamente o
+esplicitamente la conversione a bool converte i valori in vero (*true*) o
+falso (*false*). Quando si usa un tipo bool il costrutto !! non sarà più
+necessario, e questo va ad eliminare una certa serie di bachi.
+
+Quando si usano i valori booleani, dovreste utilizzare le definizioni di true
+e false al posto dei valori 1 e 0.
+
+Per il valore di ritorno delle funzioni e per le variabili sullo stack, l'uso
+del tipo bool è sempre appropriato. L'uso di bool viene incoraggiato per
+migliorare la leggibilità e spesso è molto meglio di 'int' nella gestione di
+valori booleani.
+
+Non usate bool se per voi sono importanti l'ordine delle righe di cache o
+la loro dimensione; la dimensione e l'allineamento cambia a seconda
+dell'architettura per la quale è stato compilato. Le strutture che sono state
+ottimizzate per l'allineamento o la dimensione non dovrebbero usare bool.
+
+Se una struttura ha molti valori true/false, considerate l'idea di raggrupparli
+in un intero usando campi da 1 bit, oppure usate un tipo dalla larghezza fissa,
+come u8.
+
+Come per gli argomenti delle funzioni, molti valori true/false possono essere
+raggruppati in un singolo argomento a bit denominato 'flags'; spesso 'flags' è
+un'alternativa molto più leggibile se si hanno valori costanti per true/false.
+
+Detto ciò, un uso parsimonioso di bool nelle strutture dati e negli argomenti
+può migliorare la leggibilità.
+
+18) Non reinventate le macro del kernel
+---------------------------------------
+
+Il file di intestazione include/linux/kernel.h contiene un certo numero
+di macro che dovreste usare piuttosto che implementarne una qualche variante.
+Per esempio, se dovete calcolare la lunghezza di un vettore, sfruttate la
+macro:
+
+.. code-block:: c
+
+ #define ARRAY_SIZE(x) (sizeof(x) / sizeof((x)[0]))
+
+Analogamente, se dovete calcolare la dimensione di un qualche campo di una
+struttura, usate
+
+.. code-block:: c
+
+ #define sizeof_field(t, f) (sizeof(((t*)0)->f))
+
+Ci sono anche le macro min() e max() che, se vi serve, effettuano un controllo
+rigido sui tipi. Sentitevi liberi di leggere attentamente questo file
+d'intestazione per scoprire cos'altro è stato definito che non dovreste
+reinventare nel vostro codice.
+
+19) Linee di configurazione degli editor e altre schifezze
+-----------------------------------------------------------
+
+Alcuni editor possono interpretare dei parametri di configurazione integrati
+nei file sorgenti e indicati con dai marcatori speciali. Per esempio, emacs
+interpreta le linee marcate nel seguente modo:
+
+.. code-block:: c
+
+ -*- mode: c -*-
+
+O come queste:
+
+.. code-block:: c
+
+ /*
+ Local Variables:
+ compile-command: "gcc -DMAGIC_DEBUG_FLAG foo.c"
+ End:
+ */
+
+Vim interpreta i marcatori come questi:
+
+.. code-block:: c
+
+ /* vim:set sw=8 noet */
+
+Non includete nessuna di queste cose nei file sorgenti. Le persone hanno le
+proprie configurazioni personali per l'editor, e i vostri sorgenti non
+dovrebbero sovrascrivergliele. Questo vale anche per i marcatori
+d'indentazione e di modalità d'uso. Le persone potrebbero aver configurato una
+modalità su misura, oppure potrebbero avere qualche altra magia per far
+funzionare bene l'indentazione.
+
+20) Inline assembly
+-------------------
+
+Nel codice specifico per un'architettura, potreste aver bisogno di codice
+*inline assembly* per interfacciarvi col processore o con una funzionalità
+specifica della piattaforma. Non esitate a farlo quando è necessario.
+Comunque, non usatele gratuitamente quando il C può fare la stessa cosa.
+Potete e dovreste punzecchiare l'hardware in C quando è possibile.
+
+Considerate la scrittura di una semplice funzione che racchiude pezzi comuni
+di codice assembler piuttosto che continuare a riscrivere delle piccole
+varianti. Ricordatevi che l' *inline assembly* può utilizzare i parametri C.
+
+Il codice assembler più corposo e non banale dovrebbe andare nei file .S,
+coi rispettivi prototipi C definiti nei file d'intestazione. I prototipi C
+per le funzioni assembler dovrebbero usare ``asmlinkage``.
+
+Potreste aver bisogno di marcare il vostro codice asm come volatile al fine
+d'evitare che GCC lo rimuova quando pensa che non ci siano effetti collaterali.
+Non c'è sempre bisogno di farlo, e farlo quando non serve limita le
+ottimizzazioni.
+
+Quando scrivete una singola espressione *inline assembly* contenente più
+istruzioni, mettete ognuna di queste istruzioni in una stringa e riga diversa;
+ad eccezione dell'ultima stringa/istruzione, ognuna deve terminare con ``\n\t``
+al fine di allineare correttamente l'assembler che verrà generato:
+
+.. code-block:: c
+
+ asm ("magic %reg1, #42\n\t"
+ "more_magic %reg2, %reg3"
+ : /* outputs */ : /* inputs */ : /* clobbers */);
+
+21) Compilazione sotto condizione
+---------------------------------
+
+Ovunque sia possibile, non usate le direttive condizionali del preprocessore
+(#if, #ifdef) nei file .c; farlo rende il codice difficile da leggere e da
+seguire. Invece, usate queste direttive nei file d'intestazione per definire
+le funzioni usate nei file .c, fornendo i relativi stub nel caso #else,
+e quindi chiamate queste funzioni senza condizioni di preprocessore. Il
+compilatore non produrrà alcun codice per le funzioni stub, produrrà gli
+stessi risultati, e la logica rimarrà semplice da seguire.
+
+È preferibile non compilare intere funzioni piuttosto che porzioni d'esse o
+porzioni d'espressioni. Piuttosto che mettere una ifdef in un'espressione,
+fattorizzate parte dell'espressione, o interamente, in funzioni e applicate
+la direttiva condizionale su di esse.
+
+Se avete una variabile o funzione che potrebbe non essere usata in alcune
+configurazioni, e quindi il compilatore potrebbe avvisarvi circa la definizione
+inutilizzata, marcate questa definizione come __maybe_unused piuttosto che
+racchiuderla in una direttiva condizionale del preprocessore. (Comunque,
+se una variabile o funzione è *sempre* inutilizzata, rimuovetela).
+
+Nel codice, dov'è possibile, usate la macro IS_ENABLED per convertire i
+simboli Kconfig in espressioni booleane C, e quindi usatela nelle classiche
+condizioni C:
+
+.. code-block:: c
+
+ if (IS_ENABLED(CONFIG_SOMETHING)) {
+ ...
+ }
+
+Il compilatore valuterà la condizione come costante (constant-fold), e quindi
+includerà o escluderà il blocco di codice come se fosse in un #ifdef, quindi
+non ne aumenterà il tempo di esecuzione. Tuttavia, questo permette al
+compilatore C di vedere il codice nel blocco condizionale e verificarne la
+correttezza (sintassi, tipi, riferimenti ai simboli, eccetera). Quindi
+dovete comunque utilizzare #ifdef se il codice nel blocco condizionale esiste
+solo quando la condizione è soddisfatta.
+
+Alla fine di un blocco corposo di #if o #ifdef (più di alcune linee),
+mettete un commento sulla stessa riga di #endif, annotando la condizione
+che termina. Per esempio:
+
+.. code-block:: c
+
+ #ifdef CONFIG_SOMETHING
+ ...
+ #endif /* CONFIG_SOMETHING */
+
+Appendice I) riferimenti
+------------------------
+
+The C Programming Language, Second Edition
+by Brian W. Kernighan and Dennis M. Ritchie.
+Prentice Hall, Inc., 1988.
+ISBN 0-13-110362-8 (paperback), 0-13-110370-9 (hardback).
+
+The Practice of Programming
+by Brian W. Kernighan and Rob Pike.
+Addison-Wesley, Inc., 1999.
+ISBN 0-201-61586-X.
+
+Manuali GNU - nei casi in cui sono compatibili con K&R e questo documento -
+per indent, cpp, gcc e i suoi dettagli interni, tutto disponibile qui
+http://www.gnu.org/manual/
+
+WG14 è il gruppo internazionale di standardizzazione per il linguaggio C,
+URL: http://www.open-std.org/JTC1/SC22/WG14/
+
+Kernel process/coding-style.rst, by greg@kroah.com at OLS 2002:
+http://www.kroah.com/linux/talks/ols_2002_kernel_codingstyle_talk/html/
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/deprecated.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/deprecated.rst
new file mode 100644
index 000000000..a642ff3fd
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/deprecated.rst
@@ -0,0 +1,229 @@
+.. SPDX-License-Identifier: GPL-2.0
+
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/deprecated.rst <deprecated>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_deprecated:
+
+==============================================================================
+Interfacce deprecate, caratteristiche del linguaggio, attributi, e convenzioni
+==============================================================================
+
+In un mondo perfetto, sarebbe possibile prendere tutti gli usi di
+un'interfaccia deprecata e convertirli in quella nuova, e così sarebbe
+possibile rimuovere la vecchia interfaccia in un singolo ciclo di sviluppo.
+Tuttavia, per via delle dimensioni del kernel, la gerarchia dei manutentori e
+le tempistiche, non è sempre possibile fare questo tipo di conversione tutta
+in una volta. Questo significa che nuove istanze di una vecchia interfaccia
+potrebbero aggiungersi al kernel proprio quando si sta cercando di rimuoverle,
+aumentando così il carico di lavoro. Al fine di istruire gli sviluppatori su
+cosa è considerato deprecato (e perché), è stata create la seguente lista a cui
+fare riferimento quando qualcuno propone modifiche che usano cose deprecate.
+
+__deprecated
+------------
+Nonostante questo attributo marchi visibilmente un interfaccia come deprecata,
+`non produce più alcun avviso durante la compilazione
+<https://git.kernel.org/linus/771c035372a036f83353eef46dbb829780330234>`_
+perché uno degli obiettivi del kernel è quello di compilare senza avvisi;
+inoltre, nessuno stava agendo per rimuovere queste interfacce. Nonostante l'uso
+di `__deprecated` in un file d'intestazione sia opportuno per segnare una
+interfaccia come 'vecchia', questa non è una soluzione completa. L'interfaccia
+deve essere rimossa dal kernel, o aggiunta a questo documento per scoraggiarne
+l'uso.
+
+BUG() e BUG_ON()
+----------------
+Al loro posto usate WARN() e WARN_ON() per gestire le
+condizioni "impossibili" e gestitele come se fosse possibile farlo.
+Nonostante le funzioni della famiglia BUG() siano state progettate
+per asserire "situazioni impossibili" e interrompere in sicurezza un
+thread del kernel, queste si sono rivelate essere troppo rischiose
+(per esempio, in quale ordine rilasciare i *lock*? Ci sono stati che
+sono stati ripristinati?). Molto spesso l'uso di BUG()
+destabilizza il sistema o lo corrompe del tutto, il che rende
+impossibile un'attività di debug o anche solo leggere un rapporto
+circa l'errore. Linus ha un'opinione molto critica al riguardo:
+`email 1
+<https://lore.kernel.org/lkml/CA+55aFy6jNLsywVYdGp83AMrXBo_P-pkjkphPGrO=82SPKCpLQ@mail.gmail.com/>`_,
+`email 2
+<https://lore.kernel.org/lkml/CAHk-=whDHsbK3HTOpTF=ue_o04onRwTEaK_ZoJp_fjbqq4+=Jw@mail.gmail.com/>`_
+
+Tenete presente che la famiglia di funzioni WARN() dovrebbe essere
+usato solo per situazioni che si suppone siano "impossibili". Se
+volete avvisare gli utenti riguardo a qualcosa di possibile anche se
+indesiderato, usare le funzioni della famiglia pr_warn(). Chi
+amministra il sistema potrebbe aver attivato l'opzione sysctl
+*panic_on_warn* per essere sicuri che il sistema smetta di funzionare
+in caso si verifichino delle condizioni "inaspettate". (per esempio,
+date un'occhiata al questo `commit
+<https://git.kernel.org/linus/d4689846881d160a4d12a514e991a740bcb5d65a>`_)
+
+Calcoli codificati negli argomenti di un allocatore
+----------------------------------------------------
+Il calcolo dinamico delle dimensioni (specialmente le moltiplicazioni) non
+dovrebbero essere fatto negli argomenti di funzioni di allocazione di memoria
+(o simili) per via del rischio di overflow. Questo può portare a valori più
+piccoli di quelli che il chiamante si aspettava. L'uso di questo modo di
+allocare può portare ad un overflow della memoria di heap e altri
+malfunzionamenti. (Si fa eccezione per valori numerici per i quali il
+compilatore può generare avvisi circa un potenziale overflow. Tuttavia usare
+i valori numerici come suggerito di seguito è innocuo).
+
+Per esempio, non usate ``count * size`` come argomento::
+
+ foo = kmalloc(count * size, GFP_KERNEL);
+
+Al suo posto, si dovrebbe usare l'allocatore a due argomenti::
+
+ foo = kmalloc_array(count, size, GFP_KERNEL);
+
+Se questo tipo di allocatore non è disponibile, allora dovrebbero essere usate
+le funzioni del tipo *saturate-on-overflow*::
+
+ bar = vmalloc(array_size(count, size));
+
+Un altro tipico caso da evitare è quello di calcolare la dimensione di una
+struttura seguita da un vettore di altre strutture, come nel seguente caso::
+
+ header = kzalloc(sizeof(*header) + count * sizeof(*header->item),
+ GFP_KERNEL);
+
+Invece, usate la seguente funzione::
+
+ header = kzalloc(struct_size(header, item, count), GFP_KERNEL);
+
+Per maggiori dettagli fate riferimento a array_size(),
+array3_size(), e struct_size(), così come la famiglia di
+funzioni check_add_overflow() e check_mul_overflow().
+
+simple_strtol(), simple_strtoll(), simple_strtoul(), simple_strtoull()
+----------------------------------------------------------------------
+Le funzioni simple_strtol(), simple_strtoll(),
+simple_strtoul(), e simple_strtoull() ignorano volutamente
+i possibili overflow, e questo può portare il chiamante a generare risultati
+inaspettati. Le rispettive funzioni kstrtol(), kstrtoll(),
+kstrtoul(), e kstrtoull() sono da considerarsi le corrette
+sostitute; tuttavia va notato che queste richiedono che la stringa sia
+terminata con il carattere NUL o quello di nuova riga.
+
+strcpy()
+--------
+La funzione strcpy() non fa controlli agli estremi del buffer
+di destinazione. Questo può portare ad un overflow oltre i limiti del
+buffer e generare svariati tipi di malfunzionamenti. Nonostante l'opzione
+`CONFIG_FORTIFY_SOURCE=y` e svariate opzioni del compilatore aiutano
+a ridurne il rischio, non c'è alcuna buona ragione per continuare ad usare
+questa funzione. La versione sicura da usare è strscpy().
+
+strncpy() su stringe terminate con NUL
+--------------------------------------
+L'utilizzo di strncpy() non fornisce alcuna garanzia sul fatto che
+il buffer di destinazione verrà terminato con il carattere NUL. Questo
+potrebbe portare a diversi overflow di lettura o altri malfunzionamenti
+causati, appunto, dalla mancanza del terminatore. Questa estende la
+terminazione nel buffer di destinazione quando la stringa d'origine è più
+corta; questo potrebbe portare ad una penalizzazione delle prestazioni per
+chi usa solo stringe terminate. La versione sicura da usare è
+strscpy(). (chi usa strscpy() e necessita di estendere la
+terminazione con NUL deve aggiungere una chiamata a memset())
+
+Se il chiamate no usa stringhe terminate con NUL, allore strncpy()
+può continuare ad essere usata, ma i buffer di destinazione devono essere
+marchiati con l'attributo `__nonstring <https://gcc.gnu.org/onlinedocs/gcc/Common-Variable-Attributes.html>`_
+per evitare avvisi durante la compilazione.
+
+strlcpy()
+---------
+La funzione strlcpy(), per prima cosa, legge interamente il buffer di
+origine, magari leggendo più di quanto verrà effettivamente copiato. Questo
+è inefficiente e può portare a overflow di lettura quando la stringa non è
+terminata con NUL. La versione sicura da usare è strscpy().
+
+Segnaposto %p nella stringa di formato
+--------------------------------------
+
+Tradizionalmente, l'uso del segnaposto "%p" nella stringa di formato
+esponne un indirizzo di memoria in dmesg, proc, sysfs, eccetera. Per
+evitare che questi indirizzi vengano sfruttati da malintenzionati,
+tutto gli usi di "%p" nel kernel rappresentano l'hash dell'indirizzo,
+rendendolo di fatto inutilizzabile. Nuovi usi di "%p" non dovrebbero
+essere aggiunti al kernel. Per una rappresentazione testuale di un
+indirizzo usate "%pS", l'output è migliore perché mostrerà il nome del
+simbolo. Per tutto il resto, semplicemente non usate "%p".
+
+Parafrasando la `guida
+<https://lore.kernel.org/lkml/CA+55aFwQEd_d40g4mUCSsVRZzrFPUJt74vc6PPpb675hYNXcKw@mail.gmail.com/>`_
+di Linus:
+
+- Se il valore hash di "%p" è inutile, chiediti se il puntatore stesso
+ è importante. Forse dovrebbe essere rimosso del tutto?
+- Se credi davvero che il vero valore del puntatore sia importante,
+ perché alcuni stati del sistema o i livelli di privilegi di un
+ utente sono considerati "special"? Se pensi di poterlo giustificare
+ (in un commento e nel messaggio del commit) abbastanza bene da
+ affrontare il giudizio di Linus, allora forse potrai usare "%px",
+ assicurandosi anche di averne il permesso.
+
+Infine, sappi che un cambio in favore di "%p" con hash `non verrà
+accettato
+<https://lore.kernel.org/lkml/CA+55aFwieC1-nAs+NFq9RTwaR8ef9hWa4MjNBWL41F-8wM49eA@mail.gmail.com/>`_.
+
+Vettori a dimensione variabile (VLA)
+------------------------------------
+
+Usare VLA sullo stack produce codice molto peggiore rispetto a quando si usano
+vettori a dimensione fissa. Questi `problemi di prestazioni <https://git.kernel.org/linus/02361bc77888>`_,
+tutt'altro che banali, sono già un motivo valido per eliminare i VLA; in
+aggiunta sono anche un problema per la sicurezza. La crescita dinamica di un
+vettore nello stack potrebbe eccedere la memoria rimanente in tale segmento.
+Questo può portare a dei malfunzionamenti, potrebbe sovrascrivere
+dati importanti alla fine dello stack (quando il kernel è compilato senza
+`CONFIG_THREAD_INFO_IN_TASK=y`), o sovrascrivere un pezzo di memoria adiacente
+allo stack (quando il kernel è compilato senza `CONFIG_VMAP_STACK=y`).
+
+Salto implicito nell'istruzione switch-case
+-------------------------------------------
+
+Il linguaggio C permette ai casi di un'istruzione `switch` di saltare al
+prossimo caso quando l'istruzione "break" viene omessa alla fine del caso
+corrente. Tuttavia questo rende il codice ambiguo perché non è sempre ovvio se
+l'istruzione "break" viene omessa intenzionalmente o è un baco. Per esempio,
+osservando il seguente pezzo di codice non è chiaro se lo stato
+`STATE_ONE` è stato progettato apposta per eseguire anche `STATE_TWO`::
+
+ switch (value) {
+ case STATE_ONE:
+ do_something();
+ case STATE_TWO:
+ do_other();
+ break;
+ default:
+ WARN("unknown state");
+ }
+
+Dato che c'è stata una lunga lista di problemi `dovuti alla mancanza dell'istruzione
+"break" <https://cwe.mitre.org/data/definitions/484.html>`_, oggigiorno non
+permettiamo più che vi sia un "salto implicito" (*fall-through*). Per
+identificare un salto implicito intenzionale abbiamo adottato la pseudo
+parola chiave 'fallthrough' che viene espansa nell'estensione di gcc
+`__attribute__((fallthrough))` `Statement Attributes
+<https://gcc.gnu.org/onlinedocs/gcc/Statement-Attributes.html>`_.
+(Quando la sintassi C17/C18 `[[fallthrough]]` sarà più comunemente
+supportata dai compilatori C, analizzatori statici, e dagli IDE,
+allora potremo usare quella sintassi per la pseudo parola chiave)
+
+Quando la sintassi [[fallthrough]] sarà più comunemente supportata dai
+compilatori, analizzatori statici, e ambienti di sviluppo IDE,
+allora potremo usarla anche noi.
+
+Ne consegue che tutti i blocchi switch/case devono finire in uno dei seguenti
+modi:
+
+* ``break;``
+* `fallthrough;``
+* ``continue;``
+* ``goto <label>;``
+* ``return [expression];``
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/development-process.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/development-process.rst
new file mode 100644
index 000000000..f1a6eca30
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/development-process.rst
@@ -0,0 +1,33 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/development-process.rst <development_process_main>`
+:Translator: Alessia Mantegazza <amantegazza@vaga.pv.it>
+
+.. _it_development_process_main:
+
+Una guida al processo di sviluppo del Kernel
+============================================
+
+Contenuti:
+
+.. toctree::
+ :numbered:
+ :maxdepth: 2
+
+ 1.Intro
+ 2.Process
+ 3.Early-stage
+ 4.Coding
+ 5.Posting
+ 6.Followthrough
+ 7.AdvancedTopics
+ 8.Conclusion
+
+Lo scopo di questo documento è quello di aiutare gli sviluppatori (ed i loro
+supervisori) a lavorare con la communità di sviluppo con il minimo sforzo. È
+un tentativo di documentare il funzionamento di questa communità in modo che
+sia accessibile anche a coloro che non hanno famigliarità con lo sviluppo del
+Kernel Linux (o, anzi, con lo sviluppo di software libero in generale). Benchè
+qui sia presente del materiale tecnico, questa è una discussione rivolta in
+particolare al procedimento, e quindi per essere compreso non richiede una
+conoscenza approfondità sullo sviluppo del kernel.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/email-clients.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/email-clients.rst
new file mode 100644
index 000000000..66d3d6577
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/email-clients.rst
@@ -0,0 +1,336 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :doc:`../../../process/email-clients`
+:Translator: Alessia Mantegazza <amantegazza@vaga.pv.it>
+
+.. _it_email_clients:
+
+Informazioni sui programmi di posta elettronica per Linux
+=========================================================
+
+Git
+---
+
+Oggigiorno, la maggior parte degli sviluppatori utilizza ``git send-email``
+al posto dei classici programmi di posta elettronica. Le pagine man sono
+abbastanza buone. Dal lato del ricevente, i manutentori utilizzano ``git am``
+per applicare le patch.
+
+Se siete dei novelli utilizzatori di ``git`` allora inviate la patch a voi
+stessi. Salvatela come testo includendo tutte le intestazioni. Poi eseguite
+il comando ``git am messaggio-formato-testo.txt`` e revisionatene il risultato
+con ``git log``. Quando tutto funziona correttamente, allora potete inviare
+la patch alla lista di discussione più appropriata.
+
+Panoramica delle opzioni
+------------------------
+
+Le patch per il kernel vengono inviate per posta elettronica, preferibilmente
+come testo integrante del messaggio. Alcuni manutentori accettano gli
+allegati, ma in questo caso gli allegati devono avere il *content-type*
+impostato come ``text/plain``. Tuttavia, generalmente gli allegati non sono
+ben apprezzati perché rende più difficile citare porzioni di patch durante il
+processo di revisione.
+
+I programmi di posta elettronica che vengono usati per inviare le patch per il
+kernel Linux dovrebbero inviarle senza alterazioni. Per esempio, non
+dovrebbero modificare o rimuovere tabulazioni o spazi, nemmeno all'inizio o
+alla fine delle righe.
+
+Non inviate patch con ``format=flowed``. Questo potrebbe introdurre
+interruzioni di riga inaspettate e indesiderate.
+
+Non lasciate che il vostro programma di posta vada a capo automaticamente.
+Questo può corrompere le patch.
+
+I programmi di posta non dovrebbero modificare la codifica dei caratteri nel
+testo. Le patch inviate per posta elettronica dovrebbero essere codificate in
+ASCII o UTF-8.
+Se configurate il vostro programma per inviare messaggi codificati con UTF-8
+eviterete possibili problemi di codifica.
+
+I programmi di posta dovrebbero generare e mantenere le intestazioni
+"References" o "In-Reply-To:" cosicché la discussione non venga interrotta.
+
+Di solito, il copia-e-incolla (o taglia-e-incolla) non funziona con le patch
+perché le tabulazioni vengono convertite in spazi. Usando xclipboard, xclip
+e/o xcutsel potrebbe funzionare, ma è meglio che lo verifichiate o meglio
+ancora: non usate il copia-e-incolla.
+
+Non usate firme PGP/GPG nei messaggi che contengono delle patch. Questo
+impedisce il corretto funzionamento di alcuni script per leggere o applicare
+patch (questo si dovrebbe poter correggere).
+
+Prima di inviare le patch sulle liste di discussione Linux, può essere una
+buona idea quella di inviare la patch a voi stessi, salvare il messaggio
+ricevuto, e applicarlo ai sorgenti con successo.
+
+
+Alcuni suggerimenti per i programmi di posta elettronica (MUA)
+--------------------------------------------------------------
+
+Qui troverete alcuni suggerimenti per configurare i vostri MUA allo scopo
+di modificare ed inviare patch per il kernel Linux. Tuttavia, questi
+suggerimenti non sono da considerarsi come un riassunto di una configurazione
+completa.
+
+Legenda:
+
+- TUI = interfaccia utente testuale (*text-based user interface*)
+- GUI = interfaccia utente grafica (*graphical user interface*)
+
+Alpine (TUI)
+************
+
+Opzioni per la configurazione:
+
+Nella sezione :menuselection:`Sending Preferences`:
+
+- :menuselection:`Do Not Send Flowed Text` deve essere ``enabled``
+- :menuselection:`Strip Whitespace Before Sending` deve essere ``disabled``
+
+Quando state scrivendo un messaggio, il cursore dev'essere posizionato
+dove volete che la patch inizi, poi premendo :kbd:`CTRL-R` vi verrà chiesto
+di selezionare il file patch da inserire nel messaggio.
+
+Claws Mail (GUI)
+****************
+
+Funziona. Alcune persone riescono ad usarlo con successo per inviare le patch.
+
+Per inserire una patch usate :menuselection:`Messaggio-->Inserisci file`
+(:kbd:`CTRL-I`) oppure un editor esterno.
+
+Se la patch che avete inserito dev'essere modificata usato la finestra di
+scrittura di Claws, allora assicuratevi che l'"auto-interruzione" sia
+disabilitata :menuselection:`Configurazione-->Preferenze-->Composizione-->Interruzione riga`.
+
+Evolution (GUI)
+***************
+
+Alcune persone riescono ad usarlo con successo per inviare le patch.
+
+Quando state scrivendo una lettera selezionate: Preformattato
+ da :menuselection:`Formato-->Stile del paragrafo-->Preformattato`
+ (:kbd:`CTRL-7`) o dalla barra degli strumenti
+
+Poi per inserire la patch usate:
+:menuselection:`Inserisci--> File di testo...` (:kbd:`ALT-N x`)
+
+Potete anche eseguire ``diff -Nru old.c new.c | xclip``, selezionare
+:menuselection:`Preformattato`, e poi usare il tasto centrale del mouse.
+
+Kmail (GUI)
+***********
+
+Alcune persone riescono ad usarlo con successo per inviare le patch.
+
+La configurazione base che disabilita la composizione di messaggi HTML è
+corretta; non abilitatela.
+
+Quando state scrivendo un messaggio, nel menu opzioni, togliete la selezione a
+"A capo automatico". L'unico svantaggio sarà che qualsiasi altra cosa scriviate
+nel messaggio non verrà mandata a capo in automatico ma dovrete farlo voi.
+Il modo più semplice per ovviare a questo problema è quello di scrivere il
+messaggio con l'opzione abilitata e poi di salvarlo nelle bozze. Riaprendo ora
+il messaggio dalle bozze le andate a capo saranno parte integrante del
+messaggio, per cui togliendo l'opzione "A capo automatico" non perderete nulla.
+
+Alla fine del vostro messaggio, appena prima di inserire la vostra patch,
+aggiungete il delimitatore di patch: tre trattini (``---``).
+
+Ora, dal menu :menuselection:`Messaggio`, selezionate :menuselection:`Inserisci file di testo...`
+quindi scegliete la vostra patch.
+Come soluzione aggiuntiva potreste personalizzare la vostra barra degli
+strumenti aggiungendo un'icona per :menuselection:`Inserisci file di testo...`.
+
+Allargate la finestra di scrittura abbastanza da evitare andate a capo.
+Questo perché in Kmail 1.13.5 (KDE 4.5.4), Kmail aggiunge andate a capo
+automaticamente al momento dell'invio per tutte quelle righe che graficamente,
+nella vostra finestra di composizione, si sono estete su una riga successiva.
+Disabilitare l'andata a capo automatica non è sufficiente. Dunque, se la vostra
+patch contiene delle righe molto lunghe, allora dovrete allargare la finestra
+di composizione per evitare che quelle righe vadano a capo. Vedere:
+https://bugs.kde.org/show_bug.cgi?id=174034
+
+Potete firmare gli allegati con GPG, ma per le patch si preferisce aggiungerle
+al testo del messaggio per cui non usate la firma GPG. Firmare le patch
+inserite come testo del messaggio le rende più difficili da estrarre dalla loro
+codifica a 7-bit.
+
+Se dovete assolutamente inviare delle patch come allegati invece di integrarle
+nel testo del messaggio, allora premete il tasto destro sull'allegato e
+selezionate :menuselection:`Proprietà`, e poi attivate
+:menuselection:`Suggerisci visualizzazione automatica` per far si che
+l'allegato sia più leggibile venendo visualizzato come parte del messaggio.
+
+Per salvare le patch inviate come parte di un messaggio, selezionate il
+messaggio che la contiene, premete il tasto destro e selezionate
+:menuselection:`Salva come`. Se il messaggio fu ben preparato, allora potrete
+usarlo interamente senza alcuna modifica.
+I messaggi vengono salvati con permessi di lettura-scrittura solo per l'utente,
+nel caso in cui vogliate copiarli altrove per renderli disponibili ad altri
+gruppi o al mondo, ricordatevi di usare ``chmod`` per cambiare i permessi.
+
+Lotus Notes (GUI)
+*****************
+
+Scappate finché potete.
+
+IBM Verse (Web GUI)
+*******************
+
+Vedi il commento per Lotus Notes.
+
+Mutt (TUI)
+**********
+
+Un sacco di sviluppatori Linux usano ``mutt``, per cui deve funzionare
+abbastanza bene.
+
+Mutt non ha un proprio editor, quindi qualunque sia il vostro editor dovrete
+configurarlo per non aggiungere automaticamente le andate a capo. Molti
+editor hanno un'opzione :menuselection:`Inserisci file` che inserisce il
+contenuto di un file senza alterarlo.
+
+Per usare ``vim`` come editor per mutt::
+
+ set editor="vi"
+
+Se per inserire la patch nel messaggio usate xclip, scrivete il comando::
+
+ :set paste
+
+prima di premere il tasto centrale o shift-insert. Oppure usate il
+comando::
+
+ :r filename
+
+(a)llega funziona bene senza ``set paste``
+
+Potete generare le patch con ``git format-patch`` e usare Mutt per inviarle::
+
+ $ mutt -H 0001-some-bug-fix.patch
+
+Opzioni per la configurazione:
+
+Tutto dovrebbe funzionare già nella configurazione base.
+Tuttavia, è una buona idea quella di impostare ``send_charset``::
+
+ set send_charset="us-ascii:utf-8"
+
+Mutt è molto personalizzabile. Qui di seguito trovate la configurazione minima
+per iniziare ad usare Mutt per inviare patch usando Gmail::
+
+ # .muttrc
+ # ================ IMAP ====================
+ set imap_user = 'yourusername@gmail.com'
+ set imap_pass = 'yourpassword'
+ set spoolfile = imaps://imap.gmail.com/INBOX
+ set folder = imaps://imap.gmail.com/
+ set record="imaps://imap.gmail.com/[Gmail]/Sent Mail"
+ set postponed="imaps://imap.gmail.com/[Gmail]/Drafts"
+ set mbox="imaps://imap.gmail.com/[Gmail]/All Mail"
+
+ # ================ SMTP ====================
+ set smtp_url = "smtp://username@smtp.gmail.com:587/"
+ set smtp_pass = $imap_pass
+ set ssl_force_tls = yes # Require encrypted connection
+
+ # ================ Composition ====================
+ set editor = `echo \$EDITOR`
+ set edit_headers = yes # See the headers when editing
+ set charset = UTF-8 # value of $LANG; also fallback for send_charset
+ # Sender, email address, and sign-off line must match
+ unset use_domain # because joe@localhost is just embarrassing
+ set realname = "YOUR NAME"
+ set from = "username@gmail.com"
+ set use_from = yes
+
+La documentazione di Mutt contiene molte più informazioni:
+
+ https://gitlab.com/muttmua/mutt/-/wikis/UseCases/Gmail
+
+ http://www.mutt.org/doc/manual/
+
+Pine (TUI)
+**********
+
+Pine aveva alcuni problemi con gli spazi vuoti, ma questi dovrebbero essere
+stati risolti.
+
+Se potete usate alpine (il successore di pine).
+
+Opzioni di configurazione:
+
+- Nelle versioni più recenti è necessario avere ``quell-flowed-text``
+- l'opzione ``no-strip-whitespace-before-send`` è necessaria
+
+Sylpheed (GUI)
+**************
+
+- funziona bene per aggiungere testo in linea (o usando allegati)
+- permette di utilizzare editor esterni
+- è lento su cartelle grandi
+- non farà l'autenticazione TSL SMTP su una connessione non SSL
+- ha un utile righello nella finestra di scrittura
+- la rubrica non comprende correttamente il nome da visualizzare e
+ l'indirizzo associato
+
+Thunderbird (GUI)
+*****************
+
+Thunderbird è un clone di Outlook a cui piace maciullare il testo, ma esistono
+modi per impedirglielo.
+
+- permettere l'uso di editor esterni:
+ La cosa più semplice da fare con Thunderbird e le patch è quello di usare
+ l'estensione "external editor" e di usare il vostro ``$EDITOR`` preferito per
+ leggere/includere patch nel vostro messaggio. Per farlo, scaricate ed
+ installate l'estensione e aggiungete un bottone per chiamarla rapidamente
+ usando :menuselection:`Visualizza-->Barra degli strumenti-->Personalizza...`;
+ una volta fatto potrete richiamarlo premendo sul bottone mentre siete nella
+ finestra :menuselection:`Scrivi`
+
+ Tenete presente che "external editor" richiede che il vostro editor non
+ faccia alcun fork, in altre parole, l'editor non deve ritornare prima di
+ essere stato chiuso. Potreste dover passare dei parametri aggiuntivi al
+ vostro editor oppure cambiargli la configurazione. Per esempio, usando
+ gvim dovrete aggiungere l'opzione -f ``/usr/bin/gvim -f`` (Se il binario
+ si trova in ``/usr/bin``) nell'apposito campo nell'interfaccia di
+ configurazione di :menuselection:`external editor`. Se usate altri editor
+ consultate il loro manuale per sapere come configurarli.
+
+Per rendere l'editor interno un po' più sensato, fate così:
+
+- Modificate le impostazioni di Thunderbird per far si che non usi
+ ``format=flowed``. Andate in :menuselection:`Modifica-->Preferenze-->Avanzate-->Editor di configurazione`
+ per invocare il registro delle impostazioni.
+
+- impostate ``mailnews.send_plaintext_flowed`` a ``false``
+
+- impostate ``mailnews.wraplength`` da ``72`` a ``0``
+
+- :menuselection:`Visualizza-->Corpo del messaggio come-->Testo semplice`
+
+- :menuselection:`Visualizza-->Codifica del testo-->Unicode`
+
+
+TkRat (GUI)
+***********
+
+Funziona. Usare "Inserisci file..." o un editor esterno.
+
+Gmail (Web GUI)
+***************
+
+Non funziona per inviare le patch.
+
+Il programma web Gmail converte automaticamente i tab in spazi.
+
+Allo stesso tempo aggiunge andata a capo ogni 78 caratteri. Comunque
+il problema della conversione fra spazi e tab può essere risolto usando
+un editor esterno.
+
+Un altro problema è che Gmail usa la codifica base64 per tutti quei messaggi
+che contengono caratteri non ASCII. Questo include cose tipo i nomi europei.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/howto.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/howto.rst
new file mode 100644
index 000000000..1db5a1082
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/howto.rst
@@ -0,0 +1,644 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/howto.rst <process_howto>`
+:Translator: Alessia Mantegazza <amantegazza@vaga.pv.it>
+
+.. _it_process_howto:
+
+Come partecipare allo sviluppo del kernel Linux
+===============================================
+
+Questo è il documento fulcro di quanto trattato sull'argomento.
+Esso contiene le istruzioni su come diventare uno sviluppatore
+del kernel Linux e spiega come lavorare con la comunità di
+sviluppo kernel Linux. Il documento non tratterà alcun aspetto
+tecnico relativo alla programmazione del kernel, ma vi aiuterà
+indirizzandovi sulla corretta strada.
+
+Se qualsiasi cosa presente in questo documento diventasse obsoleta,
+vi preghiamo di inviare le correzioni agli amministratori di questo
+file, indicati in fondo al presente documento.
+
+Introduzione
+------------
+Dunque, volete imparare come diventare sviluppatori del kernel Linux?
+O vi è stato detto dal vostro capo, "Vai, scrivi un driver Linux per
+questo dispositivo". Bene, l'obbiettivo di questo documento è quello
+di insegnarvi tutto ciò che dovete sapere per raggiungere il vostro
+scopo descrivendo il procedimento da seguire e consigliandovi
+su come lavorare con la comunità. Il documento cercherà, inoltre,
+di spiegare alcune delle ragioni per le quali la comunità lavora in un
+modo suo particolare.
+
+Il kernel è scritto prevalentemente nel linguaggio C con alcune parti
+specifiche dell'architettura scritte in linguaggio assembly.
+Per lo sviluppo kernel è richiesta una buona conoscenza del linguaggio C.
+L'assembly (di qualsiasi architettura) non è richiesto, a meno che non
+pensiate di fare dello sviluppo di basso livello per un'architettura.
+Sebbene essi non siano un buon sostituto ad un solido studio del
+linguaggio C o ad anni di esperienza, i seguenti libri sono, se non
+altro, utili riferimenti:
+
+- "The C Programming Language" di Kernighan e Ritchie [Prentice Hall]
+- "Practical C Programming" di Steve Oualline [O'Reilly]
+- "C: A Reference Manual" di Harbison and Steele [Prentice Hall]
+
+Il kernel è stato scritto usando GNU C e la toolchain GNU.
+Sebbene si attenga allo standard ISO C89, esso utilizza una serie di
+estensioni che non sono previste in questo standard. Il kernel è un
+ambiente C indipendente, che non ha alcuna dipendenza dalle librerie
+C standard, così alcune parti del C standard non sono supportate.
+Le divisioni ``long long`` e numeri in virgola mobile non sono permessi.
+Qualche volta è difficile comprendere gli assunti che il kernel ha
+riguardo gli strumenti e le estensioni in uso, e sfortunatamente non
+esiste alcuna indicazione definitiva. Per maggiori informazioni, controllate,
+la pagina `info gcc`.
+
+Tenete a mente che state cercando di apprendere come lavorare con la comunità
+di sviluppo già esistente. Questo è un gruppo eterogeneo di persone, con alti
+standard di codifica, di stile e di procedura. Questi standard sono stati
+creati nel corso del tempo basandosi su quanto hanno riscontrato funzionare al
+meglio per un squadra così grande e geograficamente sparsa. Cercate di
+imparare, in anticipo, il più possibile circa questi standard, poichè ben
+spiegati; non aspettatevi che gli altri si adattino al vostro modo di fare
+o a quello della vostra azienda.
+
+Note legali
+------------
+Il codice sorgente del kernel Linux è rilasciato sotto GPL. Siete pregati
+di visionare il file, COPYING, presente nella cartella principale dei
+sorgente, per eventuali dettagli sulla licenza. Se avete ulteriori domande
+sulla licenza, contattate un avvocato, non chiedete sulle liste di discussione
+del kernel Linux. Le persone presenti in queste liste non sono avvocati,
+e non dovreste basarvi sulle loro dichiarazioni in materia giuridica.
+
+Per domande più frequenti e risposte sulla licenza GPL, guardare:
+
+ https://www.gnu.org/licenses/gpl-faq.html
+
+Documentazione
+--------------
+I sorgenti del kernel Linux hanno una vasta base di documenti che vi
+insegneranno come interagire con la comunità del kernel. Quando nuove
+funzionalità vengono aggiunte al kernel, si raccomanda di aggiungere anche i
+relativi file di documentatione che spiegano come usarele.
+Quando un cambiamento del kernel genera anche un cambiamento nell'interfaccia
+con lo spazio utente, è raccomandabile che inviate una notifica o una
+correzione alle pagine *man* spiegando tale modifica agli amministratori di
+queste pagine all'indirizzo mtk.manpages@gmail.com, aggiungendo
+in CC la lista linux-api@vger.kernel.org.
+
+Di seguito una lista di file che sono presenti nei sorgente del kernel e che
+è richiesto che voi leggiate:
+
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/admin-guide/README.rst <it_readme>`
+ Questo file da una piccola anteprima del kernel Linux e descrive il
+ minimo necessario per configurare e generare il kernel. I novizi
+ del kernel dovrebbero iniziare da qui.
+
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/changes.rst <it_changes>`
+
+ Questo file fornisce una lista dei pacchetti software necessari
+ a compilare e far funzionare il kernel con successo.
+
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst <it_codingstyle>`
+
+ Questo file descrive lo stile della codifica per il kernel Linux,
+ e parte delle motivazioni che ne sono alla base. Tutto il nuovo codice deve
+ seguire le linee guida in questo documento. Molti amministratori
+ accetteranno patch solo se queste osserveranno tali regole, e molte
+ persone revisioneranno il codice solo se scritto nello stile appropriato.
+
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst <it_submittingpatches>` e
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/submitting-drivers.rst <it_submittingdrivers>`
+
+ Questo file descrive dettagliatamente come creare ed inviare una patch
+ con successo, includendo (ma non solo questo):
+
+ - Contenuto delle email
+ - Formato delle email
+ - I destinatari delle email
+
+ Seguire tali regole non garantirà il successo (tutte le patch sono soggette
+ a controlli realitivi a contenuto e stile), ma non seguirle lo precluderà
+ sempre.
+
+ Altre ottime descrizioni di come creare buone patch sono:
+
+ "The Perfect Patch"
+ https://www.ozlabs.org/~akpm/stuff/tpp.txt
+
+ "Linux kernel patch submission format"
+ https://web.archive.org/web/20180829112450/http://linux.yyz.us/patch-format.html
+
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/stable-api-nonsense.rst <it_stable_api_nonsense>`
+
+ Questo file descrive la motivazioni sottostanti la conscia decisione di
+ non avere un API stabile all'interno del kernel, incluso cose come:
+
+ - Sottosistemi shim-layers (per compatibilità?)
+ - Portabilità fra Sistemi Operativi dei driver.
+ - Attenuare i rapidi cambiamenti all'interno dei sorgenti del kernel
+ (o prevenirli)
+
+ Questo documento è vitale per la comprensione della filosifia alla base
+ dello sviluppo di Linux ed è molto importante per le persone che arrivano
+ da esperienze con altri Sistemi Operativi.
+
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/admin-guide/security-bugs.rst <it_securitybugs>`
+ Se ritenete di aver trovato un problema di sicurezza nel kernel Linux,
+ seguite i passaggi scritti in questo documento per notificarlo agli
+ sviluppatori del kernel, ed aiutare la risoluzione del problema.
+
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/management-style.rst <it_managementstyle>`
+ Questo documento descrive come i manutentori del kernel Linux operano
+ e la filosofia comune alla base del loro metodo. Questa è un'importante
+ lettura per tutti coloro che sono nuovi allo sviluppo del kernel (o per
+ chi è semplicemente curioso), poiché risolve molti dei più comuni
+ fraintendimenti e confusioni dovuti al particolare comportamento dei
+ manutentori del kernel.
+
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/stable-kernel-rules.rst <it_stable_kernel_rules>`
+ Questo file descrive le regole sulle quali vengono basati i rilasci del
+ kernel, e spiega cosa fare se si vuole che una modifica venga inserita
+ in uno di questi rilasci.
+
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/kernel-docs.rst <it_kernel_docs>`
+ Una lista di documenti pertinenti allo sviluppo del kernel.
+ Per favore consultate questa lista se non trovate ciò che cercate nella
+ documentazione interna del kernel.
+
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/applying-patches.rst <it_applying_patches>`
+ Una buona introduzione che descrivere esattamente cos'è una patch e come
+ applicarla ai differenti rami di sviluppo del kernel.
+
+Il kernel inoltre ha un vasto numero di documenti che possono essere
+automaticamente generati dal codice sorgente stesso o da file
+ReStructuredText (ReST), come questo. Esso include una completa
+descrizione dell'API interna del kernel, e le regole su come gestire la
+sincronizzazione (locking) correttamente
+
+Tutte queste tipologie di documenti possono essere generati in PDF o in
+HTML utilizzando::
+
+ make pdfdocs
+ make htmldocs
+
+rispettivamente dalla cartella principale dei sorgenti del kernel.
+
+I documenti che impiegano ReST saranno generati nella cartella
+Documentation/output.
+Questi posso essere generati anche in formato LaTex e ePub con::
+
+ make latexdocs
+ make epubdocs
+
+Diventare uno sviluppatore del kernel
+-------------------------------------
+Se non sapete nulla sullo sviluppo del kernel Linux, dovreste dare uno
+sguardo al progetto *Linux KernelNewbies*:
+
+ https://kernelnewbies.org
+
+Esso prevede un'utile lista di discussione dove potete porre più o meno ogni
+tipo di quesito relativo ai concetti fondamentali sullo sviluppo del kernel
+(assicuratevi di cercare negli archivi, prima di chiedere qualcosa alla
+quale è già stata fornita risposta in passato). Esistono inoltre, un canale IRC
+che potete usare per formulare domande in tempo reale, e molti documenti utili
+che vi faciliteranno nell'apprendimento dello sviluppo del kernel Linux.
+
+Il sito internet contiene informazioni di base circa l'organizzazione del
+codice, sottosistemi e progetti attuali (sia interni che esterni a Linux).
+Esso descrive, inoltre, informazioni logistiche di base, riguardanti ad esempio
+la compilazione del kernel e l'applicazione di una modifica.
+
+Se non sapete dove cominciare, ma volete cercare delle attività dalle quali
+partire per partecipare alla comunità di sviluppo, andate al progetto Linux
+Kernel Janitor's.
+
+ https://kernelnewbies.org/KernelJanitors
+
+È un buon posto da cui iniziare. Esso presenta una lista di problematiche
+relativamente semplici da sistemare e pulire all'interno della sorgente del
+kernel Linux. Lavorando con gli sviluppatori incaricati di questo progetto,
+imparerete le basi per l'inserimento delle vostre modifiche all'interno dei
+sorgenti del kernel Linux, e possibilmente, sarete indirizzati al lavoro
+successivo da svolgere, se non ne avrete ancora idea.
+
+Prima di apportare una qualsiasi modifica al codice del kernel Linux,
+è imperativo comprendere come tale codice funziona. A questo scopo, non c'è
+nulla di meglio che leggerlo direttamente (la maggior parte dei bit più
+complessi sono ben commentati), eventualmente anche con l'aiuto di strumenti
+specializzati. Uno degli strumenti che è particolarmente raccomandato è
+il progetto Linux Cross-Reference, che è in grado di presentare codice
+sorgente in un formato autoreferenziale ed indicizzato. Un eccellente ed
+aggiornata fonte di consultazione del codice del kernel la potete trovare qui:
+
+ https://elixir.bootlin.com/
+
+
+Il processo di sviluppo
+-----------------------
+Il processo di sviluppo del kernel Linux si compone di pochi "rami" principali
+e di molti altri rami per specifici sottosistemi. Questi rami sono:
+
+ - I sorgenti kernel 4.x
+ - I sorgenti stabili del kernel 4.x.y -stable
+ - Sorgenti dei sottosistemi del kernel e le loro modifiche
+ - Il kernel 4.x -next per test d'integrazione
+
+I sorgenti kernel 4.x
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+I kernel 4.x sono amministrati da Linus Torvald, e possono essere trovati
+su https://kernel.org nella cartella pub/linux/kernel/v4.x/. Il processo
+di sviluppo è il seguente:
+
+ - Non appena un nuovo kernel viene rilasciato si apre una finestra di due
+ settimane. Durante questo periodo i manutentori possono proporre a Linus
+ dei grossi cambiamenti; solitamente i cambiamenti che sono già stati
+ inseriti nel ramo -next del kernel per alcune settimane. Il modo migliore
+ per sottoporre dei cambiamenti è attraverso git (lo strumento usato per
+ gestire i sorgenti del kernel, più informazioni sul sito
+ https://git-scm.com/) ma anche delle patch vanno bene.
+
+ - Al termine delle due settimane un kernel -rc1 viene rilasciato e
+ l'obbiettivo ora è quello di renderlo il più solido possibile. A questo
+ punto la maggior parte delle patch dovrebbero correggere un'eventuale
+ regressione. I bachi che sono sempre esistiti non sono considerabili come
+ regressioni, quindi inviate questo tipo di cambiamenti solo se sono
+ importanti. Notate che un intero driver (o filesystem) potrebbe essere
+ accettato dopo la -rc1 poiché non esistono rischi di una possibile
+ regressione con tale cambiamento, fintanto che quest'ultimo è
+ auto-contenuto e non influisce su aree esterne al codice che è stato
+ aggiunto. git può essere utilizzato per inviare le patch a Linus dopo che
+ la -rc1 è stata rilasciata, ma è anche necessario inviare le patch ad
+ una lista di discussione pubblica per un'ulteriore revisione.
+
+ - Una nuova -rc viene rilasciata ogni volta che Linus reputa che gli attuali
+ sorgenti siano in uno stato di salute ragionevolmente adeguato ai test.
+ L'obiettivo è quello di rilasciare una nuova -rc ogni settimana.
+
+ - Il processo continua fino a che il kernel è considerato "pronto"; tale
+ processo dovrebbe durare circa in 6 settimane.
+
+È utile menzionare quanto scritto da Andrew Morton sulla lista di discussione
+kernel-linux in merito ai rilasci del kernel:
+
+ *"Nessuno sa quando un kernel verrà rilasciato, poichè questo è
+ legato allo stato dei bachi e non ad una cronologia preventiva."*
+
+I sorgenti stabili del kernel 4.x.y -stable
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+I kernel con versioni in 3-parti sono "kernel stabili". Essi contengono
+correzioni critiche relativamente piccole nell'ambito della sicurezza
+oppure significative regressioni scoperte in un dato 4.x kernel.
+
+Questo è il ramo raccomandato per gli utenti che vogliono un kernel recente
+e stabile e non sono interessati a dare il proprio contributo alla verifica
+delle versioni di sviluppo o sperimentali.
+
+Se non è disponibile alcun kernel 4.x.y., quello più aggiornato e stabile
+sarà il kernel 4.x con la numerazione più alta.
+
+4.x.y sono amministrati dal gruppo "stable" <stable@vger.kernel.org>, e sono
+rilasciati a seconda delle esigenze. Il normale periodo di rilascio è
+approssimativamente di due settimane, ma può essere più lungo se non si
+verificano problematiche urgenti. Un problema relativo alla sicurezza, invece,
+può determinare un rilascio immediato.
+
+Il file Documentation/process/stable-kernel-rules.rst (nei sorgenti) documenta
+quali tipologie di modifiche sono accettate per i sorgenti -stable, e come
+avviene il processo di rilascio.
+
+
+Sorgenti dei sottosistemi del kernel e le loro patch
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+I manutentori dei diversi sottosistemi del kernel --- ed anche molti
+sviluppatori di sottosistemi --- mostrano il loro attuale stato di sviluppo
+nei loro repositori. In questo modo, altri possono vedere cosa succede nelle
+diverse parti del kernel. In aree dove lo sviluppo è rapido, potrebbe essere
+chiesto ad uno sviluppatore di basare le proprie modifiche su questi repositori
+in modo da evitare i conflitti fra le sottomissioni ed altri lavori in corso
+
+La maggior parte di questi repositori sono git, ma esistono anche altri SCM
+in uso, o file di patch pubblicate come una serie quilt.
+Gli indirizzi dei repositori di sottosistema sono indicati nel file
+MAINTAINERS. Molti di questi posso essere trovati su https://git.kernel.org/.
+
+Prima che una modifica venga inclusa in questi sottosistemi, sarà soggetta ad
+una revisione che inizialmente avviene tramite liste di discussione (vedere la
+sezione dedicata qui sotto). Per molti sottosistemi del kernel, tale processo
+di revisione è monitorato con lo strumento patchwork.
+Patchwork offre un'interfaccia web che mostra le patch pubblicate, inclusi i
+commenti o le revisioni fatte, e gli amministratori possono indicare le patch
+come "in revisione", "accettate", o "rifiutate". Diversi siti Patchwork sono
+elencati al sito https://patchwork.kernel.org/.
+
+Il kernel 4.x -next per test d'integrazione
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Prima che gli aggiornamenti dei sottosistemi siano accorpati nel ramo
+principale 4.x, sarà necessario un test d'integrazione.
+A tale scopo, esiste un repositorio speciale di test nel quale virtualmente
+tutti i rami dei sottosistemi vengono inclusi su base quotidiana:
+
+ https://git.kernel.org/?p=linux/kernel/git/next/linux-next.git
+
+In questo modo, i kernel -next offrono uno sguardo riassuntivo su quello che
+ci si aspetterà essere nel kernel principale nel successivo periodo
+d'incorporazione.
+Coloro che vorranno fare dei test d'esecuzione del kernel -next sono più che
+benvenuti.
+
+
+Riportare Bug
+-------------
+
+https://bugzilla.kernel.org è dove gli sviluppatori del kernel Linux tracciano
+i bachi del kernel. Gli utenti sono incoraggiati nel riportare tutti i bachi
+che trovano utilizzando questo strumento.
+Per maggiori dettagli su come usare il bugzilla del kernel, guardare:
+
+ https://bugzilla.kernel.org/page.cgi?id=faq.html
+
+Il file admin-guide/reporting-bugs.rst nella cartella principale del kernel
+fornisce un buon modello sul come segnalare un baco nel kernel, e spiega quali
+informazioni sono necessarie agli sviluppatori per poter aiutare il
+rintracciamento del problema.
+
+Gestire i rapporti sui bug
+--------------------------
+
+Uno dei modi migliori per mettere in pratica le vostre capacità di hacking è
+quello di riparare bachi riportati da altre persone. Non solo aiuterete a far
+diventare il kernel più stabile, ma imparerete a riparare problemi veri dal
+mondo ed accrescerete le vostre competenze, e gli altri sviluppatori saranno
+al corrente della vostra presenza. Riparare bachi è una delle migliori vie per
+acquisire meriti tra gli altri sviluppatori, perchè non a molte persone piace
+perdere tempo a sistemare i bachi di altri.
+
+Per lavorare sui rapporti di bachi già riportati, andate su
+https://bugzilla.kernel.org.
+
+Liste di discussione
+--------------------
+
+Come descritto in molti dei documenti qui sopra, la maggior parte degli
+sviluppatori del kernel partecipano alla lista di discussione Linux Kernel.
+I dettagli su come iscriversi e disiscriversi dalla lista possono essere
+trovati al sito:
+
+ http://vger.kernel.org/vger-lists.html#linux-kernel
+
+Ci sono diversi archivi della lista di discussione. Usate un qualsiasi motore
+di ricerca per trovarli. Per esempio:
+
+ http://dir.gmane.org/gmane.linux.kernel
+
+É caldamente consigliata una ricerca in questi archivi sul tema che volete
+sollevare, prima di pubblicarlo sulla lista. Molte cose sono già state
+discusse in dettaglio e registrate negli archivi della lista di discussione.
+
+Molti dei sottosistemi del kernel hanno anche una loro lista di discussione
+dedicata. Guardate nel file MAINTAINERS per avere una lista delle liste di
+discussione e il loro uso.
+
+Molte di queste liste sono gestite su kernel.org. Per informazioni consultate
+la seguente pagina:
+
+ http://vger.kernel.org/vger-lists.html
+
+Per favore ricordatevi della buona educazione quando utilizzate queste liste.
+Sebbene sia un pò dozzinale, il seguente URL contiene alcune semplici linee
+guida per interagire con la lista (o con qualsiasi altra lista):
+
+ http://www.albion.com/netiquette/
+
+Se diverse persone rispondo alla vostra mail, la lista dei riceventi (copia
+conoscenza) potrebbe diventare abbastanza lunga. Non cancellate nessuno dalla
+lista di CC: senza un buon motivo, e non rispondete solo all'indirizzo
+della lista di discussione. Fateci l'abitudine perché capita spesso di
+ricevere la stessa email due volte: una dal mittente ed una dalla lista; e non
+cercate di modificarla aggiungendo intestazioni stravaganti, agli altri non
+piacerà.
+
+Ricordate di rimanere sempre in argomento e di mantenere le attribuzioni
+delle vostre risposte invariate; mantenete il "John Kernelhacker wrote ...:"
+in cima alla vostra replica e aggiungete le vostre risposte fra i singoli
+blocchi citati, non scrivete all'inizio dell'email.
+
+Se aggiungete patch alla vostra mail, assicuratevi che siano del tutto
+leggibili come indicato in Documentation/process/submitting-patches.rst.
+Gli sviluppatori kernel non vogliono avere a che fare con allegati o patch
+compresse; vogliono invece poter commentare le righe dei vostri cambiamenti,
+il che può funzionare solo in questo modo.
+Assicuratevi di utilizzare un gestore di mail che non alterì gli spazi ed i
+caratteri. Un ottimo primo test è quello di inviare a voi stessi una mail e
+cercare di sottoporre la vostra stessa patch. Se non funziona, sistemate il
+vostro programma di posta, o cambiatelo, finché non funziona.
+
+Ed infine, per favore ricordatevi di mostrare rispetto per gli altri
+sottoscriventi.
+
+Lavorare con la comunità
+------------------------
+
+L'obiettivo di questa comunità è quello di fornire il miglior kernel possibile.
+Quando inviate una modifica che volete integrare, sarà valutata esclusivamente
+dal punto di vista tecnico. Quindi, cosa dovreste aspettarvi?
+
+ - critiche
+ - commenti
+ - richieste di cambiamento
+ - richieste di spiegazioni
+ - nulla
+
+Ricordatevi che questo fa parte dell'integrazione della vostra modifica
+all'interno del kernel. Dovete essere in grado di accettare le critiche,
+valutarle a livello tecnico ed eventualmente rielaborare nuovamente le vostre
+modifiche o fornire delle chiare e concise motivazioni per le quali le
+modifiche suggerite non dovrebbero essere fatte.
+Se non riceverete risposte, aspettate qualche giorno e riprovate ancora,
+qualche volta le cose si perdono nell'enorme mucchio di email.
+
+Cosa non dovreste fare?
+
+ - aspettarvi che la vostra modifica venga accettata senza problemi
+ - mettervi sulla difensiva
+ - ignorare i commenti
+ - sottomettere nuovamente la modifica senza fare nessuno dei cambiamenti
+ richiesti
+
+In una comunità che è alla ricerca delle migliori soluzioni tecniche possibili,
+ci saranno sempre opinioni differenti sull'utilità di una modifica.
+Siate cooperativi e vogliate adattare la vostra idea in modo che sia inserita
+nel kernel. O almeno vogliate dimostrare che la vostra idea vale.
+Ricordatevi, sbagliare è accettato fintanto che siate disposti a lavorare verso
+una soluzione che è corretta.
+
+È normale che le risposte alla vostra prima modifica possa essere
+semplicemente una lista con dozzine di cose che dovreste correggere.
+Questo **non** implica che la vostra patch non sarà accettata, e questo
+**non** è contro di voi personalmente.
+Semplicemente correggete tutte le questioni sollevate contro la vostra modifica
+ed inviatela nuovamente.
+
+Differenze tra la comunità del kernel e le strutture aziendali
+--------------------------------------------------------------
+
+La comunità del kernel funziona diversamente rispetto a molti ambienti di
+sviluppo aziendali. Qui di seguito una lista di cose che potete provare a
+fare per evitare problemi:
+
+ Cose da dire riguardanti le modifiche da voi proposte:
+
+ - "Questo risolve più problematiche."
+ - "Questo elimina 2000 stringhe di codice."
+ - "Qui una modifica che spiega cosa sto cercando di fare."
+ - "L'ho testato su 5 diverse architetture.."
+ - "Qui una serie di piccole modifiche che.."
+ - "Questo aumenta le prestazioni di macchine standard..."
+
+ Cose che dovreste evitare di dire:
+
+ - "Lo abbiamo fatto in questo modo in AIX/ptx/Solaris, di conseguenza
+ deve per forza essere giusto..."
+ - "Ho fatto questo per 20 anni, quindi.."
+ - "Questo è richiesto dalla mia Azienda per far soldi"
+ - "Questo è per la linea di prodotti della nostra Azienda"
+ - "Ecco il mio documento di design di 1000 pagine che descrive ciò che ho
+ in mente"
+ - "Ci ho lavorato per 6 mesi..."
+ - "Ecco una patch da 5000 righe che.."
+ - "Ho riscritto il pasticcio attuale, ed ecco qua.."
+ - "Ho una scadenza, e questa modifica ha bisogno di essere approvata ora"
+
+Un'altra cosa nella quale la comunità del kernel si differenzia dai più
+classici ambienti di ingegneria del software è la natura "senza volto" delle
+interazioni umane. Uno dei benefici dell'uso delle email e di irc come forma
+primordiale di comunicazione è l'assenza di discriminazione basata su genere e
+razza. L'ambienti di lavoro Linux accetta donne e minoranze perchè tutto quello
+che sei è un indirizzo email. Aiuta anche l'aspetto internazionale nel
+livellare il terreno di gioco perchè non è possibile indovinare il genere
+basandosi sul nome di una persona. Un uomo può chiamarsi Andrea ed una donna
+potrebbe chiamarsi Pat. Gran parte delle donne che hanno lavorato al kernel
+Linux e che hanno espresso una personale opinione hanno avuto esperienze
+positive.
+
+La lingua potrebbe essere un ostacolo per quelle persone che non si trovano
+a loro agio con l'inglese. Una buona padronanza del linguaggio può essere
+necessaria per esporre le proprie idee in maniera appropiata all'interno
+delle liste di discussione, quindi è consigliabile che rileggiate le vostre
+email prima di inviarle in modo da essere certi che abbiano senso in inglese.
+
+
+Spezzare le vostre modifiche
+----------------------------
+
+La comunità del kernel Linux non accetta con piacere grossi pezzi di codice
+buttati lì tutti in una volta. Le modifiche necessitano di essere
+adeguatamente presentate, discusse, e suddivise in parti più piccole ed
+indipendenti. Questo è praticamente l'esatto opposto di quello che le
+aziende fanno solitamente. La vostra proposta dovrebbe, inoltre, essere
+presentata prestissimo nel processo di sviluppo, così che possiate ricevere
+un riscontro su quello che state facendo. Lasciate che la comunità
+senta che state lavorando con loro, e che non li stiate sfruttando come
+discarica per le vostre aggiunte. In ogni caso, non inviate 50 email nello
+stesso momento in una lista di discussione, il più delle volte la vostra serie
+di modifiche dovrebbe essere più piccola.
+
+I motivi per i quali dovreste frammentare le cose sono i seguenti:
+
+1) Piccole modifiche aumentano le probabilità che vengano accettate,
+ altrimenti richiederebbe troppo tempo o sforzo nel verificarne
+ la correttezza. Una modifica di 5 righe può essere accettata da un
+ manutentore con a mala pena una seconda occhiata. Invece, una modifica da
+ 500 linee può richiedere ore di rilettura per verificarne la correttezza
+ (il tempo necessario è esponenzialmente proporzionale alla dimensione della
+ modifica, o giù di lì)
+
+ Piccole modifiche sono inoltre molto facili da debuggare quando qualcosa
+ non va. È molto più facile annullare le modifiche una per una che
+ dissezionare una patch molto grande dopo la sua sottomissione (e rompere
+ qualcosa).
+
+2) È importante non solo inviare piccole modifiche, ma anche riscriverle e
+ semplificarle (o più semplicemente ordinarle) prima di sottoporle.
+
+Qui un'analogia dello sviluppatore kernel Al Viro:
+
+ *"Pensate ad un insegnante di matematica che corregge il compito
+ di uno studente (di matematica). L'insegnante non vuole vedere le
+ prove e gli errori commessi dallo studente prima che arrivi alla
+ soluzione. Vuole vedere la risposta più pulita ed elegante
+ possibile. Un buono studente lo sa, e non presenterebbe mai le
+ proprie bozze prima prima della soluzione finale"*
+
+ *"Lo stesso vale per lo sviluppo del kernel. I manutentori ed i
+ revisori non vogliono vedere il procedimento che sta dietro al
+ problema che uno sta risolvendo. Vogliono vedere una soluzione
+ semplice ed elegante."*
+
+Può essere una vera sfida il saper mantenere l'equilibrio fra una presentazione
+elegante della vostra soluzione, lavorare insieme ad una comunità e dibattere
+su un lavoro incompleto. Pertanto è bene entrare presto nel processo di
+revisione per migliorare il vostro lavoro, ma anche per riuscire a tenere le
+vostre modifiche in pezzettini che potrebbero essere già accettate, nonostante
+la vostra intera attività non lo sia ancora.
+
+In fine, rendetevi conto che non è accettabile inviare delle modifiche
+incomplete con la promessa che saranno "sistemate dopo".
+
+
+Giustificare le vostre modifiche
+--------------------------------
+
+Insieme alla frammentazione delle vostre modifiche, è altrettanto importante
+permettere alla comunità Linux di capire perché dovrebbero accettarle.
+Nuove funzionalità devono essere motivate come necessarie ed utili.
+
+
+Documentare le vostre modifiche
+-------------------------------
+
+Quando inviate le vostre modifiche, fate particolare attenzione a quello che
+scrivete nella vostra email. Questa diventerà il *ChangeLog* per la modifica,
+e sarà visibile a tutti per sempre. Dovrebbe descrivere la modifica nella sua
+interezza, contenendo:
+
+ - perchè la modifica è necessaria
+ - l'approccio d'insieme alla patch
+ - dettagli supplementari
+ - risultati dei test
+
+Per maggiori dettagli su come tutto ciò dovrebbe apparire, riferitevi alla
+sezione ChangeLog del documento:
+
+ "The Perfect Patch"
+ http://www.ozlabs.org/~akpm/stuff/tpp.txt
+
+A volte tutto questo è difficile da realizzare. Il perfezionamento di queste
+pratiche può richiedere anni (eventualmente). È un processo continuo di
+miglioramento che richiede molta pazienza e determinazione. Ma non mollate,
+si può fare. Molti lo hanno fatto prima, ed ognuno ha dovuto iniziare dove
+siete voi ora.
+
+
+
+
+----------
+
+Grazie a Paolo Ciarrocchi che ha permesso che la sezione "Development Process"
+(https://lwn.net/Articles/94386/) fosse basata sui testi da lui scritti, ed a
+Randy Dunlap e Gerrit Huizenga per la lista di cose che dovreste e non
+dovreste dire. Grazie anche a Pat Mochel, Hanna Linder, Randy Dunlap,
+Kay Sievers, Vojtech Pavlik, Jan Kara, Josh Boyer, Kees Cook, Andrew Morton,
+Andi Kleen, Vadim Lobanov, Jesper Juhl, Adrian Bunk, Keri Harris, Frans Pop,
+David A. Wheeler, Junio Hamano, Michael Kerrisk, e Alex Shepard per le
+loro revisioni, commenti e contributi. Senza il loro aiuto, questo documento
+non sarebbe stato possibile.
+
+Manutentore: Greg Kroah-Hartman <greg@kroah.com>
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/index.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/index.rst
new file mode 100644
index 000000000..c4c867132
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/index.rst
@@ -0,0 +1,69 @@
+.. raw:: latex
+
+ \renewcommand\thesection*
+ \renewcommand\thesubsection*
+
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/index.rst <process_index>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_process_index:
+
+Lavorare con la comunità di sviluppo del kernel
+===============================================
+
+Quindi volete diventare sviluppatori del kernel? Benvenuti! C'è molto da
+imparare sul lato tecnico del kernel, ma è anche importante capire come
+funziona la nostra comunità. Leggere questi documenti renderà più facile
+l'accettazione delle vostre modifiche con il minimo sforzo.
+
+Di seguito le guide che ogni sviluppatore dovrebbe leggere.
+
+.. toctree::
+ :maxdepth: 1
+
+ howto
+ code-of-conduct
+ development-process
+ submitting-patches
+ programming-language
+ coding-style
+ maintainer-pgp-guide
+ email-clients
+ kernel-enforcement-statement
+ kernel-driver-statement
+
+Poi ci sono altre guide sulla comunità che sono di interesse per molti
+degli sviluppatori:
+
+.. toctree::
+ :maxdepth: 1
+
+ changes
+ submitting-drivers
+ stable-api-nonsense
+ management-style
+ stable-kernel-rules
+ submit-checklist
+ kernel-docs
+
+Ed infine, qui ci sono alcune guide più tecniche che son state messe qua solo
+perché non si è trovato un posto migliore.
+
+.. toctree::
+ :maxdepth: 1
+
+ applying-patches
+ adding-syscalls
+ magic-number
+ volatile-considered-harmful
+ clang-format
+ ../riscv/patch-acceptance
+
+.. only:: subproject and html
+
+ Indices
+ =======
+
+ * :ref:`genindex`
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/kernel-docs.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/kernel-docs.rst
new file mode 100644
index 000000000..38e0a9551
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/kernel-docs.rst
@@ -0,0 +1,18 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/kernel-docs.rst <kernel_docs>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+
+.. _it_kernel_docs:
+
+Indice di documenti per le persone interessate a capire e/o scrivere per il kernel Linux
+========================================================================================
+
+.. note::
+ Questo documento contiene riferimenti a documenti in lingua inglese; inoltre
+ utilizza dai campi *ReStructuredText* di supporto alla ricerca e che per
+ questo motivo è meglio non tradurre al fine di garantirne un corretto
+ utilizzo.
+ Per questi motivi il documento non verrà tradotto. Per favore fate
+ riferimento al documento originale in lingua inglese.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/kernel-driver-statement.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/kernel-driver-statement.rst
new file mode 100644
index 000000000..f016a75a9
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/kernel-driver-statement.rst
@@ -0,0 +1,211 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/kernel-driver-statement.rst <process_statement_driver>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_process_statement_driver:
+
+Dichiarazioni sui driver per il kernel
+======================================
+
+Presa di posizione sui moduli per il kernel Linux
+-------------------------------------------------
+
+Noi, i sottoscritti sviluppatori del kernel, consideriamo pericoloso
+o indesiderato qualsiasi modulo o driver per il kernel Linux di tipo
+*a sorgenti chiusi* (*closed-source*). Ripetutamente, li abbiamo
+trovati deleteri per gli utenti Linux, le aziende, ed in generale
+l'ecosistema Linux. Questi moduli impediscono l'apertura, la stabilità,
+la flessibilità, e la manutenibilità del modello di sviluppo di Linux
+e impediscono ai loro utenti di beneficiare dell'esperienza dalla
+comunità Linux. I fornitori che distribuiscono codice a sorgenti chiusi
+obbligano i propri utenti a rinunciare ai principali vantaggi di Linux
+o a cercarsi nuovi fornitori.
+Perciò, al fine di sfruttare i vantaggi che codice aperto ha da offrire,
+come l'abbattimento dei costi e un supporto condiviso, spingiamo i
+fornitori ad adottare una politica di supporto ai loro clienti Linux
+che preveda il rilascio dei sorgenti per il kernel.
+
+Parliamo solo per noi stessi, e non per una qualsiasi azienda per la
+quale lavoriamo oggi, o abbiamo lavorato in passato, o lavoreremo in
+futuro.
+
+
+ - Dave Airlie
+ - Nick Andrew
+ - Jens Axboe
+ - Ralf Baechle
+ - Felipe Balbi
+ - Ohad Ben-Cohen
+ - Muli Ben-Yehuda
+ - Jiri Benc
+ - Arnd Bergmann
+ - Thomas Bogendoerfer
+ - Vitaly Bordug
+ - James Bottomley
+ - Josh Boyer
+ - Neil Brown
+ - Mark Brown
+ - David Brownell
+ - Michael Buesch
+ - Franck Bui-Huu
+ - Adrian Bunk
+ - François Cami
+ - Ralph Campbell
+ - Luiz Fernando N. Capitulino
+ - Mauro Carvalho Chehab
+ - Denis Cheng
+ - Jonathan Corbet
+ - Glauber Costa
+ - Alan Cox
+ - Magnus Damm
+ - Ahmed S. Darwish
+ - Robert P. J. Day
+ - Hans de Goede
+ - Arnaldo Carvalho de Melo
+ - Helge Deller
+ - Jean Delvare
+ - Mathieu Desnoyers
+ - Sven-Thorsten Dietrich
+ - Alexey Dobriyan
+ - Daniel Drake
+ - Alex Dubov
+ - Randy Dunlap
+ - Michael Ellerman
+ - Pekka Enberg
+ - Jan Engelhardt
+ - Mark Fasheh
+ - J. Bruce Fields
+ - Larry Finger
+ - Jeremy Fitzhardinge
+ - Mike Frysinger
+ - Kumar Gala
+ - Robin Getz
+ - Liam Girdwood
+ - Jan-Benedict Glaw
+ - Thomas Gleixner
+ - Brice Goglin
+ - Cyrill Gorcunov
+ - Andy Gospodarek
+ - Thomas Graf
+ - Krzysztof Halasa
+ - Harvey Harrison
+ - Stephen Hemminger
+ - Michael Hennerich
+ - Tejun Heo
+ - Benjamin Herrenschmidt
+ - Kristian Høgsberg
+ - Henrique de Moraes Holschuh
+ - Marcel Holtmann
+ - Mike Isely
+ - Takashi Iwai
+ - Olof Johansson
+ - Dave Jones
+ - Jesper Juhl
+ - Matthias Kaehlcke
+ - Kenji Kaneshige
+ - Jan Kara
+ - Jeremy Kerr
+ - Russell King
+ - Olaf Kirch
+ - Roel Kluin
+ - Hans-Jürgen Koch
+ - Auke Kok
+ - Peter Korsgaard
+ - Jiri Kosina
+ - Aaro Koskinen
+ - Mariusz Kozlowski
+ - Greg Kroah-Hartman
+ - Michael Krufky
+ - Aneesh Kumar
+ - Clemens Ladisch
+ - Christoph Lameter
+ - Gunnar Larisch
+ - Anders Larsen
+ - Grant Likely
+ - John W. Linville
+ - Yinghai Lu
+ - Tony Luck
+ - Pavel Machek
+ - Matt Mackall
+ - Paul Mackerras
+ - Roland McGrath
+ - Patrick McHardy
+ - Kyle McMartin
+ - Paul Menage
+ - Thierry Merle
+ - Eric Miao
+ - Akinobu Mita
+ - Ingo Molnar
+ - James Morris
+ - Andrew Morton
+ - Paul Mundt
+ - Oleg Nesterov
+ - Luca Olivetti
+ - S.Çağlar Onur
+ - Pierre Ossman
+ - Keith Owens
+ - Venkatesh Pallipadi
+ - Nick Piggin
+ - Nicolas Pitre
+ - Evgeniy Polyakov
+ - Richard Purdie
+ - Mike Rapoport
+ - Sam Ravnborg
+ - Gerrit Renker
+ - Stefan Richter
+ - David Rientjes
+ - Luis R. Rodriguez
+ - Stefan Roese
+ - Francois Romieu
+ - Rami Rosen
+ - Stephen Rothwell
+ - Maciej W. Rozycki
+ - Mark Salyzyn
+ - Yoshinori Sato
+ - Deepak Saxena
+ - Holger Schurig
+ - Amit Shah
+ - Yoshihiro Shimoda
+ - Sergei Shtylyov
+ - Kay Sievers
+ - Sebastian Siewior
+ - Rik Snel
+ - Jes Sorensen
+ - Alexey Starikovskiy
+ - Alan Stern
+ - Timur Tabi
+ - Hirokazu Takata
+ - Eliezer Tamir
+ - Eugene Teo
+ - Doug Thompson
+ - FUJITA Tomonori
+ - Dmitry Torokhov
+ - Marcelo Tosatti
+ - Steven Toth
+ - Theodore Tso
+ - Matthias Urlichs
+ - Geert Uytterhoeven
+ - Arjan van de Ven
+ - Ivo van Doorn
+ - Rik van Riel
+ - Wim Van Sebroeck
+ - Hans Verkuil
+ - Horst H. von Brand
+ - Dmitri Vorobiev
+ - Anton Vorontsov
+ - Daniel Walker
+ - Johannes Weiner
+ - Harald Welte
+ - Matthew Wilcox
+ - Dan J. Williams
+ - Darrick J. Wong
+ - David Woodhouse
+ - Chris Wright
+ - Bryan Wu
+ - Rafael J. Wysocki
+ - Herbert Xu
+ - Vlad Yasevich
+ - Peter Zijlstra
+ - Bartlomiej Zolnierkiewicz
+
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/kernel-enforcement-statement.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/kernel-enforcement-statement.rst
new file mode 100644
index 000000000..1f62da622
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/kernel-enforcement-statement.rst
@@ -0,0 +1,175 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/kernel-enforcement-statement.rst <process_statement_kernel>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_process_statement_kernel:
+
+Applicazione della licenza sul kernel Linux
+===========================================
+
+Come sviluppatori del kernel Linux, abbiamo un certo interessa su come il
+nostro software viene usato e su come la sua licenza viene fatta rispettare.
+Il rispetto reciproco degli obblighi di condivisione della GPL-2.0 è
+fondamentale per la sostenibilità di lungo periodo del nostro software e
+della nostra comunità.
+
+Benché ognuno abbia il diritto a far rispettare il diritto d'autore per i
+propri contributi alla nostra comunità, condividiamo l'interesse a far si che
+ogni azione individuale nel far rispettare i propri diritti sia condotta in
+modo da portare beneficio alla comunità e che non abbia, involontariamente,
+impatti negativi sulla salute e la crescita del nostro ecosistema software.
+Al fine di scoraggiare l'esecuzione di azioni inutili, concordiamo che è nel
+migliore interesse della nostra comunità di sviluppo di impegnarci nel
+rispettare i seguenti obblighi nei confronti degli utenti del kernel Linux
+per conto nostro e di qualsiasi successore ai nostri interessi sul diritto
+d'autore:
+
+ Malgrado le clausole di risoluzione della licenza GPL-2.0, abbiamo
+ concordato che è nel migliore interesse della nostra comunità di sviluppo
+ adottare le seguenti disposizioni della GPL-3.0 come permessi aggiuntivi
+ alla nostra licenza nei confronti di qualsiasi affermazione non difensiva
+ di diritti sulla licenza.
+
+ In ogni caso, se cessano tutte le violazioni di questa Licenza, allora
+ la tua licenza da parte di un dato detentore del copyright viene
+ ripristinata (a) in via cautelativa, a meno che e fino a quando il
+ detentore del copyright non cessa esplicitamente e definitivamente
+ la tua licenza, e (b) in via permanente se il detentore del copyright
+ non ti notifica in alcun modo la violazione entro 60 giorni dalla
+ cessazione della licenza.
+
+ Inoltre, la tua licenza da parte di un dato detentore del copyright
+ viene ripristinata in maniera permanente se il detentore del copyright
+ ti notifica la violazione in maniera adeguata, se questa è la prima
+ volta che ricevi una notifica di violazione di questa Licenza (per
+ qualunque Programma) dallo stesso detentore di copyright, e se rimedi
+ alla violazione entro 30 giorni dalla data di ricezione della notifica
+ di violazione.
+
+Fornendo queste garanzie, abbiamo l'intenzione di incoraggiare l'uso del
+software. Vogliamo che le aziende e le persone usino, modifichino e
+distribuiscano a questo software. Vogliamo lavorare con gli utenti in modo
+aperto e trasparente per eliminare ogni incertezza circa le nostre aspettative
+sul rispetto o l'ottemperanza alla licenza che possa limitare l'uso del nostro
+software. Vediamo l'azione legale come ultima spiaggia, da avviare solo quando
+gli altri sforzi della comunità hanno fallito nel risolvere il problema.
+
+Per finire, una volta che un problema di non rispetto della licenza viene
+risolto, speriamo che gli utenti si sentano i benvenuti ad aggregarsi a noi
+nello sviluppo di questo progetto. Lavorando assieme, saremo più forti.
+
+Ad eccezione deve specificato, parliamo per noi stessi, e non per una qualsiasi
+azienda per la quale lavoriamo oggi, o per cui abbiamo lavorato in passato, o
+lavoreremo in futuro.
+
+
+ - Laura Abbott
+ - Bjorn Andersson (Linaro)
+ - Andrea Arcangeli
+ - Neil Armstrong
+ - Jens Axboe
+ - Pablo Neira Ayuso
+ - Khalid Aziz
+ - Ralf Baechle
+ - Felipe Balbi
+ - Arnd Bergmann
+ - Ard Biesheuvel
+ - Tim Bird
+ - Paolo Bonzini
+ - Christian Borntraeger
+ - Mark Brown (Linaro)
+ - Paul Burton
+ - Javier Martinez Canillas
+ - Rob Clark
+ - Kees Cook (Google)
+ - Jonathan Corbet
+ - Dennis Dalessandro
+ - Vivien Didelot (Savoir-faire Linux)
+ - Hans de Goede
+ - Mel Gorman (SUSE)
+ - Sven Eckelmann
+ - Alex Elder (Linaro)
+ - Fabio Estevam
+ - Larry Finger
+ - Bhumika Goyal
+ - Andy Gross
+ - Juergen Gross
+ - Shawn Guo
+ - Ulf Hansson
+ - Stephen Hemminger (Microsoft)
+ - Tejun Heo
+ - Rob Herring
+ - Masami Hiramatsu
+ - Michal Hocko
+ - Simon Horman
+ - Johan Hovold (Hovold Consulting AB)
+ - Christophe JAILLET
+ - Olof Johansson
+ - Lee Jones (Linaro)
+ - Heiner Kallweit
+ - Srinivas Kandagatla
+ - Jan Kara
+ - Shuah Khan (Samsung)
+ - David Kershner
+ - Jaegeuk Kim
+ - Namhyung Kim
+ - Colin Ian King
+ - Jeff Kirsher
+ - Greg Kroah-Hartman (Linux Foundation)
+ - Christian König
+ - Vinod Koul
+ - Krzysztof Kozlowski
+ - Viresh Kumar
+ - Aneesh Kumar K.V
+ - Julia Lawall
+ - Doug Ledford
+ - Chuck Lever (Oracle)
+ - Daniel Lezcano
+ - Shaohua Li
+ - Xin Long
+ - Tony Luck
+ - Catalin Marinas (Arm Ltd)
+ - Mike Marshall
+ - Chris Mason
+ - Paul E. McKenney
+ - Arnaldo Carvalho de Melo
+ - David S. Miller
+ - Ingo Molnar
+ - Kuninori Morimoto
+ - Trond Myklebust
+ - Martin K. Petersen (Oracle)
+ - Borislav Petkov
+ - Jiri Pirko
+ - Josh Poimboeuf
+ - Sebastian Reichel (Collabora)
+ - Guenter Roeck
+ - Joerg Roedel
+ - Leon Romanovsky
+ - Steven Rostedt (VMware)
+ - Frank Rowand
+ - Ivan Safonov
+ - Anna Schumaker
+ - Jes Sorensen
+ - K.Y. Srinivasan
+ - David Sterba (SUSE)
+ - Heiko Stuebner
+ - Jiri Kosina (SUSE)
+ - Willy Tarreau
+ - Dmitry Torokhov
+ - Linus Torvalds
+ - Thierry Reding
+ - Rik van Riel
+ - Luis R. Rodriguez
+ - Geert Uytterhoeven (Glider bvba)
+ - Eduardo Valentin (Amazon.com)
+ - Daniel Vetter
+ - Linus Walleij
+ - Richard Weinberger
+ - Dan Williams
+ - Rafael J. Wysocki
+ - Arvind Yadav
+ - Masahiro Yamada
+ - Wei Yongjun
+ - Lv Zheng
+ - Marc Zyngier (Arm Ltd)
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/license-rules.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/license-rules.rst
new file mode 100644
index 000000000..4cd87a3a7
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/license-rules.rst
@@ -0,0 +1,500 @@
+.. SPDX-License-Identifier: GPL-2.0
+
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/license-rules.rst <kernel_licensing>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_kernel_licensing:
+
+Regole per licenziare il kernel Linux
+=====================================
+
+Il kernel Linux viene rilasciato sotto i termini definiti dalla seconda
+versione della licenza *GNU General Public License* (GPL-2.0), di cui una
+copia è disponibile nel file LICENSES/preferred/GPL-2.0; a questo si
+aggiunge eccezione per le chiamate di sistema come descritto in
+LICENSES/exceptions/Linux-syscall-note; tutto ciò è descritto nel file COPYING.
+
+Questo documento fornisce una descrizione su come ogni singolo file sorgente
+debba essere licenziato per far si che sia chiaro e non ambiguo. Questo non
+sostituisce la licenza del kernel.
+
+La licenza descritta nel file COPYING si applica ai sorgenti del kernel nella
+loro interezza, quindi i singoli file sorgenti possono avere diverse licenze ma
+devono essere compatibili con la GPL-2.0::
+
+ GPL-1.0+ : GNU General Public License v1.0 o successiva
+ GPL-2.0+ : GNU General Public License v2.0 o successiva
+ LGPL-2.0 : GNU Library General Public License v2
+ LGPL-2.0+ : GNU Library General Public License v2 o successiva
+ LGPL-2.1 : GNU Lesser General Public License v2.1
+ LGPL-2.1+ : GNU Lesser General Public License v2.1 o successiva
+
+A parte questo, i singolo file possono essere forniti con una doppia licenza,
+per esempio con una delle varianti compatibili della GPL e alternativamente con
+una licenza permissiva come BSD, MIT eccetera.
+
+I file d'intestazione per l'API verso lo spazio utente (UAPI) descrivono
+le interfacce usate dai programmi, e per questo sono un caso speciale.
+Secondo le note nel file COPYING, le chiamate di sistema sono un chiaro
+confine oltre il quale non si estendono i requisiti della GPL per quei
+programmi che le usano per comunicare con il kernel. Dato che i file
+d'intestazione UAPI devono poter essere inclusi nei sorgenti di un
+qualsiasi programma eseguibile sul kernel Linux, questi meritano
+un'eccezione documentata da una clausola speciale.
+
+Il modo più comune per indicare la licenza dei file sorgenti è quello di
+aggiungere il corrispondente blocco di testo come commento in testa a detto
+file. Per via della formattazione, dei refusi, eccetera, questi blocchi di
+testo sono difficili da identificare dagli strumenti usati per verificare il
+rispetto delle licenze.
+
+Un'alternativa ai blocchi di testo è data dall'uso degli identificatori
+*Software Package Data Exchange* (SPDX) in ogni file sorgente. Gli
+identificatori di licenza SPDX sono analizzabili dalle macchine e sono precisi
+simboli stenografici che identificano la licenza sotto la quale viene
+licenziato il file che lo include. Gli identificatori di licenza SPDX sono
+gestiti del gruppo di lavoro SPDX presso la Linux Foundation e sono stati
+concordati fra i soci nell'industria, gli sviluppatori di strumenti, e i
+rispettivi gruppi legali. Per maggiori informazioni, consultate
+https://spdx.org/
+
+Il kernel Linux richiede un preciso identificatore SPDX in tutti i file
+sorgenti. Gli identificatori validi verranno spiegati nella sezione
+`Identificatori di licenza`_ e sono stati copiati dalla lista ufficiale di
+licenze SPDX assieme al rispettivo testo come mostrato in
+https://spdx.org/licenses/.
+
+Sintassi degli identificatori di licenza
+----------------------------------------
+
+1. Posizionamento:
+
+ L'identificativo di licenza SPDX dev'essere posizionato come prima riga
+ possibile di un file che possa contenere commenti. Per la maggior parte
+ dei file questa è la prima riga, fanno eccezione gli script che richiedono
+ come prima riga '#!PATH_TO_INTERPRETER'. Per questi script l'identificativo
+ SPDX finisce nella seconda riga.
+
+|
+
+2. Stile:
+
+ L'identificativo di licenza SPDX viene aggiunto sotto forma di commento.
+ Lo stile del commento dipende dal tipo di file::
+
+ sorgenti C: // SPDX-License-Identifier: <SPDX License Expression>
+ intestazioni C: /* SPDX-License-Identifier: <SPDX License Expression> */
+ ASM: /* SPDX-License-Identifier: <SPDX License Expression> */
+ scripts: # SPDX-License-Identifier: <SPDX License Expression>
+ .rst: .. SPDX-License-Identifier: <SPDX License Expression>
+ .dts{i}: // SPDX-License-Identifier: <SPDX License Expression>
+
+ Se un particolare programma non dovesse riuscire a gestire lo stile
+ principale per i commenti, allora dev'essere usato il meccanismo accettato
+ dal programma. Questo è il motivo per cui si ha "/\* \*/" nei file
+ d'intestazione C. Notammo che 'ld' falliva nell'analizzare i commenti del
+ C++ nei file .lds che venivano prodotti. Oggi questo è stato corretto,
+ ma ci sono in giro ancora vecchi programmi che non sono in grado di
+ gestire lo stile dei commenti del C++.
+
+|
+
+3. Sintassi:
+
+ Una <espressione di licenza SPDX> può essere scritta usando l'identificatore
+ SPDX della licenza come indicato nella lista di licenze SPDX, oppure la
+ combinazione di due identificatori SPDX separati da "WITH" per i casi
+ eccezionali. Quando si usano più licenze l'espressione viene formata da
+ sottoespressioni separate dalle parole chiave "AND", "OR" e racchiuse fra
+ parentesi tonde "(", ")".
+
+ Gli identificativi di licenza per licenze come la [L]GPL che si avvalgono
+ dell'opzione 'o successive' si formano aggiungendo alla fine il simbolo "+"
+ per indicare l'opzione 'o successive'.::
+
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0+
+ // SPDX-License-Identifier: LGPL-2.1+
+
+ WITH dovrebbe essere usato quando sono necessarie delle modifiche alla
+ licenza. Per esempio, la UAPI del kernel linux usa l'espressione::
+
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 WITH Linux-syscall-note
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0+ WITH Linux-syscall-note
+
+ Altri esempi di usi di WITH all'interno del kernel sono::
+
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 WITH mif-exception
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0+ WITH GCC-exception-2.0
+
+ Le eccezioni si possono usare solo in combinazione con identificatori di
+ licenza. Gli identificatori di licenza riconosciuti sono elencati nei
+ corrispondenti file d'eccezione. Per maggiori dettagli consultate
+ `Eccezioni`_ nel capitolo `Identificatori di licenza`_
+
+ La parola chiave OR dovrebbe essere usata solo quando si usa una doppia
+ licenza e solo una dev'essere scelta. Per esempio, alcuni file dtsi sono
+ disponibili con doppia licenza::
+
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 OR BSD-3-Clause
+
+ Esempi dal kernel di espressioni per file licenziati con doppia licenza
+ sono::
+
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 OR MIT
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 OR BSD-2-Clause
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 OR Apache-2.0
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 OR MPL-1.1
+ // SPDX-License-Identifier: (GPL-2.0 WITH Linux-syscall-note) OR MIT
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-1.0+ OR BSD-3-Clause OR OpenSSL
+
+ La parola chiave AND dovrebbe essere usata quando i termini di più licenze
+ si applicano ad un file. Per esempio, quando il codice viene preso da
+ un altro progetto il quale da i permessi per aggiungerlo nel kernel ma
+ richiede che i termini originali della licenza rimangano intatti::
+
+ // SPDX-License-Identifier: (GPL-2.0 WITH Linux-syscall-note) AND MIT
+
+ Di seguito, un altro esempio dove entrambe i termini di licenza devono
+ essere rispettati::
+
+ // SPDX-License-Identifier: GPL-1.0+ AND LGPL-2.1+
+
+Identificatori di licenza
+-------------------------
+
+Le licenze attualmente in uso, così come le licenze aggiunte al kernel, possono
+essere categorizzate in:
+
+1. _`Licenze raccomandate`:
+
+ Ovunque possibile le licenze qui indicate dovrebbero essere usate perché
+ pienamente compatibili e molto usate. Queste licenze sono disponibile nei
+ sorgenti del kernel, nella cartella::
+
+ LICENSES/preferred/
+
+ I file in questa cartella contengono il testo completo della licenza e i
+ `Metatag`_. Il nome di questi file è lo stesso usato come identificatore
+ di licenza SPDX e che deve essere usato nei file sorgenti.
+
+ Esempi::
+
+ LICENSES/preferred/GPL-2.0
+
+ Contiene il testo della seconda versione della licenza GPL e i metatag
+ necessari::
+
+ LICENSES/preferred/MIT
+
+ Contiene il testo della licenza MIT e i metatag necessari.
+
+ _`Metatag`:
+
+ I seguenti metatag devono essere presenti in un file di licenza:
+
+ - Valid-License-Identifier:
+
+ Una o più righe che dichiarano quali identificatori di licenza sono validi
+ all'interno del progetto per far riferimento alla licenza in questione.
+ Solitamente, questo è un unico identificatore valido, ma per esempio le
+ licenze che permettono l'opzione 'o successive' hanno due identificatori
+ validi.
+
+ - SPDX-URL:
+
+ L'URL della pagina SPDX che contiene informazioni aggiuntive riguardanti
+ la licenza.
+
+ - Usage-Guidance:
+
+ Testo in formato libero per dare suggerimenti agli utenti. Il testo deve
+ includere degli esempi su come usare gli identificatori di licenza SPDX
+ in un file sorgente in conformità con le linea guida in
+ `Sintassi degli identificatori di licenza`_.
+
+ - License-Text:
+
+ Tutto il testo che compare dopo questa etichetta viene trattato
+ come se fosse parte del testo originale della licenza.
+
+ Esempi::
+
+ Valid-License-Identifier: GPL-2.0
+ Valid-License-Identifier: GPL-2.0+
+ SPDX-URL: https://spdx.org/licenses/GPL-2.0.html
+ Usage-Guide:
+ To use this license in source code, put one of the following SPDX
+ tag/value pairs into a comment according to the placement
+ guidelines in the licensing rules documentation.
+ For 'GNU General Public License (GPL) version 2 only' use:
+ SPDX-License-Identifier: GPL-2.0
+ For 'GNU General Public License (GPL) version 2 or any later version' use:
+ SPDX-License-Identifier: GPL-2.0+
+ License-Text:
+ Full license text
+
+ ::
+
+ SPDX-License-Identifier: MIT
+ SPDX-URL: https://spdx.org/licenses/MIT.html
+ Usage-Guide:
+ To use this license in source code, put the following SPDX
+ tag/value pair into a comment according to the placement
+ guidelines in the licensing rules documentation.
+ SPDX-License-Identifier: MIT
+ License-Text:
+ Full license text
+
+|
+
+2. Licenze deprecate:
+
+ Questo tipo di licenze dovrebbero essere usate solo per codice già esistente
+ o quando si prende codice da altri progetti. Le licenze sono disponibili
+ nei sorgenti del kernel nella cartella::
+
+ LICENSES/deprecated/
+
+ I file in questa cartella contengono il testo completo della licenza e i
+ `Metatag`_. Il nome di questi file è lo stesso usato come identificatore
+ di licenza SPDX e che deve essere usato nei file sorgenti.
+
+ Esempi::
+
+ LICENSES/deprecated/ISC
+
+ Contiene il testo della licenza Internet System Consortium e i suoi
+ metatag::
+
+ LICENSES/deprecated/GPL-1.0
+
+ Contiene il testo della versione 1 della licenza GPL e i suoi metatag.
+
+ Metatag:
+
+ I metatag necessari per le 'altre' ('other') licenze sono gli stessi
+ di usati per le `Licenze raccomandate`_.
+
+ Esempio del formato del file::
+
+ Valid-License-Identifier: ISC
+ SPDX-URL: https://spdx.org/licenses/ISC.html
+ Usage-Guide:
+ Usage of this license in the kernel for new code is discouraged
+ and it should solely be used for importing code from an already
+ existing project.
+ To use this license in source code, put the following SPDX
+ tag/value pair into a comment according to the placement
+ guidelines in the licensing rules documentation.
+ SPDX-License-Identifier: ISC
+ License-Text:
+ Full license text
+
+|
+
+3. Solo per doppie licenze
+
+ Queste licenze dovrebbero essere usate solamente per codice licenziato in
+ combinazione con un'altra licenza che solitamente è quella preferita.
+ Queste licenze sono disponibili nei sorgenti del kernel nella cartella::
+
+ LICENSES/dual
+
+ I file in questa cartella contengono il testo completo della rispettiva
+ licenza e i suoi `Metatag`_. I nomi dei file sono identici agli
+ identificatori di licenza SPDX che dovrebbero essere usati nei file
+ sorgenti.
+
+ Esempi::
+
+ LICENSES/dual/MPL-1.1
+
+ Questo file contiene il testo della versione 1.1 della licenza *Mozilla
+ Pulic License* e i metatag necessari::
+
+ LICENSES/dual/Apache-2.0
+
+ Questo file contiene il testo della versione 2.0 della licenza Apache e i
+ metatag necessari.
+
+ Metatag:
+
+ I requisiti per le 'altre' ('*other*') licenze sono identici a quelli per le
+ `Licenze raccomandate`_.
+
+ Esempio del formato del file::
+
+ Valid-License-Identifier: MPL-1.1
+ SPDX-URL: https://spdx.org/licenses/MPL-1.1.html
+ Usage-Guide:
+ Do NOT use. The MPL-1.1 is not GPL2 compatible. It may only be used for
+ dual-licensed files where the other license is GPL2 compatible.
+ If you end up using this it MUST be used together with a GPL2 compatible
+ license using "OR".
+ To use the Mozilla Public License version 1.1 put the following SPDX
+ tag/value pair into a comment according to the placement guidelines in
+ the licensing rules documentation:
+ SPDX-License-Identifier: MPL-1.1
+ License-Text:
+ Full license text
+
+|
+
+4. _`Eccezioni`:
+
+ Alcune licenze possono essere corrette con delle eccezioni che forniscono
+ diritti aggiuntivi. Queste eccezioni sono disponibili nei sorgenti del
+ kernel nella cartella::
+
+ LICENSES/exceptions/
+
+ I file in questa cartella contengono il testo completo dell'eccezione e i
+ `Metatag per le eccezioni`_.
+
+ Esempi::
+
+ LICENSES/exceptions/Linux-syscall-note
+
+ Contiene la descrizione dell'eccezione per le chiamate di sistema Linux
+ così come documentato nel file COPYING del kernel Linux; questo viene usato
+ per i file d'intestazione per la UAPI. Per esempio
+ /\* SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 WITH Linux-syscall-note \*/::
+
+ LICENSES/exceptions/GCC-exception-2.0
+
+ Contiene la 'eccezione di linking' che permette di collegare qualsiasi
+ binario, indipendentemente dalla sua licenza, con un compilato il cui file
+ sorgente è marchiato con questa eccezione. Questo è necessario per creare
+ eseguibili dai sorgenti che non sono compatibili con la GPL.
+
+ _`Metatag per le eccezioni`:
+
+ Un file contenente un'eccezione deve avere i seguenti metatag:
+
+ - SPDX-Exception-Identifier:
+
+ Un identificatore d'eccezione che possa essere usato in combinazione con
+ un identificatore di licenza SPDX.
+
+ - SPDX-URL:
+
+ L'URL della pagina SPDX che contiene informazioni aggiuntive riguardanti
+ l'eccezione.
+
+ - SPDX-Licenses:
+
+ Una lista di licenze SPDX separate da virgola, che possono essere usate
+ con l'eccezione.
+
+ - Usage-Guidance:
+
+ Testo in formato libero per dare suggerimenti agli utenti. Il testo deve
+ includere degli esempi su come usare gli identificatori di licenza SPDX
+ in un file sorgente in conformità con le linea guida in
+ `Sintassi degli identificatori di licenza`_.
+
+ - Exception-Text:
+
+ Tutto il testo che compare dopo questa etichetta viene trattato
+ come se fosse parte del testo originale della licenza.
+
+ Esempi::
+
+ SPDX-Exception-Identifier: Linux-syscall-note
+ SPDX-URL: https://spdx.org/licenses/Linux-syscall-note.html
+ SPDX-Licenses: GPL-2.0, GPL-2.0+, GPL-1.0+, LGPL-2.0, LGPL-2.0+, LGPL-2.1, LGPL-2.1+
+ Usage-Guidance:
+ This exception is used together with one of the above SPDX-Licenses
+ to mark user-space API (uapi) header files so they can be included
+ into non GPL compliant user-space application code.
+ To use this exception add it with the keyword WITH to one of the
+ identifiers in the SPDX-Licenses tag:
+ SPDX-License-Identifier: <SPDX-License> WITH Linux-syscall-note
+ Exception-Text:
+ Full exception text
+
+ ::
+
+ SPDX-Exception-Identifier: GCC-exception-2.0
+ SPDX-URL: https://spdx.org/licenses/GCC-exception-2.0.html
+ SPDX-Licenses: GPL-2.0, GPL-2.0+
+ Usage-Guidance:
+ The "GCC Runtime Library exception 2.0" is used together with one
+ of the above SPDX-Licenses for code imported from the GCC runtime
+ library.
+ To use this exception add it with the keyword WITH to one of the
+ identifiers in the SPDX-Licenses tag:
+ SPDX-License-Identifier: <SPDX-License> WITH GCC-exception-2.0
+ Exception-Text:
+ Full exception text
+
+Per ogni identificatore di licenza SPDX e per le eccezioni dev'esserci un file
+nella sotto-cartella LICENSES. Questo è necessario per permettere agli
+strumenti di effettuare verifiche (come checkpatch.pl), per avere le licenze
+disponibili per la lettura e per estrarre i diritti dai sorgenti, così come
+raccomandato da diverse organizzazioni FOSS, per esempio l'`iniziativa FSFE
+REUSE <https://reuse.software/>`_.
+
+_`MODULE_LICENSE`
+-----------------
+
+ I moduli del kernel necessitano di un'etichetta MODULE_LICENSE(). Questa
+ etichetta non sostituisce le informazioni sulla licenza del codice sorgente
+ (SPDX-License-Identifier) né fornisce informazioni che esprimono o
+ determinano l'esatta licenza sotto la quale viene rilasciato.
+
+ Il solo scopo di questa etichetta è quello di fornire sufficienti
+ informazioni al caricatore di moduli del kernel, o agli strumenti in spazio
+ utente, per capire se il modulo è libero o proprietario.
+
+ Le stringe di licenza valide per MODULE_LICENSE() sono:
+
+ ============================= =============================================
+ "GPL" Il modulo è licenziato con la GPL versione 2.
+ Questo non fa distinzione fra GPL'2.0-only o
+ GPL-2.0-or-later. L'esatta licenza può essere
+ determinata solo leggendo i corrispondenti
+ file sorgenti.
+
+ "GPL v2" Stesso significato di "GPL". Esiste per
+ motivi storici.
+
+ "GPL and additional rights" Questa è una variante che esiste per motivi
+ storici che indica che i sorgenti di un
+ modulo sono rilasciati sotto una variante
+ della licenza GPL v2 e quella MIT. Per favore
+ non utilizzatela per codice nuovo.
+
+ "Dual MIT/GPL" Questo è il modo corretto per esprimere il
+ il fatto che il modulo è rilasciato con
+ doppia licenza a scelta fra: una variante
+ della GPL v2 o la licenza MIT.
+
+ "Dual BSD/GPL" Questo modulo è rilasciato con doppia licenza
+ a scelta fra: una variante della GPL v2 o la
+ licenza BSD. La variante esatta della licenza
+ BSD può essere determinata solo attraverso i
+ corrispondenti file sorgenti.
+
+ "Dual MPL/GPL" Questo modulo è rilasciato con doppia licenza
+ a scelta fra: una variante della GPL v2 o la
+ Mozilla Public License (MPL). La variante
+ esatta della licenza MPL può essere
+ determinata solo attraverso i corrispondenti
+ file sorgenti.
+
+ "Proprietary" Questo modulo è rilasciato con licenza
+ proprietaria. Questa stringa è solo per i
+ moduli proprietari di terze parti e non può
+ essere usata per quelli che risiedono nei
+ sorgenti del kernel. I moduli etichettati in
+ questo modo stanno contaminando il kernel e
+ gli viene assegnato un flag 'P'; quando
+ vengono caricati, il caricatore di moduli del
+ kernel si rifiuterà di collegare questi
+ moduli ai simboli che sono stati esportati
+ con EXPORT_SYMBOL_GPL().
+
+ ============================= =============================================
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/magic-number.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/magic-number.rst
new file mode 100644
index 000000000..783e0de31
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/magic-number.rst
@@ -0,0 +1,169 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/magic-number.rst <magicnumbers>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_magicnumbers:
+
+I numeri magici di Linux
+========================
+
+Questo documento è un registro dei numeri magici in uso. Quando
+aggiungete un numero magico ad una struttura, dovreste aggiungerlo anche
+a questo documento; la cosa migliore è che tutti i numeri magici usati
+dalle varie strutture siano unici.
+
+È **davvero** un'ottima idea proteggere le strutture dati del kernel con
+dei numeri magici. Questo vi permette in fase d'esecuzione di (a) verificare
+se una struttura è stata malmenata, o (b) avete passato a una procedura la
+struttura errata. Quest'ultimo è molto utile - particolarmente quando si passa
+una struttura dati tramite un puntatore void \*. Il codice tty, per esempio,
+effettua questa operazione con regolarità passando avanti e indietro le
+strutture specifiche per driver e discipline.
+
+Per utilizzare un numero magico, dovete dichiararlo all'inizio della struttura
+dati, come di seguito::
+
+ struct tty_ldisc {
+ int magic;
+ ...
+ };
+
+Per favore, seguite questa direttiva quando aggiungerete migliorie al kernel!
+Mi ha risparmiato un numero illimitato di ore di debug, specialmente nei casi
+più ostici dove si è andati oltre la dimensione di un vettore e la struttura
+dati che lo seguiva in memoria è stata sovrascritta. Seguendo questa
+direttiva, questi casi vengono identificati velocemente e in sicurezza.
+
+Registro dei cambiamenti::
+
+ Theodore Ts'o
+ 31 Mar 94
+
+ La tabella magica è aggiornata a Linux 2.1.55.
+
+ Michael Chastain
+ <mailto:mec@shout.net>
+ 22 Sep 1997
+
+ Ora dovrebbe essere aggiornata a Linux 2.1.112. Dato che
+ siamo in un momento di congelamento delle funzionalità
+ (*feature freeze*) è improbabile che qualcosa cambi prima
+ della versione 2.2.x. Le righe sono ordinate secondo il
+ campo numero.
+
+ Krzysztof G. Baranowski
+ <mailto: kgb@knm.org.pl>
+ 29 Jul 1998
+
+ Aggiornamento della tabella a Linux 2.5.45. Giusti nel congelamento
+ delle funzionalità ma è comunque possibile che qualche nuovo
+ numero magico s'intrufoli prima del kernel 2.6.x.
+
+ Petr Baudis
+ <pasky@ucw.cz>
+ 03 Nov 2002
+
+ Aggiornamento della tabella magica a Linux 2.5.74.
+
+ Fabian Frederick
+ <ffrederick@users.sourceforge.net>
+ 09 Jul 2003
+
+
+===================== ================ ======================== ==========================================
+Nome magico Numero Struttura File
+===================== ================ ======================== ==========================================
+PG_MAGIC 'P' pg_{read,write}_hdr ``include/linux/pg.h``
+CMAGIC 0x0111 user ``include/linux/a.out.h``
+MKISS_DRIVER_MAGIC 0x04bf mkiss_channel ``drivers/net/mkiss.h``
+HDLC_MAGIC 0x239e n_hdlc ``drivers/char/n_hdlc.c``
+APM_BIOS_MAGIC 0x4101 apm_user ``arch/x86/kernel/apm_32.c``
+CYCLADES_MAGIC 0x4359 cyclades_port ``include/linux/cyclades.h``
+DB_MAGIC 0x4442 fc_info ``drivers/net/iph5526_novram.c``
+DL_MAGIC 0x444d fc_info ``drivers/net/iph5526_novram.c``
+FASYNC_MAGIC 0x4601 fasync_struct ``include/linux/fs.h``
+FF_MAGIC 0x4646 fc_info ``drivers/net/iph5526_novram.c``
+ISICOM_MAGIC 0x4d54 isi_port ``include/linux/isicom.h``
+PTY_MAGIC 0x5001 ``drivers/char/pty.c``
+PPP_MAGIC 0x5002 ppp ``include/linux/if_pppvar.h``
+SSTATE_MAGIC 0x5302 serial_state ``include/linux/serial.h``
+SLIP_MAGIC 0x5302 slip ``drivers/net/slip.h``
+STRIP_MAGIC 0x5303 strip ``drivers/net/strip.c``
+X25_ASY_MAGIC 0x5303 x25_asy ``drivers/net/x25_asy.h``
+SIXPACK_MAGIC 0x5304 sixpack ``drivers/net/hamradio/6pack.h``
+AX25_MAGIC 0x5316 ax_disp ``drivers/net/mkiss.h``
+TTY_MAGIC 0x5401 tty_struct ``include/linux/tty.h``
+MGSL_MAGIC 0x5401 mgsl_info ``drivers/char/synclink.c``
+TTY_DRIVER_MAGIC 0x5402 tty_driver ``include/linux/tty_driver.h``
+MGSLPC_MAGIC 0x5402 mgslpc_info ``drivers/char/pcmcia/synclink_cs.c``
+TTY_LDISC_MAGIC 0x5403 tty_ldisc ``include/linux/tty_ldisc.h``
+USB_SERIAL_MAGIC 0x6702 usb_serial ``drivers/usb/serial/usb-serial.h``
+FULL_DUPLEX_MAGIC 0x6969 ``drivers/net/ethernet/dec/tulip/de2104x.c``
+USB_BLUETOOTH_MAGIC 0x6d02 usb_bluetooth ``drivers/usb/class/bluetty.c``
+RFCOMM_TTY_MAGIC 0x6d02 ``net/bluetooth/rfcomm/tty.c``
+USB_SERIAL_PORT_MAGIC 0x7301 usb_serial_port ``drivers/usb/serial/usb-serial.h``
+CG_MAGIC 0x00090255 ufs_cylinder_group ``include/linux/ufs_fs.h``
+RPORT_MAGIC 0x00525001 r_port ``drivers/char/rocket_int.h``
+LSEMAGIC 0x05091998 lse ``drivers/fc4/fc.c``
+GDTIOCTL_MAGIC 0x06030f07 gdth_iowr_str ``drivers/scsi/gdth_ioctl.h``
+RIEBL_MAGIC 0x09051990 ``drivers/net/atarilance.c``
+NBD_REQUEST_MAGIC 0x12560953 nbd_request ``include/linux/nbd.h``
+RED_MAGIC2 0x170fc2a5 (any) ``mm/slab.c``
+BAYCOM_MAGIC 0x19730510 baycom_state ``drivers/net/baycom_epp.c``
+ISDN_X25IFACE_MAGIC 0x1e75a2b9 isdn_x25iface_proto_data ``drivers/isdn/isdn_x25iface.h``
+ECP_MAGIC 0x21504345 cdkecpsig ``include/linux/cdk.h``
+LSOMAGIC 0x27091997 lso ``drivers/fc4/fc.c``
+LSMAGIC 0x2a3b4d2a ls ``drivers/fc4/fc.c``
+WANPIPE_MAGIC 0x414C4453 sdla_{dump,exec} ``include/linux/wanpipe.h``
+CS_CARD_MAGIC 0x43525553 cs_card ``sound/oss/cs46xx.c``
+LABELCL_MAGIC 0x4857434c labelcl_info_s ``include/asm/ia64/sn/labelcl.h``
+ISDN_ASYNC_MAGIC 0x49344C01 modem_info ``include/linux/isdn.h``
+CTC_ASYNC_MAGIC 0x49344C01 ctc_tty_info ``drivers/s390/net/ctctty.c``
+ISDN_NET_MAGIC 0x49344C02 isdn_net_local_s ``drivers/isdn/i4l/isdn_net_lib.h``
+SAVEKMSG_MAGIC2 0x4B4D5347 savekmsg ``arch/*/amiga/config.c``
+CS_STATE_MAGIC 0x4c4f4749 cs_state ``sound/oss/cs46xx.c``
+SLAB_C_MAGIC 0x4f17a36d kmem_cache ``mm/slab.c``
+COW_MAGIC 0x4f4f4f4d cow_header_v1 ``arch/um/drivers/ubd_user.c``
+I810_CARD_MAGIC 0x5072696E i810_card ``sound/oss/i810_audio.c``
+TRIDENT_CARD_MAGIC 0x5072696E trident_card ``sound/oss/trident.c``
+ROUTER_MAGIC 0x524d4157 wan_device [in ``wanrouter.h`` pre 3.9]
+SAVEKMSG_MAGIC1 0x53415645 savekmsg ``arch/*/amiga/config.c``
+GDA_MAGIC 0x58464552 gda ``arch/mips/include/asm/sn/gda.h``
+RED_MAGIC1 0x5a2cf071 (any) ``mm/slab.c``
+EEPROM_MAGIC_VALUE 0x5ab478d2 lanai_dev ``drivers/atm/lanai.c``
+HDLCDRV_MAGIC 0x5ac6e778 hdlcdrv_state ``include/linux/hdlcdrv.h``
+PCXX_MAGIC 0x5c6df104 channel ``drivers/char/pcxx.h``
+KV_MAGIC 0x5f4b565f kernel_vars_s ``arch/mips/include/asm/sn/klkernvars.h``
+I810_STATE_MAGIC 0x63657373 i810_state ``sound/oss/i810_audio.c``
+TRIDENT_STATE_MAGIC 0x63657373 trient_state ``sound/oss/trident.c``
+M3_CARD_MAGIC 0x646e6f50 m3_card ``sound/oss/maestro3.c``
+FW_HEADER_MAGIC 0x65726F66 fw_header ``drivers/atm/fore200e.h``
+SLOT_MAGIC 0x67267321 slot ``drivers/hotplug/cpqphp.h``
+SLOT_MAGIC 0x67267322 slot ``drivers/hotplug/acpiphp.h``
+LO_MAGIC 0x68797548 nbd_device ``include/linux/nbd.h``
+OPROFILE_MAGIC 0x6f70726f super_block ``drivers/oprofile/oprofilefs.h``
+M3_STATE_MAGIC 0x734d724d m3_state ``sound/oss/maestro3.c``
+VMALLOC_MAGIC 0x87654320 snd_alloc_track ``sound/core/memory.c``
+KMALLOC_MAGIC 0x87654321 snd_alloc_track ``sound/core/memory.c``
+PWC_MAGIC 0x89DC10AB pwc_device ``drivers/usb/media/pwc.h``
+NBD_REPLY_MAGIC 0x96744668 nbd_reply ``include/linux/nbd.h``
+ENI155_MAGIC 0xa54b872d midway_eprom ``drivers/atm/eni.h``
+CODA_MAGIC 0xC0DAC0DA coda_file_info ``fs/coda/coda_fs_i.h``
+DPMEM_MAGIC 0xc0ffee11 gdt_pci_sram ``drivers/scsi/gdth.h``
+YAM_MAGIC 0xF10A7654 yam_port ``drivers/net/hamradio/yam.c``
+CCB_MAGIC 0xf2691ad2 ccb ``drivers/scsi/ncr53c8xx.c``
+QUEUE_MAGIC_FREE 0xf7e1c9a3 queue_entry ``drivers/scsi/arm/queue.c``
+QUEUE_MAGIC_USED 0xf7e1cc33 queue_entry ``drivers/scsi/arm/queue.c``
+HTB_CMAGIC 0xFEFAFEF1 htb_class ``net/sched/sch_htb.c``
+NMI_MAGIC 0x48414d4d455201 nmi_s ``arch/mips/include/asm/sn/nmi.h``
+===================== ================ ======================== ==========================================
+
+Da notare che ci sono anche dei numeri magici specifici per driver nel
+*sound memory management*. Consultate ``include/sound/sndmagic.h`` per una
+lista completa. Molti driver audio OSS hanno i loro numeri magici costruiti a
+partire dall'identificativo PCI della scheda audio - nemmeno questi sono
+elencati in questo file.
+
+Il file-system HFS è un altro grande utilizzatore di numeri magici - potete
+trovarli qui ``fs/hfs/hfs.h``.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/maintainer-pgp-guide.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/maintainer-pgp-guide.rst
new file mode 100644
index 000000000..f3c8e8d37
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/maintainer-pgp-guide.rst
@@ -0,0 +1,953 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/maintainer-pgp-guide.rst <pgpguide>`
+:Translator: Alessia Mantegazza <amantegazza@vaga.pv.it>
+
+.. _it_pgpguide:
+
+=========================================
+La guida a PGP per manutentori del kernel
+=========================================
+
+:Author: Konstantin Ryabitsev <konstantin@linuxfoundation.org>
+
+Questo documento è destinato agli sviluppatori del kernel Linux, in particolar
+modo ai manutentori. Contiene degli approfondimenti riguardo informazioni che
+sono state affrontate in maniera più generale nella sezione
+"`Protecting Code Integrity`_" pubblicata dalla Linux Foundation.
+Per approfondire alcuni argomenti trattati in questo documento è consigliato
+leggere il documento sopraindicato
+
+.. _`Protecting Code Integrity`: https://github.com/lfit/itpol/blob/master/protecting-code-integrity.md
+
+Il ruolo di PGP nello sviluppo del kernel Linux
+===============================================
+
+PGP aiuta ad assicurare l'integrità del codice prodotto dalla comunità
+di sviluppo del kernel e, in secondo luogo, stabilisce canali di comunicazione
+affidabili tra sviluppatori attraverso lo scambio di email firmate con PGP.
+
+Il codice sorgente del kernel Linux è disponibile principalmente in due
+formati:
+
+- repositori distribuiti di sorgenti (git)
+- rilasci periodici di istantanee (archivi tar)
+
+Sia i repositori git che gli archivi tar portano le firme PGP degli
+sviluppatori che hanno creato i rilasci ufficiali del kernel. Queste firme
+offrono una garanzia crittografica che le versioni scaricabili rese disponibili
+via kernel.org, o altri portali, siano identiche a quelle che gli sviluppatori
+hanno sul loro posto di lavoro. A tal scopo:
+
+- i repositori git forniscono firme PGP per ogni tag
+- gli archivi tar hanno firme separate per ogni archivio
+
+.. _it_devs_not_infra:
+
+Fidatevi degli sviluppatori e non dell'infrastruttura
+-----------------------------------------------------
+
+Fin dal 2011, quando i sistemi di kernel.org furono compromessi, il principio
+generale del progetto Kernel Archives è stato quello di assumere che qualsiasi
+parte dell'infrastruttura possa essere compromessa in ogni momento. Per questa
+ragione, gli amministratori hanno intrapreso deliberatemene dei passi per
+enfatizzare che la fiducia debba risiedere sempre negli sviluppatori e mai nel
+codice che gestisce l'infrastruttura, indipendentemente da quali che siano le
+pratiche di sicurezza messe in atto.
+
+Il principio sopra indicato è la ragione per la quale è necessaria questa
+guida. Vogliamo essere sicuri che il riporre la fiducia negli sviluppatori
+non sia fatto semplicemente per incolpare qualcun'altro per future falle di
+sicurezza. L'obiettivo è quello di fornire una serie di linee guida che gli
+sviluppatori possano seguire per creare un ambiente di lavoro sicuro e
+salvaguardare le chiavi PGP usate nello stabilire l'integrità del kernel Linux
+stesso.
+
+.. _it_pgp_tools:
+
+Strumenti PGP
+=============
+
+Usare GnuPG v2
+--------------
+
+La vostra distribuzione potrebbe avere già installato GnuPG, dovete solo
+verificare che stia utilizzando la versione 2.x e non la serie 1.4 --
+molte distribuzioni forniscono entrambe, di base il comando ''gpg''
+invoca GnuPG v.1. Per controllate usate::
+
+ $ gpg --version | head -n1
+
+Se visualizzate ``gpg (GnuPG) 1.4.x``, allora state usando GnuPG v.1.
+Provate il comando ``gpg2`` (se non lo avete, potreste aver bisogno
+di installare il pacchetto gnupg2)::
+
+ $ gpg2 --version | head -n1
+
+Se visualizzate ``gpg (GnuPG) 2.x.x``, allora siete pronti a partire.
+Questa guida assume che abbiate la versione 2.2.(o successiva) di GnuPG.
+Se state usando la versione 2.0, alcuni dei comandi indicati qui non
+funzioneranno, in questo caso considerate un aggiornamento all'ultima versione,
+la 2.2. Versioni di gnupg-2.1.11 e successive dovrebbero essere compatibili
+per gli obiettivi di questa guida.
+
+Se avete entrambi i comandi: ``gpg`` e ``gpg2``, assicuratevi di utilizzare
+sempre la versione V2, e non quella vecchia. Per evitare errori potreste creare
+un alias::
+
+ $ alias gpg=gpg2
+
+Potete mettere questa opzione nel vostro ``.bashrc`` in modo da essere sicuri.
+
+Configurare le opzioni di gpg-agent
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+L'agente GnuPG è uno strumento di aiuto che partirà automaticamente ogni volta
+che userete il comando ``gpg`` e funzionerà in background con l'obiettivo di
+individuare la passphrase. Ci sono due opzioni che dovreste conoscere
+per personalizzare la scadenza della passphrase nella cache:
+
+- ``default-cache-ttl`` (secondi): Se usate ancora la stessa chiave prima
+ che il time-to-live termini, il conto alla rovescia si resetterà per un
+ altro periodo. Di base è di 600 (10 minuti).
+
+- ``max-cache-ttl`` (secondi): indipendentemente da quanto sia recente l'ultimo
+ uso della chiave da quando avete inserito la passphrase, se il massimo
+ time-to-live è scaduto, dovrete reinserire nuovamente la passphrase.
+ Di base è di 30 minuti.
+
+Se ritenete entrambe questi valori di base troppo corti (o troppo lunghi),
+potete creare il vostro file ``~/.gnupg/gpg-agent.conf`` ed impostare i vostri
+valori::
+
+ # set to 30 minutes for regular ttl, and 2 hours for max ttl
+ default-cache-ttl 1800
+ max-cache-ttl 7200
+
+.. note::
+
+ Non è più necessario far partire l'agente gpg manualmente all'inizio della
+ vostra sessione. Dovreste controllare i file rc per rimuovere tutto ciò che
+ riguarda vecchie le versioni di GnuPG, poiché potrebbero non svolgere più
+ bene il loro compito.
+
+Impostare un *refresh* con cronjob
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Potreste aver bisogno di rinfrescare regolarmente il vostro portachiavi in
+modo aggiornare le chiavi pubbliche di altre persone, lavoro che è svolto
+al meglio con un cronjob giornaliero::
+
+ @daily /usr/bin/gpg2 --refresh >/dev/null 2>&1
+
+Controllate il percorso assoluto del vostro comando ``gpg`` o ``gpg2`` e usate
+il comando ``gpg2`` se per voi ``gpg`` corrisponde alla versione GnuPG v.1.
+
+.. _it_master_key:
+
+Proteggere la vostra chiave PGP primaria
+========================================
+
+Questa guida parte dal presupposto che abbiate già una chiave PGP che usate
+per lo sviluppo del kernel Linux. Se non ne avete ancora una, date uno sguardo
+al documento "`Protecting Code Integrity`_" che abbiamo menzionato prima.
+
+Dovreste inoltre creare una nuova chiave se quella attuale è inferiore a 2048
+bit (RSA).
+
+Chiave principale o sottochiavi
+-------------------------------
+
+Le sottochiavi sono chiavi PGP totalmente indipendenti, e sono collegate alla
+chiave principale attraverso firme certificate. È quindi importante
+comprendere i seguenti punti:
+
+1. Non ci sono differenze tecniche tra la chiave principale e la sottochiave.
+2. In fesa di creazione, assegniamo limitazioni funzionali ad ogni chiave
+ assegnando capacità specifiche.
+3. Una chiave PGP può avere 4 capacità:
+
+ - **[S]** può essere usata per firmare
+ - **[E]** può essere usata per criptare
+ - **[A]** può essere usata per autenticare
+ - **[C]** può essere usata per certificare altre chiavi
+
+4. Una singola chiave può avere più capacità
+5. Una sottochiave è completamente indipendente dalla chiave principale.
+ Un messaggio criptato con la sottochiave non può essere decrittato con
+ quella principale. Se perdete la vostra sottochiave privata, non può
+ essere rigenerata in nessun modo da quella principale.
+
+La chiave con capacità **[C]** (certify) è identificata come la chiave
+principale perché è l'unica che può essere usata per indicare la relazione
+con altre chiavi. Solo la chiave **[C]** può essere usata per:
+
+- Aggiungere o revocare altre chiavi (sottochiavi) che hanno capacità S/E/A
+- Aggiungere, modificare o eliminare le identità (unids) associate alla chiave
+- Aggiungere o modificare la data di termine di sé stessa o di ogni sottochiave
+- Firmare le chiavi di altre persone a scopo di creare una rete di fiducia
+
+Di base, alla creazione di nuove chiavi, GnuPG genera quanto segue:
+
+- Una chiave madre che porta sia la capacità di certificazione che quella
+ di firma (**[SC]**)
+- Una sottochiave separata con capacità di criptaggio (**[E]**)
+
+Se avete usato i parametri di base per generare la vostra chiave, quello
+sarà il risultato. Potete verificarlo utilizzando ``gpg --list-secret-keys``,
+per esempio::
+
+ sec rsa2048 2018-01-23 [SC] [expires: 2020-01-23]
+ 000000000000000000000000AAAABBBBCCCCDDDD
+ uid [ultimate] Alice Dev <adev@kernel.org>
+ ssb rsa2048 2018-01-23 [E] [expires: 2020-01-23]
+
+Qualsiasi chiave che abbia la capacità **[C]** è la vostra chiave madre,
+indipendentemente da quali altre capacità potreste averle assegnato.
+
+La lunga riga sotto la voce ``sec`` è la vostra impronta digitale --
+negli esempi che seguono, quando vedere ``[fpr]`` ci si riferisce a questa
+stringa di 40 caratteri.
+
+Assicuratevi che la vostra passphrase sia forte
+-----------------------------------------------
+
+GnuPG utilizza le passphrases per criptare la vostra chiave privata prima
+di salvarla sul disco. In questo modo, anche se il contenuto della vostra
+cartella ``.gnupg`` venisse letto o trafugato nella sia interezza, gli
+attaccanti non potrebbero comunque utilizzare le vostre chiavi private senza
+aver prima ottenuto la passphrase per decriptarle.
+
+È assolutamente essenziale che le vostre chiavi private siano protette da
+una passphrase forte. Per impostarla o cambiarla, usate::
+
+ $ gpg --change-passphrase [fpr]
+
+Create una sottochiave di firma separata
+----------------------------------------
+
+Il nostro obiettivo è di proteggere la chiave primaria spostandola su un
+dispositivo sconnesso dalla rete, dunque se avete solo una chiave combinata
+**[SC]** allora dovreste creare una sottochiave di firma separata::
+
+ $ gpg --quick-add-key [fpr] ed25519 sign
+
+Ricordate di informare il keyserver del vostro cambiamento, cosicché altri
+possano ricevere la vostra nuova sottochiave::
+
+ $ gpg --send-key [fpr]
+
+.. note:: Supporto ECC in GnuPG
+ GnuPG 2.1 e successivi supportano pienamente *Elliptic Curve Cryptography*,
+ con la possibilità di combinare sottochiavi ECC con le tradizionali chiavi
+ primarie RSA. Il principale vantaggio della crittografia ECC è che è molto
+ più veloce da calcolare e crea firme più piccole se confrontate byte per
+ byte con le chiavi RSA a più di 2048 bit. A meno che non pensiate di
+ utilizzare un dispositivo smartcard che non supporta le operazioni ECC, vi
+ raccomandiamo ti creare sottochiavi di firma ECC per il vostro lavoro col
+ kernel.
+
+ Se per qualche ragione preferite rimanere con sottochiavi RSA, nel comando
+ precedente, sostituite "ed25519" con "rsa2048". In aggiunta, se avete
+ intenzione di usare un dispositivo hardware che non supporta le chiavi
+ ED25519 ECC, come la Nitrokey Pro o la Yubikey, allora dovreste usare
+ "nistp256" al posto di "ed25519".
+
+Copia di riserva della chiave primaria per gestire il recupero da disastro
+--------------------------------------------------------------------------
+
+Maggiori sono le firme di altri sviluppatori che vengono applicate alla vostra,
+maggiori saranno i motivi per avere una copia di riserva che non sia digitale,
+al fine di effettuare un recupero da disastro.
+
+Il modo migliore per creare una copia fisica della vostra chiave privata è
+l'uso del programma ``paperkey``. Consultate ``man paperkey`` per maggiori
+dettagli sul formato dell'output ed i suoi punti di forza rispetto ad altre
+soluzioni. Paperkey dovrebbe essere già pacchettizzato per la maggior parte
+delle distribuzioni.
+
+Eseguite il seguente comando per creare una copia fisica di riserva della
+vostra chiave privata::
+
+ $ gpg --export-secret-key [fpr] | paperkey -o /tmp/key-backup.txt
+
+Stampate il file (o fate un pipe direttamente verso lpr), poi prendete
+una penna e scrivete la passphare sul margine del foglio. **Questo è
+caldamente consigliato** perché la copia cartacea è comunque criptata con
+la passphrase, e se mai doveste cambiarla non vi ricorderete qual'era al
+momento della creazione di quella copia -- *garantito*.
+
+Mettete la copia cartacea e la passphrase scritta a mano in una busta e
+mettetela in un posto sicuro e ben protetto, preferibilmente fuori casa,
+magari in una cassetta di sicurezza in banca.
+
+.. note::
+
+ Probabilmente la vostra stampante non è più quello stupido dispositivo
+ connesso alla porta parallela, ma dato che il suo output è comunque
+ criptato con la passphrase, eseguire la stampa in un sistema "cloud"
+ moderno dovrebbe essere comunque relativamente sicuro. Un'opzione potrebbe
+ essere quella di cambiare la passphrase della vostra chiave primaria
+ subito dopo aver finito con paperkey.
+
+Copia di riserva di tutta la cartella GnuPG
+-------------------------------------------
+
+.. warning::
+
+ **!!!Non saltate questo passo!!!**
+
+Quando avete bisogno di recuperare le vostre chiavi PGP è importante avere
+una copia di riserva pronta all'uso. Questo sta su un diverso piano di
+prontezza rispetto al recupero da disastro che abbiamo risolto con
+``paperkey``. Vi affiderete a queste copie esterne quando dovreste usare la
+vostra chiave Certify -- ovvero quando fate modifiche alle vostre chiavi o
+firmate le chiavi di altre persone ad una conferenza o ad un gruppo d'incontro.
+
+Incominciate con una piccola chiavetta di memoria USB (preferibilmente due)
+che userete per le copie di riserva. Dovrete criptarle usando LUKS -- fate
+riferimento alla documentazione della vostra distribuzione per capire come
+fare.
+
+Per la passphrase di criptazione, potete usare la stessa della vostra chiave
+primaria.
+
+Una volta che il processo di criptazione è finito, reinserite il disco USB ed
+assicurativi che venga montato correttamente. Copiate interamente la cartella
+``.gnugp`` nel disco criptato::
+
+ $ cp -a ~/.gnupg /media/disk/foo/gnupg-backup
+
+Ora dovreste verificare che tutto continui a funzionare::
+
+ $ gpg --homedir=/media/disk/foo/gnupg-backup --list-key [fpr]
+
+Se non vedete errori, allora dovreste avere fatto tutto con successo.
+Smontate il disco USB, etichettatelo per bene di modo da evitare di
+distruggerne il contenuto non appena vi serve una chiavetta USB a caso, ed
+infine mettetelo in un posto sicuro -- ma non troppo lontano, perché vi servirà
+di tanto in tanto per modificare le identità, aggiungere o revocare
+sottochiavi, o firmare le chiavi di altre persone.
+
+Togliete la chiave primaria dalla vostra home
+---------------------------------------------
+
+I file che si trovano nella vostra cartella home non sono poi così ben protetti
+come potreste pensare. Potrebbero essere letti o trafugati in diversi modi:
+
+- accidentalmente quando fate una rapida copia della cartella home per
+ configurare una nuova postazione
+- da un amministratore di sistema negligente o malintenzionato
+- attraverso copie di riserva insicure
+- attraverso malware installato in alcune applicazioni (browser, lettori PDF,
+ eccetera)
+- attraverso coercizione quando attraversate confini internazionali
+
+Proteggere la vostra chiave con una buona passphare aiuta notevolmente a
+ridurre i rischi elencati qui sopra, ma le passphrase possono essere scoperte
+attraverso i keylogger, il shoulder-surfing, o altri modi. Per questi motivi,
+nella configurazione si raccomanda di rimuove la chiave primaria dalla vostra
+cartella home e la si archivia su un dispositivo disconnesso.
+
+.. warning::
+
+ Per favore, fate riferimento alla sezione precedente e assicuratevi
+ di aver fatto una copia di riserva totale della cartella GnuPG. Quello
+ che stiamo per fare renderà la vostra chiave inutile se non avete delle
+ copie di riserva utilizzabili!
+
+Per prima cosa, identificate il keygrip della vostra chiave primaria::
+
+ $ gpg --with-keygrip --list-key [fpr]
+
+L'output assomiglierà a questo::
+
+ pub rsa2048 2018-01-24 [SC] [expires: 2020-01-24]
+ 000000000000000000000000AAAABBBBCCCCDDDD
+ Keygrip = 1111000000000000000000000000000000000000
+ uid [ultimate] Alice Dev <adev@kernel.org>
+ sub rsa2048 2018-01-24 [E] [expires: 2020-01-24]
+ Keygrip = 2222000000000000000000000000000000000000
+ sub ed25519 2018-01-24 [S]
+ Keygrip = 3333000000000000000000000000000000000000
+
+Trovate la voce keygrid che si trova sotto alla riga ``pub`` (appena sotto
+all'impronta digitale della chiave primaria). Questo corrisponderà direttamente
+ad un file nella cartella ``~/.gnupg``::
+
+ $ cd ~/.gnupg/private-keys-v1.d
+ $ ls
+ 1111000000000000000000000000000000000000.key
+ 2222000000000000000000000000000000000000.key
+ 3333000000000000000000000000000000000000.key
+
+Quello che dovrete fare è rimuovere il file .key che corrisponde al keygrip
+della chiave primaria::
+
+ $ cd ~/.gnupg/private-keys-v1.d
+ $ rm 1111000000000000000000000000000000000000.key
+
+Ora, se eseguite il comando ``--list-secret-keys``, vedrete che la chiave
+primaria non compare più (il simbolo ``#`` indica che non è disponibile)::
+
+ $ gpg --list-secret-keys
+ sec# rsa2048 2018-01-24 [SC] [expires: 2020-01-24]
+ 000000000000000000000000AAAABBBBCCCCDDDD
+ uid [ultimate] Alice Dev <adev@kernel.org>
+ ssb rsa2048 2018-01-24 [E] [expires: 2020-01-24]
+ ssb ed25519 2018-01-24 [S]
+
+Dovreste rimuovere anche i file ``secring.gpg`` che si trovano nella cartella
+``~/.gnupg``, in quanto rimasugli delle versioni precedenti di GnuPG.
+
+Se non avete la cartella "private-keys-v1.d"
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Se non avete la cartella ``~/.gnupg/private-keys-v1.d``, allora le vostre
+chiavi segrete sono ancora salvate nel vecchio file ``secring.gpg`` usato
+da GnuPG v1. Effettuare una qualsiasi modifica alla vostra chiave, come
+cambiare la passphare o aggiungere una sottochiave, dovrebbe convertire
+automaticamente il vecchio formato ``secring.gpg``nel nuovo
+``private-keys-v1.d``.
+
+Una volta che l'avete fatto, assicuratevi di rimuovere il file ``secring.gpg``,
+che continua a contenere la vostra chiave privata.
+
+.. _it_smartcards:
+
+Spostare le sottochiavi in un apposito dispositivo criptato
+===========================================================
+
+Nonostante la chiave primaria sia ora al riparo da occhi e mani indiscrete,
+le sottochiavi si trovano ancora nella vostra cartella home. Chiunque riesca
+a mettere le sue mani su quelle chiavi riuscirà a decriptare le vostre
+comunicazioni o a falsificare le vostre firme (se conoscono la passphrase).
+Inoltre, ogni volta che viene fatta un'operazione con GnuPG, le chiavi vengono
+caricate nella memoria di sistema e potrebbero essere rubate con l'uso di
+malware sofisticati (pensate a Meltdown e a Spectre).
+
+Il miglior modo per proteggere le proprie chiave è di spostarle su un
+dispositivo specializzato in grado di effettuare operazioni smartcard.
+
+I benefici di una smartcard
+---------------------------
+
+Una smartcard contiene un chip crittografico che è capace di immagazzinare
+le chiavi private ed effettuare operazioni crittografiche direttamente sulla
+carta stessa. Dato che la chiave non lascia mai la smartcard, il sistema
+operativo usato sul computer non sarà in grado di accedere alle chiavi.
+Questo è molto diverso dai dischi USB criptati che abbiamo usato allo scopo di
+avere una copia di riserva sicura -- quando il dispositivo USB è connesso e
+montato, il sistema operativo potrà accedere al contenuto delle chiavi private.
+
+L'uso di un disco USB criptato non può sostituire le funzioni di un dispositivo
+capace di operazioni di tipo smartcard.
+
+Dispositivi smartcard disponibili
+---------------------------------
+
+A meno che tutti i vostri computer dispongano di lettori smartcard, il modo
+più semplice è equipaggiarsi di un dispositivo USB specializzato che
+implementi le funzionalità delle smartcard. Sul mercato ci sono diverse
+soluzioni disponibili:
+
+- `Nitrokey Start`_: è Open hardware e Free Software, è basata sul progetto
+ `GnuK`_ della FSIJ. Questo è uno dei pochi dispositivi a supportare le chiavi
+ ECC ED25519, ma offre meno funzionalità di sicurezza (come la resistenza
+ alla manomissione o alcuni attacchi ad un canale laterale).
+- `Nitrokey Pro 2`_: è simile alla Nitrokey Start, ma è più resistente alla
+ manomissione e offre più funzionalità di sicurezza. La Pro 2 supporta la
+ crittografia ECC (NISTP).
+- `Yubikey 5`_: l'hardware e il software sono proprietari, ma è più economica
+ della Nitrokey Pro ed è venduta anche con porta USB-C il che è utile con i
+ computer portatili più recenti. In aggiunta, offre altre funzionalità di
+ sicurezza come FIDO, U2F, e ora supporta anche le chiavi ECC (NISTP)
+
+`Su LWN c'è una buona recensione`_ dei modelli elencati qui sopra e altri.
+La scelta dipenderà dal costo, dalla disponibilità nella vostra area
+geografica e vostre considerazioni sull'hardware aperto/proprietario.
+
+Se volete usare chiavi ECC, la vostra migliore scelta sul mercato è la
+Nitrokey Start.
+
+.. _`Nitrokey Start`: https://shop.nitrokey.com/shop/product/nitrokey-start-6
+.. _`Nitrokey Pro 2`: https://shop.nitrokey.com/shop/product/nitrokey-pro-2-3
+.. _`Yubikey 5`: https://www.yubico.com/product/yubikey-5-overview/
+.. _Gnuk: http://www.fsij.org/doc-gnuk/
+.. _`Su LWN c'è una buona recensione`: https://lwn.net/Articles/736231/
+
+Configurare il vostro dispositivo smartcard
+-------------------------------------------
+
+Il vostro dispositivo smartcard dovrebbe iniziare a funzionare non appena
+lo collegate ad un qualsiasi computer Linux moderno. Potete verificarlo
+eseguendo::
+
+ $ gpg --card-status
+
+Se vedete tutti i dettagli della smartcard, allora ci siamo. Sfortunatamente,
+affrontare tutti i possibili motivi per cui le cose potrebbero non funzionare
+non è lo scopo di questa guida. Se avete problemi nel far funzionare la carta
+con GnuPG, cercate aiuto attraverso i soliti canali di supporto.
+
+Per configurare la vostra smartcard, dato che non c'è una via facile dalla
+riga di comando, dovrete usate il menu di GnuPG::
+
+ $ gpg --card-edit
+ [...omitted...]
+ gpg/card> admin
+ Admin commands are allowed
+ gpg/card> passwd
+
+Dovreste impostare il PIN dell'utente (1), quello dell'amministratore (3) e il
+codice di reset (4). Assicuratevi di annotare e salvare questi codici in un
+posto sicuro -- specialmente il PIN dell'amministratore e il codice di reset
+(che vi permetterà di azzerare completamente la smartcard). Il PIN
+dell'amministratore viene usato così raramente che è inevitabile dimenticarselo
+se non lo si annota.
+
+Tornando al nostro menu, potete impostare anche altri valori (come il nome,
+il sesso, informazioni d'accesso, eccetera), ma non sono necessari e aggiunge
+altre informazioni sulla carta che potrebbero trapelare in caso di smarrimento.
+
+.. note::
+
+ A dispetto del nome "PIN", né il PIN utente né quello dell'amministratore
+ devono essere esclusivamente numerici.
+
+Spostare le sottochiavi sulla smartcard
+---------------------------------------
+
+Uscite dal menu (usando "q") e salverete tutte le modifiche. Poi, spostiamo
+tutte le sottochiavi sulla smartcard. Per la maggior parte delle operazioni
+vi serviranno sia la passphrase della chiave PGP che il PIN
+dell'amministratore::
+
+ $ gpg --edit-key [fpr]
+
+ Secret subkeys are available.
+
+ pub rsa2048/AAAABBBBCCCCDDDD
+ created: 2018-01-23 expires: 2020-01-23 usage: SC
+ trust: ultimate validity: ultimate
+ ssb rsa2048/1111222233334444
+ created: 2018-01-23 expires: never usage: E
+ ssb ed25519/5555666677778888
+ created: 2017-12-07 expires: never usage: S
+ [ultimate] (1). Alice Dev <adev@kernel.org>
+
+ gpg>
+
+Usando ``--edit-key`` si tornerà alla modalità menu e noterete che
+la lista delle chiavi è leggermente diversa. Da questo momento in poi,
+tutti i comandi saranno eseguiti nella modalità menu, come indicato
+da ``gpg>``.
+
+Per prima cosa, selezioniamo la chiave che verrà messa sulla carta --
+potete farlo digitando ``key 1`` (è la prima della lista, la sottochiave
+**[E]**)::
+
+ gpg> key 1
+
+Nel'output dovreste vedere ``ssb*`` associato alla chiave **[E]**. Il simbolo
+``*`` indica che la chiave è stata "selezionata". Funziona come un
+interruttore, ovvero se scrivete nuovamente ``key 1``, il simbolo ``*`` sparirà
+e la chiave non sarà più selezionata.
+
+Ora, spostiamo la chiave sulla smartcard::
+
+ gpg> keytocard
+ Please select where to store the key:
+ (2) Encryption key
+ Your selection? 2
+
+Dato che è la nostra chiave **[E]**, ha senso metterla nella sezione criptata.
+Quando confermerete la selezione, vi verrà chiesta la passphrase della vostra
+chiave PGP, e poi il PIN dell'amministratore. Se il comando ritorna senza
+errori, allora la vostra chiave è stata spostata con successo.
+
+**Importante**: digitate nuovamente ``key 1`` per deselezionare la prima chiave
+e selezionate la seconda chiave **[S]** con ``key 2``::
+
+ gpg> key 1
+ gpg> key 2
+ gpg> keytocard
+ Please select where to store the key:
+ (1) Signature key
+ (3) Authentication key
+ Your selection? 1
+
+Potete usare la chiave **[S]** sia per firmare che per autenticare, ma vogliamo
+che sia nella sezione di firma, quindi scegliete (1). Ancora una volta, se il
+comando ritorna senza errori, allora l'operazione è avvenuta con successo::
+
+ gpg> q
+ Save changes? (y/N) y
+
+Salvando le modifiche cancellerete dalla vostra cartella home tutte le chiavi
+che avete spostato sulla carta (ma questo non è un problema, perché abbiamo
+fatto delle copie di sicurezza nel caso in cui dovessimo configurare una
+nuova smartcard).
+
+Verificare che le chiavi siano state spostate
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Ora, se doveste usare l'opzione ``--list-secret-keys``, vedrete una
+sottile differenza nell'output::
+
+ $ gpg --list-secret-keys
+ sec# rsa2048 2018-01-24 [SC] [expires: 2020-01-24]
+ 000000000000000000000000AAAABBBBCCCCDDDD
+ uid [ultimate] Alice Dev <adev@kernel.org>
+ ssb> rsa2048 2018-01-24 [E] [expires: 2020-01-24]
+ ssb> ed25519 2018-01-24 [S]
+
+Il simbolo ``>`` in ``ssb>`` indica che la sottochiave è disponibile solo
+nella smartcard. Se tornate nella vostra cartella delle chiavi segrete e
+guardate al suo contenuto, noterete che i file ``.key`` sono stati sostituiti
+con degli stub::
+
+ $ cd ~/.gnupg/private-keys-v1.d
+ $ strings *.key | grep 'private-key'
+
+Per indicare che i file sono solo degli stub e che in realtà il contenuto è
+sulla smartcard, l'output dovrebbe mostrarvi ``shadowed-private-key``.
+
+Verificare che la smartcard funzioni
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Per verificare che la smartcard funzioni come dovuto, potete creare
+una firma::
+
+ $ echo "Hello world" | gpg --clearsign > /tmp/test.asc
+ $ gpg --verify /tmp/test.asc
+
+Col primo comando dovrebbe chiedervi il PIN della smartcard, e poi dovrebbe
+mostrare "Good signature" dopo l'esecuzione di ``gpg --verify``.
+
+Complimenti, siete riusciti a rendere estremamente difficile il furto della
+vostra identità digitale di sviluppatore.
+
+Altre operazioni possibili con GnuPG
+------------------------------------
+
+Segue un breve accenno ad alcune delle operazioni più comuni che dovrete
+fare con le vostre chiavi PGP.
+
+Montare il disco con la chiave primaria
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Vi servirà la vostra chiave principale per tutte le operazioni che seguiranno,
+per cui per prima cosa dovrete accedere ai vostri backup e dire a GnuPG di
+usarli::
+
+ $ export GNUPGHOME=/media/disk/foo/gnupg-backup
+ $ gpg --list-secret-keys
+
+Dovete assicurarvi di vedere ``sec`` e non ``sec#`` nell'output del programma
+(il simbolo ``#`` significa che la chiave non è disponibile e che state ancora
+utilizzando la vostra solita cartella di lavoro).
+
+Estendere la data di scadenza di una chiave
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+La chiave principale ha una data di scadenza di 2 anni dal momento della sua
+creazione. Questo per motivi di sicurezza e per rendere obsolete le chiavi
+che, eventualmente, dovessero sparire dai keyserver.
+
+Per estendere di un anno, dalla data odierna, la scadenza di una vostra chiave,
+eseguite::
+
+ $ gpg --quick-set-expire [fpr] 1y
+
+Se per voi è più facile da memorizzare, potete anche utilizzare una data
+specifica (per esempio, il vostro compleanno o capodanno)::
+
+ $ gpg --quick-set-expire [fpr] 2020-07-01
+
+Ricordatevi di inviare l'aggiornamento ai keyserver::
+
+ $ gpg --send-key [fpr]
+
+Aggiornare la vostra cartella di lavoro dopo ogni modifica
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Dopo aver fatto delle modifiche alle vostre chiavi usando uno spazio a parte,
+dovreste importarle nella vostra cartella di lavoro abituale::
+
+ $ gpg --export | gpg --homedir ~/.gnupg --import
+ $ unset GNUPGHOME
+
+
+Usare PGP con Git
+=================
+
+Una delle caratteristiche fondanti di Git è la sua natura decentralizzata --
+una volta che il repositorio è stato clonato sul vostro sistema, avete la
+storia completa del progetto, inclusi i suoi tag, i commit ed i rami. Tuttavia,
+con i centinaia di repositori clonati che ci sono in giro, come si fa a
+verificare che la loro copia di linux.git non è stata manomessa da qualcuno?
+
+Oppure, cosa succede se viene scoperta una backdoor nel codice e la riga
+"Autore" dice che sei stato tu, mentre tu sei abbastanza sicuro di
+`non averci niente a che fare`_?
+
+Per risolvere entrambi i problemi, Git ha introdotto l'integrazione con PGP.
+I tag firmati dimostrano che il repositorio è integro assicurando che il suo
+contenuto è lo stesso che si trova sulle macchine degli sviluppatori che hanno
+creato il tag; mentre i commit firmati rendono praticamente impossibile
+ad un malintenzionato di impersonarvi senza avere accesso alle vostre chiavi
+PGP.
+
+.. _`non averci niente a che fare`: https://github.com/jayphelps/git-blame-someone-else
+
+Configurare git per usare la vostra chiave PGP
+----------------------------------------------
+
+Se avete solo una chiave segreta nel vostro portachiavi, allora non avete nulla
+da fare in più dato che sarà la vostra chiave di base. Tuttavia, se doveste
+avere più chiavi segrete, potete dire a git quale dovrebbe usare (``[fpg]``
+è la vostra impronta digitale)::
+
+ $ git config --global user.signingKey [fpr]
+
+**IMPORTANTE**: se avete una comando dedicato per ``gpg2``, allora dovreste
+dire a git di usare sempre quello piuttosto che il vecchio comando ``gpg``::
+
+ $ git config --global gpg.program gpg2
+
+Come firmare i tag
+------------------
+
+Per creare un tag firmato, passate l'opzione ``-s`` al comando tag::
+
+ $ git tag -s [tagname]
+
+La nostra raccomandazione è quella di firmare sempre i tag git, perché
+questo permette agli altri sviluppatori di verificare che il repositorio
+git dal quale stanno prendendo il codice non è stato alterato intenzionalmente.
+
+Come verificare i tag firmati
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Per verificare un tag firmato, potete usare il comando ``verify-tag``::
+
+ $ git verify-tag [tagname]
+
+Se state prendendo un tag da un fork del repositorio del progetto, git
+dovrebbe verificare automaticamente la firma di quello che state prendendo
+e vi mostrerà il risultato durante l'operazione di merge::
+
+ $ git pull [url] tags/sometag
+
+Il merge conterrà qualcosa di simile::
+
+ Merge tag 'sometag' of [url]
+
+ [Tag message]
+
+ # gpg: Signature made [...]
+ # gpg: Good signature from [...]
+
+Se state verificando il tag di qualcun altro, allora dovrete importare
+la loro chiave PGP. Fate riferimento alla sezione ":ref:`it_verify_identities`"
+che troverete più avanti.
+
+Configurare git per firmare sempre i tag con annotazione
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Se state creando un tag con annotazione è molto probabile che vogliate
+firmarlo. Per imporre a git di firmare sempre un tag con annotazione,
+dovete impostare la seguente opzione globale::
+
+ $ git config --global tag.forceSignAnnotated true
+
+Come usare commit firmati
+-------------------------
+
+Creare dei commit firmati è facile, ma è molto più difficile utilizzarli
+nello sviluppo del kernel linux per via del fatto che ci si affida alle
+liste di discussione e questo modo di procedere non mantiene le firme PGP
+nei commit. In aggiunta, quando si usa *rebase* nel proprio repositorio
+locale per allinearsi al kernel anche le proprie firme PGP verranno scartate.
+Per questo motivo, la maggior parte degli sviluppatori del kernel non si
+preoccupano troppo di firmare i propri commit ed ignoreranno quelli firmati
+che si trovano in altri repositori usati per il proprio lavoro.
+
+Tuttavia, se avete il vostro repositorio di lavoro disponibile al pubblico
+su un qualche servizio di hosting git (kernel.org, infradead.org, ozlabs.org,
+o altri), allora la raccomandazione è di firmare tutti i vostri commit
+anche se gli sviluppatori non ne beneficeranno direttamente.
+
+Vi raccomandiamo di farlo per i seguenti motivi:
+
+1. Se dovesse mai esserci la necessità di fare delle analisi forensi o
+ tracciare la provenienza di un codice, anche sorgenti mantenuti
+ esternamente che hanno firme PGP sui commit avranno un certo valore a
+ questo scopo.
+2. Se dovesse mai capitarvi di clonare il vostro repositorio locale (per
+ esempio dopo un danneggiamento del disco), la firma vi permetterà di
+ verificare l'integrità del repositorio prima di riprendere il lavoro.
+3. Se qualcuno volesse usare *cherry-pick* sui vostri commit, allora la firma
+ permetterà di verificare l'integrità dei commit prima di applicarli.
+
+Creare commit firmati
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Per creare un commit firmato, dovete solamente aggiungere l'opzione ``-S``
+al comando ``git commit`` (si usa la lettera maiuscola per evitare
+conflitti con un'altra opzione)::
+
+ $ git commit -S
+
+Configurare git per firmare sempre i commit
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Potete dire a git di firmare sempre i commit::
+
+ git config --global commit.gpgSign true
+
+.. note::
+
+ Assicuratevi di aver configurato ``gpg-agent`` prima di abilitare
+ questa opzione.
+
+.. _it_verify_identities:
+
+Come verificare l'identità degli sviluppatori del kernel
+========================================================
+
+Firmare i tag e i commit è facile, ma come si fa a verificare che la chiave
+usata per firmare qualcosa appartenga davvero allo sviluppatore e non ad un
+impostore?
+
+Configurare l'auto-key-retrieval usando WKD e DANE
+--------------------------------------------------
+
+Se non siete ancora in possesso di una vasta collezione di chiavi pubbliche
+di altri sviluppatori, allora potreste iniziare il vostro portachiavi
+affidandovi ai servizi di auto-scoperta e auto-recupero. GnuPG può affidarsi
+ad altre tecnologie di delega della fiducia, come DNSSEC e TLS, per sostenervi
+nel caso in cui iniziare una propria rete di fiducia da zero sia troppo
+scoraggiante.
+
+Aggiungete il seguente testo al vostro file ``~/.gnupg/gpg.conf``::
+
+ auto-key-locate wkd,dane,local
+ auto-key-retrieve
+
+La *DNS-Based Authentication of Named Entities* ("DANE") è un metodo
+per la pubblicazione di chiavi pubbliche su DNS e per renderle sicure usando
+zone firmate con DNSSEC. Il *Web Key Directory* ("WKD") è un metodo
+alternativo che usa https a scopo di ricerca. Quando si usano DANE o WKD
+per la ricerca di chiavi pubbliche, GnuPG validerà i certificati DNSSEC o TLS
+prima di aggiungere al vostro portachiavi locale le eventuali chiavi trovate.
+
+Kernel.org pubblica la WKD per tutti gli sviluppatori che hanno un account
+kernel.org. Una volta che avete applicato le modifiche al file ``gpg.conf``,
+potrete auto-recuperare le chiavi di Linus Torvalds e Greg Kroah-Hartman
+(se non le avete già)::
+
+ $ gpg --locate-keys torvalds@kernel.org gregkh@kernel.org
+
+Se avete un account kernel.org, al fine di rendere più utile l'uso di WKD
+da parte di altri sviluppatori del kernel, dovreste `aggiungere alla vostra
+chiave lo UID di kernel.org`_.
+
+.. _`aggiungere alla vostra chiave lo UID di kernel.org`: https://korg.wiki.kernel.org/userdoc/mail#adding_a_kernelorg_uid_to_your_pgp_key
+
+Web of Trust (WOT) o Trust on First Use (TOFU)
+----------------------------------------------
+
+PGP incorpora un meccanismo di delega della fiducia conosciuto come
+"Web of Trust". Di base, questo è un tentativo di sostituire la necessità
+di un'autorità certificativa centralizzata tipica del mondo HTTPS/TLS.
+Invece di avere svariati produttori software che decidono chi dovrebbero
+essere le entità di certificazione di cui dovreste fidarvi, PGP lascia
+la responsabilità ad ogni singolo utente.
+
+Sfortunatamente, solo poche persone capiscono come funziona la rete di fiducia.
+Nonostante sia un importante aspetto della specifica OpenPGP, recentemente
+le versioni di GnuPG (2.2 e successive) hanno implementato un meccanisco
+alternativo chiamato "Trust on First Use" (TOFU). Potete pensare a TOFU come
+"ad un approccio all fidicia simile ad SSH". In SSH, la prima volta che vi
+connettete ad un sistema remoto, l'impronta digitale della chiave viene
+registrata e ricordata. Se la chiave dovesse cambiare in futuro, il programma
+SSH vi avviserà e si rifiuterà di connettersi, obbligandovi a prendere una
+decisione circa la fiducia che riponete nella nuova chiave. In modo simile,
+la prima volta che importate la chiave PGP di qualcuno, si assume sia valida.
+Se ad un certo punto GnuPG trova un'altra chiave con la stessa identità,
+entrambe, la vecchia e la nuova, verranno segnate come invalide e dovrete
+verificare manualmente quale tenere.
+
+Vi raccomandiamo di usare il meccanisco TOFU+PGP (che è la nuova configurazione
+di base di GnuPG v2). Per farlo, aggiungete (o modificate) l'impostazione
+``trust-model`` in ``~/.gnupg/gpg.conf``::
+
+ trust-model tofu+pgp
+
+Come usare i keyserver in sicurezza
+-----------------------------------
+Se ottenete l'errore "No public key" quando cercate di validate il tag di
+qualcuno, allora dovreste cercare quella chiave usando un keyserver. È
+importante tenere bene a mente che non c'è alcuna garanzia che la chiave
+che avete recuperato da un keyserver PGP appartenga davvero alla persona
+reale -- è progettato così. Dovreste usare il Web of Trust per assicurarvi
+che la chiave sia valida.
+
+Come mantenere il Web of Trust va oltre gli scopi di questo documento,
+semplicemente perché farlo come si deve richiede sia sforzi che perseveranza
+che tendono ad andare oltre al livello di interesse della maggior parte degli
+esseri umani. Qui di seguito alcuni rapidi suggerimenti per aiutarvi a ridurre
+il rischio di importare chiavi maligne.
+
+Primo, diciamo che avete provato ad eseguire ``git verify-tag`` ma restituisce
+un errore dicendo che la chiave non è stata trovata::
+
+ $ git verify-tag sunxi-fixes-for-4.15-2
+ gpg: Signature made Sun 07 Jan 2018 10:51:55 PM EST
+ gpg: using RSA key DA73759BF8619E484E5A3B47389A54219C0F2430
+ gpg: issuer "wens@...org"
+ gpg: Can't check signature: No public key
+
+Cerchiamo nel keyserver per maggiori informazioni sull'impronta digitale
+della chiave (l'impronta digitale, probabilmente, appartiene ad una
+sottochiave, dunque non possiamo usarla direttamente senza trovare prima
+l'ID della chiave primaria associata ad essa)::
+
+ $ gpg --search DA73759BF8619E484E5A3B47389A54219C0F2430
+ gpg: data source: hkp://keys.gnupg.net
+ (1) Chen-Yu Tsai <wens@...org>
+ 4096 bit RSA key C94035C21B4F2AEB, created: 2017-03-14, expires: 2019-03-15
+ Keys 1-1 of 1 for "DA73759BF8619E484E5A3B47389A54219C0F2430". Enter number(s), N)ext, or Q)uit > q
+
+Localizzate l'ID della chiave primaria, nel nostro esempio
+``C94035C21B4F2AEB``. Ora visualizzate le chiavi di Linus Torvalds
+che avete nel vostro portachiavi::
+
+ $ gpg --list-key torvalds@kernel.org
+ pub rsa2048 2011-09-20 [SC]
+ ABAF11C65A2970B130ABE3C479BE3E4300411886
+ uid [ unknown] Linus Torvalds <torvalds@kernel.org>
+ sub rsa2048 2011-09-20 [E]
+
+Poi, aprite il `PGP pathfinder`_. Nel campo "From", incollate l'impronta
+digitale della chiave di Linus Torvalds che si vede nell'output qui sopra.
+Nel campo "to", incollate il key-id della chiave sconosciuta che avete
+trovato con ``gpg --search``, e poi verificare il risultato:
+
+- `Finding paths to Linus`_
+
+Se trovate un paio di percorsi affidabili è un buon segno circa la validità
+della chiave. Ora, potete aggiungerla al vostro portachiavi dal keyserver::
+
+ $ gpg --recv-key C94035C21B4F2AEB
+
+Questa procedura non è perfetta, e ovviamente state riponendo la vostra
+fiducia nell'amministratore del servizio *PGP Pathfinder* sperando che non
+sia malintenzionato (infatti, questo va contro :ref:`it_devs_not_infra`).
+Tuttavia, se mantenete con cura la vostra rete di fiducia sarà un deciso
+miglioramento rispetto alla cieca fiducia nei keyserver.
+
+.. _`PGP pathfinder`: https://pgp.cs.uu.nl/
+.. _`Finding paths to Linus`: https://pgp.cs.uu.nl/paths/79BE3E4300411886/to/C94035C21B4F2AEB.html
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/management-style.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/management-style.rst
new file mode 100644
index 000000000..76ed07408
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/management-style.rst
@@ -0,0 +1,295 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :doc:`../../../process/management-style`
+:Translator: Alessia Mantegazza <amantegazza@vaga.pv.it>
+
+.. _it_managementstyle:
+
+Il modello di gestione del kernel Linux
+=======================================
+
+Questo breve documento descrive il modello di gestione del kernel Linux.
+Per certi versi, esso rispecchia il documento
+:ref:`translations/it_IT/process/coding-style.rst <it_codingstyle>`,
+ed è principalmente scritto per evitare di rispondere [#f1]_ in continuazione
+alle stesse identiche (o quasi) domande.
+
+Il modello di gestione è qualcosa di molto personale e molto più difficile da
+qualificare rispetto a delle semplici regole di codifica, quindi questo
+documento potrebbe avere più o meno a che fare con la realtà. È cominciato
+come un gioco, ma ciò non significa che non possa essere vero.
+Lo dovrete decidere voi stessi.
+
+In ogni caso, quando si parla del "dirigente del kernel", ci si riferisce
+sempre alla persona che dirige tecnicamente, e non a coloro che
+tradizionalmente hanno un ruolo direttivo all'interno delle aziende. Se vi
+occupate di convalidare acquisti o avete una qualche idea sul budget del vostro
+gruppo, probabilmente non siete un dirigente del kernel. Quindi i suggerimenti
+qui indicati potrebbero fare al caso vostro, oppure no.
+
+Prima di tutto, suggerirei di acquistare "Le sette regole per avere successo",
+e di non leggerlo. Bruciatelo, è un grande gesto simbolico.
+
+.. [#f1] Questo documento non fa molto per risponde alla domanda, ma rende
+ così dannatamente ovvio a chi la pone che non abbiamo la minima idea
+ di come rispondere.
+
+Comunque, partiamo:
+
+.. _it_decisions:
+
+1) Le decisioni
+---------------
+
+Tutti pensano che i dirigenti decidano, e che questo prendere decisioni
+sia importante. Più grande e dolorosa è la decisione, più importante deve
+essere il dirigente che la prende. Questo è molto profondo ed ovvio, ma non è
+del tutto vero.
+
+Il gioco consiste nell'"evitare" di dover prendere decisioni. In particolare
+se qualcuno vi chiede di "Decidere" tra (a) o (b), e vi dice che ha
+davvero bisogno di voi per questo, come dirigenti siete nei guai.
+Le persone che gestite devono conoscere i dettagli più di quanto li conosciate
+voi, quindi se vengono da voi per una decisione tecnica, siete fottuti.
+Non sarete chiaramente competente per prendere quella decisione per loro.
+
+(Corollario: se le persone che gestite non conoscono i dettagli meglio di voi,
+anche in questo caso sarete fregati, tuttavia per altre ragioni. Ossia state
+facendo il lavoro sbagliato, e che invece dovrebbero essere "loro" a gestirvi)
+
+Quindi il gioco si chiama "evitare" decisioni, almeno le più grandi e
+difficili. Prendere decisioni piccoli e senza conseguenze va bene, e vi fa
+sembrare competenti in quello che state facendo, quindi quello che un dirigente
+del kernel ha bisogno di fare è trasformare le decisioni grandi e difficili
+in minuzie delle quali nessuno importa.
+
+Ciò aiuta a capire che la differenza chiave tra una grande decisione ed una
+piccola sta nella possibilità di modificare tale decisione in seguito.
+Qualsiasi decisione importante può essere ridotta in decisioni meno importanti,
+ma dovete assicurarvi che possano essere reversibili in caso di errori
+(presenti o futuri). Improvvisamente, dovrete essere doppiamente dirigenti
+per **due** decisioni non sequenziali - quella sbagliata **e** quella giusta.
+
+E le persone vedranno tutto ciò come prova di vera capacità di comando
+(*cough* cavolata *cough*)
+
+Così la chiave per evitare le decisioni difficili diviene l'evitare
+di fare cose che non possono essere disfatte. Non infilatevi in un angolo
+dal quale non potrete sfuggire. Un topo messo all'angolo può rivelarsi
+pericoloso - un dirigente messo all'angolo è solo pietoso.
+
+**In ogni caso** dato che nessuno è stupido al punto da lasciare veramente ad
+un dirigente del kernel un enorme responsabilità, solitamente è facile fare
+marcia indietro. Annullare una decisione è molto facile: semplicemente dite a
+tutti che siete stati degli scemi incompetenti, dite che siete dispiaciuti, ed
+annullate tutto l'inutile lavoro sul quale gli altri hanno lavorato nell'ultimo
+anno. Improvvisamente la decisione che avevate preso un anno fa non era poi
+così grossa, dato che può essere facilmente annullata.
+
+È emerso che alcune persone hanno dei problemi con questo tipo di approccio,
+questo per due ragioni:
+
+ - ammettere di essere degli idioti è più difficile di quanto sembri. A tutti
+ noi piace mantenere le apparenze, ed uscire allo scoperto in pubblico per
+ ammettere che ci si è sbagliati è qualcosa di davvero impegnativo.
+ - avere qualcuno che ti dice che ciò su cui hai lavorato nell'ultimo anno
+ non era del tutto valido, può rivelarsi difficile anche per un povero ed
+ umile ingegnere, e mentre il **lavoro** vero era abbastanza facile da
+ cancellare, dall'altro canto potreste aver irrimediabilmente perso la
+ fiducia di quell'ingegnere. E ricordate che l'"irrevocabile" era quello
+ che avevamo cercato di evitare fin dall'inizio, e la vostra decisione
+ ha finito per esserlo.
+
+Fortunatamente, entrambe queste ragioni posso essere mitigate semplicemente
+ammettendo fin dal principio che non avete una cavolo di idea, dicendo
+agli altri in anticipo che la vostra decisione è puramente ipotetica, e che
+potrebbe essere sbagliata. Dovreste sempre riservarvi il diritto di cambiare
+la vostra opinione, e rendere gli altri ben **consapevoli** di ciò.
+Ed è molto più facile ammettere di essere stupidi quando non avete **ancora**
+fatto quella cosa stupida.
+
+Poi, quando è realmente emersa la vostra stupidità, le persone semplicemente
+roteeranno gli occhi e diranno "Uffa, no, ancora".
+
+Questa ammissione preventiva di incompetenza potrebbe anche portare le persone
+che stanno facendo il vero lavoro, a pensarci due volte. Dopo tutto, se
+**loro** non sono certi se sia una buona idea, voi, sicuro come la morte,
+non dovreste incoraggiarli promettendogli che ciò su cui stanno lavorando
+verrà incluso. Fate si che ci pensino due volte prima che si imbarchino in un
+grosso lavoro.
+
+Ricordate: loro devono sapere più cose sui dettagli rispetto a voi, e
+solitamente pensano di avere già la risposta a tutto. La miglior cosa che
+potete fare in qualità di dirigente è di non instillare troppa fiducia, ma
+invece fornire una salutare dose di pensiero critico su quanto stanno facendo.
+
+Comunque, un altro modo di evitare una decisione è quello di lamentarsi
+malinconicamente dicendo : "non possiamo farli entrambi e basta?" e con uno
+sguardo pietoso. Fidatevi, funziona. Se non è chiaro quale sia il miglior
+approccio, lo scopriranno. La risposta potrebbe essere data dal fatto che
+entrambe i gruppi di lavoro diventano frustati al punto di rinunciarvi.
+
+Questo può suonare come un fallimento, ma di solito questo è un segno che
+c'era qualcosa che non andava in entrambe i progetti, e il motivo per
+il quale le persone coinvolte non abbiano potuto decidere era che entrambe
+sbagliavano. Voi ne uscirete freschi come una rosa, e avrete evitato un'altra
+decisione con la quale avreste potuto fregarvi.
+
+
+2) Le persone
+-------------
+
+Ci sono molte persone stupide, ed essere un dirigente significa che dovrete
+scendere a patti con questo, e molto più importate, che **loro** devono avere
+a che fare con **voi**.
+
+Ne emerge che mentre è facile annullare degli errori tecnici, non è invece
+così facile rimuovere i disordini della personalità. Dovrete semplicemente
+convivere con i loro, ed i vostri, problemi.
+
+Comunque, al fine di preparavi in qualità di dirigenti del kernel, è meglio
+ricordare di non abbattere alcun ponte, bombardare alcun paesano innocente,
+o escludere troppi sviluppatori kernel. Ne emerge che escludere le persone
+è piuttosto facile, mentre includerle nuovamente è difficile. Così
+"l'esclusione" immediatamente cade sotto il titolo di "non reversibile", e
+diviene un no-no secondo la sezione :ref:`it_decisions`.
+
+Esistono alcune semplici regole qui:
+
+ (1) non chiamate le persone teste di c*** (al meno, non in pubblico)
+ (2) imparate a scusarvi quando dimenticate la regola (1)
+
+Il problema del punto numero 1 è che è molto facile da rispettare, dato che
+è possibile dire "sei una testa di c***" in milioni di modi differenti [#f2]_,
+a volte senza nemmeno pensarci, e praticamente sempre con la calda convinzione
+di essere nel giusto.
+
+E più convinti sarete che avete ragione (e diciamolo, potete chiamare
+praticamente **tutti** testa di c**, e spesso **sarete** nel giusto), più
+difficile sarà scusarvi successivamente.
+
+Per risolvere questo problema, avete due possibilità:
+
+ - diventare davvero bravi nello scusarsi
+ - essere amabili così che nessuno finirà col sentirsi preso di mira. Siate
+ creativi abbastanza, e potrebbero esserne divertiti.
+
+L'opzione dell'essere immancabilmente educati non esiste proprio. Nessuno
+si fiderà di qualcuno che chiaramente sta nascondendo il suo vero carattere.
+
+.. [#f2] Paul Simon cantava: "50 modi per lasciare il vostro amante", perché,
+ molto francamente, "Un milione di modi per dire ad uno sviluppatore
+ Testa di c***" non avrebbe funzionato. Ma sono sicuro che ci abbia
+ pensato.
+
+
+3) Le persone II - quelle buone
+-------------------------------
+
+Mentre emerge che la maggior parte delle persone sono stupide, il corollario
+a questo è il triste fatto che anche voi siete fra queste, e che mentre
+possiamo tutti crogiolarci nella sicurezza di essere migliori della media
+delle persone (diciamocelo, nessuno crede di essere nelle media o sotto di
+essa), dovremmo anche ammettere che non siamo il "coltello più affilato" del
+circondario, e che ci saranno altre persone che sono meno stupide di quanto
+lo siete voi.
+
+Molti reagiscono male davanti alle persone intelligenti. Altri le usano a
+proprio vantaggio.
+
+Assicuratevi che voi, in qualità di manutentori del kernel, siate nel secondo
+gruppo. Inchinatevi dinanzi a loro perché saranno le persone che vi renderanno
+il lavoro più facile. In particolare, prenderanno le decisioni per voi, che è
+l'oggetto di questo gioco.
+
+Quindi quando trovate qualcuno più sveglio di voi, prendetevela comoda.
+Le vostre responsabilità dirigenziali si ridurranno in gran parte nel dire
+"Sembra una buona idea - Vai", oppure "Sembra buono, ma invece circa questo e
+quello?". La seconda versione in particolare è una gran modo per imparare
+qualcosa di nuovo circa "questo e quello" o di sembrare **extra** dirigenziali
+sottolineando qualcosa alla quale i più svegli non avevano pensato. In
+entrambe i casi, vincete.
+
+Una cosa alla quale dovete fare attenzione è che l'essere grandi in qualcosa
+non si traduce automaticamente nell'essere grandi anche in altre cose. Quindi
+dovreste dare una spintarella alle persone in una specifica direzione, ma
+diciamocelo, potrebbero essere bravi in ciò che fanno e far schifo in tutto
+il resto. La buona notizia è che le persone tendono a gravitare attorno a ciò
+in cui sono bravi, quindi non state facendo nulla di irreversibile quando li
+spingete verso una certa direzione, solo non spingete troppo.
+
+
+4) Addossare le colpe
+---------------------
+
+Le cose andranno male, e le persone vogliono qualcuno da incolpare. Sarete voi.
+
+Non è poi così difficile accettare la colpa, specialmente se le persone
+riescono a capire che non era **tutta** colpa vostra. Il che ci porta
+sulla miglior strada per assumersi la colpa: fatelo per qualcun'altro.
+Vi sentirete bene nel assumervi la responsabilità, e loro si sentiranno
+bene nel non essere incolpati, e coloro che hanno perso i loro 36GB di
+pornografia a causa della vostra incompetenza ammetteranno a malincuore che
+almeno non avete cercato di fare il furbetto.
+
+Successivamente fate in modo che gli sviluppatori che in realtà hanno fallito
+(se riuscite a trovarli) sappiano **in privato** che sono "fottuti".
+Questo non per fargli sapere che la prossima volta possono evitarselo ma per
+fargli capire che sono in debito. E, forse cosa più importante, sono loro che
+devono sistemare la cosa. Perché, ammettiamolo, è sicuro non sarete voi a
+farlo.
+
+Assumersi la colpa è anche ciò che vi rendere dirigenti in prima battuta.
+È parte di ciò che spinge gli altri a fidarsi di voi, e vi garantisce
+la gloria potenziale, perché siete gli unici a dire "Ho fatto una cavolata".
+E se avete seguito le regole precedenti, sarete decisamente bravi nel dirlo.
+
+
+5) Le cose da evitare
+---------------------
+
+Esiste una cosa che le persone odiano più che essere chiamate "teste di c****",
+ed è essere chiamate "teste di c****" con fare da bigotto. Se per il primo
+caso potrete comunque scusarvi, per il secondo non ve ne verrà data nemmeno
+l'opportunità. Probabilmente smetteranno di ascoltarvi anche se tutto sommato
+state svolgendo un buon lavoro.
+
+Tutti crediamo di essere migliori degli altri, il che significa che quando
+qualcuno inizia a darsi delle arie, ci da **davvero** fastidio. Potreste anche
+essere moralmente ed intellettualmente superiore a tutti quelli attorno a voi,
+ma non cercate di renderlo ovvio per gli altri a meno che non **vogliate**
+veramente far arrabbiare qualcuno [#f3]_.
+
+Allo stesso modo evitate di essere troppo gentili e pacati. Le buone maniere
+facilmente finiscono per strabordare e nascondere i problemi, e come si usa
+dire, "su internet nessuno può sentire la vostra pacatezza". Usate argomenti
+diretti per farvi capire, non potete sperare che la gente capisca in altro
+modo.
+
+Un po' di umorismo può aiutare a smorzare sia la franchezza che la moralità.
+Andare oltre i limiti al punto d'essere ridicolo può portare dei punti a casa
+senza renderlo spiacevole per i riceventi, i quali penseranno che stavate
+facendo gli scemi. Può anche aiutare a lasciare andare quei blocchi mentali
+che abbiamo nei confronti delle critiche.
+
+.. [#f3] Suggerimento: i forum di discussione su internet, che non sono
+ collegati col vostro lavoro, sono ottimi modi per sfogare la frustrazione
+ verso altre persone. Di tanto in tanto scrivete messaggi offensivi col ghigno
+ in faccia per infiammare qualche discussione: vi sentirete purificati. Solo
+ cercate di non cagare troppo vicino a casa.
+
+6) Perché io?
+-------------
+
+Dato che la vostra responsabilità principale è quella di prendervi le colpe
+d'altri, e rendere dolorosamente ovvio a tutti che siete degli incompetenti,
+la domanda naturale che ne segue sarà : perché dovrei fare tutto ciò?
+
+Innanzitutto, potreste diventare o no popolari al punto da avere la fila di
+ragazzine (o ragazzini, evitiamo pregiudizi o sessismo) che gridano e bussano
+alla porta del vostro camerino, ma comunque **proverete** un immenso senso di
+realizzazione personale dall'essere "in carica". Dimenticate il fatto che voi
+state discutendo con tutti e che cercate di inseguirli il più velocemente che
+potete. Tutti continueranno a pensare che voi siete la persona in carica.
+
+È un bel lavoro se riuscite ad adattarlo a voi.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/programming-language.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/programming-language.rst
new file mode 100644
index 000000000..c4fc9d394
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/programming-language.rst
@@ -0,0 +1,51 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/programming-language.rst <programming_language>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_programming_language:
+
+Linguaggio di programmazione
+============================
+
+Il kernel è scritto nel linguaggio di programmazione C [it-c-language]_.
+Più precisamente, il kernel viene compilato con ``gcc`` [it-gcc]_ usando
+l'opzione ``-std=gnu89`` [it-gcc-c-dialect-options]_: il dialetto GNU
+dello standard ISO C90 (con l'aggiunta di alcune funzionalità da C99)
+
+Questo dialetto contiene diverse estensioni al linguaggio [it-gnu-extensions]_,
+e molte di queste vengono usate sistematicamente dal kernel.
+
+Il kernel offre un certo livello di supporto per la compilazione con ``clang``
+[it-clang]_ e ``icc`` [it-icc]_ su diverse architetture, tuttavia in questo momento
+il supporto non è completo e richiede delle patch aggiuntive.
+
+Attributi
+---------
+
+Una delle estensioni più comuni e usate nel kernel sono gli attributi
+[it-gcc-attribute-syntax]_. Gli attributi permettono di aggiungere una semantica,
+definita dell'implementazione, alle entità del linguaggio (come le variabili,
+le funzioni o i tipi) senza dover fare importanti modifiche sintattiche al
+linguaggio stesso (come l'aggiunta di nuove parole chiave) [it-n2049]_.
+
+In alcuni casi, gli attributi sono opzionali (ovvero un compilatore che non
+dovesse supportarli dovrebbe produrre comunque codice corretto, anche se
+più lento o che non esegue controlli aggiuntivi durante la compilazione).
+
+Il kernel definisce alcune pseudo parole chiave (per esempio ``__pure``)
+in alternativa alla sintassi GNU per gli attributi (per esempio
+``__attribute__((__pure__))``) allo scopo di mostrare quali funzionalità si
+possono usare e/o per accorciare il codice.
+
+Per maggiori informazioni consultate il file d'intestazione
+``include/linux/compiler_attributes.h``.
+
+.. [it-c-language] http://www.open-std.org/jtc1/sc22/wg14/www/standards
+.. [it-gcc] https://gcc.gnu.org
+.. [it-clang] https://clang.llvm.org
+.. [it-icc] https://software.intel.com/en-us/c-compilers
+.. [it-gcc-c-dialect-options] https://gcc.gnu.org/onlinedocs/gcc/C-Dialect-Options.html
+.. [it-gnu-extensions] https://gcc.gnu.org/onlinedocs/gcc/C-Extensions.html
+.. [it-gcc-attribute-syntax] https://gcc.gnu.org/onlinedocs/gcc/Attribute-Syntax.html
+.. [it-n2049] http://www.open-std.org/jtc1/sc22/wg14/www/docs/n2049.pdf
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/stable-api-nonsense.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/stable-api-nonsense.rst
new file mode 100644
index 000000000..cdfc509b8
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/stable-api-nonsense.rst
@@ -0,0 +1,209 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/stable-api-nonsense.rst <stable_api_nonsense>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_stable_api_nonsense:
+
+L'interfaccia dei driver per il kernel Linux
+============================================
+
+(tutte le risposte alle vostre domande e altro)
+
+Greg Kroah-Hartman <greg@kroah.com>
+
+Questo è stato scritto per cercare di spiegare perché Linux **non ha
+un'interfaccia binaria, e non ha nemmeno un'interfaccia stabile**.
+
+.. note::
+
+ Questo articolo parla di interfacce **interne al kernel**, non delle
+ interfacce verso lo spazio utente.
+
+ L'interfaccia del kernel verso lo spazio utente è quella usata dai
+ programmi, ovvero le chiamate di sistema. Queste interfacce sono **molto**
+ stabili nel tempo e non verranno modificate. Ho vecchi programmi che sono
+ stati compilati su un kernel 0.9 (circa) e tuttora funzionano sulle versioni
+ 2.6 del kernel. Queste interfacce sono quelle che gli utenti e i
+ programmatori possono considerare stabili.
+
+Riepilogo generale
+------------------
+
+Pensate di volere un'interfaccia del kernel stabile, ma in realtà non la
+volete, e nemmeno sapete di non volerla. Quello che volete è un driver
+stabile che funzioni, e questo può essere ottenuto solo se il driver si trova
+nei sorgenti del kernel. Ci sono altri vantaggi nell'avere il proprio driver
+nei sorgenti del kernel, ognuno dei quali hanno reso Linux un sistema operativo
+robusto, stabile e maturo; questi sono anche i motivi per cui avete scelto
+Linux.
+
+Introduzione
+------------
+
+Solo le persone un po' strambe vorrebbero scrivere driver per il kernel con
+la costante preoccupazione per i cambiamenti alle interfacce interne. Per il
+resto del mondo, queste interfacce sono invisibili o non di particolare
+interesse.
+
+Innanzitutto, non tratterò **alcun** problema legale riguardante codice
+chiuso, nascosto, avvolto, blocchi binari, o qualsia altra cosa che descrive
+driver che non hanno i propri sorgenti rilasciati con licenza GPL. Per favore
+fate riferimento ad un avvocato per qualsiasi questione legale, io sono un
+programmatore e perciò qui vi parlerò soltanto delle questioni tecniche (non
+per essere superficiali sui problemi legali, sono veri e dovete esserne a
+conoscenza in ogni circostanza).
+
+Dunque, ci sono due tematiche principali: interfacce binarie del kernel e
+interfacce stabili nei sorgenti. Ognuna dipende dall'altra, ma discuteremo
+prima delle cose binarie per toglierle di mezzo.
+
+Interfaccia binaria del kernel
+------------------------------
+
+Supponiamo d'avere un'interfaccia stabile nei sorgenti del kernel, di
+conseguenza un'interfaccia binaria dovrebbe essere anche'essa stabile, giusto?
+Sbagliato. Prendete in considerazione i seguenti fatti che riguardano il
+kernel Linux:
+
+ - A seconda della versione del compilatore C che state utilizzando, diverse
+ strutture dati del kernel avranno un allineamento diverso, e possibilmente
+ un modo diverso di includere le funzioni (renderle inline oppure no).
+ L'organizzazione delle singole funzioni non è poi così importante, ma la
+ spaziatura (*padding*) nelle strutture dati, invece, lo è.
+
+ - In base alle opzioni che sono state selezionate per generare il kernel,
+ un certo numero di cose potrebbero succedere:
+
+ - strutture dati differenti potrebbero contenere campi differenti
+ - alcune funzioni potrebbero non essere implementate (per esempio,
+ alcuni *lock* spariscono se compilati su sistemi mono-processore)
+ - la memoria interna del kernel può essere allineata in differenti modi
+ a seconda delle opzioni di compilazione.
+
+ - Linux funziona su una vasta gamma di architetture di processore. Non esiste
+ alcuna possibilità che il binario di un driver per un'architettura funzioni
+ correttamente su un'altra.
+
+Alcuni di questi problemi possono essere risolti compilando il proprio modulo
+con la stessa identica configurazione del kernel, ed usando la stessa versione
+del compilatore usato per compilare il kernel. Questo è sufficiente se volete
+fornire un modulo per uno specifico rilascio su una specifica distribuzione
+Linux. Ma moltiplicate questa singola compilazione per il numero di
+distribuzioni Linux e il numero dei rilasci supportati da quest'ultime e vi
+troverete rapidamente in un incubo fatto di configurazioni e piattaforme
+hardware (differenti processori con differenti opzioni); dunque, anche per il
+singolo rilascio di un modulo, dovreste creare differenti versioni dello
+stesso.
+
+Fidatevi, se tenterete questa via, col tempo, diventerete pazzi; l'ho imparato
+a mie spese molto tempo fa...
+
+
+Interfaccia stabile nei sorgenti del kernel
+-------------------------------------------
+
+Se parlate con le persone che cercano di mantenere aggiornato un driver per
+Linux ma che non si trova nei sorgenti, allora per queste persone l'argomento
+sarà "ostico".
+
+Lo sviluppo del kernel Linux è continuo e viaggia ad un ritmo sostenuto, e non
+rallenta mai. Perciò, gli sviluppatori del kernel trovano bachi nelle
+interfacce attuali, o trovano modi migliori per fare le cose. Se le trovano,
+allora le correggeranno per migliorarle. In questo frangente, i nomi delle
+funzioni potrebbero cambiare, le strutture dati potrebbero diventare più grandi
+o più piccole, e gli argomenti delle funzioni potrebbero essere ripensati.
+Se questo dovesse succedere, nello stesso momento, tutte le istanze dove questa
+interfaccia viene utilizzata verranno corrette, garantendo che tutto continui
+a funzionare senza problemi.
+
+Portiamo ad esempio l'interfaccia interna per il sottosistema USB che ha subito
+tre ristrutturazioni nel corso della sua vita. Queste ristrutturazioni furono
+fatte per risolvere diversi problemi:
+
+ - È stato fatto un cambiamento da un flusso di dati sincrono ad uno
+ asincrono. Questo ha ridotto la complessità di molti driver e ha
+ aumentato la capacità di trasmissione di tutti i driver fino a raggiungere
+ quasi la velocità massima possibile.
+ - È stato fatto un cambiamento nell'allocazione dei pacchetti da parte del
+ sottosistema USB per conto dei driver, cosicché ora i driver devono fornire
+ più informazioni al sottosistema USB al fine di correggere un certo numero
+ di stalli.
+
+Questo è completamente l'opposto di quello che succede in alcuni sistemi
+operativi proprietari che hanno dovuto mantenere, nel tempo, il supporto alle
+vecchie interfacce USB. I nuovi sviluppatori potrebbero usare accidentalmente
+le vecchie interfacce e sviluppare codice nel modo sbagliato, portando, di
+conseguenza, all'instabilità del sistema.
+
+In entrambe gli scenari, gli sviluppatori hanno ritenuto che queste importanti
+modifiche erano necessarie, e quindi le hanno fatte con qualche sofferenza.
+Se Linux avesse assicurato di mantenere stabile l'interfaccia interna, si
+sarebbe dovuto procedere alla creazione di una nuova, e quelle vecchie, e
+mal funzionanti, avrebbero dovuto ricevere manutenzione, creando lavoro
+aggiuntivo per gli sviluppatori del sottosistema USB. Dato che gli
+sviluppatori devono dedicare il proprio tempo a questo genere di lavoro,
+chiedergli di dedicarne dell'altro, senza benefici, magari gratuitamente, non
+è contemplabile.
+
+Le problematiche relative alla sicurezza sono molto importanti per Linux.
+Quando viene trovato un problema di sicurezza viene corretto in breve tempo.
+A volte, per prevenire il problema di sicurezza, si sono dovute cambiare
+delle interfacce interne al kernel. Quando è successo, allo stesso tempo,
+tutti i driver che usavano quelle interfacce sono stati aggiornati, garantendo
+la correzione definitiva del problema senza doversi preoccupare di rivederlo
+per sbaglio in futuro. Se non si fossero cambiate le interfacce interne,
+sarebbe stato impossibile correggere il problema e garantire che non si sarebbe
+più ripetuto.
+
+Nel tempo le interfacce del kernel subiscono qualche ripulita. Se nessuno
+sta più usando un'interfaccia, allora questa verrà rimossa. Questo permette
+al kernel di rimanere il più piccolo possibile, e garantisce che tutte le
+potenziali interfacce sono state verificate nel limite del possibile (le
+interfacce inutilizzate sono impossibili da verificare).
+
+
+Cosa fare
+---------
+
+Dunque, se avete un driver per il kernel Linux che non si trova nei sorgenti
+principali del kernel, come sviluppatori, cosa dovreste fare? Rilasciare un
+file binario del driver per ogni versione del kernel e per ogni distribuzione,
+è un incubo; inoltre, tenere il passo con tutti i cambiamenti del kernel è un
+brutto lavoro.
+
+Semplicemente, fate sì che il vostro driver per il kernel venga incluso nei
+sorgenti principali (ricordatevi, stiamo parlando di driver rilasciati secondo
+una licenza compatibile con la GPL; se il vostro codice non ricade in questa
+categoria: buona fortuna, arrangiatevi, siete delle sanguisughe)
+
+Se il vostro driver è nei sorgenti del kernel e un'interfaccia cambia, il
+driver verrà corretto immediatamente dalla persona che l'ha modificata. Questo
+garantisce che sia sempre possibile compilare il driver, che funzioni, e tutto
+con un minimo sforzo da parte vostra.
+
+Avere il proprio driver nei sorgenti principali del kernel ha i seguenti
+vantaggi:
+
+ - La qualità del driver aumenterà e i costi di manutenzione (per lo
+ sviluppatore originale) diminuiranno.
+ - Altri sviluppatori aggiungeranno nuove funzionalità al vostro driver.
+ - Altri persone troveranno e correggeranno bachi nel vostro driver.
+ - Altri persone troveranno degli aggiustamenti da fare al vostro driver.
+ - Altri persone aggiorneranno il driver quando è richiesto da un cambiamento
+ di un'interfaccia.
+ - Il driver sarà automaticamente reso disponibile in tutte le distribuzioni
+ Linux senza dover chiedere a nessuna di queste di aggiungerlo.
+
+Dato che Linux supporta più dispositivi di qualsiasi altro sistema operativo,
+e che girano su molti più tipi di processori di qualsiasi altro sistema
+operativo; ciò dimostra che questo modello di sviluppo qualcosa di giusto,
+dopo tutto, lo fa :)
+
+
+
+------
+
+Dei ringraziamenti vanno a Randy Dunlap, Andrew Morton, David Brownell,
+Hanna Linder, Robert Love, e Nishanth Aravamudan per la loro revisione
+e per i loro commenti sulle prime bozze di questo articolo.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/stable-kernel-rules.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/stable-kernel-rules.rst
new file mode 100644
index 000000000..283d62541
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/stable-kernel-rules.rst
@@ -0,0 +1,202 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/stable-kernel-rules.rst <stable_kernel_rules>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_stable_kernel_rules:
+
+Tutto quello che volevate sapere sui rilasci -stable di Linux
+==============================================================
+
+Regole sul tipo di patch che vengono o non vengono accettate nei sorgenti
+"-stable":
+
+ - Ovviamente dev'essere corretta e verificata.
+ - Non dev'essere più grande di 100 righe, incluso il contesto.
+ - Deve correggere una cosa sola.
+ - Deve correggere un baco vero che sta disturbando gli utenti (non cose del
+ tipo "Questo potrebbe essere un problema ...").
+ - Deve correggere un problema di compilazione (ma non per cose già segnate
+ con CONFIG_BROKEN), un kernel oops, un blocco, una corruzione di dati,
+ un vero problema di sicurezza, o problemi del tipo "oh, questo non va bene".
+ In pratica, qualcosa di critico.
+ - Problemi importanti riportati dagli utenti di una distribuzione potrebbero
+ essere considerati se correggono importanti problemi di prestazioni o di
+ interattività. Dato che questi problemi non sono così ovvi e la loro
+ correzione ha un'alta probabilità d'introdurre una regressione, dovrebbero
+ essere sottomessi solo dal manutentore della distribuzione includendo un
+ link, se esiste, ad un rapporto su bugzilla, e informazioni aggiuntive
+ sull'impatto che ha sugli utenti.
+ - Non deve correggere problemi relativi a una "teorica sezione critica",
+ a meno che non venga fornita anche una spiegazione su come questa si
+ possa verificare.
+ - Non deve includere alcuna correzione "banale" (correzioni grammaticali,
+ pulizia dagli spazi bianchi, eccetera).
+ - Deve rispettare le regole scritte in
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst <it_submittingpatches>`
+ - Questa patch o una equivalente deve esistere già nei sorgenti principali di
+ Linux
+
+
+Procedura per sottomettere patch per i sorgenti -stable
+-------------------------------------------------------
+
+ - Se la patch contiene modifiche a dei file nelle cartelle net/ o drivers/net,
+ allora seguite le linee guida descritte in
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/networking/netdev-FAQ.rst <it_netdev-FAQ>`;
+ ma solo dopo aver verificato al seguente indirizzo che la patch non sia
+ già in coda:
+ https://patchwork.kernel.org/bundle/netdev/stable/?state=*
+ - Una patch di sicurezza non dovrebbero essere gestite (solamente) dal processo
+ di revisione -stable, ma dovrebbe seguire le procedure descritte in
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/admin-guide/security-bugs.rst <it_securitybugs>`.
+
+
+Per tutte le altre sottomissioni, scegliere una delle seguenti procedure
+------------------------------------------------------------------------
+
+.. _it_option_1:
+
+Opzione 1
+*********
+
+Per far sì che una patch venga automaticamente inclusa nei sorgenti stabili,
+aggiungete l'etichetta
+
+.. code-block:: none
+
+ Cc: stable@vger.kernel.org
+
+nell'area dedicata alla firme. Una volta che la patch è stata inclusa, verrà
+applicata anche sui sorgenti stabili senza che l'autore o il manutentore
+del sottosistema debba fare qualcosa.
+
+.. _it_option_2:
+
+Opzione 2
+*********
+
+Dopo che la patch è stata inclusa nei sorgenti Linux, inviate una mail a
+stable@vger.kernel.org includendo: il titolo della patch, l'identificativo
+del commit, il perché pensate che debba essere applicata, e in quale versione
+del kernel la vorreste vedere.
+
+.. _it_option_3:
+
+Opzione 3
+*********
+
+Inviata la patch, dopo aver verificato che rispetta le regole descritte in
+precedenza, a stable@vger.kernel.org. Dovete annotare nel changelog
+l'identificativo del commit nei sorgenti principali, così come la versione
+del kernel nel quale vorreste vedere la patch.
+
+L':ref:`it_option_1` è fortemente raccomandata; è il modo più facile e usato.
+L':ref:`it_option_2` e l':ref:`it_option_3` sono più utili quando, al momento
+dell'inclusione dei sorgenti principali, si ritiene che non debbano essere
+incluse anche in quelli stabili (per esempio, perché si crede che si dovrebbero
+fare più verifiche per eventuali regressioni). L':ref:`it_option_3` è
+particolarmente utile se la patch ha bisogno di qualche modifica per essere
+applicata ad un kernel più vecchio (per esempio, perché nel frattempo l'API è
+cambiata).
+
+Notate che per l':ref:`it_option_3`, se la patch è diversa da quella nei
+sorgenti principali (per esempio perché è stato necessario un lavoro di
+adattamento) allora dev'essere ben documentata e giustificata nella descrizione
+della patch.
+
+L'identificativo del commit nei sorgenti principali dev'essere indicato sopra
+al messaggio della patch, così:
+
+.. code-block:: none
+
+ commit <sha1> upstream.
+
+In aggiunta, alcune patch inviate attraverso l':ref:`it_option_1` potrebbero
+dipendere da altre che devo essere incluse. Questa situazione può essere
+indicata nel seguente modo nell'area dedicata alle firme:
+
+.. code-block:: none
+
+ Cc: <stable@vger.kernel.org> # 3.3.x: a1f84a3: sched: Check for idle
+ Cc: <stable@vger.kernel.org> # 3.3.x: 1b9508f: sched: Rate-limit newidle
+ Cc: <stable@vger.kernel.org> # 3.3.x: fd21073: sched: Fix affinity logic
+ Cc: <stable@vger.kernel.org> # 3.3.x
+ Signed-off-by: Ingo Molnar <mingo@elte.hu>
+
+La sequenza di etichette ha il seguente significato:
+
+.. code-block:: none
+
+ git cherry-pick a1f84a3
+ git cherry-pick 1b9508f
+ git cherry-pick fd21073
+ git cherry-pick <this commit>
+
+Inoltre, alcune patch potrebbero avere dei requisiti circa la versione del
+kernel. Questo può essere indicato usando il seguente formato nell'area
+dedicata alle firme:
+
+.. code-block:: none
+
+ Cc: <stable@vger.kernel.org> # 3.3.x
+
+L'etichetta ha il seguente significato:
+
+.. code-block:: none
+
+ git cherry-pick <this commit>
+
+per ogni sorgente "-stable" che inizia con la versione indicata.
+
+Dopo la sottomissione:
+
+ - Il mittente riceverà un ACK quando la patch è stata accettata e messa in
+ coda, oppure un NAK se la patch è stata rigettata. A seconda degli impegni
+ degli sviluppatori, questa risposta potrebbe richiedere alcuni giorni.
+ - Se accettata, la patch verrà aggiunta alla coda -stable per essere
+ revisionata dal altri sviluppatori e dal principale manutentore del
+ sottosistema.
+
+
+Ciclo di una revisione
+----------------------
+
+ - Quando i manutentori -stable decidono di fare un ciclo di revisione, le
+ patch vengono mandate al comitato per la revisione, ai manutentori soggetti
+ alle modifiche delle patch (a meno che il mittente non sia anche il
+ manutentore di quell'area del kernel) e in CC: alla lista di discussione
+ linux-kernel.
+ - La commissione per la revisione ha 48 ore per dare il proprio ACK o NACK
+ alle patch.
+ - Se una patch viene rigettata da un membro della commissione, o un membro
+ della lista linux-kernel obietta la bontà della patch, sollevando problemi
+ che i manutentori ed i membri non avevano compreso, allora la patch verrà
+ rimossa dalla coda.
+ - Alla fine del ciclo di revisione tutte le patch che hanno ricevuto l'ACK
+ verranno aggiunte per il prossimo rilascio -stable, e successivamente
+ questo nuovo rilascio verrà fatto.
+ - Le patch di sicurezza verranno accettate nei sorgenti -stable direttamente
+ dalla squadra per la sicurezza del kernel, e non passerà per il normale
+ ciclo di revisione. Contattate la suddetta squadra per maggiori dettagli
+ su questa procedura.
+
+Sorgenti
+--------
+
+ - La coda delle patch, sia quelle già applicate che in fase di revisione,
+ possono essere trovate al seguente indirizzo:
+
+ https://git.kernel.org/pub/scm/linux/kernel/git/stable/stable-queue.git
+
+ - Il rilascio definitivo, e marchiato, di tutti i kernel stabili può essere
+ trovato in rami distinti per versione al seguente indirizzo:
+
+ https://git.kernel.org/pub/scm/linux/kernel/git/stable/linux-stable.git
+
+
+Comitato per la revisione
+-------------------------
+
+ - Questo comitato è fatto di sviluppatori del kernel che si sono offerti
+ volontari per questo lavoro, e pochi altri che non sono proprio volontari.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/submit-checklist.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/submit-checklist.rst
new file mode 100644
index 000000000..3e5755026
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/submit-checklist.rst
@@ -0,0 +1,131 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/submit-checklist.rst <submitchecklist>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_submitchecklist:
+
+Lista delle verifiche da fare prima di inviare una patch per il kernel Linux
+~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
+
+Qui troverete una lista di cose che uno sviluppatore dovrebbe fare per
+vedere le proprie patch accettate più rapidamente.
+
+Tutti questi punti integrano la documentazione fornita riguardo alla
+sottomissione delle patch, in particolare
+:ref:`Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst <it_submittingpatches>`.
+
+1) Se state usando delle funzionalità del kernel allora includete (#include)
+ i file che le dichiarano/definiscono. Non dipendente dal fatto che un file
+ d'intestazione include anche quelli usati da voi.
+
+2) Compilazione pulita:
+
+ a) con le opzioni ``CONFIG`` negli stati ``=y``, ``=m`` e ``=n``. Nessun
+ avviso/errore di ``gcc`` e nessun avviso/errore dal linker.
+
+ b) con ``allnoconfig``, ``allmodconfig``
+
+ c) quando si usa ``O=builddir``
+
+3) Compilare per diverse architetture di processore usando strumenti per
+ la cross-compilazione o altri.
+
+4) Una buona architettura per la verifica della cross-compilazione è la ppc64
+ perché tende ad usare ``unsigned long`` per le quantità a 64-bit.
+
+5) Controllate lo stile del codice della vostra patch secondo le direttive
+ scritte in :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst <it_codingstyle>`.
+ Prima dell'invio della patch, usate il verificatore di stile
+ (``script/checkpatch.pl``) per scovare le violazioni più semplici.
+ Dovreste essere in grado di giustificare tutte le violazioni rimanenti nella
+ vostra patch.
+
+6) Le opzioni ``CONFIG``, nuove o modificate, non scombussolano il menu
+ di configurazione e sono preimpostate come disabilitate a meno che non
+ soddisfino i criteri descritti in ``Documentation/kbuild/kconfig-language.rst``
+ alla punto "Voci di menu: valori predefiniti".
+
+7) Tutte le nuove opzioni ``Kconfig`` hanno un messaggio di aiuto.
+
+8) La patch è stata accuratamente revisionata rispetto alle più importanti
+ configurazioni ``Kconfig``. Questo è molto difficile da fare
+ correttamente - un buono lavoro di testa sarà utile.
+
+9) Verificare con sparse.
+
+10) Usare ``make checkstack`` e ``make namespacecheck`` e correggere tutti i
+ problemi rilevati.
+
+ .. note::
+
+ ``checkstack`` non evidenzia esplicitamente i problemi, ma una funzione
+ che usa più di 512 byte sullo stack è una buona candidata per una
+ correzione.
+
+11) Includete commenti :ref:`kernel-doc <kernel_doc>` per documentare API
+ globali del kernel. Usate ``make htmldocs`` o ``make pdfdocs`` per
+ verificare i commenti :ref:`kernel-doc <kernel_doc>` ed eventualmente
+ correggerli.
+
+12) La patch è stata verificata con le seguenti opzioni abilitate
+ contemporaneamente: ``CONFIG_PREEMPT``, ``CONFIG_DEBUG_PREEMPT``,
+ ``CONFIG_DEBUG_SLAB``, ``CONFIG_DEBUG_PAGEALLOC``, ``CONFIG_DEBUG_MUTEXES``,
+ ``CONFIG_DEBUG_SPINLOCK``, ``CONFIG_DEBUG_ATOMIC_SLEEP``,
+ ``CONFIG_PROVE_RCU`` e ``CONFIG_DEBUG_OBJECTS_RCU_HEAD``.
+
+13) La patch è stata compilata e verificata in esecuzione con, e senza,
+ le opzioni ``CONFIG_SMP`` e ``CONFIG_PREEMPT``.
+
+14) Se la patch ha effetti sull'IO dei dischi, eccetera: allora dev'essere
+ verificata con, e senza, l'opzione ``CONFIG_LBDAF``.
+
+15) Tutti i percorsi del codice sono stati verificati con tutte le funzionalità
+ di lockdep abilitate.
+
+16) Tutti i nuovi elementi in ``/proc`` sono documentati in ``Documentation/``.
+
+17) Tutti i nuovi parametri d'avvio del kernel sono documentati in
+ ``Documentation/admin-guide/kernel-parameters.rst``.
+
+18) Tutti i nuovi parametri dei moduli sono documentati con ``MODULE_PARM_DESC()``.
+
+19) Tutte le nuove interfacce verso lo spazio utente sono documentate in
+ ``Documentation/ABI/``. Leggete ``Documentation/ABI/README`` per maggiori
+ informazioni. Le patch che modificano le interfacce utente dovrebbero
+ essere inviate in copia anche a linux-api@vger.kernel.org.
+
+20) Verifica che il kernel passi con successo ``make headers_check``
+
+21) La patch è stata verificata con l'iniezione di fallimenti in slab e
+ nell'allocazione di pagine. Vedere ``Documentation/fault-injection/``.
+
+ Se il nuovo codice è corposo, potrebbe essere opportuno aggiungere
+ l'iniezione di fallimenti specifici per il sottosistema.
+
+22) Il nuovo codice è stato compilato con ``gcc -W`` (usate
+ ``make EXTRA_CFLAGS=-W``). Questo genererà molti avvisi, ma è ottimo
+ per scovare bachi come "warning: comparison between signed and unsigned".
+
+23) La patch è stata verificata dopo essere stata inclusa nella serie di patch
+ -mm; questo al fine di assicurarsi che continui a funzionare assieme a
+ tutte le altre patch in coda e i vari cambiamenti nei sottosistemi VM, VFS
+ e altri.
+
+24) Tutte le barriere di sincronizzazione {per esempio, ``barrier()``,
+ ``rmb()``, ``wmb()``} devono essere accompagnate da un commento nei
+ sorgenti che ne spieghi la logica: cosa fanno e perché.
+
+25) Se la patch aggiunge nuove chiamate ioctl, allora aggiornate
+ ``Documentation/userspace-api/ioctl/ioctl-number.rst``.
+
+26) Se il codice che avete modificato dipende o usa una qualsiasi interfaccia o
+ funzionalità del kernel che è associata a uno dei seguenti simboli
+ ``Kconfig``, allora verificate che il kernel compili con diverse
+ configurazioni dove i simboli sono disabilitati e/o ``=m`` (se c'è la
+ possibilità) [non tutti contemporaneamente, solo diverse combinazioni
+ casuali]:
+
+ ``CONFIG_SMP``, ``CONFIG_SYSFS``, ``CONFIG_PROC_FS``, ``CONFIG_INPUT``,
+ ``CONFIG_PCI``, ``CONFIG_BLOCK``, ``CONFIG_PM``, ``CONFIG_MAGIC_SYSRQ``,
+ ``CONFIG_NET``, ``CONFIG_INET=n`` (ma l'ultimo con ``CONFIG_NET=y``).
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/submitting-drivers.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/submitting-drivers.rst
new file mode 100644
index 000000000..dadd77e47
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/submitting-drivers.rst
@@ -0,0 +1,16 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/submitting-drivers.rst <submittingdrivers>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_submittingdrivers:
+
+Sottomettere driver per il kernel Linux
+=======================================
+
+.. note::
+
+ Questo documento è vecchio e negli ultimi anni non è stato più aggiornato;
+ dovrebbe essere aggiornato, o forse meglio, rimosso. La maggior parte di
+ quello che viene detto qui può essere trovato anche negli altri documenti
+ dedicati allo sviluppo. Per questo motivo il documento non verrà tradotto.
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst
new file mode 100644
index 000000000..7c23c08e4
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/submitting-patches.rst
@@ -0,0 +1,898 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/submitting-patches.rst <submittingpatches>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_submittingpatches:
+
+Inviare patch: la guida essenziale per vedere il vostro codice nel kernel
+=========================================================================
+
+Una persona o un'azienda che volesse inviare una patch al kernel potrebbe
+sentirsi scoraggiata dal processo di sottomissione, specialmente quando manca
+una certa familiarità col "sistema". Questo testo è una raccolta di
+suggerimenti che aumenteranno significativamente le probabilità di vedere le
+vostre patch accettate.
+
+Questo documento contiene un vasto numero di suggerimenti concisi. Per
+maggiori dettagli su come funziona il processo di sviluppo del kernel leggete
+:ref:`Documentation/translations/it_IT/process <it_development_process_main>`.
+Leggete anche :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/submit-checklist.rst <it_submitchecklist>`
+per una lista di punti da verificare prima di inviare del codice. Se state
+inviando un driver, allora leggete anche :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/submitting-drivers.rst <it_submittingdrivers>`;
+per delle patch relative alle associazioni per Device Tree leggete
+Documentation/devicetree/bindings/submitting-patches.rst.
+
+Molti di questi passi descrivono il comportamento di base del sistema di
+controllo di versione ``git``; se utilizzate ``git`` per preparare le vostre
+patch molto del lavoro più ripetitivo lo troverete già fatto per voi, tuttavia
+dovete preparare e documentare un certo numero di patch. Generalmente, l'uso
+di ``git`` renderà la vostra vita di sviluppatore del kernel più facile.
+
+0) Ottenere i sorgenti attuali
+------------------------------
+
+Se non avete un repositorio coi sorgenti del kernel più recenti, allora usate
+``git`` per ottenerli. Vorrete iniziare col repositorio principale che può
+essere recuperato col comando::
+
+ git clone git://git.kernel.org/pub/scm/linux/kernel/git/torvalds/linux.git
+
+Notate, comunque, che potreste non voler sviluppare direttamente coi sorgenti
+principali del kernel. La maggior parte dei manutentori hanno i propri
+sorgenti e desiderano che le patch siano preparate basandosi su di essi.
+Guardate l'elemento **T:** per un determinato sottosistema nel file MAINTANERS
+che troverete nei sorgenti, o semplicemente chiedete al manutentore nel caso
+in cui i sorgenti da usare non siano elencati il quel file.
+
+Esiste ancora la possibilità di scaricare un rilascio del kernel come archivio
+tar (come descritto in una delle prossime sezioni), ma questa è la via più
+complicata per sviluppare per il kernel.
+
+1) ``diff -up``
+---------------
+
+Se dovete produrre le vostre patch a mano, usate ``diff -up`` o ``diff -uprN``
+per crearle. Git produce di base le patch in questo formato; se state
+usando ``git``, potete saltare interamente questa sezione.
+
+Tutte le modifiche al kernel Linux avvengono mediate patch, come descritte
+in :manpage:`diff(1)`. Quando create la vostra patch, assicuratevi di
+crearla nel formato "unified diff", come l'argomento ``-u`` di
+:manpage:`diff(1)`.
+Inoltre, per favore usate l'argomento ``-p`` per mostrare la funzione C
+alla quale si riferiscono le diverse modifiche - questo rende il risultato
+di ``diff`` molto più facile da leggere. Le patch dovrebbero essere basate
+sulla radice dei sorgenti del kernel, e non sulle sue sottocartelle.
+
+Per creare una patch per un singolo file, spesso è sufficiente fare::
+
+ SRCTREE=linux
+ MYFILE=drivers/net/mydriver.c
+
+ cd $SRCTREE
+ cp $MYFILE $MYFILE.orig
+ vi $MYFILE # make your change
+ cd ..
+ diff -up $SRCTREE/$MYFILE{.orig,} > /tmp/patch
+
+Per creare una patch per molteplici file, dovreste spacchettare i sorgenti
+"vergini", o comunque non modificati, e fare un ``diff`` coi vostri.
+Per esempio::
+
+ MYSRC=/devel/linux
+
+ tar xvfz linux-3.19.tar.gz
+ mv linux-3.19 linux-3.19-vanilla
+ diff -uprN -X linux-3.19-vanilla/Documentation/dontdiff \
+ linux-3.19-vanilla $MYSRC > /tmp/patch
+
+``dontdiff`` è una lista di file che sono generati durante il processo di
+compilazione del kernel; questi dovrebbero essere ignorati in qualsiasi
+patch generata con :manpage:`diff(1)`.
+
+Assicuratevi che la vostra patch non includa file che non ne fanno veramente
+parte. Al fine di verificarne la correttezza, assicuratevi anche di
+revisionare la vostra patch -dopo- averla generata con :manpage:`diff(1)`.
+
+Se le vostre modifiche producono molte differenze, allora dovrete dividerle
+in patch indipendenti che modificano le cose in passi logici; leggete
+:ref:`split_changes`. Questo faciliterà la revisione da parte degli altri
+sviluppatori, il che è molto importante se volete che la patch venga accettata.
+
+Se state utilizzando ``git``, ``git rebase -i`` può aiutarvi nel procedimento.
+Se non usate ``git``, un'alternativa popolare è ``quilt``
+<http://savannah.nongnu.org/projects/quilt>.
+
+.. _it_describe_changes:
+
+2) Descrivete le vostre modifiche
+---------------------------------
+
+Descrivete il vostro problema. Esiste sempre un problema che via ha spinto
+ha fare il vostro lavoro, che sia la correzione di un baco da una riga o una
+nuova funzionalità da 5000 righe di codice. Convincete i revisori che vale
+la pena risolvere il vostro problema e che ha senso continuare a leggere oltre
+al primo paragrafo.
+
+Descrivete ciò che sarà visibile agli utenti. Chiari incidenti nel sistema
+e blocchi sono abbastanza convincenti, ma non tutti i bachi sono così evidenti.
+Anche se il problema è stato scoperto durante la revisione del codice,
+descrivete l'impatto che questo avrà sugli utenti. Tenete presente che
+la maggior parte delle installazioni Linux usa un kernel che arriva dai
+sorgenti stabili o dai sorgenti di una distribuzione particolare che prende
+singolarmente le patch dai sorgenti principali; quindi, includete tutte
+le informazioni che possono essere utili a capire le vostre modifiche:
+le circostanze che causano il problema, estratti da dmesg, descrizioni di
+un incidente di sistema, prestazioni di una regressione, picchi di latenza,
+blocchi, eccetera.
+
+Quantificare le ottimizzazioni e i compromessi. Se affermate di aver
+migliorato le prestazioni, il consumo di memoria, l'impatto sollo stack,
+o la dimensione del file binario, includete dei numeri a supporto della
+vostra dichiarazione. Ma ricordatevi di descrivere anche eventuali costi
+che non sono ovvi. Solitamente le ottimizzazioni non sono gratuite, ma sono
+un compromesso fra l'uso di CPU, la memoria e la leggibilità; o, quando si
+parla di ipotesi euristiche, fra differenti carichi. Descrivete i lati
+negativi che vi aspettate dall'ottimizzazione cosicché i revisori possano
+valutare i costi e i benefici.
+
+Una volta che il problema è chiaro, descrivete come lo risolvete andando
+nel dettaglio tecnico. È molto importante che descriviate la modifica
+in un inglese semplice cosicché i revisori possano verificare che il codice si
+comporti come descritto.
+
+I manutentori vi saranno grati se scrivete la descrizione della patch in un
+formato che sia compatibile con il gestore dei sorgenti usato dal kernel,
+``git``, come un "commit log". Leggete :ref:`it_explicit_in_reply_to`.
+
+Risolvete solo un problema per patch. Se la vostra descrizione inizia ad
+essere lunga, potrebbe essere un segno che la vostra patch necessita d'essere
+divisa. Leggete :ref:`split_changes`.
+
+Quando inviate o rinviate una patch o una serie, includete la descrizione
+completa delle modifiche e la loro giustificazione. Non limitatevi a dire che
+questa è la versione N della patch (o serie). Non aspettatevi che i
+manutentori di un sottosistema vadano a cercare le versioni precedenti per
+cercare la descrizione da aggiungere. In pratica, la patch (o serie) e la sua
+descrizione devono essere un'unica cosa. Questo aiuta i manutentori e i
+revisori. Probabilmente, alcuni revisori non hanno nemmeno ricevuto o visto
+le versioni precedenti della patch.
+
+Descrivete le vostro modifiche usando l'imperativo, per esempio "make xyzzy
+do frotz" piuttosto che "[This patch] makes xyzzy do frotz" or "[I] changed
+xyzzy to do frotz", come se steste dando ordini al codice di cambiare il suo
+comportamento.
+
+Se la patch corregge un baco conosciuto, fare riferimento a quel baco inserendo
+il suo numero o il suo URL. Se la patch è la conseguenza di una discussione
+su una lista di discussione, allora fornite l'URL all'archivio di quella
+discussione; usate i collegamenti a https://lkml.kernel.org/ con il
+``Message-Id``, in questo modo vi assicurerete che il collegamento non diventi
+invalido nel tempo.
+
+Tuttavia, cercate di rendere la vostra spiegazione comprensibile anche senza
+far riferimento a fonti esterne. In aggiunta ai collegamenti a bachi e liste
+di discussione, riassumente i punti più importanti della discussione che hanno
+portato alla creazione della patch.
+
+Se volete far riferimento a uno specifico commit, non usate solo
+l'identificativo SHA-1. Per cortesia, aggiungete anche la breve riga
+riassuntiva del commit per rendere la chiaro ai revisori l'oggetto.
+Per esempio::
+
+ Commit e21d2170f36602ae2708 ("video: remove unnecessary
+ platform_set_drvdata()") removed the unnecessary
+ platform_set_drvdata(), but left the variable "dev" unused,
+ delete it.
+
+Dovreste anche assicurarvi di usare almeno i primi 12 caratteri
+dell'identificativo SHA-1. Il repositorio del kernel ha *molti* oggetti e
+questo rende possibile la collisione fra due identificativi con pochi
+caratteri. Tenete ben presente che anche se oggi non ci sono collisioni con il
+vostro identificativo a 6 caratteri, potrebbero essercene fra 5 anni da oggi.
+
+Se la vostra patch corregge un baco in un commit specifico, per esempio avete
+trovato un problema usando ``git bisect``, per favore usate l'etichetta
+'Fixes:' indicando i primi 12 caratteri dell'identificativo SHA-1 seguiti
+dalla riga riassuntiva. Per esempio::
+
+ Fixes: e21d2170f366 ("video: remove unnecessary platform_set_drvdata()")
+
+La seguente configurazione di ``git config`` può essere usata per formattare
+i risultati dei comandi ``git log`` o ``git show`` come nell'esempio
+precedente::
+
+ [core]
+ abbrev = 12
+ [pretty]
+ fixes = Fixes: %h (\"%s\")
+
+.. _it_split_changes:
+
+3) Separate le vostre modifiche
+-------------------------------
+
+Separate ogni **cambiamento logico** in patch distinte.
+
+Per esempio, se i vostri cambiamenti per un singolo driver includono
+sia delle correzioni di bachi che miglioramenti alle prestazioni,
+allora separateli in due o più patch. Se i vostri cambiamenti includono
+un aggiornamento dell'API e un nuovo driver che lo sfrutta, allora separateli
+in due patch.
+
+D'altro canto, se fate una singola modifica su più file, raggruppate tutte
+queste modifiche in una singola patch. Dunque, un singolo cambiamento logico
+è contenuto in una sola patch.
+
+Il punto da ricordare è che ogni modifica dovrebbe fare delle modifiche
+che siano facilmente comprensibili e che possano essere verificate dai revisori.
+Ogni patch dovrebbe essere giustificabile di per sé.
+
+Se al fine di ottenere un cambiamento completo una patch dipende da un'altra,
+va bene. Semplicemente scrivete una nota nella descrizione della patch per
+farlo presente: **"this patch depends on patch X"**.
+
+Quando dividete i vostri cambiamenti in una serie di patch, prestate
+particolare attenzione alla verifica di ogni patch della serie; per ognuna
+il kernel deve compilare ed essere eseguito correttamente. Gli sviluppatori
+che usano ``git bisect`` per scovare i problemi potrebbero finire nel mezzo
+della vostra serie in un punto qualsiasi; non vi saranno grati se nel mezzo
+avete introdotto dei bachi.
+
+Se non potete condensare la vostra serie di patch in una più piccola, allora
+pubblicatene una quindicina alla volta e aspettate che vengano revisionate
+ed integrate.
+
+
+4) Verificate lo stile delle vostre modifiche
+---------------------------------------------
+
+Controllate che la vostra patch non violi lo stile del codice, maggiori
+dettagli sono disponibili in :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst <it_codingstyle>`.
+Non farlo porta semplicemente a una perdita di tempo da parte dei revisori e
+voi vedrete la vostra patch rifiutata, probabilmente senza nemmeno essere stata
+letta.
+
+Un'eccezione importante si ha quando del codice viene spostato da un file
+ad un altro -- in questo caso non dovreste modificare il codice spostato
+per nessun motivo, almeno non nella patch che lo sposta. Questo separa
+chiaramente l'azione di spostare il codice e il vostro cambiamento.
+Questo aiuta enormemente la revisione delle vere differenze e permette agli
+strumenti di tenere meglio la traccia della storia del codice.
+
+Prima di inviare una patch, verificatene lo stile usando l'apposito
+verificatore (scripts/checkpatch.pl). Da notare, comunque, che il verificator
+di stile dovrebbe essere visto come una guida, non come un sostituto al
+giudizio umano. Se il vostro codice è migliore nonostante una violazione
+dello stile, probabilmente è meglio lasciarlo com'è.
+
+Il verificatore ha tre diversi livelli di severità:
+ - ERROR: le cose sono molto probabilmente sbagliate
+ - WARNING: le cose necessitano d'essere revisionate con attenzione
+ - CHECK: le cose necessitano di un pensierino
+
+Dovreste essere in grado di giustificare tutte le eventuali violazioni rimaste
+nella vostra patch.
+
+
+5) Selezionate i destinatari della vostra patch
+-----------------------------------------------
+
+Dovreste sempre inviare una copia della patch ai manutentori dei sottosistemi
+interessati dalle modifiche; date un'occhiata al file MAINTAINERS e alla storia
+delle revisioni per scoprire chi si occupa del codice. Lo script
+scripts/get_maintainer.pl può esservi d'aiuto. Se non riuscite a trovare un
+manutentore per il sottosistema su cui state lavorando, allora Andrew Morton
+(akpm@linux-foundation.org) sarà la vostra ultima possibilità.
+
+Normalmente, dovreste anche scegliere una lista di discussione a cui inviare
+la vostra serie di patch. La lista di discussione linux-kernel@vger.kernel.org
+è proprio l'ultima spiaggia, il volume di email su questa lista fa si che
+diversi sviluppatori non la seguano. Guardate nel file MAINTAINERS per trovare
+la lista di discussione dedicata ad un sottosistema; probabilmente lì la vostra
+patch riceverà molta più attenzione. Tuttavia, per favore, non spammate le
+liste di discussione che non sono interessate al vostro lavoro.
+
+Molte delle liste di discussione relative al kernel vengono ospitate su
+vger.kernel.org; potete trovare un loro elenco alla pagina
+http://vger.kernel.org/vger-lists.html. Tuttavia, ci sono altre liste di
+discussione ospitate altrove.
+
+Non inviate più di 15 patch alla volta sulle liste di discussione vger!!!
+
+L'ultimo giudizio sull'integrazione delle modifiche accettate spetta a
+Linux Torvalds. Il suo indirizzo e-mail è <torvalds@linux-foundation.org>.
+Riceve moltissime e-mail, e, a questo punto, solo poche patch passano
+direttamente attraverso il suo giudizio; quindi, dovreste fare del vostro
+meglio per -evitare di- inviargli e-mail.
+
+Se avete una patch che corregge un baco di sicurezza che potrebbe essere
+sfruttato, inviatela a security@kernel.org. Per bachi importanti, un breve
+embargo potrebbe essere preso in considerazione per dare il tempo alle
+distribuzioni di prendere la patch e renderla disponibile ai loro utenti;
+in questo caso, ovviamente, la patch non dovrebbe essere inviata su alcuna
+lista di discussione pubblica.
+
+Patch che correggono bachi importanti su un kernel già rilasciato, dovrebbero
+essere inviate ai manutentori dei kernel stabili aggiungendo la seguente riga::
+
+ Cc: stable@vger.kernel.org
+
+nella vostra patch, nell'area dedicata alle firme (notate, NON come destinatario
+delle e-mail). In aggiunta a questo file, dovreste leggere anche
+:ref:`Documentation/translations/it_IT/process/stable-kernel-rules.rst <it_stable_kernel_rules>`
+
+Tuttavia, notate, che alcuni manutentori di sottosistema preferiscono avere
+l'ultima parola su quali patch dovrebbero essere aggiunte ai kernel stabili.
+La rete di manutentori, in particolare, non vorrebbe vedere i singoli
+sviluppatori aggiungere alle loro patch delle righe come quella sopracitata.
+
+Se le modifiche hanno effetti sull'interfaccia con lo spazio utente, per favore
+inviate una patch per le pagine man ai manutentori di suddette pagine (elencati
+nel file MAINTAINERS), o almeno una notifica circa la vostra modifica,
+cosicché l'informazione possa trovare la sua strada nel manuale. Le modifiche
+all'API dello spazio utente dovrebbero essere inviate in copia anche a
+linux-api@vger.kernel.org.
+
+Per le piccole patch potreste aggiungere in CC l'indirizzo
+*Trivial Patch Monkey trivial@kernel.org* che ha lo scopo di raccogliere
+le patch "banali". Date uno sguardo al file MAINTAINERS per vedere chi
+è l'attuale amministratore.
+
+Le patch banali devono rientrare in una delle seguenti categorie:
+
+- errori grammaticali nella documentazione
+- errori grammaticali negli errori che potrebbero rompere :manpage:`grep(1)`
+- correzione di avvisi di compilazione (riempirsi di avvisi inutili è negativo)
+- correzione di errori di compilazione (solo se correggono qualcosa sul serio)
+- rimozione di funzioni/macro deprecate
+- sostituzione di codice non potabile con uno portabile (anche in codice
+ specifico per un'architettura, dato che le persone copiano, fintanto che
+ la modifica sia banale)
+- qualsiasi modifica dell'autore/manutentore di un file (in pratica
+ "patch monkey" in modalità ritrasmissione)
+
+
+6) Niente: MIME, links, compressione, allegati. Solo puro testo
+----------------------------------------------------------------
+
+Linus e gli altri sviluppatori del kernel devono poter commentare
+le modifiche che sottomettete. Per uno sviluppatore è importante
+essere in grado di "citare" le vostre modifiche, usando normali
+programmi di posta elettronica, cosicché sia possibile commentare
+una porzione specifica del vostro codice.
+
+Per questa ragione tutte le patch devono essere inviate via e-mail
+come testo.
+
+.. warning::
+
+ Se decidete di copiare ed incollare la patch nel corpo dell'e-mail, state
+ attenti che il vostro programma non corrompa il contenuto con andate
+ a capo automatiche.
+
+La patch non deve essere un allegato MIME, compresso o meno. Molti
+dei più popolari programmi di posta elettronica non trasmettono un allegato
+MIME come puro testo, e questo rende impossibile commentare il vostro codice.
+Inoltre, un allegato MIME rende l'attività di Linus più laboriosa, diminuendo
+così la possibilità che il vostro allegato-MIME venga accettato.
+
+Eccezione: se il vostro servizio di posta storpia le patch, allora qualcuno
+potrebbe chiedervi di rinviarle come allegato MIME.
+
+Leggete :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/email-clients.rst <it_email_clients>`
+per dei suggerimenti sulla configurazione del programmi di posta elettronica
+per l'invio di patch intatte.
+
+7) Dimensione delle e-mail
+--------------------------
+
+Le grosse modifiche non sono adatte ad una lista di discussione, e nemmeno
+per alcuni manutentori. Se la vostra patch, non compressa, eccede i 300 kB
+di spazio, allora caricatela in una spazio accessibile su internet fornendo
+l'URL (collegamento) ad essa. Ma notate che se la vostra patch eccede i 300 kB
+è quasi certo che necessiti comunque di essere spezzettata.
+
+8) Rispondere ai commenti di revisione
+--------------------------------------
+
+Quasi certamente i revisori vi invieranno dei commenti su come migliorare
+la vostra patch. Dovete rispondere a questi commenti; ignorare i revisori
+è un ottimo modo per essere ignorati. Riscontri o domande che non conducono
+ad una modifica del codice quasi certamente dovrebbero portare ad un commento
+nel changelog cosicché il prossimo revisore potrà meglio comprendere cosa stia
+accadendo.
+
+Assicuratevi di dire ai revisori quali cambiamenti state facendo e di
+ringraziarli per il loro tempo. Revisionare codice è un lavoro faticoso e che
+richiede molto tempo, e a volte i revisori diventano burberi. Tuttavia, anche
+in questo caso, rispondete con educazione e concentratevi sul problema che
+hanno evidenziato.
+
+9) Non scoraggiatevi - o impazientitevi
+---------------------------------------
+
+Dopo che avete inviato le vostre modifiche, siate pazienti e aspettate.
+I revisori sono persone occupate e potrebbero non ricevere la vostra patch
+immediatamente.
+
+Un tempo, le patch erano solite scomparire nel vuoto senza alcun commento,
+ma ora il processo di sviluppo funziona meglio. Dovreste ricevere commenti
+in una settimana o poco più; se questo non dovesse accadere, assicuratevi di
+aver inviato le patch correttamente. Aspettate almeno una settimana prima di
+rinviare le modifiche o sollecitare i revisori - probabilmente anche di più
+durante la finestra d'integrazione.
+
+10) Aggiungete PATCH nell'oggetto
+---------------------------------
+
+Dato l'alto volume di e-mail per Linus, e la lista linux-kernel, è prassi
+prefiggere il vostro oggetto con [PATCH]. Questo permette a Linus e agli
+altri sviluppatori del kernel di distinguere facilmente le patch dalle altre
+discussioni.
+
+
+11) Firmate il vostro lavoro - Il certificato d'origine dello sviluppatore
+--------------------------------------------------------------------------
+
+Per migliorare la tracciabilità su "chi ha fatto cosa", specialmente per
+quelle patch che per raggiungere lo stadio finale passano attraverso
+diversi livelli di manutentori, abbiamo introdotto la procedura di "firma"
+delle patch che vengono inviate per e-mail.
+
+La firma è una semplice riga alla fine della descrizione della patch che
+certifica che l'avete scritta voi o che avete il diritto di pubblicarla
+come patch open-source. Le regole sono abbastanza semplici: se potete
+certificare quanto segue:
+
+Il certificato d'origine dello sviluppatore 1.1
+^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
+
+Contribuendo a questo progetto, io certifico che:
+
+ (a) Il contributo è stato creato interamente, o in parte, da me e che
+ ho il diritto di inviarlo in accordo con la licenza open-source
+ indicata nel file; oppure
+
+ (b) Il contributo è basato su un lavoro precedente che, nei limiti
+ della mia conoscenza, è coperto da un'appropriata licenza
+ open-source che mi da il diritto di modificarlo e inviarlo,
+ le cui modifiche sono interamente o in parte mie, in accordo con
+ la licenza open-source (a meno che non abbia il permesso di usare
+ un'altra licenza) indicata nel file; oppure
+
+ (c) Il contributo mi è stato fornito direttamente da qualcuno che
+ ha certificato (a), (b) o (c) e non l'ho modificata.
+
+ (d) Capisco e concordo col fatto che questo progetto e i suoi
+ contributi sono pubblici e che un registro dei contributi (incluse
+ tutte le informazioni personali che invio con essi, inclusa la mia
+ firma) verrà mantenuto indefinitamente e che possa essere
+ ridistribuito in accordo con questo progetto o le licenze
+ open-source coinvolte.
+
+poi dovete solo aggiungere una riga che dice::
+
+ Signed-off-by: Random J Developer <random@developer.example.org>
+
+usando il vostro vero nome (spiacenti, non si accettano pseudonimi o
+contributi anonimi).
+
+Alcune persone aggiungono delle etichette alla fine. Per ora queste verranno
+ignorate, ma potete farlo per meglio identificare procedure aziendali interne o
+per aggiungere dettagli circa la firma.
+
+Se siete un manutentore di un sottosistema o di un ramo, qualche volta dovrete
+modificare leggermente le patch che avete ricevuto al fine di poterle
+integrare; questo perché il codice non è esattamente lo stesso nei vostri
+sorgenti e in quelli dei vostri contributori. Se rispettate rigidamente la
+regola (c), dovreste chiedere al mittente di rifare la patch, ma questo è
+controproducente e una totale perdita di tempo ed energia. La regola (b)
+vi permette di correggere il codice, ma poi diventa davvero maleducato cambiare
+la patch di qualcuno e addossargli la responsabilità per i vostri bachi.
+Per risolvere questo problema dovreste aggiungere una riga, fra l'ultimo
+Signed-off-by e il vostro, che spiega la vostra modifica. Nonostante non ci
+sia nulla di obbligatorio, un modo efficace è quello di indicare il vostro
+nome o indirizzo email fra parentesi quadre, seguito da una breve descrizione;
+questo renderà abbastanza visibile chi è responsabile per le modifiche
+dell'ultimo minuto. Per esempio::
+
+ Signed-off-by: Random J Developer <random@developer.example.org>
+ [lucky@maintainer.example.org: struct foo moved from foo.c to foo.h]
+ Signed-off-by: Lucky K Maintainer <lucky@maintainer.example.org>
+
+Questa pratica è particolarmente utile se siete i manutentori di un ramo
+stabile ma al contempo volete dare credito agli autori, tracciare e integrare
+le modifiche, e proteggere i mittenti dalle lamentele. Notate che in nessuna
+circostanza è permessa la modifica dell'identità dell'autore (l'intestazione
+From), dato che è quella che appare nei changelog.
+
+Un appunto speciale per chi porta il codice su vecchie versioni. Sembra che
+sia comune l'utile pratica di inserire un'indicazione circa l'origine della
+patch all'inizio del messaggio di commit (appena dopo la riga dell'oggetto)
+al fine di migliorare la tracciabilità. Per esempio, questo è quello che si
+vede nel rilascio stabile 3.x-stable::
+
+ Date: Tue Oct 7 07:26:38 2014 -0400
+
+ libata: Un-break ATA blacklist
+
+ commit 1c40279960bcd7d52dbdf1d466b20d24b99176c8 upstream.
+
+E qui quello che potrebbe vedersi su un kernel più vecchio dove la patch è
+stata applicata::
+
+ Date: Tue May 13 22:12:27 2008 +0200
+
+ wireless, airo: waitbusy() won't delay
+
+ [backport of 2.6 commit b7acbdfbd1f277c1eb23f344f899cfa4cd0bf36a]
+
+Qualunque sia il formato, questa informazione fornisce un importante aiuto
+alle persone che vogliono seguire i vostri sorgenti, e quelle che cercano
+dei bachi.
+
+
+12) Quando utilizzare Acked-by:, Cc:, e Co-developed-by:
+--------------------------------------------------------
+
+L'etichetta Signed-off-by: indica che il firmatario è stato coinvolto nello
+sviluppo della patch, o che era nel suo percorso di consegna.
+
+Se una persona non è direttamente coinvolta con la preparazione o gestione
+della patch ma desidera firmare e mettere agli atti la loro approvazione,
+allora queste persone possono chiedere di aggiungere al changelog della patch
+una riga Acked-by:.
+
+Acked-by: viene spesso utilizzato dai manutentori del sottosistema in oggetto
+quando quello stesso manutentore non ha contribuito né trasmesso la patch.
+
+Acked-by: non è formale come Signed-off-by:. Questo indica che la persona ha
+revisionato la patch e l'ha trovata accettabile. Per cui, a volte, chi
+integra le patch convertirà un "sì, mi sembra che vada bene" in un Acked-by:
+(ma tenete presente che solitamente è meglio chiedere esplicitamente).
+
+Acked-by: non indica l'accettazione di un'intera patch. Per esempio, quando
+una patch ha effetti su diversi sottosistemi e ha un Acked-by: da un
+manutentore di uno di questi, significa che il manutentore accetta quella
+parte di codice relativa al sottosistema che mantiene. Qui dovremmo essere
+giudiziosi. Quando si hanno dei dubbi si dovrebbe far riferimento alla
+discussione originale negli archivi della lista di discussione.
+
+Se una persona ha avuto l'opportunità di commentare la patch, ma non lo ha
+fatto, potete aggiungere l'etichetta ``Cc:`` alla patch. Questa è l'unica
+etichetta che può essere aggiunta senza che la persona in questione faccia
+alcunché - ma dovrebbe indicare che la persona ha ricevuto una copia della
+patch. Questa etichetta documenta che terzi potenzialmente interessati sono
+stati inclusi nella discussione.
+
+Co-developed-by: indica che la patch è stata cosviluppata da diversi
+sviluppatori; viene usato per assegnare più autori (in aggiunta a quello
+associato all'etichetta From:) quando più persone lavorano ad una patch. Dato
+che Co-developed-by: implica la paternità della patch, ogni Co-developed-by:
+dev'essere seguito immediatamente dal Signed-off-by: del corrispondente
+coautore. Qui si applica la procedura di base per sign-off, in pratica
+l'ordine delle etichette Signed-off-by: dovrebbe riflettere il più possibile
+l'ordine cronologico della storia della patch, indipendentemente dal fatto che
+la paternità venga assegnata via From: o Co-developed-by:. Da notare che
+l'ultimo Signed-off-by: dev'essere quello di colui che ha sottomesso la patch.
+
+Notate anche che l'etichetta From: è opzionale quando l'autore in From: è
+anche la persona (e indirizzo email) indicato nel From: dell'intestazione
+dell'email.
+
+Esempio di una patch sottomessa dall'autore in From:::
+
+ <changelog>
+
+ Co-developed-by: First Co-Author <first@coauthor.example.org>
+ Signed-off-by: First Co-Author <first@coauthor.example.org>
+ Co-developed-by: Second Co-Author <second@coauthor.example.org>
+ Signed-off-by: Second Co-Author <second@coauthor.example.org>
+ Signed-off-by: From Author <from@author.example.org>
+
+Esempio di una patch sottomessa dall'autore Co-developed-by:::
+
+ From: From Author <from@author.example.org>
+
+ <changelog>
+
+ Co-developed-by: Random Co-Author <random@coauthor.example.org>
+ Signed-off-by: Random Co-Author <random@coauthor.example.org>
+ Signed-off-by: From Author <from@author.example.org>
+ Co-developed-by: Submitting Co-Author <sub@coauthor.example.org>
+ Signed-off-by: Submitting Co-Author <sub@coauthor.example.org>
+
+13) Utilizzare Reported-by:, Tested-by:, Reviewed-by:, Suggested-by: e Fixes:
+-----------------------------------------------------------------------------
+
+L'etichetta Reported-by da credito alle persone che trovano e riportano i bachi
+e si spera che questo possa ispirarli ad aiutarci nuovamente in futuro.
+Rammentate che se il baco è stato riportato in privato, dovrete chiedere il
+permesso prima di poter utilizzare l'etichetta Reported-by.
+
+L'etichetta Tested-by: indica che la patch è stata verificata con successo
+(su un qualche sistema) dalla persona citata. Questa etichetta informa i
+manutentori che qualche verifica è stata fatta, fornisce un mezzo per trovare
+persone che possano verificare il codice in futuro, e garantisce che queste
+stesse persone ricevano credito per il loro lavoro.
+
+Reviewd-by:, invece, indica che la patch è stata revisionata ed è stata
+considerata accettabile in accordo con la dichiarazione dei revisori:
+
+Dichiarazione di svista dei revisori
+^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
+
+Offrendo la mia etichetta Reviewed-by, dichiaro quanto segue:
+
+ (a) Ho effettuato una revisione tecnica di questa patch per valutarne
+ l'adeguatezza ai fini dell'inclusione nel ramo principale del
+ kernel.
+
+ (b) Tutti i problemi e le domande riguardanti la patch sono stati
+ comunicati al mittente. Sono soddisfatto dalle risposte
+ del mittente.
+
+ (c) Nonostante ci potrebbero essere cose migliorabili in queste
+ sottomissione, credo che sia, in questo momento, (1) una modifica
+ di interesse per il kernel, e (2) libera da problemi che
+ potrebbero metterne in discussione l'integrazione.
+
+ (d) Nonostante abbia revisionato la patch e creda che vada bene,
+ non garantisco (se non specificato altrimenti) che questa
+ otterrà quello che promette o funzionerà correttamente in tutte
+ le possibili situazioni.
+
+L'etichetta Reviewed-by è la dichiarazione di un parere sulla bontà di
+una modifica che si ritiene appropriata e senza alcun problema tecnico
+importante. Qualsiasi revisore interessato (quelli che lo hanno fatto)
+possono offrire il proprio Reviewed-by per la patch. Questa etichetta serve
+a dare credito ai revisori e a informare i manutentori sul livello di revisione
+che è stato fatto sulla patch. L'etichetta Reviewd-by, quando fornita da
+revisori conosciuti per la loro conoscenza sulla materia in oggetto e per la
+loro serietà nella revisione, accrescerà le probabilità che la vostra patch
+venga integrate nel kernel.
+
+L'etichetta Suggested-by: indica che l'idea della patch è stata suggerita
+dalla persona nominata e le da credito. Tenete a mente che questa etichetta
+non dovrebbe essere aggiunta senza un permesso esplicito, specialmente se
+l'idea non è stata pubblicata in un forum pubblico. Detto ciò, dando credito
+a chi ci fornisce delle idee, si spera di poterli ispirare ad aiutarci
+nuovamente in futuro.
+
+L'etichetta Fixes: indica che la patch corregge un problema in un commit
+precedente. Serve a chiarire l'origine di un baco, il che aiuta la revisione
+del baco stesso. Questa etichetta è di aiuto anche per i manutentori dei
+kernel stabili al fine di capire quale kernel deve ricevere la correzione.
+Questo è il modo suggerito per indicare che un baco è stato corretto nella
+patch. Per maggiori dettagli leggete :ref:`it_describe_changes`
+
+
+14) Il formato canonico delle patch
+-----------------------------------
+
+Questa sezione descrive il formato che dovrebbe essere usato per le patch.
+Notate che se state usando un repositorio ``git`` per salvare le vostre patch
+potere usare il comando ``git format-patch`` per ottenere patch nel formato
+appropriato. Lo strumento non crea il testo necessario, per cui, leggete
+le seguenti istruzioni.
+
+L'oggetto di una patch canonica è la riga::
+
+ Subject: [PATCH 001/123] subsystem: summary phrase
+
+Il corpo di una patch canonica contiene i seguenti elementi:
+
+ - Una riga ``from`` che specifica l'autore della patch, seguita
+ da una riga vuota (necessaria soltanto se la persona che invia la
+ patch non ne è l'autore).
+
+ - Il corpo della spiegazione, con linee non più lunghe di 75 caratteri,
+ che verrà copiato permanentemente nel changelog per descrivere la patch.
+
+ - Una riga vuota
+
+ - Le righe ``Signed-off-by:``, descritte in precedenza, che finiranno
+ anch'esse nel changelog.
+
+ - Una linea di demarcazione contenente semplicemente ``---``.
+
+ - Qualsiasi altro commento che non deve finire nel changelog.
+
+ - Le effettive modifiche al codice (il prodotto di ``diff``).
+
+Il formato usato per l'oggetto permette ai programmi di posta di usarlo
+per ordinare le patch alfabeticamente - tutti i programmi di posta hanno
+questa funzionalità - dato che al numero sequenziale si antepongono degli zeri;
+in questo modo l'ordine numerico ed alfabetico coincidono.
+
+Il ``subsystem`` nell'oggetto dell'email dovrebbe identificare l'area
+o il sottosistema modificato dalla patch.
+
+La ``summary phrase`` nell'oggetto dell'email dovrebbe descrivere brevemente
+il contenuto della patch. La ``summary phrase`` non dovrebbe essere un nome
+di file. Non utilizzate la stessa ``summary phrase`` per tutte le patch in
+una serie (dove una ``serie di patch`` è una sequenza ordinata di diverse
+patch correlate).
+
+Ricordatevi che la ``summary phrase`` della vostra email diventerà un
+identificatore globale ed unico per quella patch. Si propaga fino al
+changelog ``git``. La ``summary phrase`` potrà essere usata in futuro
+dagli sviluppatori per riferirsi a quella patch. Le persone vorranno
+cercare la ``summary phrase`` su internet per leggere le discussioni che la
+riguardano. Potrebbe anche essere l'unica cosa che le persone vedranno
+quando, in due o tre mesi, riguarderanno centinaia di patch usando strumenti
+come ``gitk`` o ``git log --oneline``.
+
+Per queste ragioni, dovrebbe essere lunga fra i 70 e i 75 caratteri, e deve
+descrivere sia cosa viene modificato, sia il perché sia necessario. Essere
+brevi e descrittivi è una bella sfida, ma questo è quello che fa un riassunto
+ben scritto.
+
+La ``summary phrase`` può avere un'etichetta (*tag*) di prefisso racchiusa fra
+le parentesi quadre "Subject: [PATCH <tag>...] <summary phrase>".
+Le etichette non verranno considerate come parte della frase riassuntiva, ma
+indicano come la patch dovrebbe essere trattata. Fra le etichette più comuni
+ci sono quelle di versione che vengono usate quando una patch è stata inviata
+più volte (per esempio, "v1, v2, v3"); oppure "RFC" per indicare che si
+attendono dei commenti (*Request For Comments*). Se ci sono quattro patch
+nella serie, queste dovrebbero essere enumerate così: 1/4, 2/4, 3/4, 4/4.
+Questo assicura che gli sviluppatori capiranno l'ordine in cui le patch
+dovrebbero essere applicate, e per tracciare quelle che hanno revisionate o
+che hanno applicato.
+
+Un paio di esempi di oggetti::
+
+ Subject: [PATCH 2/5] ext2: improve scalability of bitmap searching
+ Subject: [PATCH v2 01/27] x86: fix eflags tracking
+
+La riga ``from`` dev'essere la prima nel corpo del messaggio ed è nel
+formato:
+
+ From: Patch Author <author@example.com>
+
+La riga ``from`` indica chi verrà accreditato nel changelog permanente come
+l'autore della patch. Se la riga ``from`` è mancante, allora per determinare
+l'autore da inserire nel changelog verrà usata la riga ``From``
+nell'intestazione dell'email.
+
+Il corpo della spiegazione verrà incluso nel changelog permanente, per cui
+deve aver senso per un lettore esperto che è ha dimenticato i dettagli della
+discussione che hanno portato alla patch. L'inclusione di informazioni
+sui problemi oggetto dalla patch (messaggi del kernel, messaggi di oops,
+eccetera) è particolarmente utile per le persone che potrebbero cercare fra
+i messaggi di log per la patch che li tratta. Se la patch corregge un errore
+di compilazione, non sarà necessario includere proprio _tutto_ quello che
+è uscito dal compilatore; aggiungete solo quello che è necessario per far si
+che la vostra patch venga trovata. Come nella ``summary phrase``, è importante
+essere sia brevi che descrittivi.
+
+La linea di demarcazione ``---`` serve essenzialmente a segnare dove finisce
+il messaggio di changelog.
+
+Aggiungere il ``diffstat`` dopo ``---`` è un buon uso di questo spazio, per
+mostrare i file che sono cambiati, e il numero di file aggiunto o rimossi.
+Un ``diffstat`` è particolarmente utile per le patch grandi. Altri commenti
+che sono importanti solo per i manutentori, quindi inadatti al changelog
+permanente, dovrebbero essere messi qui. Un buon esempio per questo tipo
+di commenti potrebbe essere quello di descrivere le differenze fra le versioni
+della patch.
+
+Se includete un ``diffstat`` dopo ``---``, usate le opzioni ``-p 1 -w70``
+cosicché i nomi dei file elencati non occupino troppo spazio (facilmente
+rientreranno negli 80 caratteri, magari con qualche indentazione).
+(``git`` genera di base dei diffstat adatti).
+
+Maggiori dettagli sul formato delle patch nei riferimenti qui di seguito.
+
+.. _it_explicit_in_reply_to:
+
+15) Usare esplicitamente In-Reply-To nell'intestazione
+------------------------------------------------------
+
+Aggiungere manualmente In-Reply-To: nell'intestazione dell'e-mail
+potrebbe essere d'aiuto per associare una patch ad una discussione
+precedente, per esempio per collegare la correzione di un baco con l'e-mail
+che lo riportava. Tuttavia, per serie di patch multiple è generalmente
+sconsigliato l'uso di In-Reply-To: per collegare precedenti versioni.
+In questo modo versioni multiple di una patch non diventeranno un'ingestibile
+giungla di riferimenti all'interno dei programmi di posta. Se un collegamento
+è utile, potete usare https://lkml.kernel.org/ per ottenere i collegamenti
+ad una versione precedente di una serie di patch (per esempio, potete usarlo
+per l'email introduttiva alla serie).
+
+16) Inviare richieste ``git pull``
+----------------------------------
+
+Se avete una serie di patch, potrebbe essere più conveniente per un manutentore
+tirarle dentro al repositorio del sottosistema attraverso l'operazione
+``git pull``. Comunque, tenete presente che prendere patch da uno sviluppatore
+in questo modo richiede un livello di fiducia più alto rispetto a prenderle da
+una lista di discussione. Di conseguenza, molti manutentori sono riluttanti
+ad accettare richieste di *pull*, specialmente dagli sviluppatori nuovi e
+quindi sconosciuti. Se siete in dubbio, potete fare una richiesta di *pull*
+come messaggio introduttivo ad una normale pubblicazione di patch, così
+il manutentore avrà la possibilità di scegliere come integrarle.
+
+Una richiesta di *pull* dovrebbe avere nell'oggetto [GIT] o [PULL].
+La richiesta stessa dovrebbe includere il nome del repositorio e quello del
+ramo su una singola riga; dovrebbe essere più o meno così::
+
+ Please pull from
+
+ git://jdelvare.pck.nerim.net/jdelvare-2.6 i2c-for-linus
+
+ to get these changes:
+
+Una richiesta di *pull* dovrebbe includere anche un messaggio generico
+che dica cos'è incluso, una lista delle patch usando ``git shortlog``, e una
+panoramica sugli effetti della serie di patch con ``diffstat``. Il modo più
+semplice per ottenere tutte queste informazioni è, ovviamente, quello di
+lasciar fare tutto a ``git`` con il comando ``git request-pull``.
+
+Alcuni manutentori (incluso Linus) vogliono vedere le richieste di *pull*
+da commit firmati con GPG; questo fornisce una maggiore garanzia sul fatto
+che siate stati proprio voi a fare la richiesta. In assenza di tale etichetta
+firmata Linus, in particolare, non prenderà alcuna patch da siti pubblici come
+GitHub.
+
+Il primo passo verso la creazione di questa etichetta firmata è quello di
+creare una chiave GNUPG ed averla fatta firmare da uno o più sviluppatori
+principali del kernel. Questo potrebbe essere difficile per i nuovi
+sviluppatori, ma non ci sono altre vie. Andare alle conferenze potrebbe
+essere un buon modo per trovare sviluppatori che possano firmare la vostra
+chiave.
+
+Una volta che avete preparato la vostra serie di patch in ``git``, e volete che
+qualcuno le prenda, create una etichetta firmata col comando ``git tag -s``.
+Questo creerà una nuova etichetta che identifica l'ultimo commit della serie
+contenente una firma creata con la vostra chiave privata. Avrete anche
+l'opportunità di aggiungere un messaggio di changelog all'etichetta; questo è
+il posto ideale per descrivere gli effetti della richiesta di *pull*.
+
+Se i sorgenti da cui il manutentore prenderà le patch non sono gli stessi del
+repositorio su cui state lavorando, allora non dimenticatevi di caricare
+l'etichetta firmata anche sui sorgenti pubblici.
+
+Quando generate una richiesta di *pull*, usate l'etichetta firmata come
+obiettivo. Un comando come il seguente farà il suo dovere::
+
+ git request-pull master git://my.public.tree/linux.git my-signed-tag
+
+
+Riferimenti
+-----------
+
+Andrew Morton, "La patch perfetta" (tpp).
+ <http://www.ozlabs.org/~akpm/stuff/tpp.txt>
+
+Jeff Garzik, "Formato per la sottomissione di patch per il kernel Linux"
+ <https://web.archive.org/web/20180829112450/http://linux.yyz.us/patch-format.html>
+
+Greg Kroah-Hartman, "Come scocciare un manutentore di un sottosistema"
+ <http://www.kroah.com/log/linux/maintainer.html>
+
+ <http://www.kroah.com/log/linux/maintainer-02.html>
+
+ <http://www.kroah.com/log/linux/maintainer-03.html>
+
+ <http://www.kroah.com/log/linux/maintainer-04.html>
+
+ <http://www.kroah.com/log/linux/maintainer-05.html>
+
+ <http://www.kroah.com/log/linux/maintainer-06.html>
+
+No!!!! Basta gigantesche bombe patch alle persone sulla lista linux-kernel@vger.kernel.org!
+ <https://lkml.org/lkml/2005/7/11/336>
+
+Kernel Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst:
+ :ref:`Documentation/translations/it_IT/process/coding-style.rst <it_codingstyle>`
+
+E-mail di Linus Torvalds sul formato canonico di una patch:
+ <http://lkml.org/lkml/2005/4/7/183>
+
+Andi Kleen, "Su come sottomettere patch del kernel"
+ Alcune strategie su come sottomettere modifiche toste o controverse.
+
+ http://halobates.de/on-submitting-patches.pdf
diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/volatile-considered-harmful.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/volatile-considered-harmful.rst
new file mode 100644
index 000000000..efc640cac
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/volatile-considered-harmful.rst
@@ -0,0 +1,134 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/volatile-considered-harmful.rst <volatile_considered_harmful>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_volatile_considered_harmful:
+
+Perché la parola chiave "volatile" non dovrebbe essere usata
+------------------------------------------------------------
+
+Spesso i programmatori C considerano volatili quelle variabili che potrebbero
+essere cambiate al di fuori dal thread di esecuzione corrente; come risultato,
+a volte saranno tentati dall'utilizzare *volatile* nel kernel per le
+strutture dati condivise. In altre parole, gli è stato insegnato ad usare
+*volatile* come una variabile atomica di facile utilizzo, ma non è così.
+L'uso di *volatile* nel kernel non è quasi mai corretto; questo documento ne
+descrive le ragioni.
+
+Il punto chiave da capire su *volatile* è che il suo scopo è quello di
+sopprimere le ottimizzazioni, che non è quasi mai quello che si vuole.
+Nel kernel si devono proteggere le strutture dati condivise contro accessi
+concorrenti e indesiderati: questa è un'attività completamente diversa.
+Il processo di protezione contro gli accessi concorrenti indesiderati eviterà
+anche la maggior parte dei problemi relativi all'ottimizzazione in modo più
+efficiente.
+
+Come *volatile*, le primitive del kernel che rendono sicuro l'accesso ai dati
+(spinlock, mutex, barriere di sincronizzazione, ecc) sono progettate per
+prevenire le ottimizzazioni indesiderate. Se vengono usate opportunamente,
+non ci sarà bisogno di utilizzare *volatile*. Se vi sembra che *volatile* sia
+comunque necessario, ci dev'essere quasi sicuramente un baco da qualche parte.
+In un pezzo di codice kernel scritto a dovere, *volatile* può solo servire a
+rallentare le cose.
+
+Considerate questo tipico blocco di codice kernel::
+
+ spin_lock(&the_lock);
+ do_something_on(&shared_data);
+ do_something_else_with(&shared_data);
+ spin_unlock(&the_lock);
+
+Se tutto il codice seguisse le regole di sincronizzazione, il valore di un
+dato condiviso non potrebbe cambiare inaspettatamente mentre si trattiene un
+lock. Un qualsiasi altro blocco di codice che vorrà usare quel dato rimarrà
+in attesa del lock. Gli spinlock agiscono come barriere di sincronizzazione
+- sono stati esplicitamente scritti per agire così - il che significa che gli
+accessi al dato condiviso non saranno ottimizzati. Quindi il compilatore
+potrebbe pensare di sapere cosa ci sarà nel dato condiviso ma la chiamata
+spin_lock(), che agisce come una barriera di sincronizzazione, gli imporrà di
+dimenticarsi tutto ciò che sapeva su di esso.
+
+Se il dato condiviso fosse stato dichiarato come *volatile*, la
+sincronizzazione rimarrebbe comunque necessaria. Ma verrà impedito al
+compilatore di ottimizzare gli accessi al dato anche _dentro_ alla sezione
+critica, dove sappiamo che in realtà nessun altro può accedervi. Mentre si
+trattiene un lock, il dato condiviso non è *volatile*. Quando si ha a che
+fare con dei dati condivisi, un'opportuna sincronizzazione rende inutile
+l'uso di *volatile* - anzi potenzialmente dannoso.
+
+L'uso di *volatile* fu originalmente pensato per l'accesso ai registri di I/O
+mappati in memoria. All'interno del kernel, l'accesso ai registri, dovrebbe
+essere protetto dai lock, ma si potrebbe anche desiderare che il compilatore
+non "ottimizzi" l'accesso ai registri all'interno di una sezione critica.
+Ma, all'interno del kernel, l'accesso alla memoria di I/O viene sempre fatto
+attraverso funzioni d'accesso; accedere alla memoria di I/O direttamente
+con i puntatori è sconsigliato e non funziona su tutte le architetture.
+Queste funzioni d'accesso sono scritte per evitare ottimizzazioni indesiderate,
+quindi, di nuovo, *volatile* è inutile.
+
+Un'altra situazione dove qualcuno potrebbe essere tentato dall'uso di
+*volatile*, è nel caso in cui il processore è in un'attesa attiva sul valore
+di una variabile. Il modo giusto di fare questo tipo di attesa è il seguente::
+
+ while (my_variable != what_i_want)
+ cpu_relax();
+
+La chiamata cpu_relax() può ridurre il consumo di energia del processore
+o cedere il passo ad un processore hyperthreaded gemello; funziona anche come
+una barriera per il compilatore, quindi, ancora una volta, *volatile* non è
+necessario. Ovviamente, tanto per puntualizzare, le attese attive sono
+generalmente un atto antisociale.
+
+Ci sono comunque alcune rare situazioni dove l'uso di *volatile* nel kernel
+ha senso:
+
+ - Le funzioni d'accesso sopracitate potrebbero usare *volatile* su quelle
+ architetture che supportano l'accesso diretto alla memoria di I/O.
+ In pratica, ogni chiamata ad una funzione d'accesso diventa una piccola
+ sezione critica a se stante, e garantisce che l'accesso avvenga secondo
+ le aspettative del programmatore.
+
+ - I codice *inline assembly* che fa cambiamenti nella memoria, ma che non
+ ha altri effetti espliciti, rischia di essere rimosso da GCC. Aggiungere
+ la parola chiave *volatile* a questo codice ne previene la rimozione.
+
+ - La variabile jiffies è speciale in quanto assume un valore diverso ogni
+ volta che viene letta ma può essere lette senza alcuna sincronizzazione.
+ Quindi jiffies può essere *volatile*, ma l'aggiunta ad altre variabili di
+ questo è sconsigliata. Jiffies è considerata uno "stupido retaggio"
+ (parole di Linus) in questo contesto; correggerla non ne varrebbe la pena e
+ causerebbe più problemi.
+
+ - I puntatori a delle strutture dati in una memoria coerente che potrebbe
+ essere modificata da dispositivi di I/O può, a volte, essere legittimamente
+ *volatile*. Un esempio pratico può essere quello di un adattatore di rete
+ che utilizza un puntatore ad un buffer circolare, questo viene cambiato
+ dall'adattatore per indicare quali descrittori sono stati processati.
+
+Per la maggior parte del codice, nessuna delle giustificazioni sopracitate può
+essere considerata. Di conseguenza, l'uso di *volatile* è probabile che venga
+visto come un baco e porterà a verifiche aggiuntive. Gli sviluppatori tentati
+dall'uso di *volatile* dovrebbero fermarsi e pensare a cosa vogliono davvero
+ottenere.
+
+Le modifiche che rimuovono variabili *volatile* sono generalmente ben accette
+- purché accompagnate da una giustificazione che dimostri che i problemi di
+concorrenza siano stati opportunamente considerati.
+
+Riferimenti
+===========
+
+[1] http://lwn.net/Articles/233481/
+
+[2] http://lwn.net/Articles/233482/
+
+Crediti
+=======
+
+Impulso e ricerca originale di Randy Dunlap
+
+Scritto da Jonathan Corbet
+
+Migliorato dai commenti di Satyam Sharma, Johannes Stezenbach, Jesper
+Juhl, Heikki Orsila, H. Peter Anvin, Philipp Hahn, e Stefan Richter.